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Autore: TittiGranger    07/06/2010    20 recensioni
PRIMA CLASSIFICATA AL CONTEST "HP, THE BEST COUPLE" DI BS. - Scorpius Malfoy non aveva mai pensato che qualcosa potesse durare in eterno... ma poi, qualcosa era cambiato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STORIA PARTECIPANTE AL “HP *BEST COUPLES*”, PRIMA CLASSIFICATA

STORIA PARTECIPANTE AL “HP *BEST COUPLES*”, PRIMA CLASSIFICATA.

 

 

 

 

 

 

E se fosse per sempre mi stupirei

E se fosse per sempre ne gioirei

 

Scorpius Malfoy non aveva mai pensato che qualcosa potesse durare in eterno.

Era giunto a quella conclusione fin da quando aveva cinque anni, dopo che il suo gatto, fedele e amato compagno di giochi, era scappato via chissà dove, preferendo la compagnia di una qualche gattina alla sua.

Ne aveva avuto un’ulteriore conferma un paio di anni dopo, quando sua mamma, dolce e stranamente triste, gli aveva detto che il nonno era volato nel Paradiso dei Maghi.

Ne era stato sicuro, poi, all’età di dieci anni, quando, a causa di una manovra sbagliata, la vecchia scopa di suo padre, quella che lo stesso Draco aveva utilizzato durante i suoi anni ad Hogwarts, si era malamente spezzata.

Ma poi… qualcosa era cambiato.

 

Disillusa mai mai

 

-     Ti sbagli, Malfoy – disse convinta Rose, aguzzando la vista, alla ricerca di un vecchio tomo di pozioni che le serviva per una ricerca – I libri sono eterni.

Scorpius rise, con la strafottenza e l’arroganza che i suoi undici anni gli concedevano.

-     Ah, sì? – disse lui, alzando il capo dal suo compito – E come le spieghi allora le pagine strappate, i titoli quasi illeggibili e le copertine consumate? Niente è per sempre, Weasley.

La ragazzina sbuffò, alzandosi sulla punta dei piedi per afferrare l’oggetto della sua intensa ricerca. Scorpius la guardava dalla sua postazione, senza che l’idea di aiutarla lo scalfisse minimamente.

-     Accio libro! – Rose raccolse il libro, compiaciuta. Lo strinse tra le braccia e fece per andarsene – Una copertina può anche rovinarsi, ma ciò che un libro nasconde esisterà sempre, finché ci sarà qualcuno disposto  a custodire i suoi segreti, Malfoy.

Scorpius inarcò un sopracciglio, assumendo la sua migliore espressione scettica, mentre Rose, a passo sicuro e veloce, stringendo tra le braccia il suo prezioso bottino, marciava lungo il corridoio semibuio e silenzioso della biblioteca, pensando che dopotutto, quella Weasley, sebbene le sue idee fossero saccentemente folli,  non doveva poi essere così male come aveva sempre creduto…

 

Esordiente mai mai

 

-     Andiamo, Weasley! – sbottò Scorpius, nascondendo il suo umore vagamente divertito – A quindici anni non puoi avere paura di volare. Insomma, è ridicolo!

Rose incrociò le braccia, lasciando che il venticello primaverile di Marzo le scompigliasse i capelli lunghi e morbidi. Con un gesto secco, Rose raccolse i boccoli rossicci in una coda alta.

-     Io non ho paura, Malfoy! – rispose lei, rifiutandosi di prendere in mano la scopa che lui le stava porgendo – E’ solo che non ho la minima intenzione di farmi umiliare da te! So benissimo dove vuoi andare a parare! – disse, fulminandolo con il suo acutissimo sguardo azzurro e puntandogli un dito contro. Scorpius, con il suo solito sorrisino di scherno, fu costretto a fare un passo indietro – Vuoi ridicolizzarmi in modo da potermi prendere in giro per il resto dell’anno! – sbraitò Rose, facendo dietrofront e ripercorrendo il parco per tornare al castello.

-     Weasley… - Scorpius alzò gli occhi al cielo, non riuscendo ad evitare di sorridere. Le andò dietro.

-     … anzi, mi chiedo come ho fatto a non sospettare che ci fosse sotto qualcosa! – stava blaterando ancora Rose, mentre arrancava su per la collinetta – “Il Professor Paciok vuole che riordiniamo la serra due”, ma figuriamoci! Non so come ho potuto…

Con uno scatto degno del migliore giocatore di Quiddicth della scuola, quale Scorpius era, le fu davanti, bloccandola – Per cortesia, Weasley, vuoi tacere per un minuto? – le disse brusco – Pensi che le tue corde vocali possano sopportare un tale riposo?

