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Autore: GoodTrollMary    06/09/2005    2 recensioni
So di non essere molto talentuosa, ma ho sempre pensato a cosa succede nella scuola di magia italiana... Per cui se volete avventure avvincenti amore, e intrecci intricati con quello che avviena ad Hogwarts, leggetela! poi commentate numerosi!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-Bene eccoci di nuovo qua, tesoro!-
-E come al solito siamo i primi, Gaia non capisco per quale motivo tu debba sempre voler essere la prima.-
-Papà, non voglio essere la prima è che voglio essere un po’ in anticipo o meglio non voglio essere in ritardo. Tanto a voi due cosa vi costa aspettare un po’? Non dite sempre che vi fa’ piacere rivedere i vostri amici e chiacchierarci? Non potreste farlo se arrivassimo qui in ritardo e con i minuti contati!- Rispose una ragazzina di circa 15 anni mentre si metteva a sedere sopra il suo baule, in attesa dell’arrivo di qualche amico o amica.
-Sarà, ma a me sembra sempre che tu non veda l’ora di svignartela da casa. Non mi sembra che ti trattiamo così male da renderti la vita un inferno! Tanto più che sei tu che non fai altro che studiare anche in estate..- disse un uomo dai capelli brizzolati mentre osservava attentamente un cartello scritto in una strana lingua.
-Oh Carlo, dici così perché non ti ricordi com’eri tu quando andavamo ancora a Castel Olmi. Io per esempio non vedevo l’ora di tornarci! Mia sorella doveva andare in quella stupida scuola babbana ed era odiosa, da quello che mi raccontava! E poi anche il pensiero di poter vivere lontano da casa, lontano dall’onnipresente controllo dei miei. Ricordi quella volta che ti sei introdotto di nascosto nel dormitorio femminile? E poi…- rispose la Signora Fregi con aria sognante completamente persa nei ricordi.
-Shhhhhh! Monica!- disse il Signor Fregi guardando la moglie con aria furente.
-Oh bhe… Insomma è chiaro che tutte queste cose non avrebbero potuto succedere se non fossimo andati a Castel Olmi!-
Intanto Gaia stava pensando alle sue amiche, Giorgia e Alicia, chissà com’erano cambiate in tre mesi… di sicuro Giorgia aveva cambiato pettinatura almeno 6 volte! E Riccardo, di sicuro Richy non era cambiato di una virgola… forse, però, almeno un po’ più alto era diventato! E poi c’era lui… non ci pensava spesso a dire il vero e quando lo faceva se lo toglieva subito dalla testa, visto che era inutile..
-Margherita!! Margherita!!- urlò sua madre correndo incontro ad una donna che era appena arrivata con il marito e un paio di marmocchi evidentemente, due gemelli del primo anno. Monica si affretto ad andarle in contro mentre il marito la seguiva divertito, come sempre, di fronte agli eccessi di entusiasmo di sua moglie.
Il tempo passava e, mentre i suoi genitori chiacchieravano, continuavano ad arrivare intere famiglie che accompagnavano i propri figli alla stazione. Gaia si divertiva ad osservarli tutti, uno per uno. C’erano i figli di babbani che si guardavano intorno impauriti e confusi mentre i loro genitori, sconcertati, sembravano cercare ancora la prova che si trattasse solo di uno scherzo. C’erano le famiglie numerose in cui i genitori lottavano per ricordarsi quale figlio dovevano ancora salutare. Poi c’erano i figli unici coccolati e sbacciucchiati continuamente dalle madri che sembravano non volerli lasciar andar via mentre i padri con gli occhi lucidi tentavano di staccarle dai figli. Gaia stava osservando proprio una di queste famiglie quando intravide un viso famigliare dirigersi verso di lei con un timido sorriso.
