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Autore: yuki21    11/06/2010    2 recensioni
Sono passati 12 anni dall'ultima grande guerra ninja.Un nuovo Hokage,una nuova generazione ninja,vecchi e nuovi eroi.Un nuova avventura tutta da vivere e ridere!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Quella mattina, Shin`ichi osservò a lungo il coprifronte col simbolo della Foglia. Lo aveva desiderato da quando aveva memoria e finalmente, era riuscito ad ottenerlo dopo tanto studio e fatica.
Se lo legò al collo osservandosi soddisfatto allo specchio.
12 anni, capelli ribelli discretamente lunghi, di un castano scuro e occhi rossi, intelligenti, identici a quelli di sua madre. Indossò un paio di pantaloni corti fino al ginocchio ed una maglia rossa prendendo con se il suo equipaggiamento.
Sua madre era in cucina intenta a preparare un abbondante colazione. Al ragazzo l’appetito non era mai mancato e quel giorno specialmente, doveva fare il pieno di proteine perchè sapeva che fino ad ora, si era solo scherzato. Da oggi avrebbe dovuto iniziare a lavorare sodo per diventare un ninja degno di fama come lo era stato suo padre. Il ragazzino si avvicinò alla sua foto, posta su un piccolo altare dove ogni giorno bruciava dell’incenso profumato.
“Buongiorno papà” . Lo salutò, come sempre aveva fatto negli anni e raggiunse sua madre.
Quando entrò in cucina, Kurenai lo salutò facendo finta di non notare il coprifronte. Non voleva che i suoi sentimenti, un misto di ammirazione, preoccupazione e infinito amore materno, potessero agitare ancor di più il giovane shinobi.
“Mamma è inutile che fai finta di niente, tanto lo so che sei agitata e preoccupata. Sta tranquilla, andrà tutto bene”
Kurenai pensò che suo figlio fosse la copia perfetta di Asuma. Anche lui le diceva sempre “andrà tutto bene”. Solo che un giorno, non era più tornato.
“Non sono così preoccupata, non temere. E poi del resto, penso già di sapere chi sarà il tuo maestro e quindi direi che posso stare più che tranquilla”
“Già, suppongo che non avrò scampo vero?”
“Perche`? Non vuoi stare in squadra con Shikamaru? Lui ci tiene tanto..”
“A me va bene, ma spero non farà favoritismi nei miei confronti solo perche` sono il figlio del suo ex maestro”
“Favoritismi dici? Non è il tipo..piuttosto augurati che non si addormenti da qualche parte dimenticandosi di te e dei tuoi compagni. A proposito, chissà che tipi saranno”
“Te lo farò sapere stasera, ora vado. Ciao mamma, non uccidere nessuno in mia assenza”
“Farò il possibile figlio!”
Il ragazzino sparì di corsa. Kurenai sospirò e rivolse un pensiero ad Asuma pregandolo di proteggere il giovane Shin’ichi.

Ci provò con tutte le sue forze ad uscire di casa senza esser visto da nessuno..ma quando di nome fai Hyuga, sperare di non essere visto è davvero un eufemismo. Rido Hyuga fu praticamente bloccato, che aveva già un piede fuori casa, da suo padre.
"Dove credi di andare?"
"P a p à …mi hai fatto prendere un colpo!"
Il ragazzino osservava il proprio riflesso negli occhi trasparenti del padre. Anche lui dodicenne, dai capelli neri con un lungo codino che negli anni si era lasciato crescere, un pò perchè gli piaceva e un pò perchè adorava far imbestialire i membri del clan con le sue stramberie. I suoi occhi erano identici a quelli di tutti gli Hyuga del Villaggio della Foglia. Però…
"Ti è preso un colpo perche` non mi hai visto arrivare! E sai perche` non mi hai visto?! Perche` tu non alleni il tuo Byakugan come si deve! Sei un figlio degenere, uno scansafatiche!"
"Avanti non esagerare…è solo che vado di fretta lo sai che oggi…"
"Fa silenzio! So bene che da oggi sei uno shinobi a tutti gli effetti. Devi andare a salutare la Casata Principale prima di andare a presentarti al tuo nuovo maestro!"
