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Autore: Keekee    09/06/2010    0 recensioni
Un immortale, un amico gay, un vampiro fastidioso e nuovi personaggi? Pensate sia l'inizio di una barzelletta di serie B? No! Questa è la mia storia... Avvincente, piena di colpi di scena, condita di gelosie, passioni, amori segreti e... Tanta immaginazione!
Genere: Romantico, Dark, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. LEI
PRIMA PARTE_______
Brrrr...
Un passo. Due. Tre. Non mi fermo. Nemmeno morta. Se ora mi vedesse papà starebbe ad urlare già da un pezzo. O magari lo sta già facendo da Lassù assieme alla nonna. Solo pensare all' idea che mi scopra mi fa affiorare sul volto un sorrisetto furbo che non mi preoccupo nemmeno di nascondere come faccio al solito perchè qua, intanto, non c’ è nessuno. Già! Nemmeno un’ anima viva! A chi verrebbe in mente di uscire con questo tempaccio? Beh, io sono l’ Eccezione che fa la regola. Pioggia, neve o grandine: niente può fermare Emily Lucas!
Ok. Lo ammetto. Qualcuno potrà anche uscire con questo diluvio ma immagino che nessuno uscirebbe vestito come me: minigonna (più mini che gonna), t-shirt bianca e pantofole. Piove a dirotto. Prima di pensare qualsiasi cosa è bene precisare che quando sono uscita di casa faceva solo freddino... Mai vista tanta acqua in vita mia: sembra che l’intera popolazione mondiale si sia messa d’accordo per farsi il bagno nello stesso momento in modo da far piovere oggi, e che abbiano convogliato tutta l'acqua piovana a Margaret, la piccola isoletta in cui vivo da solo un anno.
Bene. Ora vi starete chiedendo che ci faccio quasi svestita. Non ve lo dico. No, anzi, lo faccio perchè non siete come lui (non lo andrete a dire ad anima viva, vero?). Ecco, sto per fare una pazzia: cosa normale, penserebbero tutti quelli che mi conoscono, ma non è affatto vero. Ok, è così, però è bello poterlo negare, per una volta... Dimenticate tutto quello che ho detto, non compirò nessuna pazzia oggi, o almeno tranne quella di essere qua ora.
Corro. Corro a più non posso. La parte razionale del mio cervello che urla intimandomi di non andare da lui alle tre del mattino mentre c'è il diluvio universale, un'aria così gelida da congelare il mio intero corpo decisamente troppo esposto e perchè ho le dita dei piedi congelate, è zittita dalla parte irrazionale ricolma di rabbia e da una sensazione di tradimento.
Ok. Non sono poi tanto arrabbiata da volerlo uccidere quindi mi accorgo delle dita dei piedi congelate che, se fossi umana, si sarebbero già staccate. Continuo a correre. La mia mente torna a ieri, alla sua chiamata improvvisa dove disdiceva la nostra SERATA HORROR per il fatto che voleva visitare la nonna ammalata. E io ero lì a tranquillizzarlo. Che stupida! Ma prima, verso le due, quella chiamata improvvisa. Quella voce tipica di chi ha bevuto troppo che mi avvisava di cosa stava in realtà facendo Steven e che mi proponeva di spassarcela finchè lui era impegnato.
Scema. Scema. Scema. Ecco cosa sono: una scema al cubo! Se almeno ce l' avessi avuto davanti avrei potuto estorcergli la verità al minimo dubbio, in qualsiasi istante, grazie ai miei poteri. Ma lui, da bravo furbo che è, ha preferito scaricarmi con una chiamata perchè sapeva che, inspiegabilmente, se avesse mentito mentre eravamo faccia a faccia e io ne avessi avuto solo il minimo presentimento, avrebbe finito per dirmi tutto. In realtà un motivo c'era eccome, solo che nessuno, nemmeno lui, lo sapeva. Sono un' immortale Keyrie. In pratica, usando parole povere, oltre a poter vivere in eterno ero speciale perchè avevo una CAPACITA' SUPPLEMENTARE (volendo usare i termini tecnici, anche se preferivo di gran lunga pensare che fossero poteri divertendomi a immaginare me stessa nei panni di una supereroina) che mi permetteva di indurre la gente a fare ciò che volevo. Usavo il mio dono soprattutto per far dire la verità a qualcuno o per rimandare un compito in classe, lo ammetto. Sapevo che chiunque avrebbe usato il mio dono per fare molte cose più divertenti ma io non volevo approfittarne.
La corsa sbollì in parte il rancore che provavo verso di lui in quell' istante , abbastanza da permettermi di usare il cervello come si dovrebbe: in maniera razionale. Realizzai che, invece di lasciare che l'impulsività prendesse il sopravvento avrei potuto:
1) aspettare che facesse mattina, perchè o lui stava dormendo oppure era ancora fuori perchè il suo appuntamento si era prolungato in qualcosa di più intimo. Un enorme sorriso mi spuntò all' idea di lui che, dopo la sua ultima relazione, fosse di nuovo felice e si stesse "azzuffando" in questo momento.
2) vestirmi un po' di più perchè, nonostante la maggior parte delle sensazioni fisiche (tranne per il sesso) fossero assorbite dal fatto che fossi immortale, anche io in queste condizioni riuscivo a provare un po' di freddo. Non mi era mai successo perchè, se mi coprivo almeno un minimo ero immune al freddo, quindi mi sentivo a disagio.
3) usare il motorino per arrivare prima.un terzo della strada che avrei dovuto fare decisi di tornare indietro e fare tutto come se, dopo la chiamata che avevo ricevuto, non fossi stata così impulsiva. Dato che avevo percorso solo un terzo della strada che avrei dovuto fare per arrivare da lui decisi di tornare indietro e fare tutto come se, dopo la chiamata che avevo ricevuto, non fossi stata così impulsiva. Tornai a casa correndo persino più veloce fino a quando, arrivata ormai a casa e avendo ormai azzerato il mio tasso di litigiosità, decisi di rimandare tutto all'indomani.
Mi sfilai tutti i vestiti, indossai un'enorme felpa grigia e andai a dormire mentre l'agitazione si impossessava di me al pensiero di ciò che sarebbe successo il giorno dopo.

  
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