La mamma l'aveva avvisata " Tesoro, non entrare mai nel bosco! Possono succedere cose orribili, li'! Puoi perderti, o incontrare qualche bestia feroce, o chissā cos'altro!"

Ma ...la ragazzina aveva disubbidito.
Era entrata nel bosto.
Non poteva non entrare! Quel luogo, visto da lontano, le pareva cosi' bello, magico...fatato!
Era impossibile che qualcosa di brutto, vi si nascondesse dentro...

Ora, pero', quel posto non sembrava piu' cosi' bello.
Una volta entrata nel bosco, gli alberi sembravano vivi! Mossi dal vento malandrino, che scuoteva impetuosamente le fronde di quelle piante che da magiche, divennero terrificanti!
Ogni piu' piccolo fruscio, rimbombava nelle orecchie della ragazza, come una bomba, e le faceva battere il cuore forte come non mai!

Quel cuore che le martellava nelle orecchie come impazzito!
La giovane non si sarebbe stupita molto nel vederlo schizzare fuori dal proprio petto, per caderle ai piedi.

L'incessante martellare le ricordo' il padre, quando un giorno attacco' un chido in soggiorno, per un quadro.
Era un rumore che le era penetrato nel cervello, perpetuo, incessante, frustrante...

Tum, tum, tum, tum...

Un fruscio.
Questo, era vicino, era piu' forte, era qualcosa!
Non il vento, non la fantasia o la paura della fanciulla, ma qualcosa.

Sussulto' e con sguardo terrificato, guardo' il cespuglio incriminato.
Non vide nulla, ma udi'.
Una voce, roca, profonda, ma non paurosa, anzi... c'era una dolcezza velata, in quella voce.

"Chi sei?"
La ragazza ascolto', e non riusci' a capire.
Chi fosse, cosa ci facesse li', perchč non si facesse vedere ma... non ebbe timore.
Respiro' e parlo:
"I-io? Io... sono Cappuccetto Rosso... e... tu?"

Silenzio. La Voce aspetto'. Cosa poteva dirle? Non voleva di certo spaventarla!
Era... era cosi' bella! Tenera, con quella mantellina tutta rossa, unico sprazzo di colore in quel tetro paesaggio. Cosi' bella! Con quel viso dolce, le labbra rosee, gli occhi di un'azzurro mai visto, come due zaffiri, e quelle guance leggermente imporporate! Sembrava una bambola, di quelle fini e stupende, quelle in porcellana che non vanno collezionate, vanno venerate, come piccole dee in miniatura, splendide per sempre!

Ma! Cosa dirle allora?
Forse avrebbe dovuto andarsene e vederla proseguire, da lontano.
No, non poteva, ora che l'aveva vista da vicino, sentito la sua melodiosa voce, sentito il suo profumo...
Che fare, dunque?
Parlo'.
"Io? ... Io sono... Il Buio!"

La ragazza sembro' perplessa... ma non scappo', non si impauri', e vedendo che non c'era alcuna minaccia, rispose:
"Ah...Bene! Scusami ma... puoi aiutarmi?? sono nei guai! Mia madre mi aveva raccomandato di non entrare nel bosco, ma l'ho fatto ed ora mi sono smarrita! Ho tanta paura, qui tutto sembra cosi' minaccioso! Aiutami, ti prego! "
"Ragazza, non c'č nulla di cui temere, qui. Ti aiutero' ad uscire. Vieni, seguimi..."

Cappuccetto, segui' la voce del Buio, e scopri' che davvero non c'era nulla da temere! La paura e la sua fantasia avevano inventato tutto! Si diede della sciocca, per essersi spaventata per un nonnulla.

Dopo una camminata piuttosto lunga, intravide una luce, tra le fronde degli alberi.
Era una luce arancione, calda ed accogliente.
Era l'uscita, bagnata dal pallido calore del sole morente.
Si senti' sollevata, nel vedere la fine di quell'avventura, ma non riusci' ad esserne felice.

La sua uscita dal bosco comportava il fatto di dover lasciare il Buio, suo salvatore!

Chissā se l'avrebbe mai piu' rivisto...

Ormai il viaggio era concluso.
Poco prima di uscire definitivamente dal bosco, la ragazza di giro', verso il Buio:
"Grazie. Senza di te, non so che fine avrei fatto... Forse ti devo la vita, non so come ricompensarti, pero'! Non ho nulla con me, mi spiace infinitamente..."
"No, non voglio nulla da te... anzi, solo una cosa. Vorrei una promessa."
"Una promessa? Di che tipo?"
"Vorrei che mi promettessi che non mi dimenticherai mai, che mi penserai spesso, magari con affetto. Vorrei che ogni volta che tu veda un'ombra pensi a me. Puoi farlo, ragazzina?"
"Si', te lo prometto Buio. Pensero' a te ogni istante, per sempre! Anzi, non lo prometto, te lo giuro! Poi, come non potrei pensare al migliore amico che io abbia mai avuto?"

Il Buio rimase silenzioso, stava pensando a come fosse possibile che quella tenera, bellissima e dolcissima ragazza, lo considerasse il suo "Migliore Amico" quando lui, in realtā sapeva di essere solamente un mostro, orribile e miserabile!

"...Grazie, ragazzina. Promettimi anche che non entrerai piu' qui! Tua madre ha ragione, č davvero pericoloso, e se dovessi entrare qui, non so se riusciresti a trovare me! Promettimelo, ti prego. "
"Va bene, Buio. Se me lo chiedi tu, va bene. Ora, č tempo che io vada, spero di rivederti, lo spero con tutto il cuore. Arrivederci, dunque, mio caro Amico!"
"Addio... amica mia."

Mentre vedeva l'esile figura della ragazza allontanarsi, il Buio si concesse un sorriso, ripensando a Lei.
Come avrebbe potuto dirle la veritā?! Chi sono?
Sono un Lupo, ragazzina mia...
Saresti scappata, avresti pianto dando ragione alla tua mamma. Mi avresti condannato, come tutti.
Ora, invece, rimarro' per sempre il tuo Buio. Nel tuo cuore.

Quella notte il bosco non fu silenzioso.
Quella e moltre altre notti furono rotte da un ululato.
Un urlo di dolore disperato e straziante squarciava le notti.
L'unica spettatrice che il Lupo concesse al suo dolore, fu la Luna.



***

Grazie per aver letto questa mia storia! Penso sia superfluo dire che ho usato la favola di Cappuccetto Rosso e Il Lupo, come traccia.
Spero vi piaccia! Sinceramente non saprei nemmeno dire come sia nata questa storia... comunque!
In questa fic ho fatto qualche "esperimento" quindi se vi č piaciuta, se vi ha fatto schifo, se avete pareri o critiche, vi prego di farmi sapere :)
A presto!

Bye~