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Autore: Maggie_Lullaby    11/06/2010    2 recensioni
«Spencer Reid».
La ragazza sorride.
«Nathalie Asherwood», dice, stringendomi la mano senza smettere di sorridere.
[...]«Mi piacerebbe se mi facessi uno squillo...».
Sorrido e annuisco.
«Appena possibile».
Mi saluta dandomi un bacio su una guancia, sfiorandola appena, arrossendo copiosamente. Mi allontano voltandomi spesso per guardarla, e so già che la rivedrò.
Anche Spencer Reid si può lasciar andare all'incontrastabile fascino dell'Amore. Di quello vero, con la 'A' maiuscola, con una ragazza normale, Nathalie, con tanti sogni, aspirazioni, paure. Nath vuole una vita semplice, e Reid gliela vuole dare.
A meno che tutto non finisca in tragedia.
*ATTENZIONE: QUESTA FIC PRECEDENTEMENTE SI INITOLAVA "GOODBYE MY LOVER", MA IL CONTENUTO RIMANE IL MEDESIMO. :)*
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Appreciate

~ The first time that I see you ~


Ancora non lo so come hanno fatto a convincermi a venire qui, non credo siano stati gli occhi dolci di JJ o le suppliche di Elle quanto la reazione di Morgan in caso di un mio rifiuto.

Si può dire di tutto a Derek, tranne che rifiutare un suo esplicito invito in un locale con tutto il resto della squadra; puoi anche avere tua madre in ospedale ma ci devi andare. Obbligatorio.

Quindi ora non mi stupisco di essere seduto a un tavolo in un angolo a bere un bicchiere d'acqua minerale mentre Morgan balla con un paio di ragazza, Hotch ed Elle che conversano in un angolo insieme ad Haley mentre Gideon e JJ giocano a freccette con un paio di studenti brilli e Garcia osserva Derek da lontano.

Oggi avevo voglia di fare tutto tranne che di venire qui, ma dopo l'occhiataccia di Derek quando ha capito che stavo per rifiutare mi ha indotto a venire. Stupidamente.

Non sono capace come lui di buttarmi nella mischia e ballare con le prime belle ragazze che riesco a conoscere; per quanto mi sforzi non ne sono capace e la cosa, ammetto, a volte mi pesa.

Mi passo una mano tra i capelli mentre penso come fuggire da quel locale per fumatori che mi sta appestando i polmoni.

«Mi scusi?», mi chiede una voce femminile, accanto a me.

Alzo lo sguardo e incontro gli occhi castani chiari di una ragazza dai capelli bruni, chiaramente tinti, un sorriso timido sul volto giovane.

«Posso sedermi?», domanda, gentilmente, le guance arrossate e scostandosi una ciocca di capelli dal bel viso.

«C... Certo», rispondo imbarazzato, spostandomi un po' per farle spazio.

La ragazza mi ringrazia con un cenno del capo e un sorriso e si siede, legandosi la chioma bruna in una coda e facendo cenno ad una cameriera di avvicinarsi e ordina un bicchiere di coca-cola.

«Dio mio che stanchezza...», sussurra tra se e se. Si volta verso di me e mi sorride ancora. «Mi scusi se la disturbo, ma non ce la faccio più a tentare di convincere mia sorella ad andarcene».

La fisso di sbieco, spiazzato per qualche istante, stupito che stia parlando con me e non con qualcun altro.

«Si figuri», balbetto, strabuzzando gli occhi. Guardò la mia mano, indeciso, poi la allungo verso di lei, come per stringere la sua. «Spencer Reid».

La ragazza sorride.

«Nathalie Asherwood», dice, stringendomi la mano senza smettere di sorridere. «Dunque, posso chiederle come mai è venuto qui?».

Mi gratto la punta del naso. «Sono venuto qui con i miei colleghi del lavoro – accenno ai vari posti dove si trovano – Lei invece?».

«Oh, la prego, mi dia del tu», ride lanciando indietro la testa e mostrando una fila di denti bianchi e regolari, «mi chiami pure Nathalie, la prego».

«Oh, va... va bene, chiamami Reid, se vuoi, Nathalie».

