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Autore: Ciribiricoccola    13/06/2010    2 recensioni
[Hugh Jackman]
[Hugh Jackman] Sai chi mi sembra di essere?
Mi sento un po’ Julia Roberts in “Pretty Woman”, ma anche un po’ Leonardo DiCaprio in “Titanic”…
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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sky

Miei cari tutti...

Rieccomi qui.  Questa che vi propongo è una FF fatta con tanto amore (come tutte quelle che pubblico qui!), ma stavolta ci ho messo anche il meglio delle mie fantasie e la rassegnazione del mio fidanzato XD! Sono innamorata persa di quest'uomo, che vi posso dire!

Scherzi a parte, è una FF piuttosto... "sentita" e mi piacerebbe sapervi coinvolti mentre la leggete... fatemelo sapere, che lo diventiate o meno! e per concludere, non mi resta che lasciarvi alla lettura... ENJOY ^^!

Ciry

CHAPTER 1

I feel so powerless
I've got to stop it somehow
oh come on, what can I do?

Why's it happening?
How's it happening without me?
Why's it happening?
How's it happening that he feels without me?

 

 

 

So che non è carino squadrare le persone, io stessa non lo faccio mai, ma in questo contesto mi sono dovuta arrangiare per attenuare l’ansia ed il nervosismo…
Tu non lo saprai mai, ma per avere addosso ciò che porto adesso, credo di non aver speso più di 200 dollari. È anche troppo, per una come me!
E qui, che cosa vedo?
Miliardi.
Al di là di tutto questo taffetà che mi volteggia intorno, nella seta lucida che attira il mio sguardo, oltre l’olezzo che mi assale le narici e che dovrebbe essere un mix di Chanel, Armani e Jean-Paul Gaultier…
Sento il ticchettio di svariate Jimmy Choo, vedo brillare le paillettes di troppe Manolo…
Vedo e sento il fruscio di miliardi di banconote, te ne rendi conto?
E poi mi guardo allo specchio, fingendo di farlo solo per caso…
I miei sandali nuovi, che infatti mi stanno facendo un male indefinibile, sono costati 50 dollari. Peraltro, sono alti sono cinque centimetri, non quattordici, come quelli di mille altre donne da queste parti.
Il mio vestito, ecco, questo è il pezzo forte di tutto l’insieme, non avrai mai idea di quanto ho rotto le scatole alle commesse di mezzo mondo per averlo così! Niente stile imperiale, perché sembrerei incinta… niente tubino attillato, perché ti metterei a disagio…
Ed ecco che me ne esco con l’abitino in stile anni ’60, pagato cento dollari e spicci. Niente tette al vento, niente gambe troppo scoperte, solo la vita messa in evidenza da una cintura.
E fortunatamente non sto mangiando come al solito, altrimenti sarei stata male per il mio apparato digerente schiacciato dal peso della moda.
Dimenticavo: il profumo è di Hugo Boss, mia sorella non si è accorta che gliel’ho rubato.
E per il resto… Bé, sono così contenta che tu sia un uomo… così non ti accorgerai (non immediatamente, almeno) che i miei orecchini e il mio bracciale sono stati acquistati in bigiotteria.
Almeno io ho scelto dei falsi diamanti sobri, e non delle piattaforme luccicanti- accecanti, direi- come certa gente che ronza nelle vicinanze.

Sei adorabilmente in ritardo, ma ti perdono, almeno finché mi farai attendere pochi minuti come adesso, perché altrimenti inizierò ad adorarti un po’ meno, visto che sono in balia del lusso personificato e che non so come comportarmi. E no, non potrei neanche distarmi col cibo, perché non mi piace quasi niente qui. Di bere non se ne parla, dato che un solo bicchiere di champagne potrebbe farti pentire di aver accettato di passare una serata con me.

Già, me.
Sai chi mi sembra di essere?
Mi sento un po’ Julia Roberts in “Pretty Woman”, ma anche un po’ Leonardo DiCaprio in “Titanic”…
Hai presente, no, quella scena in cui lei scende nella hall vestita di rosso, tutta timida ? Oppure, quando Jack aspetta Rose in fondo alle scale e intanto non sa come muoversi in quello smoking?
Ecco.
Sono Julia DiCaprio. Sono la tua poveraccia per stasera, alla faccia di quella riccona di tua moglie.
Una donna fantastica, per carità, ma tu di più, data la mia profonda eterosessualità, specie nei tuoi confronti.

Mi sono di nuovo guardata allo specchio: mio Dio, sembro la sorellina minorata di Jackie Kennedy e non posso farci niente!!!
Ecco, lo sapevo: l’autostima crolla e presto la seguiranno la messa in piega, i miei piedi, il mio trucco (anche se quello posso rifarmelo), maledizione, che disastro, io mi domando perc…

“Sky?”

