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Autore: Clarissa_fairy    03/06/2010    4 recensioni
Che dire....questa breve fanfic e' nata cosi',in uno dei miei momenti piu' tristi anche se ho cercato di renderla leggera aggiungendo qualche espressione ironica....bah! Non saprei dire cosa ne sia venuto fuori,perche' in realta' non lo so neppure io!>_< Mi scuso in anticipo per questo come dire " esperimento di mezza giornata pre-estate"!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Principe Artł
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You're the light that illuminates my life 2                                                 You're the light that illuminates my life.    








Il banchetto si protrae ormai da un tempo indefinito e il chiacchiericcio nella sala non aiuta affatto il principio di emicrania che ormai sembra non voler abbandonare le mie tempie pulsanti.
Seduto sul trono,attendo ormai con ansia la fine di questi ipocriti cerimoniali tanto inutili quanto fastidiosi e privi di ogni possibile attrattiva.
Ignoro la mia sposa seduta poco distante,alle prese con una discussione molto " impegnativa",sulle nobili frivolezze femminili,che se non erro, la occupa da ore inoltrate.
Cerco di mascherare con un falso sorriso,la smorfia disgustata che sento spontanea nascere sul mio volto e a disagio,prendo la coppa di vino offertami dal mio valletto.
Ho bisogno di riposo,non so ancora per quanto potro' continuare a vivere in questo modo.
Gli allenamenti massacranti a cui sottopongo i miei cavalieri,i duelli e le battute di caccia non riescono in alcun modo a spazzar via,questo senso di apatia e cupidigia che da anni sento adagiato pesantemente sulle mie spalle.
Solo il sonno spesso agitato,riesce in minima parte a lenire per un po' il vuoto assoluto dentro di me,che percepisco crescere ogni volta con sempre maggiore forza.
L' unica cosa per il quale continuo a lottare ogni maledetto, infernale giorno, e' la voglia abnorme che ho di rividere la mia meta',il mio idiota dagli occhi assurdamente blu.
E' l' amore che continua ad alimentare la mia esistenza e ad esso mi ci aggrappo con disperazione,per non cadere nella voragine buia,aperta dal mio cuore.
Anche la pietra si consuma,scheggiandosi e spezzandosi in mille frammenti,fino a perire lentamente come piccoli granelli di sabbia.
Merlin......vorrei morire e rinascere sulle tue labbra,perdermi tra le tue braccia ed annegare nel tuo profumo,sulla tua pelle.
Mentre osservo gli ospiti congedarsi e lasciare il castello,accompagnati dalle false premure della mia consorte mi rendo conto con un sorriso che la mia vita sta inesorabilmente scivolando via,lontano da qui.
Con questo pensiero,svolgo i miei ultimi doveri,prima di allontanarmi dalla sala seguito dalla voce fastidiosa della regina.
"Arthur,tesoro, dove state andando,e' molto tardi e.."-non le lascio il tempo di finire.
"Fate silenzio,adesso! Domattina dovro' alzarmi presto,per cui e' molto piu' agevole dormire in un' altra stanza,cosicche' non debba svegliarvi al sorgere del sole"-gli dico senza alcuna espressione,osservandola con indifferenza.
"Bene,come preferite,mio signore....volevo solo avvisarvi che domattina in tarda ora andro' a far visita alla mia famiglia e se siete d' accordo,pensavo di rimanere li',per qualche tempo.."-dice con una superbia tale da dovermi voltare per non aggredirla.
"Certamente, porgete i miei saluti alla vostra famiglia...............e ora buonanotte"-pongo fine alle sue sciocche ciance,uscendo dalle camere reali e percorrendo l' ampio perimetro del castello.
Noto il mio servitore uscire dalla stanza in cui riposero' questa notte.
"Maesta' e' tutto pronto".
"Grazie Ardwin"- ringrazio con un cenno e lo congedo dai suoi doveri.
Lo vedo inchinarsi, allontanandosi poi velocemente.
Entro nell' ampia camera gettando con noncuranza la spada e sospirando mi accosto alla finestra dalla perfetta veduta.
Mi libero in fretta della casacca e degli stivali,respirando l'aria frizzantina della sera.
A passo stanco mi trascino nel bagno per una rinfrescata sbrigativa e con le ultime energie,cado esausto sul letto.