Lei annuisce, felice.

«Quindi... quindi sei qui con tua sorella?».

La cameriera porta il bicchiere di coca-cola a Nathalie e lei, dopo averla ringraziata, ne beve un sorso con un sospiro di sollievo, per poi rispondermi.

«Oh sì, quell'esserino che fuma nell'angolo laggiù con il suo ragazzo che non le toglie gli occhi di dosso», scuote il capo e accenna con un gesto del capo ad una ragazza dai capelli chiari con una minigonna di jeans e una canottiera rossa addosso. «Melissa Asherwood, la diciassettenne più irritante del pianeta, ha quattro anni in meno di me e già pensa di potermi dire cosa devo fare. – beve un altro sorso di coca – Beh, ci riesce benissimo ammetto».

Tocca a me ridere questa volta e scuoto il capo, divertito.

«Anche tu con una sorella minore?», chiede Nathalie.

«Oh, no, no, sono figlio unico».

«Fortunato...», ridacchia. «No, dai, in fondo a Melissa voglio bene. Molto in fondo ma gliene voglio».

Sorrido ancora.

«Tu studi, Nathalie?», chiedo, non sapendo che altro dire.

«Oh, mi sono laureata due mesi fa, in medicina», spiega. «A settembre comincio la specializzazione in ospedale. Chirurgia.».

«Interessante», ammetto, colpito.

«Tu, invece, Spencer?».

«Oh, io lavoro.»

«Oh, cosa fai?», mi chiede, sinceramente curiosa.

Abbasso appena il capo.

«FBI, Unità Analisi Comportamentale».

Mi aspetto un fischio di ammirazione o qualcosa di, insomma, esagerato, tipo una sfilza di complimenti interminabili senza contare una serie di domanda sui suo QI o dove ha studiato.

Nathalie, invece, mi guarda e sorride.

«Caspita», dice. E poi, quel che mi sorprende, è che mi domanda se mi piace il mio lavoro. Non me l'ha mai chiesto nessuno.

Abbiamo iniziato a parlare che erano le nove, all'incirca, e ci siamo separati solo quando JJ è venuta a recuperarmi, circa tre ore dopo.

«Reid, abbiamo un caso», mi dice, con tono di scuse, poi fa un cenno di saluto verso Nath. «Ciao».

«Ciao», ricambia lei.

Annuisco e faccio per alzarmi, mentre JJ mi precede e mi aspetta all'uscita.

«Spencer, aspetta», dice Nathalie, mi prende una mano e scrive con una penna sul mio palmo una serie di numeri. «Mi piacerebbe se mi facessi uno squillo...».

Sorrido e annuisco.

«Appena possibile».

Mi saluta dandomi un bacio su una guancia, sfiorandola appena, arrossendo copiosamente. Mi allontano voltandomi spesso per guardarla, e so già che la rivedrò.


**


Dunque, alla fine ho deciso di trasformare questa fic in una raccolta.

Qui potete vedere il primo incontro tra Nathalie e Reid, avvenuto, avverto, nella prima serie. Il bacio che c'è stato tra Spencer e Layla Archer nella prima serie è esistito comunque.

Grazie a...

takara: oddio, davvero ti ho quasi fatta commuovere? Mentirei se dicessi che il mio era un tentativo di far comprendere la tristezza di Spence (il mio piccolo, amorevole, dolcioso Spence) ma non credevo di ricevere una simile reazione, scusa! Beh, ho deciso di trasformare questa fic in una raccolta, contenta?xD Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacio <3

LadyArtemis: grazie mille! Mi fa piacere sapere che non sono l'unica che si immagina Reid padre, non sono pazza allora *ahah* Spero che questo capitolo ti piaccia se lo leggerai! Un bacio <3

Melmon: ahah, il latino allora serve! Uh, ti ho risposto alla mail, non so se hai visto... Spero che questo capitolo ti piaccia,e grazie come sempre! Un bacio <3

Spero che mi facciate sapere che ne pensate!!

Al prossimo capitolo, non troppo tardi quindi, spero <3

Un bacio!

Maggie

  
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