Eccomi.

Sono Julia DiCaprio.
In fondo alle scale, tutta timida, abbigliata come una borghese al suo debutto in società. E soprattutto, poveraccia.
E tu, tu sei Richard Gere mescolato a Kate Winslet.
Bello da far schifo, sicuro di te, vestito appositamente per essere spogliato. E pure ricco sfondato, ma sì, ribadiamo il concetto.
Adesso mi riprendo, aspetta dieci secondi, come fai sempre, ti supplico, capiscimi!

“…Eh? Sì?”
“Va tutto bene?”
“I- io…”

Coraggio, un complimento spontaneo, un salutino educato…

“…Ma sei in ritardo!!!”

Ecco, appunto. Brava, non mi deludi mai.
Per fortuna, neanche lui.

“Scusa, è vero, hai ragione, ma mentre venivo qui ho incrociato un regista di film indipendenti in pensione, ed era sordo come una campana, te lo giuro, mi ci è voluto un quarto d’ora solo per presentarmi quando mi è venuto incontro!”

Ma certo che ti credo, non c’è bisogno che mi spieghi tut…

“Ero qui, in mezzo a tutti questi ricconi snob, e non sapevo più che fare!”

Oh, Skyla, porca vacca, ti odio quando fai la donnetta mestruata. E piantala di sibilare in quel modo.
E tu non ridere, maledetto, cosa fai!!! 

“Vedo che hai già inquadrato gran parte degli invitati!”
“No, no! Io dico solo che… mi sento come un pesce fuor d’acqua, cacchio!”

Ecco, sei sempre il solito: mi guardi come se stessi facendo una tragedia di qualsiasi piccolezza e passi alla tue solite lezioni di “l’amore- è- grande- e- io- piaccio- a- tutti”…
“Signorina Harris, almeno per stasera fai finta di non provenire dalle profondità più rurali di Canberra… Vedrai che tutti ti guarderanno con altri occhi e che le anziane signore qui presenti preferiranno ammirarti piuttosto che invidiarti…”
“Invidiarmi?”
“Loro non hanno più vent’anni, né tantomeno un vitino da vespa come il tuo, mi sembra chiaro…”

… Non iniziamo a osare!!! Non iniziamo!!!

“Ma io ho venticinque anni!”

Brava, svia. Così mi piaci.

“E poi, comunque, non mi risulta che neanche tu sia nato in mezzo ai grattacieli di una metropoli!”

Ok, gli hai appena dato del vaccaro contadino, adesso credo che possa bastare.

“Diciamo che ho imparato ad applicare certe noiose formalità per non fare la figura dell’attore sopravvalutato che non ha neanche un minimo di buone maniere da mostrare!”

Ok, adesso secondo me esageri, ma che cosa posso pretendere? Non lo fai apposta, ad essere così modesto.
Uh, un tavolo! Ti prego, sediamoci: è da tutta la sera che sto su queste scarpe per te, e ci correrei se tu me lo chiedessi, ma dato che ciò non accadrà mai, perché non…

“Prego!”

Oooooohhhh, questa sì che è da galantuomini, tirare indietro la sedia per farmi accomodare… Ok, sì, me l’ha già mostrata qualche altro tizio, questa mossetta, ma nessuno la fa come te!

“Ah…. Sì, grazie!”
“Vuoi qualcosa da bere? Io faccio un salto al bar…”
“Non voglio bere stasera… meglio se mi do alla frutta…”
“Ok! Allora scelgo io? Qualcosa di analcolico alla frutta?”

Ti annuisco, mi fido ciecamente, e tu te ne vai.
Con quel bel culo che hai, sarei contenta anche se mi portassi un frappé al kiwi marcio.

 

Ok, Julia DiCaprio, per adesso va tutto bene.
Pensa, ti è andata meglio rispetto a Julia Roberts stessa: lei era una prostituta con un passato triste e squallido, tu almeno sei una segretaria laureata!
Lascia perdere le piccolezze, tipo che Julia Roberts si innamora di Richard Gere, affarista divorziato e tornato in libertà…
Mentre tu sei pazzamente infatuata di un attore famosissimo, sposatissimo ed innamoratissimo di sua moglie, che ti tratta come una nipotina.
Sì, però intanto lui ha invitato te a questa serata pallosa!
Non sua moglie, certo, perché è malata.
Ma pensa, poteva invitare benissimo qualcun’altra!

