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Autore: Dils    04/06/2010    2 recensioni
Alice Black ha tutte le qualità per essere la ragazza perfetta: è divertente, affascinante, intelligente, e per lo più si intende di musica e di letteratura. Nick Jonas la incontra e ne rimane folgorato. Nasce l’amore tra i due, eppure Alice sa che non potrà durare a lungo: custodisce, infatti, un segreto che va contro tutti gli ideali che contraddistinguono la famiglia Jonas. Riuscirà l’amore a sopravvivere ai pregiudizi?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We can be lovers.

 

 

Non ricordava come fosse arrivato in quel quartiere, ne i motivi che lo avevano portato a fuggire da quelle le considerava le persone più importanti della sua vita, eppure Nick Jonas si era  ritrovato a camminare per le periferie del quartiere più malfamato della città, alle undici di sera. Perfetto.

Camminava a testa bassa, guardandosi i piedi, cercando di non incontrare lo sguardo con le signorine che stavano ai lati della strada, tutte non propriamente.. vestite.

« Cavolo, Nick, hai diciassette anni e ancora ti vergogni anche solo a pensare alla parola “prostituta”!?» Il ragazzo zittì velocemente la sua dolce, dolcissima, coscienza e decise, finalmente, di chiamare qualcuno per farsi venire a prendere… Peccato che non trovasse il cellulare. « Dove cavolo è!? »

Si rimproverò, ancora una volta, di aver fatto quella maledetta bravata e decise di tornare indietro, e cercare qualche Hotel per passare la notte incolume.

Avrebbe pensato l’indomani a come giustificare il suo comportamento, nonostante perfino lui non sapeva esattamente cosa gli fosse preso.

Il fatto era che era scoppiato, semplicemente. Sentiva troppa pressione. La band, i concerti, le fans, i paparazzi, quell’assoluta necessità di dover apparire sempre al meglio… era come se non riuscisse più a essere se stesso.

E adesso ci si mettevano anche i suoi genitori. Qual’era il problema se non voleva più studiare? Che senso aveva? Aveva guadagnato abbastanza soldi per una vita intera, che gli serviva uno stupido diploma?* Proprio non capiva.

Dopo quindici minuti buoni di cammino, finalmente, trovò un piccolo hotel aperto e. speranzoso di riuscire a trovare una camera libera, vi entrò.

 

 

Alice era stanca. I turni serali la distruggevano, ma, d’altro canto, aveva bisogno di quei soldi. Era sempre stato il suo sogno vivere a New York, ma aveva immaginato più una vita alla “Sex and the city”, non quella che la grande mela le aveva offerto. Eppure non si dava per vinta: sarebbe riuscita, prima o poi, ad avere la vita che aveva sempre voluto. Bastava darsi da fare.

Guardò l’orologio: le undici meno un quarto. Ancora qualche ora e sarebbe potuta andare a letto.

Decisa a passare il più in fretta possibile quei minuti che la separavano dal suo bel lettino, si infilò le cuffie nell’iPod e alzò il volume al massimo.

Queen, I want it all. Adorava quella canzone, riusciva sempre a metterla di buon umore.

Sicura che nessuno l’avrebbe disturbata, si mise a ballare simulando un assolo di chitarra.

Sembrava una pazza, era certa di esserlo… Ma che importava? Era certo meglio essere matti che schifosamente normali, non credete?

Improvvisamente, però, tutto si fece buio e si sentì cadere nel vuoto, credeva che sarebbe caduta a terra quando, per fortuna, qualcuno la riuscì a prendere in tempo.

 

 

Nick Jonas era appena entrato nel piccolo hotel quando, per poco, non scoppiò a ridere.

Alla reception una ragazza, che doveva avere più o meno la sua età, stava suonando una chitarra immaginaria con molta enfasi, il tutto cantando a squarciagola una canzone che non aveva mai sentito.

Dopo un primo momento il ragazzo constatò quanto fosse carina: era piccolina, arrivava scarsamente al metro e sessanta, aveva la pelle olivastra e i capelli lisci, stretti in un’ alta coda, molto scuri. E, cavolo, aveva gli occhi più belli che avesse mai visto.

Grandi, color cioccolata, e così innocenti che avvertì immediatamente la tentazione di volerla stringere e non volerla abbandonare.

