Capitolo unico
Era
lì.
Lì
contro di lui.
Lì
contro di lui, colui che tutto e tutti gli aveva rubato.
Eccolo
lì a vendicare morti che si potevano evitare.
James
e Lily, Cedric, Silente,Sirius e molti altri.
Lì
contro la persona che gli aveva tolto ciò che amava fin dalla nascita.
Lì
contro colui che gli aveva rubato l’amore dei suoi genitori.
Lì
contro colui per la cui colpa aveva perso l’unica cosa che rimaneva della sua
famiglia.
Lì
contro colui che gli aveva tolto la sua unica guida.
Era
lì.
Lo
guardava negli occhi e vedeva odio.
Lo
guardava negli occhi e vi coglieva niente di umano.
Alzava
una bacchetta, quella mano bianca.
Quella
mano che molte vite aveva spezzato.
E
si schiudeva quella bocca.
Quella
bocca dalla quale usciva quell’anatema mortale.
Ecco
che un lampo verde scintillava nel buio notturno.
Quel
lampo verde che molti uomini aveva stroncato.
Le
gambe si piegavano.
Quelle
gambe che già l’avevano salvato.
E
buttandosi di lato quel lampo verde evitava.
E
alla morte per un soffio scappava.
Voldemort.
Si
Voldemort.
Così
chi cerca di ucciderlo si chiamava.
Quello
era il nome che chi gli aveva tolto tutto portava.
Voldemort.
E
mi sembra che volto della morte quel nome pareva.
Un
volto che solo una volta si vedeva.
Per
tutti.
O
no?
No,
non per tutti, perché la morte l’aveva trovato, ma poi egli gli era scappato.
Non
una.
Non
due.
Non
tre.
Non
quattro.
Non
cinque.
Non
sei.
E
neanche sette volte, perché il lampo mortale aveva evitato.
Ma
ora basta!
Perché
ancora doveva sopportare?
Un
cuore spezzato doveva curare.
Un
cuore che il vero amore aveva conosciuto.
Lei.
Era
per lei che ora lottava.
Lei
che tutto gli aveva dato.
Lei
che gli era stata vicina.
Era
per lei la vita sacrificava.
Doveva
morire.
Non
c’era scampo.
Ma
se lui, Harry James Potter, il mondo doveva lasciare.
Tante
persone doveva vendicare.
Mamma
e papà per cominciare.
Papà
che per salvare le persone che amava la sua vita sacrificava.
Mamma
che paura non provava quando la morte in viso guardava.
Entrambi
per lui erano morti, ma nel suo cuore eran risorti.
Sirius.
Nel
suo cuore restava solo l’affetto che per lui provava.
Silente.
Morto
per lui e ora il suo spirito puro lo guiderà e della morte paura non avrà.
Cedric.
Tanto
gli doveva, e ora glielo rendeva.
Ma
non solo per loro doveva lottare.
Per
chi era in vita la morte in faccia doveva guardare,
Quelli
che con lui si eran schierati.
Ron,
Hermione, ma soprattutto lei… la donna che amava.
Ed
ecco che il giovane si rialzava.
Con
un sorrisino di sfida il mago sfidava.
Guardava
negli occhi quel volto senza espressione.
Ma
in realtà l’entrata dell’orrore.
Non
aveva paura.
Doveva
perseverare.
Ciò
lo doveva per loro fare.
Loro
che anche se non c’erano erano lì.
Morti,
vivi.
Che
importava?
Lui
li amava.
Amori
diversi per ciascuno provava.
Ma
il vero amore, l’unico amore era per lei.
Per
lei e per crearle un futuro migliore la bacchetta levava.
Due
parole doveva pronunciare.
Quelle
due.
Ma
quel volto mortale lesto decideva.
E
l’incantesimo ripeteva.
Su
Harry non indugiare.
Tu
sai che lo devi fare.
Tutto
si svolse in un istante.
Un
istante di terrore.
Di
terrore puro.
Se
non funzionava la morte l’avrebbe avvolto.
Ma
non c’era il tempo per pensare.
Doveva
dire quelle parole amare.
Ecco
la bocca si apriva e la maledizione usciva.
Avada
Kedavra.
Ecco
ciò che hai detto.
E
due lampi verdi in aria si scontravano.
Ma
il tuo era più forte e l’altro batteva.
Un
tonfo sordo.
Poi
cadi anche tu.
Ce
l’hai fatta.
Ti
svegli e il suo viso guardi.
Due
occhi azzurri.
Capelli
fiammanti.
Sorriso
dolce.
E
ora dillo.
Dillo
che la ami.
Dillo
che hai ucciso Voldemort per lei.
Dillo
che la ami.
Lei
lo sa.
Lo
sai anche tu.
Harry,
ti dice.
Con
orecchie attente ascolti.
Ma
poi tu lo dici.
Non
piano.
Non
forte.
Di
più.
Tre
parole e un bacio ecco il tuo premio.
Il
premio per chi aveva lottato.
E
un risultato aveva portato.
Tre
parole.
Le
ridici queste parole.
Ma
questa volta le riassapori.
Poi
le ridici in un sussurro.