Lui
La mia eterna dannazione.
Lentamente una mano dalle lunga dita si posò dolcemente sui miei fianchi morbidi, un brivido sconosciuto attraversò sensuale la mia schiena, come una scarica elettrica rabbrividii.
Una bocca rosea e carnosa si posò prepotentemente sulla mia, mentre la SUA lingua chiedeva un accesso indesiderato che io innocentemente gli concessi.
La mia divisa fu buttata via, senza pudore, mentre l'intimo fu strappato senza ritegno.
Come una bambola senza vita lui mi stava usando, ed io non avevo la forza per fermarlo.
Fui buttata malamente sul mio letto da caposcuola, le lenzuola di seta rossa furono buttate dall'altro lato del letto mentre lui salì come se nulla fosse su di me.
Harry James Potter.
Il mio migliore amico.
Il ragazzo della mia migliore amica.
Colui che con un sorriso faceva sparire il resto dell'universo.
Colui che è riuscito a vedere oltre alla mia solita facciata.
Quando con violenza entrò dentro me, un urlo dolosamente straziante uscì dalle mie labbra.
Non solo aveva rubato il mio cuore, lui aveva preso anche la mia verginità.
Chiusi gli occhi stremata, mentre lacrime bollenti accarezzavano il mio volto.
Dopo un po sentii il suo corpo distendersi accanto al mio, girai lentamente il viso incontrando i suoi occhi maledettamente verdi.
Lui con dolcezza asciugò le mie lacrime con dei baci, che mi fecero sentire sporca, maledettamente sporca.
Se ne andò, dopo nemmeno 10 minuti finito l'amplesso, lui si rivestì chiudendo delicatamente la porta dietro di se'.
Ed io mi sentì morire.
Maledetta bambola, ero stata usata e poi dopo esser stata calpestata ero stata buttata.
Aveva piegato il mio misero corpo, e poi aveva spezzato il mio cuore in tanti piccoli pezzi, troppo piccoli per contar qualcosa, ma troppo taglienti per esser rimessi al loro posto.
Un piccolo pugnale di cristallo stava congelando lentamente il mio cuore, lentamente stava smettendo di battere, bloccandomi il respiro, annebbiandomi la mente, l'oblio mi avvolgeva, mi stringeva, mi soffocava, facendomi tremare in quella tremenda agonia.
Le lacrime non avrebbero potuto cancellare l'amore che provavo per lui.
Lui
La mia eterna dannazione.