Inaspettatamente la partenza per domani di Lady Isabella ha lo stesso effetto di una boccata d' aria e posso sentire in modo impercettibile il mio cuore smettere per un' istante di sgretolarsi e i polmoni,caricarsi di nuovo ossigeno e con esso un nuovo barlume di speranza.
Morfeo mi accoglie all' improvviso tra le sue confortanti braccia accompagnandomi in un mondo dove i miei occhi resi ciechi e stanchi da molto tempo potranno vedere nuovamente la luce del mio sole personale.

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Sotto i garbati richiami del mio valletto riemergo piano dalle maglie del sonno e con la coda dell' occhio noto i primi timidi raggi dell' alba fare capolino nel cielo limpido in parte ancora scurito dal velluto della notte.
Velocemente mi dirigo in bagno seguito subito da Ardwin dove trovo la vasca gia' perfettamente riempita e ben cosparsa di oli e spezie varie.
Poco dopo con l ' aiuto del mio servo,indosso i miei abiti e velocemente prendo il vassoio contenente la mia colazione,consumandola distrattamente.
All' uscita delle mie stanze,non posso fare a meno di notare i primi fermenti mattutini nel castello e oltrepassato l' uscio del castello,odo i contadini e gli artigiani rumoreggiare con i loro attrezzi.
Mentre attendo Ardwin,saluto con un cenno del capo i miei cavalieri a capo dei loro destrieri ed insieme pochi minuti dopo,ci dirigiamo verso la radura.
Il mio umore e' nettamente positivo e il fatto che per un certo tempo potro' finalmente stare in santa pace,senza alcun banchetto di ogno sorta mi regala un' elevata carica di energia che non credevo essere in grado di possedere.
Inoltre la caccia e' sempre stata una sorta di svago che in diverse occasioni ha permesso ai miei pensieri di distrarsi,soprattutto durante i miei continui scontri all' epoca con mio padre.
Buffo pensare che ora quasi dieci anni dopo ricopro le sue vesti e condivido gli stessi medesimi problemi a corte.
Al nostro ritorno i rintocchi di mezzogiorno sono trascorsi da un pezzo.
"Sire,volevo informarla che la regina e' partita stamani e mi ha detto di riferirle che non e' a conoscenza della durata del soggiorno presso la sua famiglia e che provvedera' a mandare di suo pugno delle brevi ma frequenti missive per prendere visione delle notizie riguardanti il nostro regno".
Smonto da cavallo consegnandolo poi nelle mani del mio servitore assieme alla selvaggina,annuendo con indifferenza.
"Molto bene"-replico brevemente,inoltrandomi a palazzo.
"Ah,vostra altezza,c'e' ancora una cosa"-mormora incerto e il suo tono di voce come mai l'avevo sentito prima e' sufficiente a farmi voltare e a fissarlo incuriosito.
"Si'"?-gli chiedo aggrottando le sopracciglia.
Ardwin temporeggia pensieroso per un breve istante,per poi riprendere la sua solita efficienza.
"Vedete sire,c'e'.........c' e' una persona che chiede,chiede di voi e vorrebbe conferire con voi urgentemente".
Ammetto che sono davvero sorpreso ma tronco sul nascere la questione.
"Sono molto stanco e non voglio ricevere alcuna visita".
"Lo comprendo maesta' ed e' per questo che ho riferito esattamente le stesse parole ma lo sconosciuto si ostina a insistere dicendo che e' una questione della massima importanza e mi ha assicurato di conoscervi personalmente,quindi chiede un' udienza privata".
Se prima ero sorpreso,adesso sono solo molto molto scocciato e abbastanza nervoso......chi diavolo si permette di disturbarmi in questo modo,parlando al mio valletto con tanta insolenza??
"Digli di andarsene e se insiste da' ordine alle mie guardie di intervenire,scortandolo fuori".
"Certo,sire.Il vostro bagno e' pronto"-mi informa accompagnandomi nelle mie stanze.
Lo lascio andare dallo straniero mentre con un sospiro mi spoglio dei miei abiti.
L' acqua calda accoglie le mie membra stanche.
I miei pensieri tuttavia proseguono nella stessa direzione,ovvero l' identita' di questo straniero.
Un nobile venuto da lontano,un cavaliere di confine,un contadino,chi diamine puo' essere?
Di certo non un nobile,i nobili sono ipocriti non insolenti e cosa potrebbe mai volere da me un contadino o un cavaliere?
Il bussare discreto alla porta mi strappa dalle mie elucubrazioni.
"Avanti".
