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Autore: Sweetcurry    08/06/2010    4 recensioni
Spalancò le palpebre, dando il piacere a tutto il mondo della maestosità delle sue iridi, e con la bocca leggermente contratta nel tentare di mangiucchiarsi le pellicine sulle labbra continuò ad osservarlo. Lo attirava, come un oggetto luccicante ad una gazza ladra, anche se in quel momento chi luceva era proprio lui, attirato da quel ragazzo appollaiato sul tetto.
[Sasuke x Naruto] [Shounen-ai]
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: nessuno scopo di lucro, i diritti dei personaggi appartengono a Kishimoto, nessun intento di violarli.



Mou ichido tsuyoku dakishimete
~
Voglio stringerti ancora una volta



~Prologue






Vorresti solamente lasciarti andare con me?

Sarebbe un spreco di tempo, uno spreco di te, dici?

Mi piaceva pensare ad ogni tuo piccolo difetto e particolare, giusto mi riempiva il cuore, sorridevo e non sentivo, per qualche strano motivo, il pesante fardello che ogni giorno mi portavo dietro.


L’aria carezzava lieve la guancia abbronzata del ragazzo, aveva solo bisogno di ossigeno, di cambiare aria. Una strana malinconia lo prendeva ogni qualvolta si permetteva di dare un’occhiata al mondo al di fuori di quelle quattro mura di cartongesso. Una finestra, uno spiraglio di libertà.
Per i suoi polmoni e la sua mente che, leggera come un foglio di carta aleggiava fra le spire di quel vento che soffia sulla cittadina.
Guardare quei così tanti colori che compongono essa, le case, i tetti, le varie autovetture metallizzate che dal tettuccio riflettono i raggi del sole.
Lo rispecchiavano così tanto, i colori.

Da quando lo rinchiusero là dentro non riuscì a sentirne più l’effetto, di cui prima si ricopriva costantemente. Quello che ormai lo contraddistingueva erano solo i capelli color del grano, e gli occhi… due perle di tinte cobalto. Liquide, come durante un amplesso. Limpide, come il cielo che si stende di fronte ad esse.
Avrebbe potuto pensarci su, sulla sua situazione, ma sapeva benissimo che il cervello avrebbe mandato tutto in grane, ahah- era così semplice andare fuori di testa?
Sentire finalmente la pazzia ricoprire, come un liquido denso: petrolio; ogni antro del suo inconscio, lasciarlo impazzire dalla felicità, dalla sregolatezza. Si sentiva libero, in quei momenti, come se fosse stato tutto più semplice. Automatico.
Dio, avrebbe voluto essere sempre così.
Avrebbe voluto poter ricoprire tutto il mondo di tutte quelle sensazioni che si immagazzina all’interno del suo corpo. Nel suo cuore. Vorrebbe.

E così quel giorno, un giorno in cui era lì tranquillo, tentando di dare vita alla sua arte, al suo sfogo, cosa aveva ricevuto in cambio? I suoi pennelli a terra, la tela strappata da un lampo accecante d’ira.
Questo voleva dire perdere il controllo. Questo voleva dire impazzire.

Oh, ed era così gratificante che se avesse potuto sarebbe impazzito ogni volta.

Lo presero di forza, mentre scalciava vivo, mentre tentava di mordere le mani che gli stringevano i polsi e glieli slogavano quasi, per ammanettarlo.
Oh, avrebbe preso volentieri una forbice e tranciato via le proprie mani, per poter esser libero e svolazzante come tutti quei foglietti che qualche mattina si ostentava a buttare giù dalla finestra -vecchi e fastidiosi documenti strappati.
Era un supplizio, ciò che quegli esseri gli stavano facendo, lo chiudevano dentro ad un auto, stretto fra i sedili, dove non poteva sentirsi libero. Come un volatile in una gabbia.
Aveva bisogno di poter stendere le ali, e in quella scatola di metallo non poteva di certo farlo.

Arrivò all’istituto con l’interno della guancia sinistra completamente sanguinante, lo aveva morso durante tutto il viaggio, e quello che aveva iniziato a colargli giù dalle labbra non era sangue, oh no, era la sua vita che andava a macchiare i sedili. Stava perdendo qualcosa, e non riusciva a capacitarsene.














Sweetcurry's Time.

Uhm, ho finally ricomincianto a postare fanfiction e non solo poesie bislacche su questo sito. So benissimo che nessuno saprà chi sono, visto che fino a settembre scrivevo esclusivamente nel fandom bandslash, ma spero che il mio scritto vi possa piacere comunque.
Non so proprio come mi sia venuta in mente questa cosa, non saprei spiegarlo. Ora mi diletto solamente nel finirla, e riuscire a continuare un'altra ff in programma da secoli.
Il titolo della ff è preso da "Last Song" di Gackt, e mmmh, si mi piace assai U.U...
Spero anche se questo prologo vi può sembrare complicato e soprattutto nonsense (ma d'altronde vi pare che una ff di Naruto non possa esserlo? xD) , ma con l'avanzare dei capitoli tutto si spiegherà (più o meno <.<).
Bona vado ad aggiornare il mio splinder xD e a fare qualche tavola di disegno geometrico!

Au revoir ~
   
 
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