Rido sbuffò alzando gli occhi al cielo. Suo padre partì col solito sproloquio in cui narrava l’importanza dei due casati del clan Hyuga e di quanto questo fosse indispensabile per mantenere il giusto equilibrio. Era più o meno giunto alla generazione odierna, senza dimenticare di rimproverare se stesso per aver permesso a Madamigella Hinata di mettersi in pericolo, quando si rese conto che suo figlio si era dileguato. Mentre il giovane correva per le vie di Konoha, riuscì distintamente ad udire l’urlo di suo padre che riecheggiava in tutto il villaggio in un'unica potente parola "Riiidoooo!!!!" Non potè nascondere un sorriso divertito.

Il gatto nero e morbidissimo, le si strofinò sul viso facendo le fusa. La ragazzina lo scansò distratta con una mano, senza fargli alcun male. Il gatto iniziò a miagolare sempre più forte col chiaro intento di svegliare la sua padrona. Quando il suo pianto non fu più sopportabile, un volto color latte incorniciato da una folta cascata di lisci capelli neri, venne fuori dalle coperte. Le ricadevano sciolti e spettinati su tutta la schiena. Alla luce del sole che filtrava tra le tende della finestra, assumevano un lieve riflesso blu notte. La giovane si spostò la frangia dal volto e guardò il gatto con aria distratta. Gli occhi gialli del felino incontrarono nuovamente quelli viola della ragazzina. Il gatto non fece in tempo a riprendere le sue fusa, attratto dalla bellezza se pur acerba della sua padrona, che quest’ultima spalancò totalmente gli occhi in preda al panico.
"Mao-chan! Perche` non mi hai svegliato prima! Sono in ritardooo!!!!"
Saltò giù dal letto correndo in bagno. Il gatto mezzo morto di paura per l’urlo isterico della padrona si guardò intorno. Notò la sveglia posta sulla mensola sopra il letto e sospirò rendendosi conto che la ragazzina aveva dimenticato di cambiare le pile ormai scariche dell’oggetto in questione. Reika Takaji uscì dal bagno in biancheria intima. Indossò al volo una maglia a rete nera buttandoci sopra un vestito corto blu. Cercò disperatamente il suo coprifronte nel caos che regnava sovrano nel piccolo monolocale. Tirò in aria tutto quello che intralciava la sua ricerca attentando più volte alla vita del povero gatto che di suo conto, tentò di avere l’attenzione della ragazza visto che teneva l’amato coprifronte tra i suoi piccoli e aguzzi denti.
Quando Reika se ne rese conto lo afferrò tra le mani. Accarezzò il gatto e saltò giù dalla finestra gridando "Grazie Mao-chan, ci vediamo stasera, tranquillo dopo metto a posto tutto!"
Il gatto nero osservò la ragazzina correre come una disperata. Quando sparì alla sua vista, si leccò una zampina soddisfatto.

Konoha era stupenda, illuminata da un tiepido sole primaverile. Per le sue strade, gli shinobi dell’ormai concluso anno accademico, si incontravano per scambiarsi idee e pensieri su quello che da li a breve sarebbe stato il loro futuro. In molti speravano di far parte dello stesso team. E altri invece speravano di non trovarsi in team con qualcuno in particolare. Per tutti era una giornata emozionante e intensa. Giunti in accademia, trovarono dei tabelloni sui quali erano stati appesi le formazioni ninja già composte.
Si accalcarono per leggere i propri nomi e per seguire le istruzioni sotto riportate. A differenza degli anni precedenti, non vi era stato un cerimoniale di presentazione, ma semplici indicazioni da seguire. Fu in questo modo chiaro e del tutto privo di possibilità di replica che la nuova generazione di shinobi si formò. Letto quanto si doveva, ognuno partì per il luogo di incontro indicato, luogo in cui avrebbe conosciuto i nuovi compagni (anche se molti erano già amici) e il proprio sensei.
Shin`ichi non fu affatto sorpreso di leggere il nome Nara quale maestro del suo team. Invece fu relativamente colpito di apprendere che come compagno avrebbe avuto uno Hyuga.
"Interessante. Bene, raggiungiamo il luogo d’incontro" quando si voltò, si scontrò testa contro testa con una bella moretta.