Indossava un semplice maglioncino a collo alto nero, che lasciava intravedere il suo seno prosperoso (« Nick ma che stai dicendo!? Non dovresti avere questi pensieri, sai?» ), e dei jeans stretti.

Nick ebbe la percezione di essere stato folgorato.

Proprio in quel momento, perso così nei suoi pensieri, si accorse che la ragazza aveva smesso di ballare e che stava… svenendo? Prontamente attraversò a grandi falcate la distanza che li separava e riuscì, appena in tempo, a prenderla tra le sue braccia.

 

Alice si svegliò con un gran mal di testa distesa su un divano logoro e si chiese cosa diavolo ci facesse ancora a lavoro.

Poi, come dei flash, ricordò cosa era successo. Ora la domanda era: come era arrivata lì?

Allargò la sua gamma visiva e notò che, seduto su una poltrona poco distante da lei, c’era un ragazzo, ma non un ragazzo qualunque! Aveva gli occhi socchiusi, dei bei boccoli castani che gli cadevano fino all’altezza delle sopracciglia, una bocca carnosa che richiedeva l’assoluta necessità di essere riempita di baci – ma questa, naturalmente, era solo una constatazione oggettiva, eh – e dei teneri, tenerissimi, nei sulla parte destra del viso.

« Nick? Nick Jonas? »

Sentitosi chiamare in causa il giovane alzò la testa, per poi assumere uno sguardo mortificato.

« Scusami, sei svenuta così ti ho portata… Non ho trovato nessun’altro posto così… Vorrei una camera!»

Alice scoppiò a ridere. Era proprio buffo con i capelli scarruffati e quell’adorabile faccia da cucciolo bastonato. Chissà che ci faceva un ragazzo come lui in un posto come quello, poi decise di non pensarci. Non erano affari suoi.

« Certo, e offre la  casa. Grazie per avermi salvata, oh mio eroe. »

Questa volta fu il turno di Nick di scoppiare a ridere.

« Non c’è di che, questione di routine per noi valorosi eroi. Posso sapere il nome di questa dolce principessa?»

Allora era veramente il ragazzo cavalleresco che descrivevano nei giornali… Non lo avrebbe mai detto. Non era una fanatica dei Jonas Brothers, prediligeva un altro genere di musica, ma molte delle loro canzoni le piacevano e si era ritrovata perfino a comprare un loro disco. Aveva sempre pensato che erano davvero carini, specialmente il minore dei tre, e non si era sbagliata: era molto più bello di quanto avesse mai immaginato.

E poi aveva un fare così antico e affascinante da farle sciogliere il cuore. Sembrava davvero un maestoso eroe senza macchia e senza paura. Ma lei non aveva bisogno di un eroe in quel momento, aveva soltanto bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei e del… No, non doveva neanche pensarci. Non avrebbe dovuto rovinare anche la vita di qualcun altro, sarebbe stata la cosa più egoistica che avesse mai fatto.

Improvvisamente, si fece fredda come il gelo, facendo rimanere Nick di sasso.

« Alice. La tua stanza è la 28. Buonanotte. »

 

Nick ebbe l’irreale percezione che lo sguardo di Alice custodisse un segreto così inconfessabile da riuscire a distruggerla. Ma era solo una percezione, giusto?

 

 

 

* Fonti attendibili – una mia cara amica che sa molto più di me sulla vita privata dei Jonas -, mi ha informata  che in realtà Nick ha già preso il diploma a 16 anni, ma fate finta che non sia così u.ù

 

Notes.

Parto dal presupposto che io, le long, non le so scrivere, perché non trovo mai tempo/ispirazione per scrivere cose abbastanza lunghe; ma a questa storia tengo particolarmente perché, bé, ci ho davvero messo tutta me stessa. E molto tempo che, nella maggior parte dei casi, avrei dovuto spendere in altre cose (come studiare, per esempio J).

Alice è un personaggio contorto, un po’ inventato, un po’ reale, che imparerete a conoscere, nel caso vogliate, nei prossimi capitoli. Come potete vedere in questo primo capitolo, ho voluto scrivere la parte un po’ più ribelle di Nick, cioè, quella che immagino abbia… dopotutto, alla fine, anche i Jonas sono solo dei ragazzi, no? :)

Che altro dire? Spero che vi intrighi questa mia storia, ci “vediamo” al prossimo capitolo.

Bacioni, Sbranì.

  
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