- Alicia, sei arrivata? Dio mio quanto mi sei mancata! E come sei abbronzata, sei proprio carina sai?- disse Gaia abbracciando dolcemente l’amica che ricambiò l’abbraccio e disse timidamente:
- Grazie, Gaia, anche tu sei molto carina e.. e mi sei mancata!-
- Vieni portiamo i bauli in uno scompartimento e poi mi racconti tutto!-
- Non aspettiamo Richy e Giò?-
- Sì! Lo sai come sono quei due.. Se aspettiamo loro non troviamo più uno scompartimento vuoto per sederci e stare in pace.. Se così si può dire visto che Giò non mi lascia mai leggere…-
- Vorrai dire che non ti lascia fondere il cervello con quei cosi complicati che tu chiami libri!- disse una ragazza vestita in modo molto appariscente e provocante.
- Giorgia!!! Ma allora eri arrivata! Aly! Perché non mi hai detto che era dietro di me?-
- Io l’avrei fatto, ma lei mi ha fatto segno di starmene zitta e poi…-
- Sì, sì! Tutte scuse! Con te faccio i conti dopo.- disse Gaia e abbracciò più forte che poteva l’amica appena arrivata. L’entusiasmo, forse, le aveva impedito di notare che attaccata ad una mano di Giorgia, c’era un’altra mano e quando risalì con lo sguardo fino al suo proprietario si stupì nel vedere che era Riccardo! Subito si allontanò da Giorgia per guardare meglio.
- Ciao Richy! Ci sei anche tu, ma…- disse Gaia indicando le due mani strinte una con l’altra.
- Oh Gaia è inutile che fai quella faccia! Si è proprio così! Io e Richy stiamo insieme! Non ve l’abbiamo detto prima perché volevamo farvi una sorpresa e perché Richy si vergognava…- disse Giorgia guardando storto Riccardo che sorrise con timidezza diventando tutto rosso e cominciando a sudare copiosamente. Gaia rimase a bocca aperta, non c’è dubbio era stupita. Ma poi si riprese dallo shock iniziale e sorrise.
- Bene, bene, bene. E chi l’avrebbe detto? Non avete certo due caratteri molto compatibili voi due! E da come lo rimbeccavi di continuo, Giorgia, non sembrava proprio… Certo siete sempre stati grandi amici… fin da piccoli… abitavate vicini… vi siete sempre aiutati a vicenda… poi quella volta che sei caduta dalla Tarta-nave il nostro mister fifone si è buttato in mare per salvarti…Avrei dovuto capirlo!!!-
- Non ricordarmi quell’esperienza per piacere Gaia! Oh fatto una figura davanti a tutta la scuola… e poi non è che dovevo proprio essere salvata visto che lui non sa nuotare e sono stata io a doverlo riportare sulla Tarta!- e detto ciò Giorgia si avviò verso il treno trascinando in una mano il baule e nell’altra Riccardo che era così imbarazzato da non riuscire a spiccicare parola neppure con le sue amiche.
- Ma tu ne sapevi qualcosa, Aly?-
- No, assolutamente niente!-
- Sì, figurati se non te l’ha detto! Dai voi due tramate sempre alle mie spalle!-
- Non è vero che tramiamo alle tue spalle! E’ solo che te sei sempre impegnata a studiare o a leggere libri complicati! Hai poco tempo per chiacchierare.. ma lo sai che noi siamo sempre al tuo fianco! Sei tu il capo!-
- Questa poi Aly,- disse Gaia trascinando il baule sul treno – Da quando io sarei il capo? Non mi state..-
- Non in quel senso. Nel senso che sei la più brava!- Gaia avrebbe tanto voluto controbattere, ma all’improvviso vide due bellissimi occhi blu poco lontano all’entrata del vagone successivo e il suo cuore si fermò. Era lui, che come al solito chiacchierava con due ragazze molto carine.. Sembrava felice e le due ragazzine non facevano che ridere.. Sì, non c’era dubbio, doveva essere proprio simpatico! All’improvviso una ragazza molto bella scese dal vagone e disse qualcosa al ragazzo che Gaia stava guardando e lui le accarezzò la guancia con il dorso della mano, salutò le altre due e la seguì nel vagone. Allora era anche dolce… quanto era dolce… e gentile..
- Gaia! Gaia! Che ti prende?- disse Giorgia e si affacciò a guardare nella stessa direzione dell’amica.
