“Amare Lei
è stata una delle cose più complicate che mi sia
capitata.
Lei
non poteva essere amata come tutte le altre.
Lei doveva essere amata con
dolcezza,
passione, sincerità,
gelosia, indifferenza.
Dovevo capirla,
ascoltarla, dovevo dare l’anima per Lei
Anche se non lo
meritava, dovevo sacrificarmi per Lei
E dovevo farla
sentire protetta.
Dovevo
Amarla.”
26 Giugno 2021
Odiavo questo
periodo dell’anno.
Lo odiavo con
tutto me stesso.
Odiavo dover
lasciare Hogwarts per tornare a casa.
Odiavo le vacanze
estive.
E’ vero,
come
sosteneva Lily, andavamo al mare, dormivamo fino all’ora di
pranzo, tutte le
sere le passavamo in giro a divertirci e soprattutto, non dovevamo
studiare.
Quest’anno
però,
le cose erano diverse.
Lo sapevo che
avrei passato due mesi infernali, ma sapevo anche che, una volta
tornato a
scuola, la situazione non sarebbe migliorata.
E tutto questo
per colpa sua.
Perché Lei non aveva abbastanza coraggio da
affrontare la situazione.
Non aveva
abbastanza coraggio da dire a tutti la verità.
Tutta colpa sua.
Tirai un pugno
contro il freddo muro della Sala Comune.
Sentì il
dolore
salire, acuto e penetrante, ma non era niente in confronto a come mi
sentivo
dentro.
Mi avvicinai
trascinando i piedi verso la finestra più vicina.
Era
impressionante quanto stesse splendendo il sole fuori.
Molti studenti
prendevano il sole, altri si divertivano a rincorrersi, altri ancora si
bagnavano i piedi nel Lago Nero.
Il mio sguardo,
però, si posò su una ragazza.
Era incredibile
che anche da questa distanza io riuscissi a notare solo lei.
Lei e basta.
I capelli lunghi
erano
illuminati dai raggi del sole, rendendoli ancora più
argentati, mentre un
leggero soffio di vento li scuoteva leggermente.
Ero sicuro che le
sue amiche, sedute di fianco a lei, avrebbero potuto sentire il dolce
profumo
di pesca dei suoi capelli se avessero prestato attenzione.
Forse avrebbero
anche notato quel velo di tristezza nei suoi occhi azzurri, anche se lo
dubitavo.
Non solo non
erano abbastanza sveglie e attente su questi piccoli particolari, ma
anche lei era brava a nascondere i
suoi stati
d’animo, celandoli dietro uno sguardo freddo e distaccato.
Improvvisamente
si alzò, attirando l’attenzione di molti ragazzi
nelle vicinanze.
Non riuscivo a
controllare quella gelosia che pian piano saliva, mescolata a odio e
disprezzo
per tutti quei ragazzi incoscienti del fatto che lei
fosse solo mia.
Ma lei li
ignorò.
Li ignorò
come
faceva da sei anni a questa parte.
Li ignorò
come
aveva ignorato me, inizialmente.
Pregai con tutto
me stesso che alzasse lo sguardo e che mi notasse dietro questo vetro,
in una
delle Torri più alte del Castello.
E con mia
gratitudine, le mie preghiere furono ascoltate.
E fu un attimo.
Sentii le
farfalle allo stomaco, quando rivolse il volto verso di me.
La mente mi si
riempì di ricordi.
I nostri
battibecchi, i nostri sguardi fugaci, i nostri baci, la nostra prima
notte
insieme, le nostre uscite,..
Pian
piano i ricordi riaffioravano, dolorosi
come non lo sono mai stati.
E poi il suo
addio perché questo era tutto sbagliato e noi non potevamo
continuare a
recitare tutto.
Non potevamo
rischiare di essere scoperti dalla nostra famiglia.
Non potevamo.
Ed è stato
così,
il nostro ultimo bacio, la nostra ultima notte insieme, il nostro
ultimo “ti
amo” sussurrato affinché non lo sentisse nessuno,
eccetto noi.
Perché io
l’ho
amata, l’ho amata davvero.
Ho amato la sua
apparente freddezza, la sua apparente indifferenza, la sua apparente
sicurezza.
Ma ho anche amato
le sue paure, le sue insicurezze, le sue incertezze.
Ho amato la sua
sincerità, la sua passionalità, la sua gelosia
nei miei confronti.
L’ho amata
quando
sentiva la necessità di essere protetta, l’ho
amata quando non se lo meritava
perché sapevo che era il momento in cui ne aveva
maggiormente bisogno.
L’ho amato
con
tutto me stesso, come non avevo mai fatto con nessun’altra.
E poi lei
abbassò
lo sguardo e si voltò per andarsene, attraversando quel
parco pieno di gente.
Se ne andò
esattamente come aveva fatto il giorno prima, lasciandomi
così, impotente e
inutile senza di lei.