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Autore: BlackLuna    08/06/2010    2 recensioni
1991.Sono finita nel 1991. E’ per questo che non ho riconosciuto Daniel immediatamente, non l’avevo mai visto così giovane. Perché ora sono sicura che si tratti di lui. Sono in compagnia di Dani Filth , nell’epoca in cui lui aveva 18 anni.
N.B. Siccome i primi due capitoli sono introduttivi alla storia i Cradle non sono nominati, ma poco a poco arrivano anche loro :)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene, riprendiamo dove eravamo rimasti, non con una bellissima notizia, insomma...non spreco altre righe anche perchè mi sono affettata il medio con il tritatutto ed è un'agonia scrivere al pc..buona lettura!

 

 

Dani sembra un fantoccio buttato malamente sul divano. C’è qualcosa nel suo sguardo spento che lo fa sembrare finto. Non muove un muscolo da un bel pezzo ormai, nemmeno per sbattere le palpebre. Oddio, l’ho ucciso!

-Amore…?- azzardo.

Mi risponde con un grugnito, quindi non è morto, sempre che i morti non grugniscano, ma non mi risulta.

-Vuoi qualcosa da bere?- chiedo, per giustificare la mia intrusione nella suo stato catatonico, di cui per altro sono la causa. 

Altro grugnito accompagnato da un movimento della testa appena percettibile. Lo interpreto come un no.

-Vuoi qualcos’altro..?-

Questa volta il verso ha tutta l’aria di essere un invito a star zitta, e io ubbidisco. Non voglio rendergli più traumatica la cosa.

Passano alcuni interminabili minuti in cui non ci diciamo nulla. Una lacrima mi riga la guancia ma lui non sembra notarlo.

La porta si apre improvvisamente ed entra Katy, il ritratto del buon umore con un corpetto rosso sangue in mano.

-Chriiiss, guarda cosa ho comprato..Ehi, ma è morto?- chiede riferita a ciò che resta di Dani. Non riesco nemmeno a risponderle, è come se facesse parte di un altro mondo, e sia io che Dani in questo momento ci ritroviamo in tutt’altra dimensione. Potrebbe cadere il mondo, ma non sarebbe poi così importante.

Entra nella sala anche Paul, la afferra per un braccio e la tira fuori dalla stanza.

-Ehi, ma che diavolo..?-

-Vieni via Katy, non è il momento.-

-Ma..-

Nonostante lei si opponga Paul la trascina fuori dalla stanza , che ripiomba un atmosfera paralizzata.

Siamo io e lui, in una bolla separati dal resto del mondo. Nella merda fino al collo.

-Mi dispiace- dice lui alla fine. Non capisco. Gli dispiace per come ha preso la lieta novella, gli dispiace perché ha intenzione di svignarsela?

-Non vorrai lasciarmi da sola proprio ora, vero?- chiedo, controllando la rabbia che sale in me.

-No!- mi dice, il suo sguardo ritorna umano e si avvicina. – Mi dispiace per averti messa in questo grandissimo casino.-

Cosa? Si da la colpa?

-Non è colpa tua, Dan – dico prendendogli le mani. – Eravamo o no in due?-

-Si- dice con un filo di voce.

-Allora ti proibisco di chiedermi scusa.-

Lui annuisce e posa lo sguardo sulla mia pancia. La scruta come se cercasse di vedere oltre la pelle.

-Non si vede niente.- ha gli occhi lucidi. 

-Per forza, è troppo presto. A breve ingrasserò come un maiale e una mattina ti sveglierai con a fianco Jabba.

Daniel sorride. –Dio, spero di no.-

Sorrido anche io. Poi torno seria. – Vuoi tenerlo?-

Lui riflette per un attimo. –Bhe, economicamente parlando non siamo messi poi tanto male, voglio dire ora che le cose cominciano a girare dal verso giusto con la band. Credo che potremmo riuscire a mantenerlo. Poi ci sono sempre i miei che ci possono aiutare. Così potremmo andare a vivere per conto nostro, no?-

Non riesco a trattenermi e lo abbraccio stretto. Forse questo bambino non sarà quella disgrazia che credevo.

