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Autore: Erley    10/06/2010    6 recensioni
“Amare Lei è stata una delle cose più complicate che mi sia capitata. Lei non poteva essere amata come tutte le altre. Lei doveva essere amata con dolcezza, passione, sincerità, gelosia, indifferenza. Dovevo capirla, ascoltarla, dovevo dare l’anima per Lei Anche se non lo meritava, dovevo sacrificarmi per Lei E dovevo farla sentire protetta. Dovevo Amarla.”
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Amare Lei è stata una delle cose più complicate che mi sia capitata.

Lei non poteva essere amata come tutte le altre.
Lei doveva essere amata con

 dolcezza, passione, sincerità, gelosia, indifferenza.

Dovevo capirla, ascoltarla, dovevo dare l’anima per Lei

Anche se non lo meritava, dovevo sacrificarmi per Lei

E dovevo farla sentire protetta.

Dovevo Amarla.”

 

26 Giugno 2021

 

Odiavo questo periodo dell’anno.

Lo odiavo con tutto me stesso.

Odiavo dover lasciare Hogwarts per tornare a casa.

Odiavo le vacanze estive.

E’ vero, come sosteneva Lily, andavamo al mare, dormivamo fino all’ora di pranzo, tutte le sere le passavamo in giro a divertirci e soprattutto, non dovevamo studiare.

Quest’anno però, le cose erano diverse.

Lo sapevo che avrei passato due mesi infernali, ma sapevo anche che, una volta tornato a scuola, la situazione non sarebbe migliorata.

E tutto questo per colpa sua.

Perché Lei non aveva abbastanza coraggio da affrontare la situazione.

Non aveva abbastanza coraggio da dire a tutti la verità.

Tutta colpa sua.

Tirai un pugno contro il freddo muro della Sala Comune.

Sentì il dolore salire, acuto e penetrante, ma non era niente in confronto a come mi sentivo dentro.

Mi avvicinai trascinando i piedi verso la finestra più vicina.

Era impressionante quanto stesse splendendo il sole fuori.

Molti studenti prendevano il sole, altri si divertivano a rincorrersi, altri ancora si bagnavano i piedi nel Lago Nero.

Il mio sguardo, però, si posò su una ragazza.

Era incredibile che anche da questa distanza io riuscissi a notare solo lei.

Lei e basta.

I capelli lunghi erano illuminati dai raggi del sole, rendendoli ancora più argentati, mentre un leggero soffio di vento li scuoteva leggermente.

Ero sicuro che le sue amiche, sedute di fianco a lei, avrebbero potuto sentire il dolce profumo di pesca dei suoi capelli se avessero prestato attenzione.

Forse avrebbero anche notato quel velo di tristezza nei suoi occhi azzurri, anche se lo dubitavo.

Non solo non erano abbastanza sveglie e attente su questi piccoli particolari, ma anche lei era brava a nascondere i suoi stati d’animo, celandoli dietro uno sguardo freddo e distaccato.

Improvvisamente si alzò, attirando l’attenzione di molti ragazzi nelle vicinanze.

Non riuscivo a controllare quella gelosia che pian piano saliva, mescolata a odio e disprezzo per tutti quei ragazzi incoscienti del fatto che lei fosse solo mia.

Ma lei li ignorò.

Li ignorò come faceva da sei anni a questa parte.

Li ignorò come aveva ignorato me, inizialmente.

Pregai con tutto me stesso che alzasse lo sguardo e che mi notasse dietro questo vetro, in una delle Torri più alte del Castello.

E con mia gratitudine, le mie preghiere furono ascoltate.

E fu un attimo.

Sentii le farfalle allo stomaco, quando rivolse il volto verso di me.

La mente mi si riempì di ricordi.

I nostri battibecchi, i nostri sguardi fugaci, i nostri baci, la nostra prima notte insieme, le nostre uscite,..

 Pian piano i ricordi riaffioravano, dolorosi come non lo sono mai stati.

E poi il suo addio perché questo era tutto sbagliato e noi non potevamo continuare a recitare tutto.

Non potevamo rischiare di essere scoperti dalla nostra famiglia.

Non potevamo.

Ed è stato così, il nostro ultimo bacio, la nostra ultima notte insieme, il nostro ultimo “ti amo” sussurrato affinché non lo sentisse nessuno, eccetto noi.

Perché io l’ho amata, l’ho amata davvero.

Ho amato la sua apparente freddezza, la sua apparente indifferenza, la sua apparente sicurezza.

Ma ho anche amato le sue paure, le sue insicurezze, le sue incertezze.

Ho amato la sua sincerità, la sua passionalità, la sua gelosia nei miei confronti.

L’ho amata quando sentiva la necessità di essere protetta, l’ho amata quando non se lo meritava perché sapevo che era il momento in cui ne aveva maggiormente bisogno.

L’ho amato con tutto me stesso, come non avevo mai fatto con nessun’altra.

E poi lei abbassò lo sguardo e si voltò per andarsene, attraversando quel parco pieno di gente.

Se ne andò esattamente come aveva fatto il giorno prima, lasciandomi così, impotente e inutile senza di lei.

 

  
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