"Ahy! Scusa, ti ho fatto male?" Gli chiese lei massaggiandosi la fronte.
"No figurati" In realtà aveva sentito un dolore atroce. Quella aveva la testa più dura del marmo. Reika lo superò per verificare il suo nome sul tabellone.
"Team 3, Nara sensei. E’ quel tizio coi capelli legati…"
Shin`ichi si voltò verso la ragazza "Se sei nel team 3, siamo in squadra insieme. Quindi tu sei Reika Takaji?"
"Eh? Ah si, ciao, tanto piacere" rispose la ragazza con un leggero inchino, poi aggiunse "Tu chi sei?"
"Io sono Shin`ichi Sarutobi. Bè del resto dovresti averlo capito subito in realtà.."
"Perche`?"
"Dagli occhi. Io non ho il Byakugan come l’altro nostro compagno. Non ci hai fatto caso? Siamo in team con Rido Hyuga"
La ragazzina osservò intensamente gli occhi del ragazzo. Lui fu costretto dopo qualche secondo a distogliere lo sguardo. Reika aveva degli occhi bellissimi e di un colore molto particolare.
"Ah davvero? No, non ci ho fatto caso, ho letto solo il mio nome e quello del maestro. Per me un compagno vale l’altro"
Shin`ichi pensò che quella fosse una ragazza strana quanto carina. I due si incamminarono insieme verso il luogo dell’appuntamento.
"Quindi per te va bene chiunque? Non preferivi stare in team con qualche tua amica? O magari, col figlio dell`Hokage"
"Minato-kun? E’ una persona molto carina, ed è sempre gentile con me. Direi che lo reputo simpatico, ma per me uno vale l’altro tanto..io vado d’accordo con tutti"
Il ragazzo sorrise. Ora andava meglio. O almeno fu quello che pensò prima che Reika terminasse la frase  "Del resto a me non interessa niente in particolare di nessuno quindi.."
Già, una ragazza discretamente strana.
L’appuntamento era fissato su una delle terrazze che si affacciavano sotto il monte su cui erano ritratti i volti di tutti e sei gli Hokage. Quando Shin`ichi e Reika arrivarono, Shikamaru Nara si alzò dalla panchina sulla quale aveva appena schiacciato un riposino. Sorrise in direzione del figlio di Asuma che a sua volta distolse subito lo sguardo. Non voleva essere speciale, non voleva proprio favoritismi.
Lo scatenato Hyuga raggiunse immediatamente i tre osservando con gran curiosità il suo nuovo team. A lui era andata più che bene. Conosceva già Shin`ichi, e sapeva quindi quanto valeva come ninja. La ragazza era uno schianto e il maestro sembrava uno che non avrebbe mai urlato quanto suo padre. Si, gli era andata di lusso!
"Allora, io sono Shikamaru Nara e trovo che le presentazioni siano una vera scocciatura, ma del resto, sembra siano d’obbligo per il ruolo che ricopro. Sono un jonin ed ho partecipato alla quarta guerra ninja sotto la guida del Quinto Hokage. Faccio parte del consiglio del Sesto e direi che basta così. Avanti togliamoci il dente. Presentatevi"
I tre si guardarono un attimo tra loro. Poi iniziarono.
"Io sono Shini`ichi Sarutobi. Sono figlio del maestro Kurenai e faccio parte del Clan Sarutobi. Voglio diventare forte, più forte possibile e voglio continuare a portare avanti con onore il nome Sarutobi che tanto è stato ed è importante per la Foglia. Un giorno, quando ne sarò degno, voglio diventare Hokage"
"Quindi tu sei il nipote del terzo Hokage...Oh, bè, visto che ho preso la parola tanto vale che mi presenti subito anche io. Mi chiamo Reika Takaji. Il mio nome è stato scelto da Hagane-san quando mi ha trovato all’ingresso del Villaggio della Foglia…era il nome da nubile di sua madre. Voglio diventare una brava kunoichi e mettere da parte un po di soldi con le missioni. Il mio sogno è acquistare una casa con un bel giardino tutta per me. Comunque sono discretamente forte e agile e ce la metterò tutta per esservi utile!"
