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Autore: SadnessNeverEnds    06/06/2010    5 recensioni
Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti.
Richie e Thanatos sono due ragazzi emo.
Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMBROSIA.

Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti di 17 anni.

Richie e Thanatos sono emo.

Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.

 

 

Richie s'infila il casco, ma, prima che dia gas al motore, Thanatos lo tira giù dal motorino con una manata disperata. Fatto questo, gli si piazza davanti con le braccia incrociate sul petto. Richie invece è con le spalle al muro e il casco ancora in testa. Si fissano senza dirsi nulla, dagli occhi di Richie, ridotti a due fessurre azzure, trapela un vento gelido che disarma il fratello.

«Perché...perché questo ghiaccio? Che sia una barriera? Ma da cosa ti vuoi proteggere, Richie?».

Dalla finestra lasciata aperta di Lev, il loro vicino, esce una melodia che raggiunge le loro orecchie, anche quelle di Richie sotto il casco. È -Hodoo-, una recente canzone dei Muse. La voce del cantante s'insinua fra di loro, le parole sembrano scritte apposta per comunicare al posto delle loro bocche serrate.

...Why, why is this a crisis in your eyes again?...

Thanatos annuisce impercettibilmente e sospira sofferente. È riuscito a fermare Richie, eppure ora si è fermato lui stesso e non trova un appiglio per continuare.

...Let our bodies crumble away, don't be afraid...

Un alito di vento sposta il nero ciuffo di capelli sul volto di Thanatos, coprendoglielo in gran parte. Rimangono visibili solo la punta del naso, la bocca e il mento. Non fa nulla per scostarli, non gli serve la vista, conosce abbastanza bene Richie per prevederne le reazioni alla cieca. Infatti il gemello rimane impassibile, sempre con quelle pupille raggelanti puntate come fari nella notte.

...I will take the cold for you!...

Un rumore fastidioso di porta che sbatte frantuma la situazione. È Rebecca, uscita perché preoccupata nel non veder più tornare nessuno. Scende le scale con grazia e dopo due saltelli è in mezzo ai due fratelli. Troppo occupata dai suoi fatti e troppo superficiale per capire il peso delle sue azioni, scuote Thanatos e gli urla in faccia:

"Than! Posso sapere che succede?". Thanatos si libera il viso dai capelli con una mano e li riporta nel solito ciuffo di lato, poi sospira, mordendosi il labbro inferiore. Non sente la terra sotto i piedi, se gli fosse permesso si sdraierebbe volentieri ai piedi di Richie, schiacciato dalla sua indecifrabilità. Lo osserverebbe dal basso e chiederebbe pietà al cielo; si abbraccerebbe alle sue gambe e pregherebbe affinché finisca questa guerra dissanguante. Invece ingoia il nodo alla gola e risponde alla ragazza addolorata.

"Niente, solo...prendi le tue cose e vai. Ci vediamo domani a scuola" ma la sua voce è poco convincente, più traballante di una fiamma sotto la furia del vento. Lei scuote la chioma bionda, però a questo punto interviene Richie.

...And i missed the opportunity to be a better man... finisce la canzone, come per sottolineare l'importanza di colui che sta per parlare, dall'alto della sua voce autoritaria e intransigente.

"Fai come ti ha detto". Rebecca, quasi spaventata anche dal tono alterato, fa retromarce e sparisce dentro la palazzina. Rimangono soli un'altra volta; entrambi si augurano che non cominci una nuova canzone, una di quelle che parla al loro posto e finisce che non si dicono niente di sensato. Fortunatamente, Lev toglie il cd dei Muse e va a dormire. Thanatos ha un impeto di rabbia; afferra con ambe le mani il casco e glielo strappa con violeza, per poi lanciarlo di lato, contro i gradini. Richie non oppone resistenza, ne rimane privo e non si preoccupa di appiattirsi i capelli tutti all'aria. Piuttosto, gira il capo in direzione di Rebecca che pare in procinto di andarsene.

"A domani" dice lei, sottovoce, arresa, perlpessa. Esce dal cancelletto e non si vede più, probabilmente sale a bordo della macchina della madre, venutala a prendere. Thanatos trova il coraggio di formulare una frase.

"È solo una mia compagna di classe". Richie fa un ghigno sinistro.

"Adesso le chiamano compagne di classe?" chiede, incamminandosi per recuperare il casco ammaccato.

