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Autore: Lady Amber    02/06/2010    2 recensioni
TOS - La giornata inizia per il verso storto quando Nyota trova sotto il suo letto un ronzante tribble dalla vaporosa pelliccia bianca...ma le stranezze non finiscono qui: ben presto la ragazza scoprirà che anche i suoi compagni di avventura hanno subìto una bizzarra trasformazione XD Personaggi un po' OOC, ma mi sembra inevitabile per una storia come questa...
Genere: Demenziale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nyota Uhura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Messaggio dell’autrice: Ed eccomi di nuovo qui ^_^ Questo capitolo è tutto incentrato su Scott, personaggio che mi piace davvero molto… tanto da competere per il secondo posto con McCoy nella mia classifica dei preferiti XD (il primo posto va, ovviamente, a quel bonazzo di Spock *ç*)


“Scott!” esclamò Nyota contenta.

Come ho fatto a non sentirlo arrivare? pensò, guardando l’uomo che le sorrideva, affabile e cordiale come sempre. Indossava la sua classica uniforme rossa, assolutamente priva di strane righe, cappellini multicolore o fiocchetti equivoci.

“Non sai che gioia è incontrare qualcuno che non sia… non sia…”

Fu costretta ad interrompersi a metà frase, dal momento che tutta la sua attenzione fu improvvisamente catturata da qualcosa che spuntava dal retro dei pantaloni dell’ingegnere. Una coda. Era una lunga coda da gatto ricoperta da una folta e lucida pelliccia a strisce viola e bluette.

Nyota trattenne il respiro e sgranò gli occhi, un’espressione incredula che si faceva strada sul suo volto. E QUELLA da dove spunta…?

Non fece neanche in tempo a formulare questo pensiero che la coda scattò nervosamente verso l’alto, in un fluido movimento che la portò a sfiorare la morbida pelle nocciola del braccio della ragazza. Scioccata, Nyota fece un balzo all’indietro e si lasciò sfuggire un grido strozzato. Si è mossa, si è mossa davvero!

“Nyota?” Riportò lo sguardo al viso gentile dell’ingegnere, i cui occhi scuri ora tradivano un velo di incertezza. “Stavi dicendo…?” la incoraggiò, il sorriso che rivelava una serie di piccoli ma affilati denti da felino.

“Ah sì… ehm…” Nyota si morse un labbro, rabbrividendo a quella vista. “In realtà non era niente di importante… È solo che stamattina mi sono successe un sacco di cose bizzarre…” Abbozzò una risatina nervosa. “Roba da matti, davvero…”

Il sorriso di Scott si allargò. “Ma certo, Uhura! Qui siamo tutti matti. Io sono matto.” Accompagnò queste parole indicandosi con un pollice artigliato. “Così come anche tu sei matta.” L’indice della sua mano destra slittò verso Nyota.

“Okay, sentiamo, e tu come sapresti che sono matta?” chiese lei in tono di sfida, vagamente offesa.

 Le pupille degli occhi di Scott si ridussero ad una sottile fessura, mentre il suo sorriso diventava, se possibile, ancora più marcato.

“Mi sembra ovvio che tu lo sia.” rispose, gli occhi che lampeggiavano di una strana luce mentre reclinava la testa da una lato e la guardandava incuriosito come se si trovasse di fronte uno strano animale esotico mai visto prima. “Altrimenti non saresti qui.”

“Ahhh… ora sì che è tutto più chiaro.” disse Nyota in tono accondiscendente, annuendo come se ci avesse davvero capito qualcosa.

Scott, apparentemente soddisfatto di quella risposta, cominciò tranquillamente a leccarsi la coda, proprio come avrebbe fatto un buon gatto da casa. La ragazza lo guardò accigliata.

Okay, i casi sono due: o qui sono tutti completamente impazziti, o mi trovo in un sogno davvero molto, molto strano… Provò a pizzicarsi un braccio nella convinzione che, dovendo essere quello un sogno, a rigor di logica non avrebbe dovuto sentire assolutamente nulla. Un nanosecondo più tardi si accorse dolorosamente del suo sbaglio. Questo non va affatto bene, pensò. Altre possibili spiegazioni? Trasse un profondo respiro e cercò di concentrarsi ignorando, per quanto possibile, gli schiamazzi dei due timonieri, il cui acceso battibecco per stabilire chi avesse bevuto cosa stava ormai raggiungendo livelli preoccupanti. Ripercorse mentalmente tutto ciò che aveva visto quella mattina: un tribble bianco che saltellava indisturbato in giro per la nave, due timonieri rincitrulliti vestiti da bambinoni, un ingegnere geneticamente modificato che si faceva tranquillamente la toletta in pubblico… Sono sicura che c’è qualcosa che lega tutte queste stranezze… ma cosa?  

“Senti, Scott…” lo apostrofò. “Sai per caso dove posso trovare Spock e il capitano? Ho davvero urgenza di parlare con loro.”

“Credo che siano in sala mensa con il dottor McCoy,” rispose lui con noncuranza, senza neanche degnarla di uno sguardo. Evidentemente l’operazione di pulizia stava richiedendo un elevato grado di concentrazione.

“Grazie…” Lanciando un ultima occhiata esasperata all’alquanto pittoresco trio, Nyota girò sui tacchi e percorse velocemente il corridoio diretta alla sala mensa, assolutamente decisa a far luce su quell’assurda situazione.

Grazie a Rei Hino per il commento! Tranquilla, Spock e Jim arriveranno molto presto… quindi non perderti il prossimo capitolo! ; ) Baci *3*
   
 
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