Ehi, Jacob.
Te la ricordi la
prima stella
cadente che abbiamo visto assieme?
A
quel tempo non sapevamo bene cosa fosse, ma
eri convinto che quella grossa cosa caduta dal cielo fosse finita
proprio in
mezzo alla foresta. Eri talmente eccitato all’idea di
ritrovarla, e scoprire
chissà cosa, che riuscisti a convincermi a seguirti.
Senza dire
niente a Charlie, che
sicuramente non ce lo avrebbe permesso, sgattaiolammo fuori dalla
staccionata
che recintava casa e, con l’incoscienza tipica di due bambini
di quell’età, ci
addentrammo nella foresta.
Era buio pesto,
e faceva freddo.
Osservavo la tua
piccola figura di
spalle che mi faceva strada tra la vegetazione quando un rumore strano,
e non
troppo lontano, ci fece sussultare. La mia sicurezza iniziò
a vacillare.
“Jacob,
forse dovremmo tornare
indietro, forse…”
Ti voltasti di
scatto e con
espressione seria in volto.
“Non
ci penso nemmeno. Voglio
trovare quella cosa, sono sicuro che non siamo molto lontani,
ormai.”
“Ma
Jake. E se venissimo assaliti da
qualche animale?”
Dopo un breve
momento in cui mi
guardasti con aria imbronciata, sul tuo volto si dipinse un sorriso.
Quel
sorriso così rassicurante che ti ha sempre caratterizzato, e
a cui, è sempre
stato impossibile resistere.
“Bells,
stai tranquilla. Non succederà,
ma se mai dovesse capitare, beh, ti proteggerò io.”
Era ovviamente
una cosa insensata
che a soli sette anni tu potessi difendermi da chissà quale
grosso, e
pericoloso animale, o da qualsiasi altro pericolo potessimo incontrare
eppure,
non so come, credetti a quelle parole.
Senza aggiungere
altro, ma con
stampato sulle labbra sempre lo stesso sorriso, prendesti la mia mano e
tornasti a farci strada in mezzo a quel sentiero impervio.
***
Non so da quanto
tempo stessimo
camminando, ricordo solamente che ero stanca, e lo eri anche tu. Il
freddo era
sempre più pungente. Avevo iniziato a tremare e mi veniva da
piangere, ma non
volevo che tu te ne accorgessi.
Tentativo
inutile come al solito. Ti
vidi fermarti e toglierti il giubbotto.
“Tieni.
Puoi metterti questo se hai freddo,” mi
dicesti con aria tranquilla mentre me lo porgevi.
“Ma tu
avrai freddo, ti prenderai la
febbre.”
“Nah.
Noi Quielute sopportiamo bene
il freddo.”
Quel gesto mi
fece venir ancora più
voglia di piangere, e non riuscii più a trattenermi.
Scoppia in
lacrime.
“Bella,
che hai. Perché piangi,
adesso?” Ti affrettasti a chiedere preoccupato.
“Non
c’è nessuna cosa luccicante, e
non torneremo più a casa. Vero? Riuscii a dire tra un
singhiozzo e l’altro.
A quella mia
domanda però non
rispondesti, stringesti solo più forte la mia mano.
Avevi iniziato
ad avere paura anche
tu, non è vero?
***
Iniziai a
stropicciarmi gli occhi,
cercando di far smettere quelle lacrime che prepotentemente
continuavano a
scendermi sulle guance accaldate. Eri ancora di fronte a me quando vidi
i tuoi
occhi spalancarsi, poi iniziasti a indicare dietro di me con
l’indice della
mano.
Mi voltai con la
vista ancora appannata
a causa delle lacrime quando anche io la vidi.
Una piccola luce
brillava in lontananza.
“Lo
sapevo. Te l’avevo detto che
l’avremmo trovata,” mi dicesti euforico.
“Corri Bells. Sbrighiamoci.”
E senza
aspettare che potessi
rispondere tornasti a prendermi per mano, trascinandomi dietro di te.
Più
correvamo e ci avvicinavamo, più
quella luce ci veniva incontro, diventando sempre più
lucente e grande.