"No, guardami!" esclama irritato Thanatos e blocca il gemello prima che compia un altro passo, afferrandogli il polso destro. Richie percorre con gli occhi prima il suo braccio, poi quello di Thanatos e infine si arena negl'occhi del fratello. Tutto quest'azzurro è davvero disorientante.

"Ti sto guardando" sussurra Richie, con un velo di rimorso nelle parole.

"Non è vero. Tu non mi guardi mai, non lo fai più da quanto papà se ne è andato" ancora quella parola tabù, ancora quell'ondata di nausea, ancora quel freddo su per le vene. Richie ribalta le due mani: ora è lui a tenere stretto il polso sottile del fratello, che geme, la stretta è fortissima, sembra una manetta. Dopo un secondo, ripete la cosa anche con l'altro polso; ora Thanatos è ammanettato da ambe le braccia e Richie stringe fino a fargli arrossare la pelle pallida.

"Ahh, mi fai male" bisbiglia la vittima, ma l'altro gli causa subito un altro dolore: si volta e lo sbatte con le spalle al muro, inchiodandogli i polsi sulla parete graffiante, come un crocifisso.

"Male? Tu non sai manco cosa significhi la parola male!" urla Richie, a due centimetri dal volto di Thanatos che chiude gli occhi dalla paura. Subito dopo, Richie preme la propria fronte contro quella del gemello, ma non sono le fronti combacianti, né i nasi congiunti, bensì le labbra tremanti a fermare le sue intenzioni violente e a sostituirle con ben altre. Thanatos, letteralmente incastrato fra il corpo del fratello e il muro, emette un singhiozzo.

«So cos'è il male! Tu sei il male» pensa, l'attimo prima di accorgersi che Richie ha cambiato espressione. Pare che gli istinti omicidi siano stati spazzati via da un'aria quasi...commossa.

"Thanatos, papà non c'entra con noi. Non è mai c'entrato e mai c'entrerà" dice all'improvviso, continuando a premere i due profili, solo le labbra restano a debita distanza. Una distanza di sicurezza. Imposta dal buon senso.

"Allora perché..."

"...perché io e te..."

"...ci..."

"...odiamo?" si completano le frasi a vicenda, ma dopo questo "odiamo" di Richie, sembra crollare il mondo attorno a Thanatos. Forse sperava in un altro verbo. E forse si sbagliava. Richie non si pente di quello che ha detto; ci crede fino in fondo, odia profondamente quel fratello che è tanto buono, gentile e perfetto, motivo per cui invece viene gettata cattiva luce su di lui, così indisciplinato e incostante.

"Ti odio" dice e compie una follia. Addenta entrambe le labbra chiuse di Thanatos e le comprime fino a sentire che tra poco potrebbero sanguinare. Sente la carne che si lascia affondare dai denti, sente il respiro affannoso, sente il sangue compiere il giro di tutto il corpo alla velocità della luce. Non un mugugnio, non un lamento da Thanatos; sta solo stringendo le palpebre e inficcandosi le unghie nei palmi, modo per scaricare il dolore. Richie sorride, può assaporare la prima goccia di sangue che fa capolino sotto i suoi denti affilati.

"Mpf" ansima e lascia andare la presa. Guarda il danno appena compiuto: tutta la pelle attorno alla bocca di Thanatos è iniettata di rosso, mentre bagnata di sangue è l'impronta dei suoi denti, appena sopra le labbra bordeaux. Sembra che un cane abbia cercato di sbr«»anargli il viso. Richie si lecca la saliva mischiata al sangue e poi sghignazza a bassa voce. A Thanatos rotola una lacrima lungo la guancia; rimane intrappolata nel rigolo di sangue e si confonde con esso. Richie gli molla i polsi e, appena manca il sostegno, Thanatos precipita per terra. Una scheggia colpisce la tempia di Richie. È un urlo della sua coscienza morente.

«Come hai potuto, mostro? Gli hai scempiato il volto! Hai disintegrato le sue ali, hai abbattuto la sua innocenza, hai distrutto la sua immacolatezza!» Richie indietreggia inorridito. Se tutto prima gli pareva il sogno più eccitante, ora è in un incubo dell'orrore.

"Thanatos!" grida, straziando il silenzio della notte pacifica. Si getta per terra insieme al fratello, lo abbraccia, lo fa scomparire dentro di lui. Gli asciuga con le mani le lacrime che, senza emettere un suono, continuano a sgorgare dagli occhi acquosi di Thanatos, ma queste non si fermano, cadono, graffiano, bagnano, urlano.

