Titolo:
Di preoccupazioni, rimproveri a fin di bene e un rospo da cercare
Autore:
Rinalamisteriosa
Fandom:
Harry Potter
Personaggi:
Altro personaggio, Neville Paciock
Pairing:
accennino Frank/Alice
Genere:
generale, sentimentale
Rating:
verde
Avvertimenti:
One-shot; Missing Moment
Lunghezza:
1060 (esclusa la parola fine)
Note:
Come già accennato nel forum, avevo diverse idee per questo contest, ma non ho
avuto molto tempo perciò dovrete accontentarvi di questa breve one-shot su Harry Potter.
Precisamente
su Neville Paciock e sua nonna Augusta, ambientata nella cucina di una loro ipotetica casetta con giardino. E se vogliamo
essere più precisi, può considerarsi tranquillamente un missing moment che si
svolge nella notte del 22 agosto 1991.
Possibili
riferimenti al primo libro e personaggi presenti o citati appartengono a
J.K.Rowling, io non ne ho alcun diritto e non ho scritto a scopo di lucro.
Spero
vi piaccia ^^
Con
indosso l'abituale pigiama color blu confetto a pois gialli, dopo aver lasciato
silenziosamente la propria camera, il ragazzino raggiunse la cucina.
Una
cucina di notte pareva una stanza squadrata come tutte le altre: aguzzando bene
la vista si potevano scorgere le molteplici forme dei mobili, del lavello, degli
oggetti, del frigorifero, del tavolo e delle sedie avvolte dalla penombra. Le
imposte delle due finestre alte erano prudentemente chiuse, ma dai vetri
visibili penetrava la debole luce artificiale dei lampioni che circondavano
il
giardino.
Con
passo cadenzato, egli si fece guidare dalla luce soffusa, ma confortante, di una
candela fino alla mensola del caminetto, dove ripose il candelabro, senza
calcare la mano, accanto a una cornice marrone e subito dopo si sedette sulla
panca al suo fianco sospirando, chinando il capo dal viso tondo e osservandosi
le mani che andavano a stringere forte le ginocchia.
Non
riusciva a chiudere occhio quella notte, era ansioso. E sudava
freddo.
Strano
agitarsi così, davvero strano per un ragazzino che aveva recentemente compiuto
undici anni, che doveva preoccuparsi soltanto di essere felice e spensierato,
che era stato miracolosamente - questo secondo sua nonna - invitato a
frequentare il primo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e che
possedeva già tutto l'occorrente quando mancava poco più di una settimana al
primo settembre.
Il
prozio Algie gli aveva persino regalato un rospo, e, con un sorriso timido e
incerto, l'aveva preso tra le mani chiamandolo con il primo nome che gli passò
per la mente: Oscar.
Ora
che ci pensava attentamente, non ricordava più dove l'avesse lasciato...
ops!
Sarebbe
andato alla sua ricerca di mattina, con calma e senza accennare alcunché alla
nonna.
“Che
cosa ci fai qui?”
Sobbalzò
dallo spavento quando il silenzio totale in cui era immerso nei propri pensieri
venne bruscamente interrotto da un seccato e imperioso quesito della vecchia in
questione, e per poco Neville non cadde con la schiena per terra dalla panca
traballante, riuscendo a portarsi in piedi grazie ad un goffo tentativo.
“N-non
riesco a dormire” ammise con reverenziale timore mentre tremava alla vista
dell'orgogliosa, dignitosa e autoritaria Augusta Paciock che con cipiglio severo
e critico gli si stava avvicinando.
Indossava
una lunga vestaglia da notte verde oliva.
Il
nipote deglutì e strizzò gli occhi quando lei alzò senza esitazione una mano.
“Ecco,
adesso mi tirerà l'orecchio e mi trascinerà in camera, me lo sento”.
Invece
si sentì solamente afferrare una spalla da una presa salda. E poi un sospiro
eloquente lo convinse a riaprirli - però leggermente.
“Tesoro,
hai provato a leggere? Tuo padre faceva così quando aveva il tuo stesso
problema...” lo redarguì, utilizzando un certo tatto.
Annuì;
nel farlo ebbe la vaga e fugace impressione che quell'aneddoto l'avesse un
po'... addolcita forse? Calmata? Intenerita?
Impossibile.
“N-non
funziona.” aggiunse subito.
“E'
per Hogwarts, vero?” indagò scrupolosa. “Sei ancora preoccupato di non trovarti
bene, eh? Eppure io penso che farti rimanere a casa ad oziare per una paura
sciocca, infantile e immotivata non ti aiuterà! E tu ne hai bisogno nipote, a
costo di scortartici personalmente!”
“S-sì.
