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Autore: shining leviathan    14/06/2010    6 recensioni
Zack e Aeris sono felicemente sposati. Ma il loro matrimonio, per un motivo o per l'altro, non funziona come dovrebbe.
Tifa è frustrata dalla freddezza di Cloud, spesso assente e rigido, incapace di donarle l'amore che la ragazza vorrebbe.
Cloud dal canto suo non sa scegliere, condizionato da una misteriosa ragazza che fa di tutto per rovinare la relazione tra i due.
Questo porterà Zack e Tifa ad avvicinarsi pericolosamente l'uno all'altro, un gioco di resistenza che entrambi sanno di non poter vincere. Sarà vero amore o una trama del destino?
Tra colpi di scena, e ritorni inaspettati i protagonisti di questa storia metteranno in discussione se stessi e i loro sentimenti, scoprendo che niente è come sembra, che nessun segreto è destinato a durare.
(Zack x Tifa)(Aeris x Tseng)(Cloud x Sorpresa)
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife, Tifa Lockheart, Tseng, Zack Fair
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ti stai muovendo troppo velocemente, non ti capisco
Non sono ancora pronta, non posso fingere
No non posso
La cosa migliore che posso dirti e di parlarmi
E' possibile, futuro
L'amore troverà una via
L'amore troverà una via

Non dire che mi ami
Neanche mi conosci
Se davvero mi vuoi
Poi dammi del tempo
Non andare lì ragazzo
Non prima che sia pronta
Non dire che il tuo cuore è in agitazione
Non è come se stessimo per sposarci
Dammi, dammi del tempo

 

Don’t say you love me

 

 

 

 

 

 

“ Mia cara,chiudi gli occhi”

Tifa fece come le era stato ordinato, non capendo cosa ci potesse essere di tanto segreto nella chiesa. Aveva capito che la stava portando lì da subito, e non le venivano altre spiegazioni in mente se non una: voleva mostrarle i fiori che aveva coltivato.

L’orgoglio principale di Aeris erano quelle delicate gemme che crescevano rigogliose, nonostante la luce filtrasse appena dalle travi crollate sul tetto.

Dopo la distruzione del settore 7, le macerie erano volate fino a lì, riducendo l’edificio ad uno stato di fatiscenza ancora più accentuato.  Ma non per questo Aeris aveva smesso di andarci, anzi, la utilizzava come serra per far crescere le piante che poi vendeva nel negozio. Una volta le aveva confidato che non lo faceva tanto per soldi quanto per rendere felici le persone.

“ Anche se è solo una piccola felicità io voglio condividerla con gli altri”

In effetti aveva ragione. I mazzi di girasoli che aveva appeso all’ingresso del Seventh Heaven la mettevano di buon umore. L’unica nota di colore in un mondo ormai grigio e cupo.

Il cigolio dei cardini arrugginiti la riporto alla realtà.

“ Ecco” disse la voce di Aeris “ Dammi la mano”

Tifa si sentì stringere le dita da quelle piccole e fresche della fioraia, e la seguì a tentoni dentro la chiesa, mentre i loro passi risuonavano gravemente per l’ambiente austero in penombra.

“ Non aprire gli occhi, eh?”

Tifa sorrise, annuendo appena.

Non era freddo come si sarebbe normalmente aspettata da un luogo come quello, ma tiepido, piacevole, come la stretta fraterna della sua amica. Il suo sorriso che scaldava anche il più gelido dei cuori.

Anche quello di Cloud.

Mille volte meglio di come aveva fatto lei.

Strinse maggiormente le dita dell’Antica.

“ Ok” disse dopo un po’, fermandosi “ ora puoi aprire gli occhi”

Tifa li riaprì, sgranandoli appena davanti a quel singolare spettacolo.

Il praticello di fiori era solo una parte di ciò che si aspettava di vedere, circondato da colori ben più ridondanti e vivaci.

Vasi di fiori violetti pendevano appesi alle colonne di marmo, avvinghiate in tutta la loro larghezza da rampicanti profumati. C’erano fiori anche sulle panche, sull’altare, un’esplosione di colori e di allegria. Le ghirlande rosate sotto la finestra conferivano un’atmosfera tipica da matrimonio.

“È…” disse cercando di sillabare due parole coerenti “ Magnifico”

La fioraia sorrise, intrecciando le mani dietro la schiena.

“ Sono felice che ti piaccia. Ci ho impiegato quasi un anno a sistemare tutto, e devo dire che il risultato mi piace ma…” si avvicinò a lei, con gli occhi verdi luccicanti di gioia “ Più di tutto speravo che piacesse anche a voi”

Tifa annuì, sinceramente colpita dalla sistemazione graziosa che aveva dato a ciascuna pianta. Si chinò, sfiorando i petali gialli e bianchi con delicatezza.

