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Autore: __Sally__    04/06/2010    4 recensioni
E' una Harry\Hermione ambientata al sesto anno. Descrive i sentimenti di Harry, dal primo anno alla dichiarazione del suo amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry fissava Hermione che studiava sul tavolo, ora buio, della sala comune di grifondoro.

Erano le 2 e lui era sceso a bere e l’aveva trovata li, a scrivere un tema di 40 cm per Piton.

Non visto si era soffermato ad osservarla e lo sguardo era caduto inevitabilmente sul suo viso candido... Quanto tempo si sarebbe fermato a guardarla? Non avrebbe mai distolto gli occhi verdi da quel volto d’angelo.

Temeva di essersi innamorato di lei dal primo momento in cui l’aveva vista vista, quando era entrata nello scompartimento e aveva fatto notare un puntino nero sul naso di Ron.

L’aveva trovata orgogliosa e sicura di se stessa e gli piaceva.

Poi le dispute da ragazzini gliel’avevano fatta trovare presuntuosa e testarda; ma quando aveva scorto il suo volto impaurito sotto la minaccia di un mostruoso troll, si era sentito come se fosse stata la sua stessa vita ad essere in pericolo. La paura della ragazza era diventata la sua paura e il gesto stupido, da piccolo eroe di saltare sulle spalle del mostro era stato solo il gesto di un adolescente alla prima cotta, ma un adolescente alla prima cotta non avrebbe mai dato la vita per la donna in questione, lui sì.

Al secondo anno era quasi morto di rabbia, di dolore, di voglia di vendetta nel vederla stesa, pietrificata su un letto dell’infermeria con uno sguardo vuoto; ma anche in quello stato di coma aveva aiutato lui e il rosso ad uscire dai guai.

Al terzo anno era stato il turno della ragazza a salvargli la vita; aveva salvato lui e Sirius da qualcosa che era anche peggio della morte, da un bacio che gli avrebbe strappato l’anima dal corpo. Sarebbe riuscito ad amarla senz’anima…??

Al ballo del ceppo aveva passato la serata con lo sguardo fisso sulla giovane grifondoro; incantevole in quell’abito da sera, i capelli raccolti a risaltare il viso non più infantile. L’anatroccolo era diventato un cigno. E mentre la guardava ballare la tristezza era diventata parte d lui, perché le mani che le tenevano i fianchi erano quelle di Krum, non le sue. Come poteva quell’energumeno storto e rozzo, che non parlava nemmeno l’inglese toccare la sua donna??

Era uscito nel parco a prendere una boccata d’aria e passeggiando aveva visto, dietro una siepe ciò che mai avrebbe voluto vedere: il celebre giocatore di Quidditch baciava Hermione, giocava con le sue labbra vergini, si impadroniva di loro. Era tornato nella sala grande e una volta salito nella sala comune aveva accettato il whisky incendiario che i gemelli gli offrivano, e si era preso la sua prima vera sbronza. Era andato a dormire, triste come non mai, con l’anima mutilata, e con la certezza che lei non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti.

Da quel giorno aveva perso ogni speranza di farla sua e l’anno successivo lei si era messa con Ron. Non poteva amare la donna del suo migliore amico, eppure lo faceva, in segreto, piangendo lacrime amare la notte. Avrebbe voluto morire perché mai avrebbe potuto averla e mai avrebbe potuto tradire il suo unico vero amico.

Aveva continuato ad amarla in silenzio, come nessuno avrebbe mai fatto, uscendo con Ginny, facendo l’amore con la sorella di Ron, sognando che il corpo sotto il suo fosse quello di Hermione, trattenendosi dall’urlare il suo nome in preda al piacere.

Harry fu distolto da quei pensieri amari dalla voce della grifona che finalmente aveva finito di studiare: “Ehi! Che ci fai in piedi??”

“I-Io d-dovevo…”

“Che fai ora?? Balbetti??” disse lei scoppiando in un’amorevole risata.. una risata cristallina che lo fece parlare senza riflettere: “ti amo…”

lei sollevò lo sguardo fissandolo in quelli verdi del moro; si avvicinò, lo prese tra le braccia e lo strinse a se: “anche io ti amo Harry… da sempre…”

Lui avvicinò il viso a quello della riccia, e delicato sfiorò le sue labbra invitnanti con le proprie.

Hermione non si ritrasse, si strinse di più a lui e ricambiò il bacio aprendosi alla lingua del suo migliore amico che spingeva sui suoi denti.

La passione li travolse e i due fecero in modo che nemmeno uno spiffero d’aria passasse tra i loro corpi. Presi dall’impeto di quell’amore da troppo tempo sofferto non sentirono un’unica parola mormorata nel buio: “Traditori…”

  
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