The end of an Era
Sapevamo
che prima o poi avremmo dovuto affrontare tutto ma sembrava così impossibile,
nessuno di noi ha mai voluto che tutto ciò morisse ma è andata così alla fine.
Abbiamo
fatto finta di essere ciechi, abbiamo fatto finta di non vedere niente, ma era
tutto lì davanti a noi, tutto quello che dovevamo fare era affrontarlo, trovare una soluzione ma
nessuno di noi l’ha fatto, nessuno ha avuto il coraggio...speravamo che le cose
si sarebbero sistemate da sole ma non fu così.
Potevamo
fare tante cose e non abbiamo fatto niente, semplicemente siamo rimasti lì a
guardare mentre tutto andava a rotoli, mentre la nostra era finiva...eravamo
appena arrivati all’apice del successo ed ecco che cominciava la nostra caduta.
Ed ora
ci ritroviamo tutti qui, chi con un nuovo progetto, chi con un album nuovo e
chi con un gruppo nuovo, ma siamo qui e ci sarà sempre dentro di noi quella
nostalgia di quando siamo stati dei grandi, di quando ci sentivamo come se fossimo
stati in capo al mondo, di quando eravamo giovani perché facevamo tutto quello
che volevamo perché era rock n’ roll, perché era il nostro credo, perché vivevamo
per quello ma poi tutta quella magia era sparita, perché?
Chi lo
sa, nessuno di noi lo sa veramente, ognuno cercava di fare il proprio lavoro
senza preoccuparsi di quello che in realtà stava accadendo, perché affrontare
tutta quella realtà, affrontare la dura verità, sarebbe stato un colpo troppo
grosso per tutti noi che a malapena sopravvivevamo, avrebbe fatto troppo male
sapere che, mentre sul palco eravamo sempre noi, nella realtà stavamo
affondando come il Titanic.
Abbiamo
lasciato il segno, certo ed è così che tutti ci ricorderanno, come la band che
in pochi mesi aveva sconvolto Los Angeles, come la band che dove passava
portava guai, eravamo sempre sull’orlo dell’autodistruzione, sempre sull’orlo
dello scioglimento ma la cosa non ci dispiaceva, anzi rendeva le cose sempre
più eccitanti...nel bilico tra la vita e la morte e con l’adrenalina a mille.
Nessuno
ci aveva mai detto cosa avremmo fatto, come sarebbe andata a finire, che cosa
sarebbe accaduto, ma dovevamo capirlo con il tempo...e alla fine abbiamo
capito, ma era troppo tardi, ormai la tempesta era vicina e lo sapevamo tutti
ma non potevamo fare nient’altro che stare a guardare, aspettare che passasse
sperando di sopravvivere, ma prima uno e poi un altro, per diverse ragioni,
tutti noi abbiamo abbandonato la nave alla deriva mentre stava affondando e con
lei è rimasto solo il capitano pensando che magari alla prossima gli andrà
meglio.
Ora che
si è schiantato, non ha più la testa sulle nuvole, è di nuovo a terra e non
parla più ad alta voce, non cammina più per le strade pieno di orgoglio, non
più...come mai?
Ha
perso il suo equipaggio migliore, adesso è solo una nave qualsiasi che naviga
per i grandi mari del rock n’ roll.
Eppure
era tutto lì davanti ai nostri occhi, tutto quello che abbiamo sempre saputo
era lì, davanti a noi e nessuno avrebbe mai voluto che morisse...
Giorno in cui la scintilla del rock
n’ roll si è imbattuta in cinque disgraziati consapevoli
che un giorno
sarebbero diventati grandi, seppur per poco, li ricorderemo sempre
così...i Guns N’ Roses con Axl Rose, Slash, Duff McKagan,
Izzy Stradlin e Steven Adler
al comando della nave.
Il punto di vista è quello di uno dei Guns...scegliete voi quale, quello che preferite...=) E' un po' corta però..vabè..mi è venuta così..
A forza di leggere quelle
nostalgiche one-shot sulla fine o reunion dei Guns, mi è venuto in mente questa
“cosa”, non so neanche definirla, talmente è strana...mi sa che neanche ha
molto senso, comunque mi sono ispirata alle parole della canzone Estranged e
poi oggi è il 6 giugno, loro anniversario, glie lo dovevo...