“ Sono bellissimi, Aeris, davvero” solitamente i fiori non la mandavano fuori di testa, ma questi meritavano davvero dei complimenti.

Aeris si mosse verso un vaso di violette, sistemando con amorevole cura le foglioline piccole, rigogliose. Lo posò nuovamente sulla panca di legno.

“ Sono felice” ripetè battendo le mani, piroettando su se stessa “ Come può essere possibile?”

Davanti allo sguardo perplesso dell’amica, Tifa, si alzò.

“ Com’è possibile?” non capiva.

“ Sì, sì” Aeris fissò il soffitto, laddove il tetto faceva entrare un timido raggio di sole.

“ Secondo te è possibile essere felici per sempre, con ciò che si ha?”

La mora incrociò le braccia al petto, mordicchiandosi il labbro inferiore “ Teoricamente no. Almeno, io lo penso”

E lo penso in virtù del fatto che il mio ragazzo ha lo stesso calore di un cubetto di ghiaccio.

La castana parve sorpresa della risposta.

“ Ma come? Tu non sei felice con Cloud?”

“ Io? Certo che lo sono!” rispose secca ed Aeris scosse la testa.

“ Non penso”

“ Senti Ae’, io…”

Lo squillo del cellulare di Aeris lasciò la frase a metà, spenta in gola prima che potesse finire.

Tifa abbandonò le braccia lungo i fianchi, accorgendosi solo in quel momento che le aveva sollevate  in un gesto di rabbia.

“ Pronto?”

“ La signora Fair?”

“ Sì ma… chi parla?”

“ Il primario del reparto di prognosi riservata dell’ospedale di Edge. Suo marito è rimasto ferito in una sparatoria”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’asfalto sotto le sue suole era bagnato.

Camminava sotto la pioggia, imprecando per non aver preso l’ombrello quando le previsioni avevano pronosticato questo temporale da chissà quante settimane.

Passò una mano fra i capelli fradici, scostando il ciuffo corvino dalla fronte.

Le strade erano silenziose, cupe, e solo qualche raro passante osava percorrerle. L’umidità nell’aria riempiva i suoi polmoni di una bruma spessa e soffocante, costringendolo a respirare profondamente ogni volta che si sentiva mancare il fiato.

Sbuffò, immaginando per un attimo l’espressione di Vincent quando avrebbe saputo che aveva bigiato, e aumentò il passo quasi inconsciamente.

Non aveva alcuna voglia di lavorare quel giorno, tanto non sarebbe riuscito a rimanere concentrato dopo ciò che era successo la sera prima.

Si sentiva uno schifo. Chissà cosa avrà pensato Tifa in quei momenti. E Cloud, dannazione.

Era il suo migliore amico e non voleva perderlo per una sciocchezza.

Passò davanti ad un negozio, la testa bassa, quando unì delle voci conciate al suo interno.

“ Non provare a fare resistenza e riempi il sacco” rimase con un piede a mezz’aria, voltandosi verso la porta a vetri tappezzata di pubblicità.

Il cassiere si affrettava a riempire una sacca di iuta, mentre un ragazzo con un gilet strappato gli puntava una pistola addosso. Buttando un occhio, notò un altro tenere a bada dei clienti terrorizzati, che si stringevano fra loro.

Scosse la testa, alzando gli occhi al cielo.

“ Datti una mossa, vecchio” sbraitò il rapinatore sventolando la pistola e Zack fece il suo ingresso nel negozio. Appena la porta si aprì con uno scampanellio, il ladro si voltò.

“ Salve. È aperto?”

“ Che cazzo vuoi, figlio di puttana?” grugnì l’altro puntandogli l’arma al petto. L’anziano dietro il bancone deglutì.

Il moro incrociò le braccia al petto.

“ Oh no, mia madre è una persona rispettabilissima. Ma non potrei dire lo stesso della tua… non ti ha mai insegnato che rubare è sbagliato?”

“ Cos’è ,hai voglia di fare l’eroe, coglioncello?”

“ Effettivamente era il mio sogno nel cassetto, non mi vuoi dire il tuo?”

Il ladro grugnì, spazientito, e con un gesto secco gli indicò i clienti stipati nel fondo.

“ Vai la e non farmi perdere la pazienza! Ed!”

L’altro si avvicinò, battendosi la mazza di ferro sulle mani. Sorrise mostrando una dentatura nera di tabacco.

“ Scorta questo ragazzino nei suoi nuovi alloggi, e fa in modo che ci resti insieme agli altri”

Ed sghignazzò “ Agli ordini capo”

Zack fece un sorrisetto, andando verso il resto degli ostaggi “ Spero che ci sia anche un angolo relax. Se devo fare l’ostaggio voglio essere trattato bene”

“ Sentito Phil? Il ragazzino ha il senso dell’umorismo”

“ Ma del tutto fuori luogo” rispose osservando i guil che il negoziante tirava fuori dal registratore “ Se fa ancora lo spiritoso ti autorizzo a dargli qualche botta, giusto per ricordargli con chi ha a che fare”

“ Allora io sono autorizzato a difendermi”

Phil fece una smorfia “ Hai solo da provare ragazzino”

Un tonfo ed un gemito lo fecero voltare di scatto. Ed stava a terra e il ragazzo correva verso di lui.