- Non mi dire che stavi di nuovo guardando Marco! Gaia che cosa avevi detto? Che cosa TI avevo detto?- disse Giorgia con aria furiosa parandosi davanti agli occhi di Gaia che si risvegliò all’istante e terrorizzata al pensiero di come l’avrebbe presa Giorgia, se avesse saputo che dopo 5 anni lei pensava ancora a lui, usò tutta la sua intelligenza per inventare una scusa.
- Giorgia! Guarda!-
- Ho visto perfettamente! E credimi non c’è..-
- No scema! Non sto guardando lui! Vedi quella ragazza? Quella con i capelli rossi e il mantello viola? Hai visto cos’ha in mano? E’ una copia di “Divinazione” di Sibilla Cumana! Ti rendi conto una copia dell’unico libro mai scritto dalla più famosa esperta di Divinazione che sia mai esistita! L’ho cercato per anni! Devo assolutamente chiederle dove l’ha trovato! O se può prestarmelo!-
e senza dar tempo a Giorgia di replicare andò verso la ragazza col libro in mano. Sapeva che la scusa aveva funzionato. Era tipico di lei comportarsi in quel modo e impazzire per un libro, una pergamena rara o un antico papiro specie se sulla sua materia preferita, Divinazione! Anche se in realtà la sua passione era più generica e si estendeva in generale a qualsiasi metodo di previsione del futuro. Così una volta chiesto in prestito il libro tornò trionfante e felice verso Giorgia sicura di aver evitato la bufera.
- Allora?- le chiese Giorgia mentre le faceva strada verso il loro scompartimento.
- Me l’ha prestato! Apparteneva alla sua famiglia da secoli, sai?- rispose Gaia alzando trionfalmente il libro e sedendosi accanto ad Alicia.
- E pensare che per un attimo ho pensato che tu stessi guardando Marco… Mi spieghi come fai tutte le volte a far fare alla gente quello che vuoi?- continuò Giorgia sedendole di fronte e indicando il libro.
- Oh è stato facile! È bastato dare uno sguardo nella sua testolina e voilà! Adora trasfigurazione e si impegna al massimo, ma il prof. Santorini la intimorisce così finisce sempre col fare brutta figura, io mi sono offerta di farle una pozione che infonde sicurezza, ma, ovviamente, avevo bisogno di qualcosa che le apparteneva da tanto, qualcosa come…-
- Il libro!!! Ma sei un genio! Solo come mai s’è fidata di te così su due piedi?- chiese Giò con uno sguardo indagatore.
- Bhè gli ho detto, “Ciao, sei Marina vero?...-
- E come facevi a sapere il suo no-… Ah già Legilimens…- disse Riccardo che per la prima volta si era azzardato a parlare, preso dalla storia.
- Insomma,- continuò Gaia – mi presento anch’io e le dico “So che anche tu hai problemi con Trasfigurazione, vero? Perché io ho organizzato un comitato… bisogna che qualcuno fermi quel Santorini! Trattare così i suoi studenti! Una cosa inaudita non credi! Sai noi del comitato pensiamo che se si accorgesse che noi studenti ce ne infischiamo la smetterebbe! Ma è difficile, lo so… così io, che sono la fondatrice, mi sono offerta di fare una pozione… noi del comitato la prendiamo già tutti!” e così l’ho convinta!-
- Mio Dio Gaia, penso che un giorno diventerai Presidente del Consiglio della Magia! Con la parlantina che ti ritrovi convinceresti di certo un mucchio di elettori imbecilli!- commentò Giorgia, cercando di nascondere la propria ammirazione.
Subito Giorgia e Riccardo cominciarono a raccontare le proprie vacanze, o meglio GIORGIA raccontò la loro vacanza, fin quando Alicia la interruppe.
-… e Richy si è avvicinato e mi ha baciata sul naso, così io…-
- Scusami tanto Giò, ma sono le 9.55. Fra 5 minuti parte il treno.. dovremmo scendere a salutare i nostri genitori…-
- Cavolo me n’ero completamente dimenticata!- esclamò Gaia e corse giù dal treno.

-Gaia, ma dove ti eri cacciata? È mezz’ora che ti cerchiamo! Non è che ti stavi dimenticando di salutarci vero?- disse la signora Fregi già con le lacrime agli occhi.