Scorgo la figura austera del mio valletto che rapidamente mi si avvicina,sedendosi sulle ginocchia e raccogliendo uno straccio dalla vasca.
"Raccontami"-gli chiedo voltandomi per permettergli di passare lo straccio bagnato sulle spalle e sulla schiena.
"Ho dovuto chiamare le guardie,sire......non voleva saperne di andarsene.Alla fine ha ceduto ma non prima di aver comunicato che sarebbe ritornato molto presto".
Senza rendermene conto punto i miei occhi nei suoi corvini,aggrottandomi perplesso.
"Ti ha riferito il suo nome e la sua casata"?
"No maesta',non ha fatto parola di queste informazioni".
Alzo gli occhi al cielo,esasperato.
"Puoi almeno descriverlo"?
Ardwin si ferma con lo straccio in una mano,scuotendo la testa dispiaciuto.
"Desolato sire,indossava un lungo mantello scuro e il viso era celato in buona parte dal cappuccio".
"Oh,al diavolo avrai notato qualche particolare,no"??
"Nulla,eccetto gli abiti un po' stravaganti".
Lo fisso adirato,sbuffando innervosito.
"La prossima volta Ardwin,voglio che controlli chiunque metta piede a palazzo e nel caso in cui qualcuno non puo' fornirti tali informazioni deve essere sottoposto all' attenzione delle mie guardie o alla mia,altrimenti l' accesso gli sara' vietato.
Sono stato chiaro"?
"Come desiderate".

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Mi sveglio di soprassalto ansimante e sudato.
Cerco di calmare il respiro e accendendo una candela mi verso tremante un bicchiere d' acqua che mando giu' in pochi sorsi.
Sono sufficienti pochi passi per raggiungere il catino e darmi una rinfrescata.
Alzo il viso mentre cerco uno straccio per asciugarmi e mi blocco osservando la mia immagine riflessa nello specchio.
I ricordi sono ancora vividi e con fatica mi dico che e' stato solo frutto della mia immaginazione.
Ritorno a letto e distendendomi fisso senza in realta' vederlo,l' alto soffitto immacolato della stanza.
E' stato davvero solo un sogno?......sembrava tutto maledettamente reale per esserlo.
Voltandomi sall' altro lato,metto fine ad ogni pensiero scivolando nuovamente nel sonno.
"Sire,sire dovete alzarvi o farete tardi all' appuntamento con Lord Wimbley"!
Con un mugugno mi alzo e arrancando stancamente mi preparo ad affrontare un' altra estenuante giornata.
Come dio vuole,anche questa giornata sta ormai terminando dopo aver addestrato i nuovi cavalieri,preparato le prove,disputato un nuovo torneo e incontrato Re Rosilyo della corte di Gresalod oltre che i miei lungimiranti e molto loquaci consiglieri.
"Vostra altezza....".
"Ardwin cosa succede ancora"??-sibilo stizzito.
"E' appena giunta una lettera dalla vostra sposa"-mormora consegnandomi la busta e sparire con un' inchino dietro la pesante porta della sala del trono.
La prendo per un momento,abbandonandola subito sul tavolo,al momento non ho affatto voglia di leggere le dicerie della mia frivola moglie.
Siedo sul trono,massaggiando le tempie pulsanti.
Tocchi fugaci alla porta e rivedo alzando lo sguardo la figura del mio valletto.
I suoi capelli neri appaiono ancora piu' disordinati delle altre volte, la pelle brunita assieme al portamento fiero e alla prestanza fisica lo rendono appariscente quasi quanto un nobile.
"Sire,mi perdoni se la disturbo ancora,ma lo straniero e' ritornato e non ha intenzione di andarsene".
Batto con rabbia i pugni ai lati del trono,alzandomi con uno scatto.
"Ora basta,sistemero' la faccenda personalmente".
Mentre mi avvio verso il corridoio di pietra,vedo una guardia esterna correre trafelata verso di me.
"S-sire,Lady Charlotte e' qui per rendervi omaggio".
Lo faccio alzare e ansimante attende un mio ordine.
"Ardwin portalo nelle mie stanze e digli di attendere il mio ritorno.....non ci vorra' molto"-lo rassicuro vedendolo annuire e tornare indietro.
Assieme al cavaliere scorgo da lontano la figura di una giovane dama,immobile accanto alle porte del castello.
Congedo la mia guardia e mi avvicino ad essa,preparandomi ad accoglierla come sovrano di Camelot.
Due ore dopo,riesco con fatica a liberarmi e solo grazie alla promessa di organizzare una cena insieme.
