Lontani da ogni ricordo.
Rincontri.
L'areo atterrò con qualche scossone che la fece tremare di paura, più volte. Solo quando vide il pilota uscire dalla cabina ed invitare i passeggieri all'uscita, si accorse di quanto era stata sciocca. Perchè temere di morire? Lei non aveva più niente. Lei era morta due mesi fa.
A nulla erano serviti le parole di Dean o di Samantha, lei aveva preso una decisione.
Doveva assolutamente ritrovare sua madre e per farlo si arruolò all'interno di "Farmacisti senza Frontiere", una importante ong che si occupava della diffusione delle medicine più utili nei paesi sottosviluppati. Con un borsone sulla spalla e un senso di stanchezza, scese le scalette dell'aereo, vedendo per la prima volta nella sua vita, i colori caldi dell'Africa.
Sorrise quando poco lontano dalla pista riconobbe un uomo alto ed abbronzato.
-Leo , sei venuto!- esclamò una volta raggiunto. Si abbracciarono stretti, ridendo appena.
-E come potevo lasciare in terra ostile una giovane straniera?- disse lui scherzando e scuotendo la sua pratica treccia. -Andiamo, ti offro una cena al miglior ristorante di Bakouma.-
S'incamminarono su una vecchia jeep piena di pacchi e sacchetti, parlando frettolosamente. Leo le spiegò l'importanza che aveva l'associazione per quanto riguardava la formazione di farmacisti ed infermieri che fossero in grado di vaccinare i bambini e non.
Arrivati al piccolo ristorante, ricavato da una vecchia capanna di fango, Leo la fissò a lungo prima di parlarle.
-Allora, mi vuoi dire cose è successo? Perchè sei qui.-
Eva abbassò lo sguardo e infilzò qualche pezzo di carne. -Te l'ho detto e scritto più volte. Voglio ritrovare mia madre, l'ultima cartolina risale a questo posto sperduto.-
L'uomo sorrise appena, facendo brillare due occhi chiari. Il cuore di Eva si strinse, sembrava così simile a Dean che quasi le venne voglia di toccarlo. Si morse la lingua e s'irrigidì.
-Per sicurezza, ho chiamato a casa. Tuo padre mi ha dato il numero della tua amica Samantha, che mi ha raccontato qualcosa e mi ha pregato di spedirti a casa. Che pensi di fare, qui?-
Eva alzò lo sguardo e strinse le mani in un pugno. -Quello che è successo...appartiene al passato. Devo solo ritrovare mia madre.-
-Va bene, ho capito.- disse lui. Cambiarono argomento e cominciarono a chiaccherare sulle ultime novità del paese e dell'industie farmaceutiche.
Leo l'accompagnò fino a un piccolo hotel vicino all'areoporto.
-Se hai bisogno di sfogarti. Sai dove trovarmi.-
Eva rise. Una risata così impersonale che si spaventò lei stessa. -Credimi, se ce ne sarà bisogno, so cosa fare.-rimase ferma sulla porta della camera. -Comunque, è stata una buona idea venire qui e rincontrarti, mi sono divertita oggi.-
-Questo vale anche per me.-
Si sorrisero complici e qualche secondo dopo si salutarono.
Eva chiuse la porta lentamente e si lasciò scivolare a terra, dove versò nuove e brucianti lacrime.
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Benvenuti in Africa!!
Eccomi, scusate per il ritardo, ma ho gli esami e mooolta fifa.
Eccovi il seguito.
Recensioni Profumo:
Pikky91: Grazie mille per la recensione. Il problema è molto serio e delicato, e spero di averlo trattato con il giusto rispetto per chi abbia vissuto qualcosa del genere e di non averlo banalizzato. Respiro è un capitolo molto bello, perchè Dean finalmente si dichiara con tutta qualla dolcezza di cui è capace. Sono contenta che ti piaccia, un bacione Iside91
Ancella79: Mia sostenitrice numero uno, eccoti un pezzo di Eva e delle sua scelta di andarsene. Sono stra-felice di sapere che non riesci a fare meno dei miei due personaggi. Pensa che io ho iniziato a sognarli di notte, sono completamente impazzita! *_* Un bacione gigantesco, Iside91.