"Ti porterò all'ospedale, confesserò le mie colpe" esclama con aria eroica, ma finalmente Thanatos ha una reazione. Deve ammettere che lui non piange per il dolore fisico; piange perché sa quello che vorrebbe fare.

«No, io resisterò» si promette infine. Lo spinge indietro, via da sé, lo fa sbilanciare. Poi si alza, a fatica, ma si alza, simile ad un caduto in battaglia, al fantasma di un caduto in battaglia. Reggendosi la bocca sanguinante con una mano, si avvia verso gli scalini, li sale e giunge al portone aperto da prima. Entra e di lui non restano che un paio di gocce rosse sull'asfalto davanti a Richie. In casa, corre al lavandino e si bagna la faccia; rimuove il sangue, prende dall'armadietto un disinfettante e si medica, sollevato nel vedere che non ne esce più. Quando sente di essere sicuro che il peggio è passato, spegne la luce e si dirige in camera. Si abbandona sul letto, che gigola leggermente sotto il peso morto. Non gli importa più di Richie. Ora che hanno chiarito, ora che si sono confessati l'odio reciproco, può dormire quasi sereno.

«Sì, come no...» pensa, chiudendo gli occhi arresi al sonno.

Richie è indeciso; non sa se andare a suicidarsi, oppure tornare in quella casa maledetta. Certo, l'idea di farla finita è lusingante, già s'immagina il trapasso, la fine di tutto. Tuttavia, qualcosa lo blocca. E questa cosa è la paura di abbandonare qualcuno di indifeso alle grinfie del mondo spietato. Si morde il pugno e prende una decisione. Andrà da Thanatos. Se lui lo scaccerà, allora si auto-eliminerà. Se lui lo accoglierà, allora...allora sarà l'imprevedibilità della vita a decidere.

Percorre quel sentiero familiare, compiuto migliaia di volte, ma mai con quest'ansia che gli batte nel petto. Apre la porta di casa, attraversa la sala, raggiunge la camera da cui escono sospiri di una persona dormiente. Ci passa sopra; entra e si richiude la porta alle spalle. S'inginocchia ai piedi del letto di Thanatos ed è pronto a ricevere il verdetto.

«Ricordo quando eravamo bambini e tu volevi sempre comandare, ma alla fine vincevo io, perché ero il più grande e il più bello...ti piegavi al mio volere, ma nei tuoi occhi leggevo tutta l'invidia che provavi, Disapprovavi il mio operato, esattamente come faceva papà...ma a lungo andare questo fece crescere in me tanta rabbia...che culminò per causa sua e si sfogò su di te. Ora invece, lascio che sia tu a guidare il timone della situazione...mandami via e non mi vedrai mai più, accettami e sarà la pace fra noi..»

"Thanatos, perdonami" dice con un filo di voce. Quella voce così simile ad un'altra. Thanatos non risponde, nessun segno di vita. Richie china il capo sul bordo del letto, le ginocchia cominciano a dolergli, dure contro il pavimento.

"Thanatos, perdonami" ripete, ma questa volta sa di essere udito, perché Thanatos si rigira nelle coperte. Anche se riceverà una risposta negativa, non prova nessuna paura. Accetterà le conseguenze delle sue azioni.

"Vieni" risponde all'improvviso il gemello.

"Eh?"

"Vieni". Le coperte si scostano, c'è buio fondo, ma Richie riesce a capire che si sono aperte, come per invitarlo a salire. Così fa, togliendosi le scarpe, ed entrando nel tepore del letto troppo grande per l'esile fisico di Thanatos. Il lenzuolo viene rimesso a posto, poi cala il silenzio. Richie sta per dire qualcosa, ma è anticipato.

"Taci" mormora Thanatos e, gettandogli le braccia al collo, lo bacia. Non è un bacio da cinema, neppure da fidanzati; è qualcosa di molto più importante, è una cascata di desideri nascosti, è una frana di sollievo, è un uragano inarrestabile.

Però, se fosse tutto così semplice, sarebbe finita qui, invece...

 

NDA: Saluto tutti i lettori-recensori! Sempre grata di ogni complimento, di ogni critica e di ogni commento, aspetto il vostro parere e spero di caricare presto il prossimo chap.


  
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