- No è che avevo perso la cognizione del tempo… scusami, mamy!- disse Gaia con sguardo languido abbracciando sua madre che non smetteva più di stringerla e baciarla sulla guancia.
- Dai Monica! Lascia stare la bambina! Mica parte per la guerra!- disse suo padre, con gli occhi lucidi, abbracciando a sua volta la figlia e dandole un caldo bacio sulla guancia.
- Ma se eri tu quello che prima diceva che non sapeva come fare 3 mesi senza veder…-
- Sì, tesoro corri è già suonato il fischio della partenza!-
Gaia diede un altro piccolo bacio ai suoi genitori li saluto e salì sul treno. Era bello essere figli unici, almeno per lei.

Il treno cominciò a muoversi dirigendosi verso l’orizzonte acquistando sempre più velocità. Una volta oltrepassate le colline Gaia sentì quel pizzico di nostalgia che l’accompagnava ogni volta che lasciava la sua casa, la sua terra…. Per un po’ ci fu silenzio, ma poi Giorgia riprese a chiacchierare con la sua solita parlantina.
Ci volle un bel po’ prima che tutti finissero di raccontare le proprie vacanze. Come al solito l’estate più noiosa era stata quella di Gaia: aveva passato praticamente ogni momento libero a leggere, sulla spiaggia, a casa, in montagna, in macchina… All’improvviso, ripensando a quello che aveva letto si ricordò di una cosa che aveva attirato la sua attenzione, ma della quale non aveva voluto far parola con i suoi amici prima di trovarsi faccia a faccia con loro.
- Ragazzi, avete letto sul giornale di quello che è successo nella scuola inglese? Ad Hogwarts?-disse con aria molto seria e piuttosto preoccupata.
- Parli per caso di quel ragazzo che è stato ucciso alla fine del Torneo Tremaghi? Quello che era con… Harry Potter?- Alicia aveva pronunciato le ultime due parole con un sussurro e uno sguardo mezzo impaurito.
- Ah sì! C’era anche su Strega 2000… Secondo me era il minimo che poteva accadere a quei presuntuosi! Non vogliono includere anche la nostra scuola nel loro stupido torneo? Si sentono superiori e tutti? Bene! Poi, però, ci scappa il morto e allora abbassano la cresta!- disse Giorgia lasciando intendere che per lei la questione era chiusa, ma Gaia non intendeva finirla lì.
- Quindi tu non credi che Harry Potter abbia detto la verità? Credi a quello che dicono i giornali? Che è un pazzo, fanatico, pieno di se e… magari un assassino?- all’udire quelle parole Alicia trattenne il fiato e si mise le mani davanti alla bocca, mentre Riccardo sbianco e spalancò gli occhi.
- Oh andiamo Gaia! Perché, tu gli credi?- ribatte Giorgia.
- Sì!-
- Si può essere più creduloni di te? Quel ragazzo è da quando è nato che è sotto le luci della ribalta! I miei mi facevano una testa così da piccola.. Harry Potter di qua, Harry Potter di là… Questo vede che la gente comincia a dimenticarsi di lui, che le luci si stanno spegnendo e gli viene l’idea geniale: partecipare al Torneo Tremaghi! Solo che lui non può perché è troppo piccoletto, ma questo non lo ferma e trova uno stratagemma per partecipare comunque. Quegli imbecilli dei giudici gli credono tutti ed ecco che si lancia a tutta birra nella corsa verso la gloria. Solo che non è all’altezza del suo ruolo e ogni volta, facci caso, ogni volta si inventa qualcosa per farsi pubblicità e ottenere punti anche se non porta a termine la prova come dovrebbe! E sul finale vede che potrebbe anche non farcela, che un altro bamboccio pieno di se sta per prendersi il suo posto e così…-
- Smettila Giorgia! Possibile che tu creda a tutto quello che scrivono? Possibile che non ti accorgi che è un assurdo tentativo di insabbiare la verità? Si stanno inventando di tutto per coprirla! Se me lo raccontassero non ci crederei! Tutto per coprire il ritorno di Voldemort!-
- Oh Dio!- Alicia era diventata pallidissima e l’espressione di terrore sul suo volto poteva far pensare che qualcuno le fosse stato ucciso proprio lì accanto. Riccardo era rimasto immobile, come un sasso, bianco fin alla punta dei piedi, incapace di reagire.
