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Autore: Ramiza    01/06/2010    1 recensioni
Una piccola raccolta ispirata da un personaggio nato da D&D: Woland, il vampiro. La sua vita, la sua non vita, soprattutto, la sua unica amicizia, la parvenza di un'amore, la promessa che lo ancora all'esistenza.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il ritratto


Woland, il vampiro, distorce la bocca in una smorfia lieve, avvertendo sul palato il gusto amaro della propria vita.

Poi solleva gli occhi e fissa un istante quell'unico ritratto che pende dal muro.

La smorfia, lentamente, diventa un sorriso. Amaro anch'esso, ma pur sempre un sorriso.

Woland, il vampiro, sorride raramente.

Si potrebbe contarli sulla punta delle dita, i sorrisi che gli affiorano sul volto bianchissimo – e bello d'una bellezza eterea, evanescente, che non puoi cogliere ma solo sfiorare, come il vento.

Quel ritratto è il suo sorriso, il suo passato, e ha l'odore antico della felicità.

È il suggello di un'amicizia mai finita, quella per cui rinunciò a tutto, quella per cui sbagliò, quella per cui si perse, ma senza rimpianto.

Rimpiange molte cose, Woland il vampiro, ma non rimpiange il dolore provato per aver troppo amato, per essersi dato fino all'ultimo brandello di vita.

E se fu invano, non ha importanza.

Così seduto sulla sua poltrona, il trono del re della notte, mentre suona il suo flauto magico, si ferma un istante e sorride.

«Quanto tempo, Kor» mormora appena.

E darebbe tutto il suo potere per poter rivivere un singolo istante di quella felicità bruciante.

  
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