"Sei un orfana di guerra!?"
Rido si era messo in piedi guardando dritto in faccia Reika. I suoi occhi trasparenti la scrutavano con fare triste e pronto alla lacrima.
"Non ho i genitori, ma non so se sono morti in guerra o più semplicemente mi hanno abbandonata e basta…è un problema per te?" gli rispose semplicemente così, senza fare una piega.
"E’ solo che…è solo che…"
Shin`ichi, Shikamaru e Reika rimasero in attesa che lo Hyuga terminasse la frase.
E in quel preciso momento, accadde il fattaccio.
In breve, Rido abbracciò con forza smisurata la piccola Reika, piccola nel senso di elemento più basso di statura del team. Lei da prima si irrigidì non capendo bene il significato di quel gesto, poi qualcosa simile ad tic nervoso iniziò a farle battere un occhio, in maniera alquanto fastidiosa. La ragazza non era abituata a gesti d’affetto così palesi nei suoi confronti. Shin`ichi era senza parole e guardava la scena a bocca aperta. Shikamaru sospirava pensando che quei tre mocciosi, sarebbero stata un immensa gatta da pelare. E Rido più o meno piangeva gridando frasi senza senso che nessuno, ripeto, nessuno poteva immaginarsi da uno Hyuga
"E’ che sei talmente carina che non riesco a sopportare che tu non abbia una famiglia! Chiederò al mio clan di adottarti"
"No, grazie"
La risposta di Reika fu talmente immediata e tagliente che Rido mollò la presa…almeno per fare la sua stupida presentazione
"Comunque, io sono Rido Hyuga e faccio parte del clan occhi di ghiaccio! Ah ah..è meglio che non vi facciate troppe illusioni, io vengo dalla Casata Cadetta, ciò quella dei poveracci. Se volete un autografo dal marito della mia cugina di non so quale grado, cioè la bella Hinata Hyuga non lo dovete chiedere a me, io non frequento!"
Rido Hyuga fu etichettato immediatamente come l’idiota del team, mentre Shikamaru pensava che non sapeva che farsene dell’autografo di Naruto! Poi, domandò “Hai detto di far parte della Casata Cadetta, ma da quando è Naruto ad essere Hokage, questa distinzione è stata eliminata all’interno del vostro Clan..o sbaglio?"
"Provi a farlo capire a mio padre, sensei!" rispose il giovane con un allegro sorriso sul viso, riprendendo subito dopo a concentrare le sue attenzione verso la nuova compagna di squadra.
Un ragazzino che vuole competere col ricordo di suo padre, una ragazzina senza passato, ed uno che fa parte di un clan glorioso di cui probabilmente è la pecora nera…bene. Immagino sarà divertente fare da maestro a questi tre scemi. Ed immagino che è la stessa cosa che pensò Asuma quando conobbe me, Ino e Choji.
Pensò fra se Shikamaru osservando coloro coi quali avrebbe passato molto tempo insieme da quel giorno in poi.
E fu così che i membri del team 3, il team di Shikamaru Nara, si conobbero. Ne avrebbero passate delle belle insieme…e non solo quelle.


Nel prox capitolo…
“Shin-kun?”
“Come? Reika scusa ma a me non piacciono i nomignoli “
“Non lamentarti…tu non devi sopportare quello che sopporto io “
“Prego? “
“Shin`ichi, Rei-chan?! Perche` parlate a voce bassa? Voglio ascoltare anche io! “
“Infondo ti chiama solo Rei-chan, puoi sopportare “
“Prima mi ha chiamato Occhi di Ametista e lo ha fatto mentre tentava di strangolarmi! “
“Quello era un abbraccio…certo è invadente ma cerca di avere pazienza”
“Rei-chan! Posso portarti io lo zaino se vuoi! Dai Reikuccina, così sembriamo fidanzati! “
Reika guardò con occhi imploranti Shin.
“……Ok, chiamami come ti pare, mi sembra il minimo visto quello che sopporti “
QUESTO E ALTRO NEL PROX CAPITOLO DELLA STORIA "DI KONOHA E NUOVI EROI" …ah, che cari ragazzi!
Yuki21

   
 
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