Sì,
dovevamo averlo trovato. Il
nostro tesoro caduto dal cielo.
Ed
invece…
Non
c’era nessun tesoro ad
aspettarci, solo la lampada di mio padre Charlie, che una volta uscito
in
cortile senza più trovarci aveva sguinzagliato mezza contea
ai fini di
ritrovarci.
La delusione di
non aver scoperto
chissà cosa fu grande, ma lo fu ancora di più la
paternale che ci fecero i
nostri genitori quando furono certi che stessimo bene.
Ci tennero due
settimane in castigo,
impossibilitati nel vederci. Eppure allo scoccare del sedicesimo giorno
ti
precipitasti di corsa a casa mia, attaccandoti al campanello della
porta.
Non mi salutasti
neanche.
“Bella,
devo dirti un segreto,” esordisti.
“Che
segreto, Jake? Non ci caccerà
di nuovo nei guai, vero?”
“No,
no. Ma riguarda quello che
abbiamo visto.”
“La
stella cadente?”
“Lo
sapevi di già?” Eri
evidentemente deluso.
“Sì,
me lo ha detto papà.”
“E ti
ha detto anche cosa bisogna
fare quando se ne vede una?”
Non risposi.
“No,
vero?” Eri tornato a sorridere
contento. “Allora te lo dico. Quando si vede una stella
cadente bisogna
esprimere un desiderio, e questo si avvererà.”
***
Quella sera
chiedemmo il permesso a
Charlie e a Billy di rimanere in cortile ad esplorare il cielo,
promettendo che
qualsiasi cosa avessimo visto non ci saremmo allontanati nemmeno di un
metro.
Passammo tre
lunghe ore con il naso
all’insù in cerca di scie luminose, ma tutto
ciò che riuscimmo a vedere, fu il
manto nero del cielo coperto dalle nuvole.
Nei successivi
quindici giorni, a
Forks non fece che piovere, impedendoci di ripetere il nostro piccolo
esperimento, e poi velocemente giunse la fine dell’estate che
portò con sé il
mio imminente ritorno da Renèe.
Quando venisti a
salutarmi ci
promettemmo che l’estate successiva, quando sarei tornata,
avremmo di sicuro
visto la nostra stella cadente e espresso il nostro desiderio assieme.
Ne
eravamo certi.
Eppure,
l’estate seguente non
tornai, come quella dopo e quella dopo ancora.
Dovettero
passare sette anni per
incontrarci di nuovo, e allora la nostra promessa era stata cancellata
dal
tempo trascorso.
***
Oggi sono
passati quindici anni da
quella lontana estate in cui vedemmo il nostro piccolo tesoro, e ne
sono
passati cinque dall’ultima volta che ci siamo visti.
Ma sai una cosa,
Jake?
Stasera ho visto
una stella cadente
ed ho espresso un desiderio.
Vuoi sapere qual
è?
Non te lo dico.
Ma vorrei tanto che
fosse anche il tuo.
The
end
Dedicata
a Kukiness. La mia adorata
Beta che come sempre corregge tutti i miei pasticci
e a cui devo il titolo di questa storia^^
Dedicata a
Blackie. Ragazza ti stimo! *_*
Dedicata a Marpy
che mi recensisce sempre e mi fa pavoneggiare un
po’ XD
Dedicata a tutti
quelli che mi recensiscono, mi aggiungono nelle
varie categorie, o che solo leggono.
Note: Giustamente voi
mi direte, che ci fai qui con una nuova shot invece
di pensare a dare a “Scarlet” il suo primo
capitolo? Ed infatti avete ragione,
ma chiamatela deformazione professionale da one-shot u_u
Questa shottina
comunque è nata così
per caso, in una fresca serata d’estate all’aria
aperta, dove di stelle cadenti
nemmeno l’ombra.
Potete
collocarla nel periodo che
più preferite. Nella mia immaginazione, però,
Bella è già una vampira ed ha
perso i contatti con Jake.
Ma ditemi un
po’.... secondo voi,
quale desiderio ha espresso la nostra Bella?