Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: echo kiriky    02/06/2010    1 recensioni
Ginevra Black, capelli rosso fuoco, lentiggini sotto gli occhi color smeraldo, è sempre stata una tipa particolarmente vivace ed estroversa. Già durante l'infanzia era lei ad incoraggiare i suoi due compagni di bravate, i fratelli Barnes, a compiere le più stravaganti azioni. Ora però sembra non trovare quel coraggio che sempre l'ha contraddistinta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ci tengo a precisare che con questo mio scritto privo di alcuno scopo di lucro, non intendo dare una rappresentazione veritiera del carattere o della vita di Ben Barnes, né desidero offenderlo in alcun modo.

Prima che tu vada.



"Es ist schon spät, kannst du noch bleiben ?
ich mag noch nich alleine sein,
ich kann nicht reden und will nicht schweigen,
du atmest schwer und bist bereit.
Leider hab ich mich nie getraut,
dir zu sagen,was du für mich bist."

[Bevor Du Gehst- Panik]

"Cosa ci fai, tu, qui?" La domanda viene esposta in modo rude e con un tono a dir poco rigido.
E per questo Gin sobbalza sul posto, abbassando lo sguardo e trovando, subito, più interessante fissare le proprie scarpe.
Jack a questo punto decide di intervenire, prima che la situazione possa degenerare. "Non è stupendo? E' tornata a Londra da qualche giorno." Prendendo per le spalle Ginevra e spostandola leggermente in avanti, il tutto sorridendo.
"Ah!" L'unico commento che gli esce da dire, prima che cada un silenzio imbarazzante nella stanza.
"Io... bhè... devo andare.." così, liberandosi dalla presa di Jack, corre verso l'uscita salutando mestamente i due fratelli prima di varcare la porta d'ingresso ed uscire.
Il silenzio è rotto solamente dalla porta che si apre, per poi richiudersi pochi secondi dopo.
"Perché fai così? Pensavo che avessimo discusso abbastanza su questo e che avessi superato la situazione!" E, Ben è sicuro, il fratello è sul punto di urlargli contro per quanto la situazione gli prema molto. E' questo il motivo per cui è tanto arrabbiato con lui.
"Che vuoi Jack, eh? Quando ne abbiamo parlato non avevamo la minima idea che sarebbe tornata. Cosa pretendevi che facessi? Che le riportassi un mazzo di fiori?"
Jack scuote la testa. "Non ti chiedo questo. Solo di capirla."
Ben ride, una risata ironica che fa salire i nervi allo stesso Jack.
"Capirla? E come potrei? Non riesco neanche a spiegarmi per quale motivo se ne sia andata da un giorno all'altro, senza dirci niente!"
E detto questo, per sbollire la rabbia e la frustrazione che comincia a sentire salirgli, esce di casa per girare Londra. Jack, rimasto solo, si getta sul divano in salotto. Doveva immaginare quello che sarebbe potuto accadere.


Ginevra, arrivata a casa, corre nella sua stanza ignorando completamente il richiamo della madre vedendola rientrare.
Si getta sul proprio letto e, stringendo il cuscino, piange senza che riesca a fermare le lacrime e si addormenta sfinita senza neanche accorgersene.

Sono passate due ore, nelle quali Ben ha percorso un notevole tratto di strada a piedi.
Già due chiamate di Jack ed una anche da casa dei suoi, sicuramente suo fratello li aveva chiamati pensando che fosse andato da loro.
Alla terza chiamata, risponde semplicemente con un "Sto tornando!" Ma non è del tutto vero, non è proprio sulla via di casa e neanche i suoi piedi sono d'accordo. Infatti non solo si ritrova nell'isolato dei suoi, ma anche davanti casa di lei.
Le luci sono spente, anche quelle della sua camera.
Così, senza volerlo, comincia a ricordare di quando erano tutti e tre più piccoli ed erano molto uniti. Dalla finestra della sua camera poteva vedere quella di Ginevra da cui, ogni sera, proveniva la luce della piccola lampada che lasciava accesa per paura del buio.
Forse, dopotutto, aveva ragione Jack. Doveva assolutamente mettere da parte il proprio orgoglio e fare in modo di tornare come prima, ora che lei è finalmente ritornata.

La stanza è buia ed immersa in un silenzio quasi surreale.
L'unica luce è quella della luna che fiocamente arriva dalla finestra.
Facendosi strada con le mani, il ragazzo tenta di non andare a sbattere contro gli oggetti che potrebbe incontrare e sono nascosti dal buio.
Purtroppo però non vede un paio di scarpe lasciate abbandonate in mezzo alla stanza e, quasi senza accorgersene (se non fosse stato per il dolore lancinante alla schiena), si ritrova per terra.
Svegliata da una serie di rumori sinistri, Ginevra si muove velocemente accendendo la luce.
Rimane perplessa nel ritrovarsi Ben disteso sul pavimento della sua stanza che, sottovoce, ripete in una cantilena "Ahio!Ahio!Ahio!", massaggiandosi la schiena dolorante.
"Cosa ci fai qui?" Ben apre di scatto gli occhi fissando Ginevra seduta a gambe incrociate sul letto. Si affretta a ricomporsi, alzandosi e spolverandosi i vestiti. "Ma, sopratutto, come sei entrato?" Aggiunge poco dopo, osservandolo sospettosa.
"Dalla finestra.." indicando alle sue spalle "... come quando eravamo più piccoli".
Ginevra annuisce solamente, abbassando il capo e fissando i suoi piedi. Sembra proprio che non trovi nient'altro di meglio da fare oggi.
"Ho sbagliato!" Ben non pronuncia queste parole con un tono di voce troppo forte, a nel silenzio, lo si sente molto distintamente.
Gin alza lo sguardo e vorrebbe ribattere ma Ben non le permette di farlo.
"Tu hai avuto le tue ragioni per decidere di partire, e non voglio saperle Gin. Mentre io sono stato troppo stupido perché prima ho accusato me e poi te! Quando la colpa non è di nessuno di noi due."Fa una piccola pausa. "Anche se , come scuse, fanno schifo, spero che riuscirai a perdonarmi." La guarda accennando un sorriso timido.
Ginevra, per tutta risposta, scende di corsa dal letto e abbraccia Ben, il quale, ricambia e comincia a ripeterle "Scusa. Scusa. Scusa."
Dopo quasi un quarto d'ora, Ben stringe ancora Gin a sé. La ragazza si è addormentata tra le sue braccia mentre stavano parlando distesi sul suo letto.
Recuperato il proprio cellulare, prima che si addormenti, compone velocemente un messaggio.
"Non torno. Mi sono fermato a dormire. E' tutto a posto ora." Certo che il destinatario, suo fratello Jack, ha inteso. Ed infatti poco dopo viene confermato da uno squillo.

Spazio Autrice:
Scusate se ho aggiornato così tardi, ma comincio a non avere tempo per scrivere con gli esami che si avvicinano... è possibile (ma anche certo) che non riuscirò a postare prima della seconda metà di luglio.
Enris: spero di non aver deluso nel raccontare il loro incontro. Forse non è il massimo, lo ammetto, potevo lavorare più con la fantasia sotto alcuni aspetti.
sappir_ama_ben: mi piace parecchio terminare in suspance, credo che lasci il desiderio di continuare a leggere. O, per lo meno, per me è così. Grazie.
DarkSakura: se dico che anche io ne so poco del comportamento di Ben? coff... coff... forse era meglio non dire tutto questo! Spero che la reazione di lui non sia troppo banale e che il capitolo sia comunque di tuo gradimento.

Un grazie anche a coloro che si limitano a leggere.

   
 
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