Impugnò meglio la pistola, sollevandola contro il moro “ Figlio di…” ma prima che potesse sparare, Zack aveva dato un calcio all’arma facendola volare lontano.

Disarmato, il rapinatore indietreggiò “ Calma, amico, cerca di calmarti”

Zack piegò la testa di lato “ Ma come? Non sono più un figlio di puttana?” e non lo fece rispondere, perché lo stordì con un poderoso pugno.

Fissò il rapinatore a terra, portandosi le mani sui fianchi “ Facile come bere un bicchiere d’acqua”

Ebbe solo il tempo di un respiro.

BAM!

 

 

 

 

 

 

 

“ Dannazione” pensò mentre il sangue cominciava a sgorgare dal petto “ Ce n’era un altro” il terzo rapinatore lo fissava compiaciuto, con la canna ancora fumante.

Con un enorme sforzo, con la vista appannata, si gettò su di lui.

Vide solo il suo pugno infrangersi sul volto dell’uomo. Poi il nero oblio l’accolse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“ Zack” sentiva il suo nome rimbalzargli nella mente, come un’eco lontano. Distorto e fievole.

Aprì lentamente un occhio, e ciò che vide fu solo una sfera lucente che lo costrinse a serrarlo.

“ Sono morto?” chiese roco e la risata cristallina che ne seguì lo fece sobbalzare.

“ Non direi”

Questa voce… Aeris!

Schiuse le palpebre, voltando un po’ la testa   per vederla. I contorni sfocati del suo viso lo raggiunsero con immediata chiarezza.

“ Aeris?” dopo che ebbe pronunciato il suo nome tutto divenne più nitido. Come per incanto, il sorriso della donna amata lo abbagliò in tutto il suo splendore.

“ Sì” mormorò lei abbracciandolo, affondando il viso nel suo petto.

Zack la strinse debolmente a se, accarezzandole i capelli con dolcezza.

“ Ehi, non piangere. Guarda che sono qui”

La fioraia scosse la testa contro la stoffa della maglia, singhiozzando.

“ Ho avuto tanta paura”

Zack si guardò attorno.

Le pareti bianche, asettiche e tutto quell’odore di disinfettante gli fecero venire la nausea. Una sedia ed un tavolo erano state sistemate in un angolo, vicino all’ampia finestra.

“ Anch’io” sospirò infine “ Anch’io”

In quel momento la porta si aprì, ed entrò una persona che conosceva troppo bene.

Si irrigidì.

“ Tifa?”

La mora annuì, sorridendo lieve. Si portò di fianco al letto, poggiando una mano sulla spalla di Aeris.

“ Sono felice che tu stia bene, Zack”

Il ragazzo si morse il labbro, alzando leggermente l’angolo destro.

“ Ti ringrazio”

“ Yeeeeeee!!!”

Un fulmine di piccole dimensioni si slanciò contro di lui, atterrandogli addosso.

Yuffie lo stritolò in un abbraccio, strillando felice.

“ Zack!!!! Sei sveglio, meno male ho avuto tanta paura!!!!”

Il giovane credette di soffocare tra le braccia sottili ma forti della ninja.

La prese per le spalle, imponendole di separarsi da lui.

“ Yuffie, anch’io sono felice di rivederti, ma non mi pare il caso di  soffocarmi!”

Yuffie, ridacchiò.

“ Scusa”

“ Zack” Cid e Barett entrarono seguiti da Vincent e Cloud, e cominciarono a parlare animatamente.

“ Non fanno altro che parlare di te” ruggì Barett gaio “ L’eroe del giorno, eh?”

Zack si voltò verso Cloud che gli fece un piccolo cenno con il capo. Sorrise.

“ Bhè sì, modestamente”

“ Già che te la tiri?” Cid fece per accendersi una sigaretta, ma Yuffie gliela strappò dalle mani, con espressione torva. Zack osservò uno a uno i suoi amici.

Vederli insieme gli dava un senso di unità, di appartenere a un solo essere. Rimpianse un po’ l’avventura che aveva vissuto due anni prima, ma ora aveva qualcuno. Abbassò gli occhi su Aeris e le mise una mano sotto il mento.

Lei alzò gli occhi colmi di lacrime. Zack sorrise e istintivamente posò le labbra sulle sue. Una risatina nervosa partì dalla sua sinistra, unico rumore nella stanza.