Inutile dire che la conversazione mi ha reso ancora piu' irascibile se cio' fosse possibile.
Percorro la strada verso le mie stanze con passo di marcia,spazientito e decisamente poco tollerante.
Spalanco la porta facendo sussultare il mio servo che con perspicacia decide di tagliare la corda,richiudendola con un cigolio dietro di se'.
Getto la spada e la giacca sul letto,poggiandomi con una spalla allo stipite della porta,rivolgendo tutta la mia attenzione alla figura incappucciata che osserva dalla finestra la veduta sottostante,dandomi la schiena.
"Ebbene messere"?-domando ironico,tentando di mettere fine a questo prolungato e alquanto assurdo silenzio.
Dov' e' finita tutta l' impazienza dimostrata ieri?
"Sapete non ho mai sbadigliato tanto in vita mia,attendendo l' arrivo di un re cosi' poco avvezzo al suo ruolo".
La sua voce mi e' familiare ma ogni pensiero svanisce sentendo pronunciare delle parole cosi',cosi'....insolenti.
"Come osate parlarmi in questo modo,state forse affermando che sarei un sovrano fannullone"???sibilo incollerito trattenendomi dal saltargli alla gola in questo preciso istante.
La risposta che ottengo non e' altro che una risata e dal tono direi anche piuttosto sarcastica.
"Oh,andiamo sire,non siate cosi' severo con voi stesso! Sono certo che nonostante l'aspetto borioso,siete un buon re".
"Vi state forse prendendo gioco di me"?-urlo furioso brandendo la spada e puntandola al suo collo ricoperto dalla stoffa pesante che lo avvolge completamente.
"Non oserei mai,mio signore"-mormora impertinente voltandosi lentamente rallentato dalla mia spada.
Mi ritrovo ad osservare un volto coperto dai tratti irriconoscibili e due iridi scure lucenti.
"Vi hanno mai detto che siete un ciuco reale"?-domanda allungando due pallide mani,piuttosto esili ad appoggiarsi al cappuccio di stoffa.
Tali parole hanno il potere di impietrirmi e sento il cuore sobbalzare nel petto.
Non posso crederci,non voglio crederci.....io non...
Quando il volto dello straniero mi si presenta agli occhi sento distintamente il fragore della mia spada che precipita al suolo.
Tutt cio' che vedo ora e' un manto oscuro di capelli corvini,un viso che per anni e' stato la mia piu' morbosa ossessione e che continua ad esserlo e un sorriso,un sorriso dolce,quel sorriso.....
Distrattamente noto le orecchie,il corpo,il petto delicato e mi sento precipitare nel silenzio.
Probabilmente e' il mio cuore che ha smesso di battere.
"M..M-merlin..."-balbetto ancora incapace di realizzare che lui e' qui,con me,ora...in questo presciso istante.
"Arthur"bisbiglia il giovane uomo accanto a me,accarezzando la mia guancia che sono certo ora sia piuttosto pallida.
E' diventato ancora piu' bello se cio' fosse possibile....e' sbocciato come un bocciolo di rosa in una notte di luna piena.
Lo abbraccio di slancio con impeto stringendolo con forza.
"Sei qui....sei qui con me.....sei qui..."-non riesco a smettere di ripeterlo come una litania e incredibilmente mi scappa una risata piena,di quelle spontanee,forte come il mio amore per questo piccolo impudente.
"Sire,avete forse bevuto"?-mormora ridendo con me allacciandomi le braccia al collo.
Rimaniamo cosi' abbracciati e ridenti per quelli che sembrano secondi,minuti o forse ore.
Mi stacco leggermente conducendolo al mio letto ed entrambi ci sediamo senza sciogliere il contatto tra i nostri sguardi.
Lo guardo assaporando la sensazione di averlo vicino,appagando tutti i miei sensi.
"Camelot e' cambiata.Ho avvertito una sensazione di profonda pace da quando sono giunto qui"-dice osservando le mie mani,catturare le sue e baciarle lievemente sul palmo respirando l' aroma dolce e inebriante della sua pelle lattea.
"Ho fatto il possibile,credimi".
"Lo so,come so che sei e sarai un sovrano degno del tuo popolo".
Merlin mi sorride felice asciugandomi una lacrima che non sapevo di aver versato.
"Va tutto bene,asino....non piangere".
A quelle parole sento qualcosa sciogliersi nel mio petto e nel calore del suo abbraccio getto via tutto il dolore che in questi anni mi stava consumando.
