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Autore: Lucy_thdipendent    05/06/2010    1 recensioni
Un “arcobaleno grigio”, una forza sovrumana, il cuore dolente di due ragazzi uniti dal destino...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lily non disse nulla, preferì non rispondere anche perché era rimasta completamente paralizzata…

I due rimasero ancora lì fermi per qualche secondo con la bocca quasi spalancata e gli occhi sbarrati; poco dopo Lily si distolse e si abbassò continuando a raccogliere i pezzi del suo cellulare, mentre Bill rimase lì fermo a guardarla mentre pensava che la ragazza era di una bellezza indescrivibile, poi gli disse:

<< I’m very sorry, I…I didn’t want… >> smise di parlare interrotto dalla ragazza

<< puoi tranquillamete parlare la tua lingua >> sopravvenne Lily: conosceva bene il tedesco, aveva preso anche un corso pomeridiano alla sua scuola per il tedesco, gli piaceva veramente tanto, ma non sapeva parlarlo alla perfezione…

<< ok…allora scusami tanto ma non volevo, io non ti avevo vista…ecco! >> disse tutto d’un fiato

<< Non preoccuparti, non è successo niente… >> disse debolmente la ragazza con un accenno di imbarazzo…poi girò e voltò il suo cellulare << accidenti si è rotto!! …lo schermo è andato.. >> disse preoccupata, sua padre non le ne avrebbe compra5to subito un altro…

<< non preocuparti , te ne comprerò un altro…promesso! >> disse il ragazzo per  salvare la situazione…<< vieni con me, devo offrirti per forza qualcosa >>  disse prontamente Bill porgendogli la mano. La ragazza era stata completamente catapultata in un altro mondo. Non gli pareva davvero possibile. Lei poi annuì debolmente col viso arrossito, si sistemò la camicetta e porse a lui la mano. A passo svelto entrarono in una gelateria nei pressi del loro scontro e chiese che gusto preferisse la ragazza.

<< pesca e melone con panna >> rispose la ragazza a voce fioca. Era ancora scossa.

Presi i loro gelati, sedettero ad un tavolino molto nascosto: all’inizio vi era un calo profondo di silenzio tra i due. Bill non avrebbe voluto incontrarla in questo. Il loro incontro era avvenuto nel peggiore dei modi possibili.

<< abiti qui? >> chiese Bill per rompere il ghiaccio

<< no, sono venuta qui con i miei perché mio zio non sta molto bene >>  rispose a testa bassa Lily

<< certo, capisco perfettamente…>>  rispose Bill in mancanza di altre parole, poi sopraggiunse enigmatico << sai, ti ho già vista da qualche parte ma non ricordo dove >>: sapeva benissimo invece chi era, era stata lei a confondergli i pensieri anche prima di quello scontro e Bill l’avrebbe saputa riconoscere dovunque.

La ragazza lo guardò incarnando un sopraccioglio…non voleva dirlo...ma poi disse << certo mi avrai visto ovunque nei tuoi concerti, sai io …si insomma io…sono una vostra grande fan! >>

<< davvero?? È magnifico, è stupendo…anche se non avrei voluto incontrarti in questo modo >>. Bill preferì nascondere tutto e non svelarglielo in quel momento…sì insomma gli sembrava fin troppo assurdo dire che era perso di lei e che la sognava ogni notte.

<< certo…neanche io avrei voluto… >> disse la ragazza sogghignando. Poi Lily guardò l’orologio e si accorse che era passato troppo tempo: si alzò da tavolino

<< accidendi si è fatto tardi..devo proprio andare Bill >> la ragazza prese la borsa che si trovava sulla sedia e si avviò frettolosa verso l’uscita. Bill la raggiunse e la fermò per un braccio:

<< ei, almeno lasciami il tuo numero così possiamo metterci d’accordo per il telefono..te l’ho promesso dai.. >> . Lily glielo dettò frettolosamente.

<< posso sapere il tuo nome? >> chiese Bill quasi implorando

<< adesso devo proprio andare, perdonami.. >> disse Lily dispiaciuta, avrebbe preferito dirglielo in un momento migliore…<<  ah…e grazie per il gelato!! >> disse la ragazza quasi dimenticandosi di ringraziare mentre si allontanava correndo.  Lily  correva via di li tirandosi dei piccoli pizzicotti per  cercare di tornare alla realtà. Ma quella era la sua realtà. Certo non gli sembrava vero tutto quello che gli era capitato quella sera. Mangliare un gelato con il ragazzo che aveva sempre desiderato, non rientrava nei programmi di lei quella sera, ma per sua fortuna era accaduto davvero. Lily raggiunse i suoi in ospedale e salutò suo zio, che giaceva in fin di vita su quel bianco letto, con un caloroso abbraccio.

***

Bill rimase sulla soglia di quella gelateria ancora per qualche minuto fumando una sigaretta. Era sbalordito. L’aveva trovata finalmente ed aveva anche il suo numero. Ma di lei non sapeva ancora nulla. Certo lei conosceva tutto di lui, ma lui sapeva solo cosa ci faceva a Milano e conosceva il suo numero di cellulare. Sapeva anche che quella ragazza era maledettamente stupenda e gli aveva tolto il fiato. Bill si incamminò per fare ritorno al suo albergo anche se avrebbe preferito passare ancora del tempo con lei e continuare a perdersi nei suoi occhi colore del mare sereno. Non voleva tornare dai suoi amici e da suo fratello che sicuramente stava già fottendosi quelle ragazze che aveva prima conosciuto. E non errò nei suoi pensieri. Tornato in albergo incontrò Georg e Gustav che sorseggiavano un cocktail al bar:

<< ei Bill dove sei stato? >> chede Georg già a mezzo livello

<< ho fatto un giro e ho preso un gelato per rinfrescarmi… >> risponde Bill. Beh parte di queto era vero ma questa frase celava una verità più profonda che preferifa tenere solo per sé. << Tom dov’è ? >> chiede incuriosito

<< ha prenotato un privè per passare la notte con delle groupie da sballo >> rispose Gustav anche lui sulla via dell’andata. Bill sbuffa pesantemente. Infondo se lo doveva immaginare. Decide anch’egli di prendere qualcosa di forte in modo da liberare la mente da tutti quei pensieri che portavano tutti a quella ragazza. Così si accoda ai due e cominciano a parlare del più del meno.

Dopo circa una mezzora abbondante Bill decise di andare a letto per eitare di ubriacarsi. Arriva in camera e getta tutti suoi abiti per terra , infilandosi sotto le coperte con solo addosso i boxer. Era ancora perfettamente lucido e capace di ripensare a ripensare a quella ragazza. E così fù. Guardando il soffitto sognava di poterla incontrare un’altra volta per confessargli tutto. Sperava che con lei potesse continuare. Aveva bisogno della sua presenza. Aveva bisogno di un suo bacio!

  
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