- Ma che sei impazzita? Pronunciare quel nome! Se vuoi fare la bravina, fai pure, ma non così! E non con noi! Sei proprio pazza tu..- aveva detto Giorgia con aria piuttosto scossa, evitando di guardare Gaia negli occhi.
Era perfettamente inutile cercare di ribattere di fronte ad un atteggiamento di questo tipo, ma Gaia non poteva ammettere che si giudicasse una persona sconosciuta sulla base di quello che dicevano i giornali. Era abituata a fidarsi della gente e ad essere gentile con tutti. Era l’unica di Cignonero che non trattasse male per principio quelli di Pavordaquila o che non considerasse stupidi i membri di Piègemello… Poteva convincere chiunque a fare quello che voleva, ma non i suoi amici perché aveva giurato loro, molti anni prima che non avrebbe mai frugato nelle loro menti… Doveva far uso solo della sua intelligenza… e furbizia.
- Ok Giorgia! Ho detto il nome del Signore Oscuro! E adesso? Per caso mi sono trasformata in un essere terribile e spaventoso? Sono morta? Ho evocato qualche spirito maligno? No!-
- Oh ti prego, non…-
- Ora te lo ripeto, Giorgia, NO, N-O! Capito? Non è successo proprio niente quindi smettetela! Tutti!-
- Se qualcuno dei suoi seguaci dovesse sentirti dire così… così… stupidamente il suo nome e glielo riferisse.. Probabilmente ci ucciderebbe tutti quanti!-
- Ma come? Non hai appena detto che Harry Potter è uno stupido bugiardo? Andiamo Giorgia! Quel ragazzino mente, TU-SAI-CHI non è tornato davvero! Chi mai potrebbe riferirgli quello che noi diciamo? Nessuno sa dov’è e ha perso tutti i suoi poteri! Non c’è niente da temere! E per dimostrare che qui siamo tutti convinti che COLUI-CHE-NON-DEVE-ESSERE-NOMINATO è morto e sepolto ed Harry Potter è un piccolo bugiardo assassino adesso urliamo tutti insieme il nome di Voi-sapete-chi! Uno, due e..-
- Ok! D’accordo! Forse hai ragione tu Harry Potter non mente…. Ma ti rendi conto di che cosa potrebbe significare?-
- Solo perché la verità non ci piace non è detto che questa cambi o debba ESSERE cambiata! Pensi che facendo finta che Lord Voldemort..- nuovi mugolii si alzarono da Alicia e Riccardo che si tenevano prudentemente fuori dalla conversazione, posando il loro sguardo ora su una ora sull’altra ragazza. -… sia scomparso per sempre, saremo più preparati quando, un giorno, attaccherà uno qualsiasi di noi? Pensi che reagirà prontamente chiunque se lo ritroverà davanti?-
- Gaia, pensi che chiunque se lo ritroverà davanti possa mai trovarsi preparato? E se anche fosse “preparato”, cosa mai potrebbe fare? Chi mai potrebbe sopravvivere al Signore Oscuro?-
- Bella speranza che ci dai Gio..-
- L’unica speranza è che Tu-sai-chi sia morto davvero…- sussurrò Giorgia e per la prima volta si incupì sul serio e abbassò lo sguardo verso il basso.
Gaia era rimasta colpita da questo suo improvviso cambio d’umore che aveva un po’ arrestato il suo impeto.
- Cosa c’è Giò? Perché adesso fai così?- disse dolcemente appoggiando la testa su una spalla per riuscire a guardare negli occhi Giorgia.