Rose lo guardò male, aprì la bocca per ribattere, ma lui la precedette.

-     Parlando con Albus, è venuto fuori che non giochi a Quidditch perché non ti piace volare… e non ti piace volare perché, in realtà, non hai mai provato! – disse Scorpius, con il suo solito tono altezzoso e strascicato che gli era congeniale. Stavolta però, si poteva cogliere anche una nota di… gentilezza. Nascosta, certo. Molto nascosta.

La ragazza affinò lo sguardo, cercando di leggergli la verità nei profondi occhi grigi. Sotto il suo sguardo, Scorpius si sentì stranamente imbarazzato.

-     Punto primo: Perché tu e mio cugino parlate di me? – disse all’improvviso Rose, facendolo quasi sobbalzare.

Sebbene lui fosse molto chiaro di carnagione, Scorpius si sentì improvvisamente accaldato.

Che fosse arrossito?

-     Punto secondo – riprese Rose, inchiodando le braccia sui fianchi – Cosa importa a te, se io non ho mai volato, se non mi piace volare o quant’altro, Malfoy?

Lui si infilò le mani in tasca, mentre sul suo viso si dipingeva il solito, strafottente ghigno.

-     In realtà. Weasley, lo faccio per Albus – disse calmo e rilassato – E’ imbarazzante avere una cugina che, sebbene sia una discreta strega, ha una fottutissima paura di volare.

Rose sbattè le palpebre un paio di volte, metabolizzando quelle parole.

-     Una discreta… - boccheggiò, livida – Come…? Và al diavolo, idiota di un Malfoy!

E detto questo, riprese la sua marcia verso il castello. Scorpius si maledì mentalmente, pensando che l’amico avesse ragione quando gli diceva che aveva la capacità di perdersi in un bicchier d’acqua.

-     Weasley, per favore… - disse, correndole dietro – Dai, Weasley, ti chiedo scusa! Scusa, mi sono espresso male.

-     Tu ti esprimi sempre male, Malfoy! – gli fece notare lei, continuando a camminare – Io ci ho anche provato ad andare d’accordo con te, come ci aveva chiesto Albus! – disse più a sé stessa che a lui. Scorpius non riuscì a fare a meno di notare che quando si agitava i suoi occhi assumevano una luce che le illuminava il viso… - Ma non c’è niente da fare…

-     Weasley, per favore, fermati… un secondo, Rose!

Era la prima volta che la chiamava per nome. Questo fece un effetto strano a lei come a lui.

Scorpius approfittò di quel momento per rimediare.

-     Sarebbe bello … per te… se provassi a salire su quella scopa! – disse, lentamente – Non sai quello che ti perdi. E’ una cosa per cui vale la pena vincere la paura… se… se hai paura, ovviamente – aggiunse subito.

Rose sospirò – Sono una frana con quell’arnese, Malfoy! – disse – Credi che non ci abbia provato? Sono negata. Sono nata negata e continuerò ad esserlo per il resto della vita! – terminò, guardandolo – Ma… grazie, comunque, per esserti offerto.

Lui l’afferrò per un braccio, mentre lei faceva per andarsene – Niente è per sempre, Rose.

Rose si voltò, rendendosi conto solo all’ultimo di quanto fossero vicini… tanto da poter sentire il buon profumo dei suoi capelli dorati, da poter quasi toccare il sorrisetto strafottente che lo caratterizzava.

-     Prima o poi riuscirò a convincerti a salire su questa scopa, Weasley. Considerale una promessa – e così dicendo, si avviò verso il castello, con il cuore che gli batteva come mai aveva fatto prima.

 

Regolare mai mai

 

-     Voglio dire… chi dice che devo indossare un abito da sera? – borbottò Rose, in modo concitato, mentre seduta sotto un albero del parco, esprimeva il suo forte disappunto.

-     Rose… - la voce di Scorpius, sdraiato accanto a lei, gli occhi chiusi nella vana speranza di schiacciare un pisolino – Tutte le diciassettenni di Hogwarts sono in fibrillazione da mesi, per questa festa – aprì un occhio per guardare il profilo imbronciato di Rose – Merlino, è la festa per in nostro ultimo anno! Dovresti essere eccitata… e poi, non vedo perché ti fai tutti questi problemi per un vestito. Ne hai centinaia e poi hai persino il supporto di Lily – si sistemò meglio, portandosi le mani dietro la testa per stare più comodo – Basta indossarne uno ed è fatta.