 
“Ecco il succo di frutta per la mia segretaria astemia…”

“La MIA segretaria”, uhuhuh, sì, la TUA segretaria, caro, come gongolo!

“Ah, grazie… e tu che hai preso?”
“Un bicchiere di vino rosso, niente di che…”
“Hai visto com’è… strano, questo cocktail?” ti chiedo indicando la mia ordinazione, suddivisa in tre netti colori nel lungo calice.
“Sì, sono i coloranti della frutta! Devi soltanto mescolarli…”

Non ho la minima idea di cosa tu abbia riferito al barman per portarmi questa roba così complessa che neanche so di cosa è fatta, ma ancora una volta mi fido e mescolo, mescolo, mescolo… poi bevo.

“Com’é?”
“… Davvero buona!”

Fa schifo.
È ultra-zuccherosa e sciropposa.
Ma la bevo volentieri, questa sbobba, perché me l’hai portata tu!

“Che frutti ci sono?”

Hai una domanda di riserva? Diamine, so persino il tuo codice fiscale… ma questo proprio no.

“Oh, credo che siano… Ananas… Mirtilli… Arancia… Pera. Sì, la pera c’è di sicuro!” mento spudoratamente.
“Ananas e mirtilli, hai detto? Buono! Posso assaggiare?”

OH NO.
Ma così morirai.
Accidenti a me.
Ok, calma: niente faccia contrariata, altrimenti peggiorerai la situazione.
Sorridi.
Sorridi, mentecatta!
Oh, brava.
Continua così, spingi la sbobba verso di lui e attendi… tutto al più dirai che avete gusti completamente differenti…
“Davvero non ti piace la cacca?! Io la mangio sempre!”
Davvero confortante.

“Tu prendi un sorso di questo! Non è affatto male!” mi offri il tuo bicchiere di vino. Razza di sciocchino.
Lo sai che sono astemia.
Ma io so che non capiterà più tanto spesso che tu mi offra qualcosa con tanta leggerezza.
Dunque prendo quel grosso bicchiere e bevo, confortata dal solo fatto che il naso mi entra nella coppa, cosa impossibile per quanto riguarda il mio calice a culo di gallina.

Mentre sto per fare la full immersion nel tuo vino, colgo la tua espressione tranquilla, nonostante tu abbia appena ingerito un cocktail fatale…
Come ho sempre pensato, hai uno stomaco di ferro!

“Certo, forse hanno un po’ esagerato con lo zucchero, però è buono! Ma dove li senti i mirtilli?”
“Forse saranno frutti di bosco in generale, non saprei!!” ti rispondo con disinvoltura, prima di assaggiare il vino.

BLAH!
Se non fossi così bardata e se non avessi proprio te davanti, giuro che sputacchierei ovunque e mi butterei questa schifezza alle spalle, come in Russia!

“Sì, anche… questo è buono!” tartaglio, ridandoti immediatamente il bicchiere.
“Ma tu non eri astemia?”

Nella tua perfezione, hai il classico difetto- tipo maschile: il tempismo di merda.
Ma io ti perdono anche questo…

“Ogni tanto posso bere un goccetto!” mi giustifico immediatamente, anche se dovresti averlo fatto tu!
“E fu così che Skyla Harris concluse la serata crollando addosso al cameriere e al suo vassoio di dolci!”  esclami, facendomi ridere. E arrossire, se possibile.

Ti prego, non farmi pensare alla fine di questa serata.
È noiosa, è pallosa, è in un posto che non mi piace ed è con gente a cui vorrei sputare in un occhio.
Ma ci sei tu, e ci sono anch’io, una volta ogni tanto.
Siamo insieme e…
Io non ci voglio pensare, a cosa accadrà dopo, ok?

 
Torno malvolentieri alla mia nauseabonda macedonia liquida, ed ecco che arriva.
Glielo leggo in fronte: “Adesso vi rompo i coglioni”.
È pettinato peggio di Neil Diamond, non ho idea di chi sia e ti sta sorridendo.
Lo conosci?

“Ciao, Dante!”
“Sei venuto ad annoiarti, Jackman?”
“No, a mangiare gratis!”
“Giusto!”

Che bello spirito di cameratismo, sì.
Adesso vattene!

“Scusate, le presentazioni! Dante, questa è Skyla Harris, la mia segretaria…”
“Piacere!”
“Salve…” dico, piatta come l’encefalogramma di uno zombie.
“E, Skyla, lui è Dante Spinotti… Direttore della fotografia, abbiamo lavorato insieme più di una volta!”