- Mia mamma mi ha parlato a lungo, un sacco di volte di quando Tu-sai-chi era ancora potente… tutti i suoi amici, uno per uno sparivano, morivano, impazzivano… Laggiù, in Inghilterra pensano che il peggio è toccato a loro… Non attuarono nemmeno misure internazionali per la difesa… Si preoccuparono solo di loro stessi e qua in Italia per tanto tempo non si seppe nulla di questo “Signore Oscuro”… Così quando lui raggiunse abbastanza potere da estendere il suo dominio di terrore qua erano tutti completamente impreparati… Pensa che c’erano meno di 20 auror in tutto! Tutti i nostri alchimisti migliori sono morti quasi subito, centinaia di persone… Molte di più che in Inghilterra! Ma questo non lo dice nessuno! E adesso, perché adesso dovremmo preoccuparci di quello che succede là?-
- Perché è come hai detto tu! Se non lo facciamo ci coglierà completamente impreparati e sarà la fine! Agirà di nuovo indisturbato come allora e non saranno solo i nostri nonni a morire Giò!-
- Come fai a saper…-
- Dimentichi che anch’io discendo da una famiglia di maghi molto antica e tuo nonno era uno degli alchimisti più famosi e rispettati!-
- Sai non me lo ricordo, ero molto piccola… ma ho come il presentimento che saremmo andati molto d’accordo..- disse piano Giorgia con le lacrime agli occhi. Gaia le si avvicinò e l’abbracciò più forte che poteva:
- Anche i miei nonni sono stati uccisi dai Mangiamorte ed erano solo dei maghi-nò! Mia mamma mi ha raccontato tutto… Ma sta volta sento che sarà diverso… Che se ci prepariamo in tempo non accadrà nulla!-
- Gaia, allora credi che Harry Potter non sia stato processato, in realtà, per l’uccisione di quel ragazzo?- chiese Alicia che non poteva fare a meno di avere ancora qualche timore.
- No, Aly, non lo penso, ma come ti è venuta quest’idea? I tuoi genitori sono babbani e non possono avertela inculcata loro!-
- Mica è così scema che non sa pensare da se!- disse Giorgia di nuovo se stessa.
- No, non dicevo questo, è che mi sembrava strano… Comunque penso che se davvero il processo avesse avuto un altro capo d’imputazione l’avrebbero detto senza pensarci su due volte! Fanno tutto il possibile per screditare Harry.-
- S-Scusa Gaia, ma non dovresti andare a fare il giro di perlustrazione? Quest’anno sei tu il prefetto.. – Si intromise timidamente Richy, ancora scosso dalla conversazione precedente.
- Oh cielo! Avrei dovuto chiedere istruzione al caposcuola! Corro e ritorno in un baleno!-
Gaia uscì dallo scompartimento e corse verso l’ultimo vagone dove i Caposcuola dovevano restare per essere sempre disponibili. Andò a sbattere contro un paio di ragazzini del terzo e quarto anno che facevano avanti e indietro tra un vagone e l’altro: tipico dei Piègemello e dei Cuordelgemello fare da messaggeri. Quando raggiunse l’ultimo vagone, quello con uno stemma meraviglioso raffigurante la stella a 5 punte simbolo della stregoneria con al centro una C ed una O incastonate al centro di una roccia circondata dalle acque in tempesta mentre un fulmine proveniente dal cielo nuvoloso si scagliava su di essa. Nelle cinque punte invece erano confinati i cinque stemmi delle case di Castel Olmi. Gaia si incantò di nuovo a guardarlo, non era un simbolo, ma un’affresco complicato! Colpa dell’artista che l’aveva ideato, un certo Clodio Imperius, un tipo troppo pieno di se! Ma comunque era riuscito a creare un vero capolavoro! Appoggiò la mano sulla maniglia ed entrò nel vagone. C’erano 5 scompartimenti uno per il caposcuola di ogni casa. Bussò alla porta di quello che aveva poco sopra la maniglia un cigno nero infuriato e con le ali aperte, lanciato all’attacco, dentro un triangolo.
- Avanti!- si sentì una voce femminile dire dall’interno dello scompartimento.
Gaia entrò e vide 3 ragazze bionde e un ragazzo con uno strano cappello in testa. Una di loro era Susanna Maront la caposcuola di Cignonero, gli altri dovevano essere le sue due amichette ochette e il suo ragazzo.
