1
:
-Saga, tu
credi nell’amore?-
Quella
domanda colpì non poco Saga.
Credeva
nell’amore?
Non avrebbe
saputo dirlo.
Lui stesso
non provava quel sentimento da molto tempo, tanto che a volte pensava che essere così insensibile era un
bene.
No, l’amore
non faceva per lui.
Aveva sofferto, e fatto soffrire troppo persone,
per quella sensazione che da calore al cuore e all’anima, e unisce le persone
come se fossero state una sola.
Ma c’era
qualcosa in Aioros, nel suo sguardo, che faceva vibrare in lui una forza tale
da fargli temere di innamorarsi un’altra volta.
Ed eccolo
qua: puntuale come non mai, il calore che si diffondeva nel suo corpo ogni
volta che si trovava da solo con lui
-È questo
l’amore, Aioros?-
Chiese,
prendendogli la mano, come se fosse stata un oggetto unico e prezioso, e
appoggiandosela al petto.
Il suo cuore
batteva a mille
-Dimmelo tu,
Saga: secondo te è questo l’amore?-
Gli ripose
Aioros sorridendogli.
Era
inevitabile.
Nessuna via
di scampo, solo un sentimento forte e non aggirabile in alcun modo.
Ma Saga persisteva: non voleva amare.
Per lui
l’amore era solo un sentimento ormai lontano, quasi sconosciuto, nell’infinito
abisso di ricordi dei tempi passati.
Scosse la
testa
-Aioros, io non sono capace di
provare amore-
Disse
abbassando lo sguardo
-Perché hai
paura, Saga?-
-Io non ho
paura-
Disse, più
per convincere sé stesso che Aioros
-Si, Saga, tu
hai paura di mostrare i tuoi sentimenti alle persone che ami, per non provare
più dolore. Non è negando il presente che si rimedia al passato-
-Non ho
paura-
Ripeté Saga
-Perché mi
rifiuti, Saga?-
-Io non
rifiuto nessuno-
-Allora
lascia che ti aiuti-
Aioros si
avvicinò
-Non ho alcun
bisogno di aiuto-
Si ritrasse.
Non voleva
che Aioros lo vedesse piangere: le lacrime erano segno di debolezza, e lui non
voleva la compassione di nessuno.
Ma ormai
Aioros l’aveva visto.
Lo abbracciò
delicatamente.
Per quanto si
sforzasse di trattenerle, Saga non riusciva a trattenere le lacrime.
Lacrime
rimaste chiuse nel più profondo dell’anima, lacrime di un antico dolore, di un
amore sperato e mai vissuto, lacrime a cui il più duro degli uomini avrebbe
ceduto.
Piccole gocce
di verità, che man mano che scorrevano facevano comprendere ad Aioros quanto
Saga tenesse a lui, tenendo per sé ogni piccolo dolore, non facendolo partecipe
dei suoi pensieri più tristi, delle sue paure più segrete solo per mantenerlo
felice.
Dopo che si
fu calmato Aioros gli sorrise e gli chiese con aria innocente
-Allora, Saga… era quello
l’amore?-
‘spero di darti tutto l’amore di cui ti ho
privato fino ad adesso, guardando in faccia le paure, e ricordandomi che noi
due siamo due corpi, ma un’anima sola’
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