C-ci andrò, n-non era questo... non era questo che mi preoccupava, nonna!”
riuscì ad esclamare Neville, distogliendo lo sguardo, messo - ancora una volta -
in soggezione dall'atteggiamento pomposo e schietto della parente più stretta
che si era presa cura di lui dopo il dovuto ed essenziale ricovero dei genitori.
Ma al momento non voleva assolutamente pensare a loro, no, non con l'attenzione
di Augusta tutta rivolta su di lui.
Scrollò
delicatamente le spalle ed ella mollò la presa.
“Ho
perso Oscar. Di nuovo”.
Ecco,
l'aveva detto!
Tralasciando
la sua reale preoccupazione, che quella notte era il fatto di dover condividere,
una volta a Hogwarts, la camera con dei perfetti sconosciuti - e se avessero
riso della sua goffaggine? O del fatto che dimenticava facilmente le cose
importanti? O perché russava? - il ragazzino aveva confessato il suo
sbaglio, consapevole dell’imminente critica o rimprovero.
“Oh
insomma, un'altra volta?! Per Morgana, come si fa a perdere un viscido rospo di
quelle dimensioni!” borbottò, scuotendo sconcertata la testa di fronte
all'ottusità dell'ingenuo nipotino. Allora incrociò le braccia al petto e a
Neville sembrò ancor più minacciosa e arrabbiata del solito. “Adesso non ti
manderò a letto finché non l'avrai trovato! Niente scuse, capito? Forse la
ricerca ti farà venire sonno, così da rimediare al tuo problema...” concluse
implacabile, afferrando decisa il candelabro argentato e porgendolo al nipote
che, annuendo come un soldatino obbediente, si affrettò a dirigersi ad
ispezionare le credenze e gli angoli bui della cucina.
Ma
non era là, no, altrimenti l'avrebbero sentito gracidare negli istanti di
silenzio che seguirono la loro conversazione.
Quando
poi Neville cambiò stanza, Augusta Paciock, servendosi del lumos evocato
dalla bacchetta giacente nella stessa mensola polverosa in cui era riposta la
candela e la cornice, si soffermò proprio sulla fotografia che questa recava,
sui due giovani che rivolgevano un sorriso luminoso all'obiettivo dondolandosi
in un abbraccio senza fine nel giorno del loro matrimonio.
Il
figlio e la nuora.
Erano
due anime coraggiose che avevano perso la testa, la lucidità, i ricordi, forse
anche il cuore. Due fiori destinati ad appassire lentamente, mentre il loro
polline viveva e affrontava riluttante il mondo.
Lei
si era occupata e si stava ancora occupando della sua educazione; lo metteva in
guardia, lo criticava e lo rimproverava per il suo bene.
Era
il suo unico nipote: come poteva odiarlo, nonostante
tutto?
“Nonna,
nonna! L'ho trovato, però... però è rimasto incastrato in un tubo del bagno. Mi
aiuti a liberarlo? Ti prego”.
La
richiesta d'aiuto di Neville giunse qualche minuto dopo, proveniente dal piano
di sopra.
“Quel
dannato rospo... come diavolo ha fatto...?”
Spense
svogliatamente la luce della bacchetta, non prima di aver lanciato un'ultima
occhiata significativa e malinconica - rara da parte sua - verso la foto
gioiosa, dopo di che abbandonò la cucina all'oscurità cupa, all'immobilità
comune e alla quiete profonda che poco prima aveva preceduto il loro arrivo.
Perché
la mattina dopo, inevitabilmente, avrebbe portato Neville a casa dei vecchi zii
per la colazione e infine al Reparto Riservato del San Mungo, in una delle
ultime visite a Frank e Alice prima di mandarlo a Hogwarts, sperando così di
infondergli più coraggio e determinazione.
Perché
era la cosa giusta, sì. Abituarsi alle ingiustizie del mondo per tirare fuori –
a poco a poco – il meglio di sé.
FINE
Ulteriore
nota: Anche
se questa fic (adesso dovrebbe essere presentabile, sottigliezze a parte ^^) si
è classificata al quarto posto, io sono comunque felice e soddisfatta di me
stessa per averla scritta *__* ringrazio i due giudici per la
possibilità!
Adoro
la famiglia Paciock, rendergli onore in questo modo è stato il minimo che
potessi fare…
Un
ringraziamento speciale alla mia amica Flavia
per il prezioso aiuto che mi ha dato e a quanti hanno commentato le prime due
fic che avevo scritto ad aprile ^_^
Mi
congratulo nuovamente con la vincitrice e con le altre cinque partecipanti,
poi... credo sia tutto, no?
Alla
prossima!
Un
bacione!
Rinalamisteriosa