Ma… se un giorno per qualche strano motivo, un babbano entrasse nella più
rinomata scuola di magia del mondo, che succederebbe?
Mettevi comodi, che cercherò di raccontarla.
Un babbano
ad Hogwarts
La storia racconta che, fin da molto prima che la
scuola di magia di Hogwarts esistesse, i maghi hanno sempre vissuto gli uni all’insaputa
delle persone normali, i non-maghi.
Naturalmente le vere streghe e i veri maghi erano
in grado di sfuggire al rogo, al ceppo e al capestro.
Nel Medioevo, i non-maghi (comunemente noti come
Babbani) nutrivano un particolare timore per la magia, ma non erano molto abili
nel riconoscerla e nelle rare occasioni in cui catturavano una vera strega o un
vero mago, i roghi non avevano comunque alcun effetto.
La strega o il mago eseguivano un semplice
Incantesimo Freddafiamma e poi fingevano di urlare di dolore mentre in realtà
provavano una piacevole sensazione di solletico; si racconta che Guendalina la
Guercia era così contenta di farsi bruciare che si lasciò catturare ben 47
volte sotto vari travestimenti.
Tuttavia,
alcune esecuzioni ebbero effettivamente luogo: Sir Nicholas de
Mimsy-Porpington (un mago della corte reale durante la vita, e durante la
morte fantasma della Torre di Grifondoro) fu privato della propria bacchetta
prima di venire rinchiuso in una segreta e si trovò quindi nell'impossibilità
di sfuggire alla morte.
Le famiglie di maghi rischiavano di perdere i
giovani rampolli che, per la loro incapacità di controllare la magia, si
facevano notare dai cacciatori di streghe Babbani.
Memori di ciò che successe durante i tempi bui in
cui la persecuzione di streghe e maghi si stava diffondendo per tutta Europa.
Molti rappresentanti della comunità magica
ritenevano, e a ragione, che praticare un sortilegio sul maiale ammalato del
vicino Babbano equivalesse a raccogliere la legna della propria pira.
«Che i
Babbani se la cavino senza di noi!» fu il motto che accompagnò il progressivo
allontanamento dei maghi dai fratelli Babbani, tendenza culminata con l'istituzione
dello Statuto Internazionale della Segretezza Magica del 1689, allorché i
maghi decisero di entrare volontariamente in clandestinità.
Sebbene i due universi vivano sotto lo stesso
cielo, i maghi cercano sempre di tenere celata la loro presenza per cui…
Gli
eventi qui contenuti…
Tutto ebbe inizio Mille anni prima.
Quando il castello, fu
finito di costruire, i quattro si riunirono, in quella che nel futuro
sarà la sala comune quattro fondatori discussero su due fatti
importanti: le case e il metodo delle assegnazioni.
Quattro torri per i quattro fondatori, ma Salazar scelse diversamente.
Scese le segrete, e li costruì la sua casa.
Gli
altri tre fondatori, rimasero basiti nella scelta ma rispettarono la
sua decisione e nella torre che rimase libera venne deciso che li
sarebbe stato l’ufficio del preside, la vera estensione del castello.
All’inizio, la scelta degli allievi veniva fatta direttamente dai fondatori.
Grifondoro sceglieva per coraggio, audacia e rispetto.
Corvonero per intelligenza e volontà di sapere.
Tassorosso lealtà, costanza e la capacità di portare a termine anche i compiti più terribili.
Ma
l’unico che non seguiva i criteri “nobili” era Salazar che era fissato
con il fatto della purezza del sangue ambizione e furbizia.
Gli
altri fondatori, a torto o a ragione ritenevano che le qualità scelte
da Salazar stesso non rispecchiassero le vere qualità per un mago.
Un vero mago segue nobili ideali e non il potere fino a se stesso, ottenuto con furbizia e ambizione.
Non a caso nei tempi successivi tutti i maghi usciti dalla casa di Serpeverde hanno sempre creato problemi.