Rose sospirò, appoggiando stancamente la testa al tronco dell’albero. Scorpius aprì di nuovo gli occhi, meravigliandosi di non aver ricevuto una risposta tagliente alla Weasley.

-     E’ proprio questo il punto, non si tratta di indossare un qualsiasi vestito… - disse, coprendosi gli occhi con le mani – E poi ci saranno tutte le ragazze del settimo che sono più preparate di me… io… io sono un’imbranata in queste cose…

Scorpius si mise seduto, scansandole con un dito una ciocca rossa che le scendeva sul viso coperto.

Dolcemente, le prese una mano, scoprendole il volto.

-     Per fortuna che ci sarò io con te, allora – le disse, facendole un occhiolino.

Rose ridacchiò, voltandosi verso di lui, con la testa sempre appoggiata al tronco.

-     Salvata dal migliore amico… non è per niente patetico. Che fortuna – disse.

Scorpius schioccò la lingua, giocherellando con le dita di lei – Migliore amico che ha praticamente minacciato di spaccare il muso a quei quattro sgallettati che avevano osato invitarti – Rose ridacchiò, scotendo la testa – E migliore amico che ti considera la più bella e sexy fanciulla di questa scuola. Esclusa la McGrannit, ovviamente – le baciò una mano, mentre Rose se la rideva alla grande – Quindi direi che… sì. È una fortuna.

Rose sospirò, sorridendo – Se fossi una delle tante ochette che ti sbavano dietro, potrei anche pensare che quello che dici sia vero.

Lui si sporse davanti, per poterla guardare bene in faccia – Ma guarda che è tutto vero… - disse, serio – McGrannit a parte, chiaro.

La ragazza continuò a scuotere la testa, sorridendo. Poi, fece un lungo respiro, inclinando un pò il viso e fissandolo negli occhi. Scorpius pensò che, da quando avevano smesso di insultarsi, la situazione era diventata decisamente più complessa.

Continuò ad accarezzarle la mano con il pollice finché non successe qualcosa di nuovo.

Rose si sporse verso di lui, allungando una mano verso il suo volto. Scorpius si irrigidì, pentendosi di non essersi rasato, quella mattina. Ma questo sembrò non dare fastidio a Rose, che con la punta delle dita, continuò a sfiorargli la guancia ispida, prima di avvicinarsi di più a lui, con una certa esitazione…

Scorpius, sebbene si fosse sempre vantato di essere un esperto in quelle cose, e a questo doveva anche la sua fama da play boy, riuscì a malapena a rendersi conto che quelle che lo stavano baciando erano le labbra di Rose, che la ragazza, lentamente come era arrivata, si tirò indietro.

Ci vollero diversi secondi prima che ricominciasse a respirare.

Guardò Rose, che sembrava assolutamente tranquilla, sebbene i suoi occhi tradissero un certo nervosismo, probabilmente causato dalla mancata reazione di lui.

-     Oh, bè… - fece lui, appoggiandosi al tronco accanto a lei – Rose Weasley che infrange le regole. Sono basito – disse, nascondendo un sorriso.

Lei subito si drizzò, colta sul vivo, si sporse in avanti per guardarlo in faccia.

-     Quali regole?

Scorpius rise, vedendo l’espressione preoccupata di lei – Se permetti, a me risulta che debba essere l’uomo a dare il primo bacio alla donna. Non viceversa.

Lei battè le palpebre – Oh… non mi risulta che esista una regola del genere – aggiunse, mordendosi le labbra per non ridere.

-     Eccome, Rose. E’ la tradizione.

Rose sbuffò, dandogli un buffetto sulla spalla – Ma che tradizione! E poi, Malfoy, siamo mesi che ci nascondiamo dietro ad un dito! Se avessi aspettato che prendessi in mano tu la situazione, probabilmente ci sarebbero…

-     Cosa, cosa, cosa? – la interruppe Scorpius, colpito nell’orgoglio virile – E sentiamo che era Miss “ meglio- non- affrettare –troppo -le- cose- per –ora –rimaniamo -solo- amici”?  Io stavo semplicemente aspettando un tuo segnale!

-     Bè… adesso il segnale ce lo hai avuto, no? – disse semplicemente Rose. Scorpius si chiese come facesse sempre a spuntarla.

Lui stava proprio per risponderle quando lei, iniziò a ridacchiare senza sosta. Scorpius rimase un paio di secondi spiazzato, mentre lei, continuava a ridere, coprendosi la bocca con la mano.

-     Posso… ehm… posso sapere cosa ti fa tanto ridere? – le chiese, non riuscendo a sua volta a non sorridere.

