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Autore: NikiTH    06/06/2010    0 recensioni
Kamilla vive da poco a Berlino, dove uno strano incidente le farà incontrare una persona che sconvolgerà la sua piccola esistenza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Peтαli del Deѕтiпo ©

 

Il sole picchiava potente e fiero sulla capitale della Germania, mentre il caos più totale della città si imbatteva su di essa, creando un enorme vociferare delle persone e il trambusto più totale che una mente come quella di Kamilla non poteva sopportare.

Non sapeva neppure lei perché, ma quella città era in grado di far aumentare l’endorfina senza nessuna medicina o qualsiasi tipo di alimento in grado di aumentarla.

Camminava a lunghi passi sulle strade di Berlino, sorridendo e assaporando la dolce aria che annunciava l’arrivo della primavera.

Si fermò solo quando si accorse di essere arrivata al bar dove ogni mattina si fermava a prendere uno di quei deliziosi caffè, forse i migliori della città.

-Ciao Victor!-

Disse entusiasta non appena fu all’interno del locale fresco.

L’enorme uomo destinato a stare per il resto della giornata dietro il bancone, l’accolse con un ampio sorriso.

-Buongiorno, Kamilla!-

Fece servendo un cappuccino al ragazzo di fronte a lui.

-Il solito?-

Chiese poi, anche se sapeva che la risposta era ovviamente affermativa.

-Sì, il solito caffè macchiato, per cominciare bene la giornata!-

Sorrise con entusiasmo la ragazza, poco dopo essersi seduta su uno sgabello rosso, posto davanti al bancone.

-Che hai intenzione di fare, oggi?-

Si interessò l’uomo, mentre prelevava dalla credenza una delle tazzine più belle. Ci passò lo strrofinaccio dentro, per togliere l’eventuale polvere.

-Ho un colloquio per un posto di lavoro all’Universal. Se non mi trovo un’attività al più presto, rischio di perdere l’appartamento. Papà ha deciso di non pagarmelo più, dice che ormai sono grande, e in secondo luogo, dovrei tornare in Italia.-

Spiegò Kamilla, cercando di non pensare troppo all’aspetto più brutto della faccenda, che era quello di tornare a casa.

-Capisco-

Annuì Victor porgendole la tazzina colma di caffè.

-Per questo, oggi voglio offrirtelo: un piccolo aiutino che ti permetterà di risparmiare 1,50 euro. Lo so, lo so, sono davvero troppo buono-

Rise l’uomo, passando alla ragazza una bustina contenente lo zucchero.

-Oh, grazie Victor! Ora posso finalmente pagarmi il resto delle mie spese!-

Scherzò Kamilla, prendendo un sorso della bevanda calda che aveva davanti.

Il suo sguardo si posò sull’orologio appeso alla parete, facendola spaventare.

-Victor, è tardissimo! Scusami, devo proprio andare!-

Esordì abbandonando lo sgabello e infilandosi velocemente il leggero cappotto.

- Di niente, vai pure.. Ci vediamo domani mattina?-

Chiese l’uomo, intento a servire una brioches alla crema.

-Certo!-

Annuì Kamilla, salutando l’amico e raggiungendo la porta d’uscita.

Fu di nuovo travolta dall’aria fresca, mentre i suoi passi ritornarono a camminare con un ritmo sostenuto sul marciapiede, ricco di spazi dove giacevano germogli di piante che sarebbero cresciute con l’arrivo dell’attesa primavera.

Dovette camminare e chiedere molte informazioni ai passanti per sapere dov’era quella “casa della musica”, anche se le era stato spiegato la sera precedente tramite linea telefonica.

Con 10 minuti di ritardo arrivò davanti all’enorme edificio, dove l’insegna mostrava il nome.

Si avvicinò all’entrata, dandosi l’ultima ritoccatina al look tramite la porta a specchio che sostituiva una porta normale.

I lisci capelli neri cadevano ordinati sulle spalle, contrastando gli occhi color del cielo, contornati da un filo leggero di matita nera.

La maglietta blu era abbinata ad un paio di jeans dello stesso colore.

Fece un lungo e profondo sospiro, appoggiò il palmo della mano alla parete di vetro che aveva davanti e facendo pressione su di essa, l’aprì.

 

  
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