I miss you [Sakura – Sasuke]

 

Era un suono familiare, una musica dolcissima e inebriante che avrei riconosciuto tra mille; qualcosa di nostalgico e passionale assieme, ti entrava dentro e difficilmente ti abbandonava.

La prima volta che avevo udito queste strazianti note avevo pianto, il cuore gonfio di felicità. Erano passati diversi mesi da quella volta eppure gli occhi mi pizzicavano ancora e il cuore mi martellava in petto.

Quanto amavo tale melodia e quanto amavo il musicista che le produceva così abilmente e solo, solo per me.

Lui suonava nell’altra stanza, in camera sua; io mi trovavo in salotto: ero appena arrivata.

In quella casa tutto sapeva di lui, sentivo il suo profumo e sospiravo di soddisfazione.

Non ero mai stata così innamorata.

Abbandonai lo zaino di scuola sul divano, tolsi le scarpe e mi preparai a catapultarmi di là: non resistevo più, la voglia di stringerlo era troppa, scalpitavo e annaspavo nel desiderio di baciare le sue labbra e ascoltare più da vicino quel suono così bello.

Contai fino a tre e aprii la porta della camera - stanza che tanto ci aveva visti assieme, in quegli ultimi nostri periodi -

E lui era lì, al centro, pizzicava le corde della chitarra nera con una maestria ipnotizzante; chino sulla sua chitarra, i capelli nerissimi gli nascondevano il volto delicato e quegli occhi così scuri, suonava con un’assurda pace: quand’era nel suo mondo riprendeva possesso del vero sé stesso, quello che non doveva servirsi dell’arroganza per tirare avanti, quello che poteva anche concedersi un sorriso e rilassare le spalle magre.

Era di questo lui che mi ero innamorata.

«Sasuke» lo chiamai e lentamente gli andai di fronte.

Alzò il capo, lui, e fu l’ennesimo colpo al cuore: fissò le iridi nere nelle mie senza alcuna esitazione, un intensissimo interesse.

Mi ripromisi di resistere almeno un po’, prima di toccarlo come volevo fare. Toccarlo, toccarlo, sentirlo sulla mia pelle, avere la certezza della sua fisicità; perché c’erano delle volte in cui mia assaliva il timore che egli non fosse stato destinato proprio a me, che egli non fosse quell’angelo e diavolo che doveva scatenare e rendere migliore la vita mia. Ma bastava ritrovarlo, guardarlo, annusarlo, farmi sua per capire quanto infondato fosse questo mio timore. Io la pensavo così, io ero convinta che Sasuke Uchiha fosse l’uomo per me, solo per me.

Le ultime note della mia canzone finirono in un’ esultanza silenziosa. Battei più volte ciglio per scacciare da me quelle lacrime dispettose che ogni volta mi assalivano.

Sorrisi piena di gratitudine e mi alzai sulle punte dei piedi per baciarlo.

Lui si tolse la chitarra e l’appoggiò alla parete, veloce; fremeva e io fremetti di riflesso, aggrappandomi alla sua maglietta.

Non avevo neanche appoggiato le mie labbra sulle sue che egli era prepotentemente entrato con la lingua tra i miei denti. Lo lasciai fare, e anzi, ricambiai selvaggiamente.  Mi cinse la vita con le sue mani dinoccolate e mi sentii definitivamente a casa.

Con lui, ora. Avevo troppe voglie dentro, troppa felicità che non volevo sprecare un singolo istante.

«Grazie» sussurrai prima di non poter dire alcunché. Andava bene così, in silenzio. E ancora non mi preoccupavo del futuro, era talmente bello il presente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

· 1/06/2010 · E con questa chiudo.

Non potevo lasciare senza qualcosa, seppur piccolo.

Questa fan fic inizialmente doveva essere un’originale, ma poi ho pensato bene di chiudere i battenti con un pensiero sul mio fandom di origine, Naruto. E’ una flash fic, niente di che in fondo. Ma ci ho messo l’anima, ed in vero lì dentro (in Sakura) ci sono un bel po’ di mie emozioni in quest’ultimo periodo.

Ebbene sì. Dico addio a eep.

Sono stati tre anni bellissimi, qui mi sono sentita straordinariamente protetta: eep è stato un bellissimo sfogo e ha pure rappresentato, a volte, una fuga dalla realtà. <3

E’ stato bello fino a che è durata, porterò questo e sito e porterò tutti voi nel cuore. Davvero.

Non potevo più prendermi in giro e prendervi in giro: sono mesi che non pubblico niente e quando lo faccio non è con l’antica passione, sono mesi che non entro sul sito né leggo più niente.

E’ l’ora dell’addio.

Un abbraccio virtuale pieno di gratitudine a tutti coloro (nessuno escluso!) che mi hanno seguita in questi tre anni, chi con assiduità, chi con qualche piccolo ma entusiastico commento.

Porterò questo posto e chi vi abita sempre dentro il mio cuore, potete scommettere.

Sapete cosa, poi? Sono cambiata proprio.

 

…ehi, mai dire mai comunque: può darsi che in futuro possa cambiare idea, chi lo sa. Ma per ora va così.

Grazie per avermi sopportato! ;)

 

 

 

Terrastoria