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Autore: Heinrich von Larsen    10/06/2010    2 recensioni
Mille anni sono passati.
Un babbano nel castello
Il castello è in pericolo
'L'ambientazione nel mondo di Harry Potter non mi ppartiene, ma è di proprietà di J.K.Rowling mentre mi appertengono i personaggi "Nichola Etrangè","Corneluis Architect","Jhonathan “Jhon” Rhambau-(Arti oscure)". Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts... e dintorni'
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CAPITOLO 0 Nell’universo Marvel c’è un personaggio di nome Uatu che si fa chiamare l’Osservatore e spesso questo personaggio mostrava avventure di eroi già raccontate sotto un altro aspetto. Mostrare il risultato di scelte alternative.  Per questa storia, mi è piaciuta l’idea di poter giocare per un attimo nel ruolo di Uatu e raccontare una storia, con una premessa assurda. Un non mago (babbano) in terra di maghi. Navigando nel sito ufficiale della “mamma” del maghetto più famoso del mondo, mi sono imbattuto in questa domanda:”Volevo sapere se le mie idee sono state utilizzate” e la risposta “Mi dispiace, ma la trama della storia è già pensata in ogni particolare che non è stato possibile inserirle.” Nel mondo creato da J. K. Rowling maghi e babbani, convivono sotto lo stesso sole. I maghi, con i loro simpatici tentativi di mimetizzarsi nel mondo dei babbani ignari della loro esistenza, nessun babbano interagisce con il mondo magico a meno che non si uniscono un mago e un babbano, oppure non nasce un figlio dotato di poteri da una coppia di babbani.

 

Ma… se un giorno per qualche strano motivo, un babbano entrasse nella più rinomata scuola di magia del mondo, che succederebbe?

 

Mettevi comodi, che cercherò di raccontarla.

 

Un babbano ad Hogwarts

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La storia racconta che, fin da molto prima che la scuola di magia di Hogwarts esistesse, i maghi hanno sempre vissuto gli uni all’insaputa delle persone normali, i non-maghi.

Naturalmente le vere streghe e i veri maghi erano in grado di sfuggire al rogo, al ceppo e al capestro.

Nel Medioevo, i non-maghi (comunemente noti come Babbani) nutrivano un particolare timore per la magia, ma non erano molto abili nel riconoscerla e nelle rare occasioni in cui catturavano una vera strega o un vero mago, i roghi non avevano comunque alcun effetto.

La strega o il mago eseguivano un semplice Incantesimo Freddafiamma e poi fingevano di urlare di dolore mentre in realtà provavano una piacevole sensazione di solletico; si racconta che Guendalina la Guercia era così contenta di farsi bruciare che si lasciò catturare ben 47 volte sotto vari travestimenti.

 Tuttavia, alcune esecuzioni ebbero effettiva­mente luogo: Sir Nicholas de Mimsy-Porpington (un mago del­la corte reale durante la vita, e durante la morte fantasma della Torre di Grifondoro) fu privato della propria bacchetta prima di venire rinchiuso in una segreta e si trovò quindi nell'impos­sibilità di sfuggire alla morte.

Le famiglie di maghi rischiavano di perdere i giovani rampolli che, per la loro inca­pacità di controllare la magia, si facevano notare dai cacciatori di streghe Babbani.

Memori di ciò che successe durante i tempi bui in cui la persecuzione di streghe e maghi si stava diffon­dendo per tutta Europa.

Molti rappresentanti della comunità magica ritenevano, e a ragione, che pra­ticare un sortilegio sul maiale ammalato del vicino Babbano equivalesse a raccogliere la legna della propria pira.

 «Che i Babbani se la cavino senza di noi!» fu il motto che accompagnò il progressivo allontanamento dei maghi dai fratelli Babbani, ten­denza culminata con l'istituzione dello Statuto In­ternazionale della Segretezza Magica del 1689, al­lorché i maghi decisero di entrare volontariamente in clandestinità.

Sebbene i due universi vivano sotto lo stesso cielo, i maghi cercano sempre di tenere celata la loro presenza per cui…

 

 

Gli eventi qui contenuti…

  

NON SONO MAI ACCADUTI !!!

Tutto ebbe inizio Mille anni prima.

Quando il castello, fu finito di costruire, i quattro si riunirono, in quella che nel futuro sarà la sala comune quattro fondatori discussero su due fatti importanti: le case e il metodo delle assegnazioni.
Quattro torri per i quattro fondatori, ma Salazar scelse diversamente.
Scese le segrete, e li costruì la sua casa.
Gli altri tre fondatori, rimasero basiti nella scelta ma rispettarono la sua decisione e nella torre che rimase libera venne deciso che li sarebbe stato l’ufficio del preside, la vera estensione del castello.
All’inizio, la scelta degli allievi veniva fatta direttamente dai fondatori.
Grifondoro sceglieva per coraggio, audacia e rispetto.
Corvonero per intelligenza e volontà di sapere.
Tassorosso lealtà, costanza e la capacità di portare a termine anche i compiti più terribili.
Ma l’unico che non seguiva i criteri “nobili” era Salazar che era fissato con il fatto della purezza del sangue ambizione e furbizia.
Gli altri fondatori, a torto o a ragione ritenevano che le qualità scelte da Salazar stesso non rispecchiassero le vere qualità per un mago.
Un vero mago segue nobili ideali e non il potere fino a se stesso, ottenuto con furbizia e ambizione.
Non a caso nei tempi successivi tutti i maghi usciti dalla casa di Serpeverde hanno sempre creato problemi.

   
 
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