Rose gli fece segno di aspettare un memento, colpita da un altro breve attacco di ridarella. Quando sembrò essersi calmata, si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli e fece un lungo sospiro, arrossata per il troppo ridere.

-     Stavo… - ridacchiò ancora – Stavo pensando alla tua faccia… alla… alla tua espressione, dopo che ti ho baciato. Oh, Merlino, eri buffissimo! – e giù a ridacchiare ancora.

Come al solito, Scorpius si sentì preso in contropiede – Ah! – disse, pizzicandole i fianchi – E così ridevi di me! Eh? – disse continuando a solleticargli quella zona, per le sensibilissima.

Lei si allontanò, per sfuggire alla sua presa. Era praticamente senza fiato.

-     Così non vale, però… - disse boccheggiando, quando fu a distanza di sicurezza.

-     Fammi capire: tu ridi di me e poi lo sleale sono io? – le disse, tendendole una mano. Lei l’afferrò e si avvicinò di nuovo.

-     Ma tu avresti dovuto vedere la tua faccia! – spiegò, stringendosi le ginocchia al petto – Ricorderò la tua espressione per tutta la vita – sentenziò, annuendo.

Lui alzò gli occhi al cielo – Non potresti ricordartela per tutta la vita. Prima o poi te la dimenticherai. Probabilmente quando farò un’altra espressione buffa, oppure quando…

Rose lo interruppe – Scorpius, non ricominciare con la storia che niente è per sempre, che tutto finisce… che…

Ma prima che potesse finire la frase, le sue labbra trovarono un’altra occupazione.

Decisamente più piacevole.

-     Almeno adesso ho un’arma in più per farti stare zitta, ogni tanto, Rose…

 

 

Indecente mai mai

 

-     Ecco qui!

Scorpius guardò il punto che Rose gli stava entusiasticamente indicando.

-     Oh… bè… fantastico – disse lentamente, fallendo miseramente il tentativo di sembrare anche solo vagamente convincente.

Ovviamente, lei comprese al volo. Un’ombra di delusione le si dipinse sul volto.

-     Non… non ti piace? – gli chiese, prendendogli la mano – Non ti devi preoccupare, io… non mi offendo. Pensavo che per essere una cosa organizzata all’ultimo momento fosse uscito abbastanza bene… ma se non ti piace… fa lo stesso.

Lo guardò così dolcemente che, prima di risponderle, Scorpius sentì il forte bisogno di baciarla. La tirò a sé, portandosela giù, sul prato, affianco alla tovaglia su cui Rose aveva improvvisato un pic nic, senza staccare la bocca da quella di lei.

-     Certo che mi piace – le disse poi, posandole un bacio sul collo – E’ solo che… questo è il nostro primo appuntamento da quando abbiamo finito Hogwarts e io… bè… volevo portarti in un bel ristorante… elegante…

Rose lo zittì con un gesto scocciato della mano – Scorpius, piantala! Non mi serve un ristorante elegante. E poi… ho insistito io a venire qui, no? Figurati se non mi piace – detto questo, gli schioccò un sonoro bacio sulle labbra e si allontanò da lui.

Scorpius annuì,  sedendosi meglio sulla coperta che Rose aveva sistemato. Si guardò intorno. Erano in una specie di parco, in fondo si intravedeva un laghetto. Non c’era nessuno, probabilmente a causa dell’ora. Scorpius pensò che presto avrebbero dovuto accendere le loro bacchette per fare luce.

-     Bene – disse quindi, sedendosi impacciato e guardando nei sacchetti unti dal contenuto sospetto – Cosa abbiamo qui?

Rose gli sorrise, battendo due volte le mani. Si era fermata poco prima in un chiosco babbano,  dicendogli di aspettarla vicino l’entrata del parco ed era tornata con questi due sacchetti.

Aprì il primo: patatine fritte.

-     Wow. E qui ci siamo… - disse Scorpius, non riuscendo a nascondere un certo sollievo.

-     E poi… tadan! – esclamò lei, rompendo il cartone del secondo sacchetto.

Scorpius corrugò la fronte nell’osservare quegli strani tubetti marroni – Oh… e sarebbero?

Rose sbuffò – Scorpius! Sono spiedini! Non posso credere che tu non li abbia mai visti…

Lui scosse le spalle, guardando quel cibo sulla difensiva – E si mangiano?

-     Ovvio. Non vuoi provare?

-     Oh… certo…

Annuendo, si sporse in avanti, esaminando tutta la tovaglia alla ricerca di qualcosa.