Quando si separò, dopo poco,  notò i suoi amici con un ghigno furbetto sul volto.

Si grattò la nuca, imbarazzato, e Aeris gli accarezzò una guancia.

Si accorse dello sguardo di Tifa solo quando Vincent si spostò verso di lui.

Se ne accorse perché a dispetto degli altri sembrava spiazzata, ferita quasi. Non seppe perché, ma quegli occhi cremisi lo fecero sentire un verme.

“ ….Dato che ci vorrà un po’ di tempo perché tu riprenda il tuo posto” riuscì a sentire solo la parte finale del discorso di Vincent, troppo impegnato a fissare la ragazza “ Reeve ti ha assegnato un posto d’ufficio. Dovrai occuparti di strategie e partecipare alle riunioni sindacali”

“ S… No! Come un posto d’ufficio??” si risvegliò dal suo torpore, scattando seduto. “ Non”

Una fitta lo costrinse a sdraiarsi.

Fece una smorfia “ Non sono adatto a fare queste cose! Sono un uomo d’azione io!”

Aeris lo ammonì “ Zack, non fare tante storie. Il dottore ha detto che ci vorranno almeno due mesi prima che tu ti riprenda del tutto, per ora cerca di accontentarti”

Il moro gemette, portandosi le mani al viso.

“ Immagino che tu mi terrai d’occhio come al solito o sbaglio, Vincent?”

Il vampiro scrollò le spalle “ Quando sarai in ritardo me ne accorgerò”

Ok. Che gli avessero sparato non poteva reggere come giustifica per coprire i suoi ritardi.

Maledizione.

Due mesi senza far niente… peggio di così non poteva andare.

“ Non fare quella faccia, Zack” Aeris scosse la testa “ Non sei mai contento”

“ Con questo stai cercando di farmi capire che mi sta bene perché mi sono andato a cacciare in una brutta situazione? Oh, ma allora non sei mai stata al night dove abbiamo fatto la  mia festa di addio al celibato. Era mille volte più pericoloso” aggiunse scoppiando a ridere.

Cloud si irrigidì al ricordo, e arrossì.

Aeris sbuffò, mettendosi le mani ai fianchi.

“ Ok ,donnaiolo. È ora di riposare un po’”

Gli altri uscirono.

“ Tifa” Aeris la prese per un braccio “ Potresti tenerlo d’occhio un attimo? Vado a prendergli un po’ d’acqua”

Tifa la fissò come se fosse pazza, poi dopo un secondo di titubanza annuì.

Zack guardò sua moglie sparire dietro la porta.

Tifa iniziò a passeggiare su e giù per la stanza, evitando in tutti i modi di guardarlo. I capelli le scivolarono sulle guancie, creando una cortina tra lei e il ragazzo.

Zack seguì ogni suo movimento, aspettando parole che forse doveva essere lui a pronunciare. Eppure non  proferì verbo, fissandola affascinato.

Possibile che quella ragazza risultasse desiderabile anche senza un vestito succinto addosso? Era davvero bella, ma troppo distante. E lui non doveva avvicinarsi.

“ Mi stai guardando” disse secca e Zack si riscosse.

“ Scusa, mi ero incantato”

Tifa si fermò, visibilmente a disagio da quella risposta.

Lo fissò di sottecchi.

“ Che intendi?”

“ Nulla io..”

“  Allora ascoltami …” l’aveva interrotto bruscamente, avvicinandosi alla sponda del letto.

Gli occhi erano accesi di un sentimento molto vicino al’ira.

“ Ci hai fatto preoccupare, l’hai fatta preoccupare” riprese fiato, stringendo una sbarra “ E non deve succedere. Non deve succedere che tu ti metta in situazioni in cui non c’è via d’uscita, è per il bene di tutti. Io non voglio che la nostra vita vada a rotoli” e capì che ,implicitamente, stava parlando anche della serata al bar.

“ Ho capito” rispose fissandola diritta negli occhi “ Non succederà più”

Le labbra della giovane tremarono un secondo. Ma annuì vigorosamente.

“ Bene” mormorò “ Ti ringrazio, Zack”

Ma niente sarebbe tornato come prima. E non ci avrebbero impiegato molto tempo a capirlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo fa veramente schifo. Perdono ma non mi venivano idee. (però di idee per il dopo sì! Ih, ih) bene dopo un bel po’ di tempo rieccomi! Chiedo scusa per questo obrobrio…

 

 

Scusate se non rispondo alle recensioni. Ma ringrazio davvero tutti : arisa_14, the one winged angel, lady_loire, Tifa_Heart.

Come vedete Zack se l’è cavata, anche se ci vorrà ancora un po’ perché cominci la relazione con Tifa.

Cercherò di essere più veloce ad aggiornare, scusate ancora per questo schifosissimo capitolo.

Ciaooooo!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 



 

  
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