DONO DI
UN CUPIDO CIECO
“ Amore guarda non con gli occhi
Ma con l’anima e perciò l’alato cupido
Viene dipinto cieco ”
Anna chiuse gli occhi e si
appoggiò allo stipite di legno della porta facendo un respiro profondo. Una
gocciolina di sudore le scese dalla tempia fermandosi sullo zigomo. Annusò il
profumo degli alberi di ciliegio che in fiore crescevano sul prato.
Si bagnò le labbra
screpolate passandoci la propria lingua e rialzando le palpebre carpì la sua
presenza alle sue spalle.
“Cos’hai?” le chiese l’uomo
a qualche passo da lei. La giovane mosse leggermente il capo in segno di
diniego, sperando che il silenzio non la tradisse più di un eventuale parola
balbettata.
Lo sciamano, mosse un passo
lento avvicinandosi e afferrandole la mano.
“Anna…”
sussurrò il suo nome in segno di preghiera, quasi implorandola di riaprirle
nuovamente il cuore. Una leggera carezza donata al braccio bianco di lei, la
fece rialzare gli angoli del viso in un sorriso.
Anna strinse la mano del
proprio fidanzato che appoggiando il proprio volto sul collo di lei,bisbigliò
nuovamente: “Perché mi eviti?”
Un brivido risalì lungo la
schiena della ragazza che si voltò per la prima volta. Gli occhi si
incontrarono, innamorati e supplichevoli quelli di lui,amari e freddi apparentemente
quelli di lei.
Fu un attimo.
l’indice magro a risalire
sul viso scabro dello sciamano, disegnandone il profilo , fino a posarsi sulla
labbra leggermente dischiuse. Le palpebre a seguire quel gesto dell’itako e la
mano che si appoggiava sulla sua guancia. La pregò ancora cercando il ghiaccio
ossidiana dei suoi occhi. Non lo trovò, percepì solo le palpebre nuovamente
chiuse e le labbra a sfiorarsi intensamente.
Un bacio pieno di passione
lo investì come una folata di vento. L’attimo di esitazione si dissolse, mentre
un petalo di ciliegio rosa si posava ai lori piedi.
Si amarono, lasciandosi
guidare dall’istinto e dall’attrazione.
I corpi nudi erano
abbracciati tra di loro sul letto sfatto.
Lo sciamano se ne stava seduto,
appoggiato alla testiera, sguardo basso sulla schiena sinuosa della giovane.
Anna si strinse al ragazzo, era infatti accostata al suo petto e adagiata sulle
sue gambe. Il viso dell’itako si posò sulla spalla disegnata dalle cicatrici
mentre percepiva le braccia forti del suo fidanzato stringerla in un muto
ringraziamento.
Anna baciò con leggerezza la
pelle scoperta del collo e parlò per la prima volta da molti giorni.
“Yoh… diventerai padre”.