Rose lo fissò divertita – Ehm… cerchi qualcosa?

Scorpius si grattò la fronte – Io… sì. Le posate.

Rose sapeva che scoppiargli a ridere in faccia poteva non essere la soluzione migliore. Con tutta la sensibilità di cui era capace, gli disse – Farò finta che tu non l’abbia detto, Scorpius. Non servono le posate.

-     Cosa? Dovremmo mangiare con le… mani? – Scorpius sembrava seriamente confuso.

Rose afferrò con due dita un bastoncino dello spiedino e se lo portò alla bocca – Così – disse, masticando. Poi notò l’espressione di lui e sorrise – Cos’è? Ti sembra una cosa da barboni? Ti stupisce che la tua ragazza faccia qualcosa di così indecente?

Scorpius la guardò, colpito. Rose aveva lasciato i capelli sciolti, come piacevano a lui e li teneva poggiati sulla spalla. Dovette trovare una distrazione, per evitare di saltarle addosso. Così, afferrò lo spiedino che Rose aveva morso e glielo tolse dalle mani – Non potresti mai essere indecente, tu – le disse, staccando un morso e facendole un occhiolino – E’ solo che non mi piace sporcarmi… - disse, riprendendo il suo vecchio tono altezzoso e sulla difensiva.

Rose rimase un attimo interdetta, poi si riprese – Ah, sì? – disse con tono innocente – Non ti piace, sporcarti, eh?

Se Scorpius fosse stato leggermente più attento, avrebbe potuto prevedere quello che sarebbe accaduto.

Rose infilò un dito nella salsa piccante e con uno scatto repentino, puntò alla bocca di Scorpius, tracciandogli un’appiccicaticcia striscia rossa, dall’angolo della bocca fino al mento.

-     Così non hai più il problema di sporcarti, tesoro – disse, senza poter evitare di ridere di fronte alla sua espressione.

-     Non posso credere che tu l’abbia fatto davvero, Rose Weasley! – le disse, fingendosi colpito – Un’ex Caposcuola di tutto rispetto. Che spreco…

Rose ridacchiò ancora, pulendosi le mani con un tovagliolino.

-     Hai ragione, signor Malfoy – annuì Rose, mettendosi in ginocchio – E’ mio dovere rimediare, adesso.

Stavolta Scorpius fu più sveglio e comprese con piacere quale fosse l’intenzione della ragazza. Quindi, non fu preso alla sprovvista quando Rose si alzò sulle ginocchia e posò le labbra sul mento impataccato di lui, tracciando la riga fino all’angolo della bocca.

Lui le cinse i fianchi, avvicinandola di più verso di sé.

-     Vedi… non è così male – disse Rose, schioccando le labbra nell’assaporare il sapore agrodolce della salsa.

-     Oh, no. Non è affatto male – concordò lui, non troppo lucido.

-     In effetti… penso che il segreto sia nel tabasco – disse Rose, continuando ad assaporare, con aria pensosa, le braccia ancora avvolte intorno al collo di lui.

Scorpius chiuse gli occhi un paio di volte, confuso – Che cosa?

-     L’ingrediente segreto! – esclamò Rose, ancora assorta nei suoi lontani pensieri – Devo aver letto in un qualche libro di nonna Molly che per queste cose utilizzano spesso degli ingredienti segreti – spiegò, senza dargli troppa attenzione – In questo caso potrebbe essere il tabasco. O magari la paprika. Tu che pensi?

Scorpius, che l’aveva guardata ammaliato per tutto quel folle ragionamento, la strinse ancora di più, facendo scivolare le mani sotto la sua camicetta.

-     Penso che ti amo, Rose.

Lei si voltò di scatto, tralasciando i pensieri sulla paprika.

Aprì e chiuse la bocca un paio di volte; gli occhi azzurri sbarrati per lo stupore.

-     Che… cosa hai detto?

-     Ho detto che ti amo – ripetè lui, semplicemente, come se la verità di quelle parole fosse talmente palese da non necessitare di ulteriori spiegazioni. La guardò negli occhi – Ti amo. Adesso e sempre. E sempre, sempre… e sempre… sempre.

Rose emise uno strano suono, a metà tra una risata e un singhiozzo, prima di gettarsi su di lui e baciarlo con tutta la dolce convinzione di cui era capace.

 

Scorpius Malfoy non aveva mai pensato che qualcosa potesse durare in eterno.

Ma poi… poi aveva incontrato Rose.

E fu tutta un’altra storia.

 

E se fosse per sempre mi stupire

E se fosse per sempre ne gioirei.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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