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Autore: Archangel 06     15/06/2010    3 recensioni

Sono terrorizzato. Ho una paura folle. Non c’è nulla nella mia mente. Nessun ricordo. Non un nome. Non un volto. Non un luogo. Niente. Niente di niente. Ho paura. Tanta paura.
seguito di "memories of an happines that does not fades".
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Children of Bodom'
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Alla fine riuscirono ad arrivare ad una birreria. C’era poca gente vista l’ora tarda, perciò riuscirono a sedersi tutti e sette allo stesso tavolo. Chiacchieravano senza freni, poi ad un certo punto Erik uscì con Francesco per fumarsi una sigaretta.
“Francesco, posso confidarti un segreto?” chiese ad un certo punto Erik. Francesco, preso alla sprovvista, non poté fare altro che annuire chiedendosi cosa volesse confidargli il bassista.
“Ecco… ho bisogno di aiuto… cazzo, non so come dirlo… insomma, mi piace la Virginia!!” disse a voce bassa. Il suo viso aveva assunto la stessa identica tinta dei capelli.
“Guarda che se ne sono accorti tutti, sai?” ridacchiò Francesco. Da rosso Erik divenne bianco come un cencio.
“Perché non ci provi con lei? Avanti, tentar non nuoce!” lo incoraggiò Francesco.

“Ma io… e se lei non vuole??” Erik era tornato di nuovo rosso. “Beh, almeno potrai dire di averci provato no? Facciamo così, io te la mando fuori e tu ti dichiari!” prima che Erik potesse fermarlo, Francesco era già rientrato nel pub, con un sorriso da un orecchio all’altro. "Cosa?? È impazzito?? No, no!! Non saprei cosa dire, non può farmi questo, maledetto bastardo! Oddio, e adesso che faccio?? Maledetto, me la paga questa…"
La porta del pub si aprì di nuovo, e questa volta uscì Virginia.
“Erik, Francesco mi ha detto che dovevi dirmi una cosa… ma che hai? Sei tutto rosso, hai la febbre?” infatti Erik vedendola era arrossito ancora di più, se possibile, sentendosi, chissà perché, terribilmente stupido con quella sigaretta in mano, lasciandola quindi cadere. Virginia intanto gli stava tastando la fronte.
“Non mi sembra che tu abbia la febbre, però…” non riuscì a dire altro, perché Erik, non sapendo più cosa fare o dire, le aveva preso il viso fra le mani, si era abbassato e l’aveva baciata sulle labbra, a stampo. Quando si staccò, lei rimase a fissarlo pietrificata dalla sorpresa, con un’espressione da oscar.
"Aspetta… aspetta… non sto sognando?? Ma sono impazzita o è tutto vero? AAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!" pensò Virginia, spiazzata.

Erik intanto la guardava con due occhi da cane bastonato. “Scusa, scusa, scusa!! Non avrei dovuto, ma… io… ecco, tu mi piaci da morire!!!! Non è neanche un po’ romantica, come cosa, lo so, non c’è neanche la luna… non è romantico, no, no!! E io che glielo ho detto a Francesco, da stupido, lui… cazzo sto rovinando tutto quanto!!!!” mentre parlava si era messo a gesticolare in modo frenetico e buffissimo. Ogni tanto si spingeva indietro i capelli rossi, tormentando nervosamente il dreadlock lungo quasi trenta centimetri che aveva sulla nuca.
Virginia intanto si era appoggiata al muro, scossa.
“Ora però voglio chiedertelo per bene… Virginia, vorresti essere la mia ragazza?” disse infine Erik, prendendola per mano. Il ragazzo si sentiva terribilmente goffo e impacciato.
“Ecco… io…” Virginia non sapeva cosa dire. Cavolo cavolo cavolo cavolo!! Che faccio?? Non so se dirgli di si… però se gli dico di no potrei pentirmene per il resto dei miei giorni… cavolo, cavolo, cavolo!!!!
Intanto Erik la guardava negli occhi, speranzoso.
"Ok, non posso resistere se mi guarda così!" pensava intanto lei. Per un attimo si perse in quegli occhi del colore del ghiaccio puro, poi prendendo il coraggio a due mani e balbettando un po’ disse: “O… ok, Erik… p… per me v… va bene!!”
L’espressione di Erik da supplichevole divenne incredula, poi cambiò di nuovo in un sorriso che era la personificazione della gioia stessa. Alzò le braccia al cielo, e con un salto urlò uno spaventoso
“YEEEEEEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!” di gioia.
Virginia, preoccupata che qualcuno lo sentisse (sempre che non avesse già svegliato mezza Mestre!) lo zittì. “Scusa, scusa!! È che… sono contento, tanto contento!!” esclamò prendendola in braccio e facendole fare un giro.
“Mettimi giù, mettimi giù! Mi gira la testa così!!”
“Ok” le disse lui posandola di nuovo a terra e baciandola, ma non a stampo stavolta! Proprio in quel momento la porta del pub si aprì, e ne uscì Henkka: “Hei ragazzi, cosa… oh, cazzo, scusate!!!!” esclamò prima di rientrare precipitosamente nel pub.

***

“Henkka, che succede??? Sei tutto rosso!”
“Niente, niente!! È che fuori ho interrotto una tenera scenetta…” Francesco a sentirlo si lasciò andare ad un’esclamazione di esultanza: “Evvai, ce l’ha fatta!!!!”

***

“Mmmh, Virginia, mi sa che fra poco non potremo più stare tranquilli…” commentò Erik, giusto prima che la porta si spalancasse e le braccia robuste di Francesco, Jaska e Roope lo sollevassero in aria. “Evviva, ce l’hai fatta, ce l’hai fatta!! Bravo, bravo, festa, festa!!”
“Mettetelo giù, mettetelo giù! Non fatelo cadere, attenti!!!” urlava intanto Virginia, vendendo già il suo ragazzo finire rovinosamente per terra dopo essere scivolato dalla presa dei tre, non esattamente sobri, anzi, piuttosto ubriachi. Intanto Erik stava bestemmiando in tutte le lingue, urlando che lo mettessero giù, che non voleva fare una brutta fine.


capitolo dedicato a Erik e Virginia, come avete visto! mi sembrava banale parlare sempre e solo di Janne ed Angela... ;) spero vi sia piaciuto, anche se è un po' corto ;)
   
 
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