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Autore: piuma_rosaEbianca    02/06/2010    6 recensioni
Un altra piccola, semplice, Ficer. "La solita routine serale. Chiuse la porta con il piede e mi portò verso il tavolo. E da qui, niente sarebbe stato uguale alle altre sere."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Minuetto

Eccomi qui con un altra Ficer. È una storia semplice, quasi banale, vagamente ispirata alla canzone “Minuetto” di Mia Martini.
Spero vi piaccia.
Buona lettura ^^

Sono sempre tua,
quando vuoi,
nelle notti più che mai,
dormi qui,
te ne vai,
sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà, per una notte...
sono tua...
... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua... “

[Minuetto-Mia Martini]

Staccai dal ristorante, buttai il grembiule nel cesto, timbrai e uscii di fretta.
Camminai veloce fino a casa, come se avessi qualcosa da fare, qualcuno che mi aspettasse.
Entrai nell'appartamento.
Quello all'ultimo piano, quello con la terrazza sul soffitto, quello pagato da lui.
Mi sentivo sempre in debito, anche se lui aveva detto chiaramente che non voleva niente in cambio.
Come sempre preparai la cena per due.
Non sapevo a che ora, ma sarebbe arrivato.
Mangiai lentamente, un bocconcino alla volta.
Poi il citofono.
Come tutte le sere andai a chiedere chi è.
Come tutte le sere sentii la sua voce rispondermi.
Sentii, come tutte le sere, i passi lenti e decisi per le scale.
E come tutte le sere, lo vidi apparire davanti ai miei occhi.
Bello come sempre, con il solito ghigno, il solito portamento da re.
Sorrisi, aprii le braccia, pronta ad accoglierlo.
Si avvicinò in pochi passi, mi prese, mi strinse, mi baciò.
La solita routine serale.
Chiuse la porta con il piede e mi portò verso il tavolo.
E da qui, niente sarebbe stato uguale alle altre sere.
-Come va?- chiese per primo iniziando a mangiare.
-Uhm, al solito. Anche se oggi mamma non ha telefonato-.
Strano. Di solito mamma telefonava sempre dopo pranzo per accertarsi che stessi bene, che non mi fosse successo niente, per chiedermi di tornare a casa, per sentirsi rispondere con un gelido rifiuto e riattaccare con voce rotta di pianto.
-Forse ha capito che sei troppo testarda- sorrise, scacciando i miei brutti pensieri come un raggio di sole scaccia le nuvole.
-Tu come stai?-.
-Tutto apposto. La mamma continua a chiedermi quando ti trasferisci da noi- ridacchiò.
Sorrisi.
Narcissa mi adorava.
Ogni scusa era buona per invitarmi a cena o pranzo da loro.
-In effetti sarebbe una buona idea...- buttò lì interrompendo i miei pensieri.
-Come?- chiesi spalancando gli occhi.
Non era mai stato d'accordo con quell'idea!
-Beh, sì. Ho scoperto che hanno fatto costruire un'altra casa vicino alla villa. Hanno fatto iniziare i lavori quando avevo due anni. Era per il mio futuro, per quando avrei voluto andarmene dalla villa- spiegò mordicchiandosi il labbro.
-Non ti piacerebbe andare a vivere insieme?- chiese prima che potessi replicare.
Aveva assunto un espressione quasi supplichevole, le mani protese sul tavolo verso di me.
Ci teneva davvero.
Non sapevo che rispondere.
Abbassai lo sguardo e mi alzai a portare i piatti in cucina.
Un inutile modo per ritardare il momento della risposta.
Non avrebbe mai lasciato perdere la domanda.
Si alzò veloce e mi bloccò davanti al frigo.
Mi prese il volto fra le mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
-Ginny, vuoi venire a vivere con me?- chiese solennemente.
Sembrava quasi una proposta di matrimonio.
Deglutii rumorosamente.
Il cuore prese a battere forte.
Era quello che volevo?
Passare le mie giornate a prendermi cura di lui.
Non avere sempre addosso quella sensazione di solitudine, di incertezza.
Avere un posto da chiamare veramente, definitivamente casa.
-Draco... io...- farfugliai distogliendo lo sguardo.
-Ginny, ti prego, dammi una risposta- mi stava supplicando.
Ci teneva veramente.
Mi amava veramente.
Lo sapevo.
E lo stavo facendo soffrire.
Respirai profondamente, deglutii e fissai gli occhi nei suoi.
-Sì. Draco, io voglio venire a vivere con te- dissi sorridendo, il respiro e il battito accelerato.
Sorrise anche lui, dolce, sincero, bellissimo.
Mi baciò più e più volte tendomi premuta contro il frigo.
Poi mi prese in braccio, senza smettere di baciarmi e mi porto nella mia stanza.
Mi distese sul letto.-L'ultima notte- disse piano.
-L'ultima notte in questa casa- replicai.
Venne sopra di me, ci spogliammo lentamente a vicenda.
Le labbra corsero avide sul mio collo.
Le mani sicure ed esperte sul mio corpo.
Dolce, forte, sensuale.
Presente ovunque.
E così, come tutte le sere, ci unimmo in quella lenta, sensuale danza, i corpi allacciati come pezzi di un puzzle.
Rosso e oro uniti un unica fiamma di passione.
Lui, forte e pieno, dentro di me
Io, piccola e fragile, sotto di lui.
Facemmo l'amore, dolce e lento, forte e passionale, finché la stanchezza non prese il sopravvento e ci addormentammo abbracciati, fra le coperte candide umide.
Il solito buon odore di sesso nell'aria, ma con una nota in più.
Una nota che diceva chiaramente che non era solo sesso.
Che era amore.
Un amore forte, passionale, possessivo.
Che diceva che oltre ogni logica spiegazione, io ero sua, mille volte sua.



Bene, ora che siete arrivati fino a qua, se vi è piaciuta o vi ha fatto schifo, se vi ha lasciati indifferenti o se preferivate passare questi 10 minuti a leggere qualcos'altro, potete dirmelo in una recensioncina! 

Ogni commento, buono o cattivo, benchè sia motivato, è ben accetto.
Grazie per la vostra attenzione ^^







   
 
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