- Alleluia, Fregi! Sei arrivata alla fine! Credevo che non avrei mai avuto il piacere di averti qui- disse la Maront mentre le altre ridevano e il ragazzo guardava Gaia da capo a piedi con aria superiore.
- Bhè, sbrigati! Prendi la spilla qua sopra e vai a rispondere alle domande dei novellini e a sorvegliare la situazione!- squittì la caposcuola, imperiosa.
Gaia che capiva perfettamente di essere di troppo fu entusiasta di prendere la sua spilla ed andarsene, sfoggiando uno dei suoi magnifici sorrisi innocenti. Non voleva giudicare troppo in fretta ma quelle tipe proprio non le piacevano e nemmeno quel ragazzo così pieno di se.
Dovette passare quasi tutta l’ora successiva a spiegare ad un mucchio di ragazzetti del primo anno cosa sarebbe successo e cosa avrebbero dovuto fare una volta scesi dal treno. Visto che i prefetti di Pavordaquila non si erano degnati di dare spiegazioni, quelli di Piègemello non si ritenevano in grado di dar spiegazioni e quelli di Liradoro erano stati troppo complicati tutto il lavoro era toccato a lei, l’altro prefetto di Cognonero e ai prefetti di Cuordelgemello. Alla fine dopo aver subito 12 scherzi di cattivo gusto e aver sedato 5 risse riuscì a tornare al suo scompartimento sana e salva, (fortuna che non era toccata anche all’altro prefetto, trasformato in una specie di troll peloso che Gaia aveva dovuto curare con una pozione a base di Narcisus, che avrebbe costretto il povero disgraziato a guardarsi nello specchio per un ora senza smettere di vantarsi.).
Appena entrata trovò Alicia intenta a ricamare magicamente un cuscino, nel disperato tentativo di non guardare Giorgia che, sedutasi in collo a Riccardo, lo stava baciando ovunque.
- Giò, ti prego smettila! Fatele in privato ste’ cose! Ora non ci farai passare tutto l’anno a sopportare i tuoi pomiciamenti osceni?-
- Non rompere e leggi Gaia.- disse Giorgia senza smettere di baciare Riccardo, che rosso come un peperone, l’assecondava impacciato.
- Non avrei mai creduto di sentirtelo dire, Giò. Comunque seguirò il tuo consiglio.- disse Gaia prendendo un libro molto vecchio e consunto dalla borsa. Non le dava fastidio vedere la sua amica baciarsi con un ragazzo davanti a lei, l’aveva fatto già tutto l’anno precedente con il suo ragazzo di prima, Ugo, e poi rientrava nella sua politica del non giudicare gli altri fregarsene di quello che facevano, solo si preoccupava un po’ per Riccardo. Era il suo migliore amico ed era sempre stato molto timido per cui non era sicura che la cosa fosse del tutto consensuale. Avrebbe indagato durante l’anno ora era stanca e voleva leggere il suo libro, anche se non poté fare a meno più tardi di stringere forte la mano di Alicia e sussurrarle nell’orecchio “ Non preoccuparti, presto accadrà anche a te!”, quando la vide diventare sempre più cupa e triste di invidia di Giorgia che aveva già un ragazzo. Poi si reimmerse nel suo libro, ش شغ تحئ ظ, ovvero Incantesimi, e si lasciò alle spalle il mondo che la circondava, per entrare definitivamente nel libro, pieno di incantesimi antichi la maggior parte dei quali sconosciuti, che lei aveva scovato in una vecchia biblioteca di origine etrusca.
Il viaggio trascorse tranquillamente, all’ora di pranzo il carrello con il pranzo, spinto dall’elfo domestico Twikix, gli permise di placare l’appetito con mille dolciumi e primi piatti e contorni e con la Pizza Pazza, una pizza che cambiava gusto continuamente e tu dovevi cercare di addentarla quando assumeva quello che più ti piaceva.
Alle 18.03 si sentì il famigliare annuncio del capo treno che avvisava dell’imminente arrivo alla stazione di Ghelinda. Presto sarebbero entrati di nuovo nella scuola che tanto amavano e che, per sempre, sarebbe rimasta nei loro cuori.
Fine 1 capitolo
  
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