E' cosi' bello poter ascoltare di nuovo al centro del mio petto un' alito di vita.
"Non dire sciocchezze e' solo allergia"-singhiozzo,piangendo per un tempo indefinito e alla fine sento di essere ritornato l' Arthur di un tempo.
"Uhm....devo supporre che siete forse affetto da un disturbo mentale"?
Che cosa bizzarra ridere,mentre si piange.
"Vuoi forse fare visita alla tua adorata gogna"?-replico divertito asciugandomi ogni traccia di pianto dal viso.
La smorfia di ribrezzo misto a inespresso terrore mi provoca altre incontrollate risa finche' decido che il tempo delle parole per ora e' finito e attirandolo tra le mie braccia,poggio le labbra sulle sue.
Merlin si abbandona al mio tocco,concedendomi l' accesso alle sue labbra il cui sapore non ho mai dimenticato.
Lo bacio con tutto l'amore che provo e con una gioia smisurata sento che lui fa lo stesso.
Ci stacchiamo diversi minuti dopo a corto di fiato.
"Ti amo,ti amo da morire"-gli sussurro in un' orecchio sorridendo al tremito continuo che sembra aver invaso le sue membra.
Poggia la sua testa al mio petto e mentre lo stringo possessivo con un braccio alla vita,sfilo con la bocca il guanto del braccio libero prendendo ad accarezzargli i capelli che noto essere cresciuti parecchio.
"Ti amo anch' io Arthur"-bisbiglia sollevando la testa.
Lo bacio nuovamente con passione,imprigionandolo con il mio corpo per imprdirgli ogni tentativo di fuga.
"A-aspetta Arthur.......l-la tua .......sposa..."-tenta di dire tra un bacio e l' altro.
"Non adesso Merlin, parleremo di tutto quello che vorrai....ma non ora ti prego..."-soffio sul suo collo,baciandolo con passione e dedicandogli piccoli morsi.
Con un gemito soffocato,lo sento rabbrividire ad ogni mio tocco.
"Non devi preoccuparti di questo.....e' l' ultimo dei miei problemi".
Mi fissa con quelle gemme brillanti e non posso fare altro che ricambiare lo sguardo.
"Promettimi solo una cosa........promettimi che non te ne andrai piu' via e che resterai sempre con me,devi prometterlo".
"Arthur,cosa.."
"Merlin,promettimelo....ne ho bisogno.Non potrei sopportare la tua lontananza,non piu'...".
"Te lo prometto"-mormora con un sorrisetto furbo,facedomi ridere per l' ennesima volta.
"Bene......e ora devi dedicarti totalmente a me.......solo a me".
Ridendo lo osservo estasiato,scoccarmi un bacio sulla punta del naso e sulla guancia.
"Ma come siamo viziati,mio somaro reale"!-esclama ridacchiando.
"Adesso vediamo chi e' il somaro viziato..."-ghigno afferrandolo e portandolo con un colpo di reni,disteso supino sul letto.
Mi basta un 'attimo e comincio freneticamente a torturarlo con la seconda cosa in grado di stendere Merlin,ovvero il solletico.
Lo osservo ridere a crepapelle,muovendosi come un' ossesso sotto di me e con finta indifferenza,continuo ad infliggergli la mia punizione.
Ah,Merlin......non puoi lontanamente immaginare,quanto tu mi sia mancato.
Spero tu sia consapevole che anche a costo di venirti a riprendere con la forza, se necessario,non ti permettero' mai piu' di allontanarti da me per nessuna ragione al mondo.
Resta al mio fianco e insieme a te saro 'capace di affrontare il mondo intero senza provare alcuna paura.
Sei la luce che illumina la mia vita e questo niente potra' mai cambiarlo.....ma nel frattempo,dato che non sei ancora consapevole di questo,ti daro' una piccola lezioncina sul tuo inaccettabile comportamento con qualcosa che di certo ti rendera' furioso,vero amore mio?











NOTE FINALI: Perdonate i vari spazi di punteggiatura assolutamente voluti.
Lo dico perche' non sempre lo sono ma anzi fanno semplicemente parte dei miei errori.
Ultima cosa il rating in quest' ultimo capitolo e' giallo non piu' verde.
Mi scuso come sempre in anticipo per altri  eventuali errori ortografici ma del resto mi sento molto piu' creatrice che scrittrice(ce ne vuole...!)
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