-Amore, non diciamolo ancora ai ragazzi ok?- chiedo supplichevole a Daniel. Non me la sento di dover dare troppe volte questa notizia. – Aspetteremo di essere sistemati.-

-Certo, è una cosa nostra, la gestiamo come meglio crediamo..- dice lui, ma è interrotto dalla porta che si apre.

-Fermi , fermi , fermi!!- 

Ben entra nella sala senza bussare. Bhe, in fondo è casa sua..

-State dicendo che tra poco ci sarà un piccolo Dani in miniatura?-

-Ben, hai origliato!!- lo accuso arrabbiata.

-Ho origliato? Certo che ho origliato! Katy ha detto che Dani sembrava morto, non avrei lasciato che tu uccidessi il nostro cantante!- risponde prontamente Benjamin.

-Ma non si fa! Era una questione leggermente privata.-

-Tu indossi le mutande di mia cognata, ho il diritto di origliare come e quando voglio.- replica Benjamin e io non riesco a trattenermi e scoppio a ridere.

Paul e Katy ci raggiungono. –Diventerò zia!!- esulta lei.

-Non sei sua sorella.- le fa notare Paul.

-Oh, tu taci guastafeste!- lo zittisce lei.

Alla faccia del segreto.

-Io e Dan siamo felici che voi siate così entusiasti, ma non è poi questo grande evento. Siamo giovani, un bambino non è esattamente quello che una ragazza della mia età si aspetta..- dico, leggermente infastidita da tutto questo entusiasmo.

- O balle, un bambino è sempre un bambino!- esclama Katy.

-E come lo manteniamo, aria e amore?- chiedo – E se le cose con la band non andassero bene? E se poi non lo possiamo mantenere? Crescerà e ci odierà, si drogherà!- sto vaneggiando.

-Alt!- dice Katy venendomi vicino. – Christine tuo figlio è ancora un essere bicellulare e tu già gli stai programmando la vita. Non credi di esagerare un pochino? –

Dani mi posa la mano sulla pancia e io sobbalzo. Non mi piace troppo l’idea di avere una cosa che mi cresce dentro.

-E poi ci siamo noi!- prosegue Katy – Non lasceremo che voi ve ne andiate facendo dipendere un bambino dal tuo stipendio , che diciamo la verità è piuttosto misero, e i soldi che per ora sono solo immaginari di Dani. Noi vi aiuteremo! Faremo colletta! Non è vero ragazzi?-

-Sicuro!- esclama Ben.

-Ma..!- Paul non sembra entusiasta di dover partecipare al mantenimento di un pargoletto non suo.

-VERO PAUL???- Katy lo fulmina con lo sguardo, così lui acconsente.

-Sarà la nostra mascotte!- esclama felice Katy massaggiandomi la pancia –Ehi, hai sentito piccolino? Sarai parte integrante della band!!-

-Non serve che urli, Katy, non credo che ti senta.- le dico.

-Tentar non nuoce.- si alza in piedi. – Oh e dovreste cominciare da subito a fargli sentire buona musica : Bathory, Gorgoroth, Immortal, non vorrete che diventi uno di quei fighetti che vanno in giro con le mutande firmate? Gli comprerò una tutina! E se è una femmina una viola col pizzo, il corpetto…piccoli anfibi..!-

-Katy- provo a fermare il raptus da gothic-shopping dipendente che si è impadronito della nostra Katy, spero non sia troppo tardi.

-Te la immagini? Dolcissima, faranno le taglie baby no?-

-Katy!!- a dirlo questa volta è Daniel. Lei si ferma e lo guarda interrogativa. –E’ nostro figlio, possiamo decidere noi almeno come vestirlo?-

Lei si imbroncia. –Se ci tenete..-

-Dai, andiamo, lasciamo mamma e papà da soli, avranno molto di cui discutere.- dice Benjamin.

Stanno uscendo dalla sala per tornare alle loro occupazioni, ma io li blocco.

-Ragazzi?- loro si girano –Grazie.-

Guardo Daniel. Non sembra più distrutto come prima. E neanche io sto così male. Forse andrà bene, forse devo solo abituarmi all’idea. Si, sono indipendente qui, amo Daniel, Daniel mi ama. Non è una disgrazia. E’ solo un cambiamento. Un cambiamento di cui però devo discutere con una persona. – Daniel?-

Lui mi bacia –Si?-

-Mi devi accompagnare in un posto.-

  
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