Sorrido educatamente di fronte a questo tizio che ancora non ho idea di chi sia, sperando che non si offenda di fronte al mio sguardo ignorante.
No, non lo fa. Meglio per lui.
In compenso, torna a chiacchierare con te, peraltro di lavoro.
Mh, che palle…
È giunta l’ora: me ne vado in terrazza a fare amicizia con le zanzare!

“Scusate” li interrompo signorilmente “Vado qui fuori a… guardare il giardino…”

Non che le tre aiuole messe in fila dal taglio geometrico e monotono mi interessino, tantomeno con la penombra, ma intanto entrambi mi avete sorriso e mi avete lasciato andare, quindi una cazzata così grossa non devo averla detta…

 

 
Cara Julia DiCaprio, stai andando piuttosto bene.
È anche una bella serata, hai notato? Anche se qui è pieno di luci, in cielo sembrano esserci tutte le stelle del sistema solare.
Se pensi che siano accorse tutte per te, fai pure: illudersi, ogni tanto, non fa male.
Soprattutto stasera.
Fai pure finta di essere Cenerentola, ma ricordati che lei si è accontentata e non ha fatto storie dopo che la mezzanotte era passata, come la sua serata da sogno.
E tu non hai neanche la scarpetta di cristallo da perdere: i tuoi sandali sono ben agganciati.
Già, non dimenticare neanche che il Principe in questione è già occupato, molto occupato.

Finirà nella più giusta e logica delle maniere, Sky! Ma va bene così, no? Andiamo, hai 25 anni, sei grande e vaccinata, queste cose da adolescente dovrebbero iniziare ad andarti strette…!

Toh, un cameriere!

Mi piace quella brodaglia arancione e frizzante con la ciliegia che galleggia sopra!
Ma cos’è?
“Mi scusi?” faccio al pinguino che mi passa accanto.
“Signorina?” mi chiede lui a sua volta.
“Sì, io volevo… volevo sapere cosa c’è qui dentro!” gli indico il bicchiere alla “Sex and the City”.
“E’ un Cosmopolitan. Vodka, Cointreau e succo di cranberry…”
“Mille grazie! Ne prendo uno…”

 
Se non muoio stasera, mi farò chiamare Highlander.
Che figo, sto per buttar giù quello che Carrie e le sue amiche si bevono in tutte le puntate di quella vaccata di telefilm!
Non ho ancora capito bene cosa c’è dentro, so solo che per me potrebbe essere letale.
Ma chi se ne frega, a questo punto!

 
… Porca vacca, è pure buono…!

 

Devo ammettere che mi ci voleva, questo Cosmopolitan… dovrei ricredermi sul suo potere terapeutico tanto decantato dalle tipe di “Sex and the City”! Adesso la mia testa è molto più leggera e di tutti questi snob non m’importa più niente! Anzi, li guardo e sorrido!
Mi viene da sorridere persino adesso che ho qui davanti il tizio di prima, il fotografo, come si chiama…

“Si diverte a guardare le stelle, signorina…?”

Dante. Ecco, sì, quello col nome italiano.

“Skyla. Signorina Skyla…” specifico, prima di chiarire: “Stavo… Mi stavo godendo la festa! Tutto qui!”
“La avremmo annoiata, prima, con i nostri discorsi complessi…”
“No, no, ma si figuri! Sarei venuta qui lo stesso! Il signor Jackman poi non può certo stare sempre e solo con me, so benissimo che qui è pieno di gente con cui vuole par…”
“Si sta formalizzando inutilmente, Skyla…”

Il suo viso rugoso e ghignante è la cosa più detestabile in questo momento, ma non riesco a capire perché… Mi irrigidisco e la testa, per qualche attimo, torna pesante.

“Scusi?”
“Non c’è bisogno di nascondere certe cose, le pare? Al giorno d’oggi la cosa è molto comune!”

Odio quel suo accento ridicolo, oltre ai suoi capelli e al suo sorrisetto insistente, e finalmente il mio cervello si attiva e capisce. Brutto maiale schifoso, io non so come abbia potuto pensare una cosa simile!
Aspetta un attimo, Sky, questo è un pezzo grosso ed è pure suo amico, sarà meglio che la butti sul ridere! Anzi, fai di meglio, dagli ragione, magari si stanca e se ne va! Certo, potresti anche dire “No comment” e basta, è morta lì, no?

“Come si permette?” mi sento dire.

Maledetto Cosmopolitan e maledetto cervello fuso.
Vorrei sapere che cos’hai in quella calotta cranica, idiota… Bob Sinclair nei suoi giorni peggiori?

Ahahah, divertente… Sai che buffo, una discoteca nella tua testa e tutti i neuroni in coro… “EVERYBODY DANCE NOW!”…
Ok, smettila, non la vedi la faccia di questo coglione?

