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Autore: miseichan    05/06/2010    1 recensioni
"Saper rivivere con piacere il passato è come vivere due volte" Non sempre è possibile. A volte, anzi è quasi impossibile ricordare il passato senza soffrire, però ci si lascia andare comunque ai ricordi, in fondo errare è umano... e cercare di rivivere momenti della nostra vita degni di essere ricordati, non può mai essere definito del tutto sbagliato. (I ricordi sono quelli della storia "Bacio di mezzanotte")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Midnight Lovers'
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Flashback

 

“Ciò che è stato non va dimenticato, se quando fu, eri felice.”

“Per quanto forte, potente e indistruttibile tu sia, devi sapere che i ricordi avranno sempre la meglio!”

 

 

Ogni sera passavo in moto per quella strada.

La vedevo sempre, ma non mi ci soffermavo mai più di tanto.

A quel tempo cambiavo ragazza si può dire ogni giorno. Teresa, Loredana, Marika, Giovanna… solo alcune di quel periodo.

E lei non mi aveva mai colpito più di tanto.

Ogni sera, passando per quella strada, la vedevo avviarsi verso l’incrocio, la sorpassavo senza degnarla veramente di uno sguardo.

Una sera cambiò tutto.

Ero in anticipo e invece di incontrarla lungo la strada, la vidi uscire dalla concessionaria.

L’avevo anche già superata ma un qualcosa era scattato.

Non so cosa.

Eppure rallentai.

Aspettai che mi si affiancasse passeggiando sul marciapiedi.

Quando fu quasi alla mia altezza, alzai la visiera del casco e mi voltai a guardarla.

La salutai. Lei rispose con un lieve cenno della testa.

Avrei potuto afferrare al volo il messaggio e smammare, ma non volevo farlo.

Continuai a seguirla, stando con la moto al suo passo:

- Che facevi in quella concessionaria?-

Chiesi senza tanti preamboli, forse era solo quello ad interessarmi… cioè che ci poteva fare una ragazza così in una concessionaria?

Lei alzò lo sguardo verso di me e rispose:

- Ci lavoro-

Sorrisi, ironico:

- Tu cosa?-

Sorrise anche lei ma senza simpatia:

- Io ci lavoro e ora ho finito il mio turno e torno a casa. Qualcosa in contrario?-

Mi ritrovai inaspettatamente a trattenere una risata.

La osservai di nuovo e chiesi:

- Ti piacciono le macchine?-

Annuì convinta, ignorando il mio tono ironico.

Insistetti:

- E che macchina ti piacerebbe avere?-

Mi sarei aspettato una risposta come una mini o una polo ma mai, dico mai, che dopo averci pensato un attimo dicesse:

- Una Aston Martin V12 Nera-

Rimasi letteralmente senza parole.

La moto mi si era fermata.

E le mie orecchie faticavano a credere di aver capito bene.

Lei non si era fermata.

Mi aveva sorriso e aveva continuato per la sua strada.

Ed io per la prima volta, rimasi lì, imbambolato, a guardarla andare via.

Era una sfida…

La sera successiva, parcheggiai all’incrocio dove passava lei cinque minuti prima che fosse uscita dalla concessionaria.

La vidi chiudersi la giacca e sistemarsi la borsa.

Si avvicinava a me. Ma era distratta.

Non si era ancora accorta di niente.

Poi mi notò e notò l’auto a cui ero appoggiato.

La mia nuova auto, mia da ben undici ore.

Una Aston Martin V12 Nera.

Mi godetti la sua espressione sorpresa.

Gustai fino in fondo il modo in cui riconoscendomi le guance le si infiammarono.

E come ricordatasi della nostra precedente conversazione rallentò il passo ormai incerto.

Quando mi fu sufficientemente vicina allungai la mano.

- Davide D’Amico. Molto piacere. Tu sei?-

Lei sorrise in imbarazzo e mi prese la mano.

Una stretta al tempo stesso timida e decisa, impossibile ma vero.

- Ilaria Amato-

*

   
 
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