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Autore: mavee    11/06/2010    1 recensioni
La Spada Della Verità.
Richard, Kahlan e Zed affrontano una nuova avventura. Un'arma contesa, una ragazza dai poteri misteriosi, un luogo idilliaco. leggete e commentate, baci.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Hai fatto bene a darle fiducia, Richard.” Disse dolcemente Kahlan sfiorandogli una spalla.

“Forse hai ragione.” Inclinò la testa di lato fino a sfiorare con una guancia le dita di lei. Rimasero così per alcuni istanti poi si sedettero vicini, guardando Zed cucinare la piccole quaglie. Erano passati dieci minuti quando Jaened apparve con tre lepri che pendevano dalla spalla. Si sedette davanti al fuoco, esattamente di fronte a Richard e iniziò a scuoiarle con il pugnale che aveva estratto da dietro la schiena.

“Era nascosto nel corsetto?” Chiese la Depositaria. Lei annuì concentrata, mentre toglieva le interiora della lepre. Si interruppe e ne lanciò una a Richard, accompagnata dal tacito invito a darsi da fare.

“Fammi vedere che altro hai lì.” Aggiunse Kahlan. Le si accovacciò alle spalle e osservò il corpetto. Aveva dei piccoli foderi cuciti sul bustino, fissati obliquamente verso il basso in modo che fosse facile estrarli.

“Come fanno a non cadere?” domandò a Jaened, che aveva iniziato a scuoiare l’ultima lepre.

“Per estrarli devo fare una lieve torsione della lama mentre è nel fodero, così è incastrata. Prova a tirare.”

Kahlan afferrò l’elsa di uno dei tre pugnali rimasti e tirando iniziò a scuotere anche Jaened, poiché erano saldamente fissati nei loro foderi. Zed rise davanti a quella scena, mentre Kahlan si intestardiva a tirare e scuotere e Jaened cercava di continuare il suo lavoro con la lepre. Persino a Richard scappò un sorriso.

Mangiarono e si divisero i turni per la notte Jaened avrebbe fatto l’ultimo turno prima dell’alba con Zed.

Richard fissava la ragazzina che dormiva, le orecchie tese pronte a cogliere ogni rumore sospetto. Era così strana, silenziosa e cupa, eppure quella concessione di fiducia le aveva illuminato il viso come un bambino che riceve un nuovo giocattolo. Kahlan si svegliò in quel momento e gli si avvicinò piano.

“Non deve essere facile per lei custodire un segreto tanto pericoloso, forse per questo è così chiusa in sé stessa. Non temere Richard, sono certa che basterà dimostrarle che non le vogliamo fare del male e che oltre ad interessarci a lei per l’arma che protegge potremmo esserle amici. Magari allora si sentirà più tranquilla e potrà confidarsi con noi.”

“Hai ragione Kahlan, come sempre.” Il ragazzo le rivolse un sorriso dolce e la prese per mano.

 

Alcune ore dopo Jaened si svegliò di soprassalto con i soliti crampi che le tormentavano lo stomaco, il dolore era forte come sempre, così come quell’incubo ricorrente era terrificante. Si alzò lentamente, tenendo una mano sull’addome e cercando di respirare lentamente. Zed stava giusto per andare a svegliarla, la guardò preoccupato mentre lei si avvicinava al masso su cui era seduto.

“Ti senti bene Jaened?”

“Si, sto bene.” Tagliò corto lei raddrizzando piano la schiena. Zed la osservò stiracchiarsi con calma.

“Ti vedo molto tranquilla Jaened.” Constatò il mago, in tutta risposta ricevette un’alzata di spalle. Chiuse gli occhi e fece due giri su se stessa, lentamente come se volesse captare i rumori provenienti da ogni direzione.

“Siamo al sicuro.” E senza aggiungere altro si sedette per terra.

“Kahlan mi ha raccontato cos’è accaduto al villaggio. Hai ucciso tu i soldati dahariani?” Zeddicus la guardava tranquillo, la vide annuire con le sopracciglia aggrottate.

“Erano venuti a fare domande, quando hanno visto che non volevo parlare hanno minacciato di avvertire una delle Morset del re. Così li ho eliminati.” Dal tono della sua voce non traspariva alcuna emozione particolare, il mago le disse in tono calmo che non voleva infastidirla ma che sarebbe stato utile conoscere qualcosa di più sull’arma che cercavano. Lei promise che prima di raggiungere le cascate avrebbe detto loro qualcosa di più.

“Il Cercatore e la Depositaria soffrono molto per il loro amore. Non c’è davvero una soluzione?”

“Purtroppo le possibilità sono molto poche, esistono alcuni modi per arginare il potere di una Depositaria, ma sono elementi molto rari. Vi è una particolare pozione che rende l’uomo che la beve immune alla Confessione, è stata riprodotta dagli Speziali di Darken Rahl ma le scorte sono andate distrutte e solo lui possiede la ricetta per la sua preparazione. Una soluzione potrebbe essere il collare, esso argina tutti i poteri di una Depositaria ma capisci che in un periodo di lotte continue come questo è impensabile pensare di poterla bloccare. Forse quando tutto questo sarà fine, vi sarà pace anche per il loro amore.”

Jaened annuì in silenzio, una tristezza profonda le velò lo sguardo, Zed colse subito quel cambiamento nei suoi occhi.

 “E’ tremendo che non possano stare insieme, quando sono forze insormontabili a separarti dalla persona che ami il dolore diventa sempre più impossibile da gestire.”

“Comprendi la loro situazione?” La ragazza tacque per alcuni secondi, poi annuì.

“Più o meno. Vado a cercare la colazione.” Così dicendo si alzò e scomparve della boscaglia prima che Zed potesse aggiungere altro o trattenerla, il mago non si preoccupò troppo, sapeva che sarebbe tornata.

 

  
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