“Ma io veramente…” inizia, prima che io lo interrompa bruscamente.
“Ma io veramente un corno! MA lo dico io! Perché mi oppongo alle sue insinuazioni assolutamente idiote!”
“Mi sta dando dell’idiota, signorina?”
“Sì, signore, le sto dando dell’idiota, e anche del pervertito, se vuole saperlo!”

Avverto qualche sguardo addosso, ma lo ignoro. Il vecchio sta per cedere sotto i miei fendenti!

“Ragazzina, lei è davvero…”
“Io ho 25 anni, non 15, sono una donna fatta e finita, cambi i termini!”
“Li cambi lei, glielo consiglio vivamente!”
“E io, invece, le consiglio ancora più vivamente di tenere per sé le sue stronzate! Lei non sa neanche di che cosa sta parlando!”
“Lei è ubriaca!”
“No, io sono indignata! Lei cerca di intaccare la reputazione di quello che definisce un amico, sposato, pazzo di sua moglie, e mette in discussione la mia persona, il mio lavoro e la mia professionalità!”
“Professionalità, certo! Rispondere al telefono, spedire e-mail, scrivere sull’agenda, tingersi le unghie e finire sotto la scrivania del datore di lavoro!”

 
Dovrò ordinare un altro Cosmopolitan: l’ho finito all’improvviso.
E ora questo bastardo puzza di Cointreau.

Gli sguardi, credo che siano aumentati, eppure insisto ad ignorarli bellamente.

“Che è successo qui?! Skyla!!!”

Oh-oh…

Non mi chiama mai Skyla, se non per rimproverarmi, e quando è arrabbiato, ci resta solo per dieci minuti… di solito…
Merda.

“Dovresti pensare di cambiare segretaria! Questa qui sembra portata per altri mestieri!!!”
Ecco, il commento del vegliardo zuppo di Cosmopolitan era necessario!

“Io… io…”

Il cervello è tornato pesante come un macigno, forse anche più di quanto non lo fosse all’inizio di questa insopportabile serata. Non faccio che tartagliare con il bicchiere in mano e vorrei solo menare un po’ le mani, dato che tutti stanno guardando male ME e non il vero colpevole della situazione!

 
“Mettiamoci da parte…” lo sento dire, mentre cerca di mantenere la calma.
“Io non mi metto da nessuna parte!” strilla quell’altro isterico “Prendi provvedimenti, maledizione, mi ha lanciato un cocktail addosso!”
“Dio, che vergogna!”

La voce da nonnetta scandalizzata.
Mi volto e vedo questa balena con un turbante in testa: mi sta fulminando con lo sguardo e, a tratti, storce la bocca squadrandomi.
Che cazzo vuole?! Chi l’ha chiamata?!
E questo vestito è bellissimo, vecchia cicciona!

“Stia zitta, stup…”

 
Vengo trascinata via prima che possa stabilire la giustizia, mi sento letteralmente sollevare da un paio di braccia che non conosco e il bicchiere di sfugge di mano, rompendosi in mille pezzi sul pavimento.

Chi rompe paga! Merda!!!

Continuo a dimenarmi inutilmente, ma adesso, più della rabbia, sento la vergogna: ho fatto una pessima figura, avrei dovuto aspettarmelo…
Mi viene da piangere, lo sapevo…
No, Sky, non piangere! La dignità!!!!

***


Piccole note utili...

1- Perché viene citata Canberra, la capitale australiana? Semplicemente per relazionarla alla città- natale di Hugh Jackman, che è Sydney. Ah, è un'altra cosa: non intendo assolutamente prendere in giro o offendere gli australiani, ma è risaputo che sono famosi nel mondo per i loro modi informali, spigliati e confidenziali; è anche per questo che Skyla, nel suo vestitino da signorina, dice giusto "qualche" parolaccia!! "Holy cow!" ("Porca vacca!") è piuttosto frequente come intercalare in Australia- non che lo usino ovunque, eh!-... (ma se qualche australiano vuole contraddirmi, è liberissimo di farlo, sicuramente ne sa più di me!)

2- Il personaggio di Dante Spinotti non me lo sono inventato, esiste veramente ed è davvero un famoso direttore della fotografia italiano, che ha lavorato per molti film a livello internazionale; per quanto riguarda i film con Hugh Jackman, si è occupato di "X- Men 3" e "Sex List".

3- Cito "Pretty woman, " "Titanic", "Cenerentola" e "Sex and the City" senza scopo di lucro.

4- I versi introduttivi al capitolo fanno parte di "It's good to be in love", canzone dei Frou Frou. Anche in questo caso, no scopo di lucro.

   
 
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