Notte tenera

 

Ti sento….

 

Due dannatissimi giorni.

Solo due fottutissimi giorni, erano passati da quando le dissi quella frase maledetta.

In quei giorni imperversava a Firenze un tale maltempo che ancora un po’ e avrebbe fatto saltare le tubature ! Sicuramente sta cercando di farmi compagnia… almeno quella consolazione ce l’ho! Pensai, mentre sdraiato sul letto, fumavo una sigaretta dietro l’altra.

Mi trovavo nel mio appartamento, situato a qualche centinaio di metri dalla casa di famiglia dove ormai ci viveva solo Claudio.

Non avevo voglia di vedere nessuno… Io..

Lo ammetto, mi ero rovinato l’esistenza . Una volta averla ottenuta, avevo giurato a me stesso che avrei fatto di tutto per tenerla al mio fianco e adesso mi ero arreso come un qualsiasi sciocco.

Però… cosa fareste se vedeste il vostro stesso fratello innamorato perso della stessa ragazza che amate voi? Mi conoscevo troppo bene e sapevo perfettamente che per il suo bene gli avrei lasciato carta bianca.

Sapevo bene anche che stavo facendo soffrire Irene… Ero frustrato al massimo.

Lei.. non doveva rinunciare a tutto ciò che le è sempre appartenuto per stare con me. Non glielo avrei permesso.

Teneva troppo alla sua casa, alla villa al mare, anche a quel minuscolo bar dove lavoravo.. erano gli unici ricordi che la legavano a suo padre e non avrei mai permesso a Claudio di prenderli e farne quello che voleva.

Presi un respiro. Mentre fuori tuonava, sentivo un suono portato dal vento… le gocce di pioggia mi confondevano: era o non era qualcuno che stava piangendo? Ad un certo punto si fece silenzio tutto intorno a me. Sì era il suono di un pianto silenzioso… era lei e lo sentivo.

Amore mio… ti sento…

Mi sentivo vicino a lei. Presi un respiro profondo.

Non c’era alcuna soluzione e per quanto il mio cervello ci provasse, non trovava niente di decente per poter risolvere la mia situazione.

Perciò.. l’unica cosa da fare era stare lì ed aspettare il giorno in cui quella agonia sarebbe finita e terminata per sempre: il giorno del loro matrimonio. E la data, nonostante mancassero ancora tre settimane, si stava pericolosamente avvicinando.