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Autore: gatta1290    15/06/2010    1 recensioni
Sembra andare tutto bene a Domino.
tutto tranquillo e la vita normale. Troppo normale.
un evento sconvolgerà la città e la farà di nuovo tremare sotto una nuova minaccia.
Genere: Sovrannaturale, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atemu, Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Nuovo personaggio, Tea Gardner/Anzu Mazaki, Tristan Taylor/Hiroto Honda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno del male dopo la tregua '
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CAPITOLO 4 – INQUIETANTI RIVELAZIONI



Calò la sera.
Ormai da alcuni giorni le strade erano buie.
Solo pochi lampioni.
Era pure calata un po’ di nebbia.
Il tempo giusto per andare nel luogo del delitto.
Ero giù che aspettavo. Ero giusto arrivato in anticipo. Dovevo aspettare.
Potevo sprecare un po’ di tempo guardando fuori.
Vidi persone che correvano. Di sicuro a mettersi in casa.
Dopo l’ultima notizia avevano tutti paura.
Arrivò qualcuno. Era Yugi.
Yugi:sera Joey! Ci sei solo tu?
Joey:si. Gli altri stanno arrivando. Sono pure andato a chiamare Michael quando sono sceso. Ma mi ha detto che aveva una cosa da fare.
Yugi:e cosa?
Joey:non lo so. Il bello e che nessuno sa cosa combina nella stanza visto che ci rimane 24 ore su 24!
Yugi:e adesso però si è aperto a noi!
Joey:si è unito anzi si è aggiunto solo per cose personali. Vedrai che poi ritornerà come prima.
Indifferente e estraneo.
Yugi:io non credo. Vedrai che diventerà un nostro amico.
Joey:sei sempre così buono con tutti. Vedi sempre il buono di una persona.
Yugi:si. E poi questo Michael mi sembra di averlo già conosciuto. E sai a chi mi riferisco!
Joey:dici il faraone? Ma è impossibile! Lo sai che ora riposa in pace. Poi tutti noi lo abbiamo visto oltrepassare quella porta.
Yugi:si è vero.
Joey:poi magari è solo perché ti manca che lo vedi dappertutto!
Yugi:si forse hai ragione
Tristan:ciao ragazzi!
Joey:finalmente!
Tristan:ma dai ho impiegato poco! Intanto Michael dov’è?
Joey:ancora nella sua stanza di sicuro! Ci sono passato qualche minuto fa e ha detto che arriva.
Tristan:che dici di salire e di chiamarlo?
Joey:si così gli apriamo pure la porta e lo vediamo magari senza quel berretto!
Tristan:si dai saliamo!
Cominciarono a salire le scale.
Solo i nostri passi echeggiavano nella struttura. Era l’unica cosa che si sentiva.
Il resto era silenzio.
Arrivarono al piano. La porta di Michael era socchiusa. Ci avvicinammo.
Ad un tratto ne uscii Michael.
Michael:non ti avevo detto di aspettarmi giù?
Joey:volevamo solo vedere dove eri finito!
Michael:sono qui. Contento? Ora andiamo.
Noi rimanemmo lì un po’ e poi seguimmo Michael che ormai era partito.
Joey:aspettaci!
Furono le ultime parole che si sentirono.

Camminavamo fra le strade. Lampioni accesi.
Strade vuote.
Noi eravamo lì che passeggiavamo.
Joey:ci vuole ancora molto?
Provai a chiedere. Ormai era da un bel pezzo che andavamo avanti.
Michael:no manca poco. Dobbiamo inoltrarci nel parco ora.
Camminammo ancora un po’. Arrivammo al parco in centro città.
Michael:ecco. Questo è il posto.
Joey:ci credo! Non ho mai visto il parco così lugubre!
Tristan:perché lo vedi sempre di giorno!
Ci fermammo.
Non sapevo con chi dovevamo avere a che fare. Pensavo a un ubriaco della notte.
Se era lui potevamo catturarlo e poi portarlo in cella. E magari ricevere una bellissima taglia!
Io provai ad andare avanti.
Joey:solo una cosa. Abbiamo un piano?
Tristan:sembra di no.
Joey:io direi di provare vicino a dei locali frequentati dalle ragazze!
Tristan:cosa te lo fa pensare?
Joey:solo perché prende di mira le ragazze.
Tristan:quanto vorrei essere come lui! Mi piacerebbe essere un dongiovanni! Tutti sono meglio di me. Anche Manuel!
Yugi:ma dai che sei un dongiovanni anche così
Michael:ecco ascolta la voce della verità e state un po’ zitti. Vorrei sfruttare l’effetto sorpresa e salvare la vittima.
???:e se le vittime siete voi?
La voce veniva dagli alberi.
Joey:ma chi?
Risate.
Tristan:vieni fuori!

Scese dal suo nascondiglio e si fece vedere.
Un ragazzo biondo, occhi color rubino simili al sangue e fisico atletico.
Joey:non è possibile. Manuel? Sei tu l’ubriaco che uccide le persone?
Manuel:ubriaco è dire una parola grossa. Però ci vai vicino con “uccide le persone”.
Tristan:non è possibile che sia tu. Di sicuro il tipo ci ha teso una trappola e ha mandato te per distrarci. Vero?
Manuel:mi dispiace ma sono io. Ora dovrei distruggervi visto che mi avete scoperto. Oppure posso trarre qualche vantaggio. Oppure un alleato.
Il suo sguardo rubino si poggiò su tutti noi. Era agghiacciante.
Manuel:uno di voi dovrebbe stare dalla mia parte.
Il suo sguardo andò su Michael.
Manuel:per stasera ho già fatto delle vittime ma ora ne potrei farne un’altra. Mentre vi osservavo qualcuno ha parlato di un suo desiderio personale.
Continuava a girare intorno.
I suoi occhi erano ancora fissati su di noi.
Manuel:per esempio tu Tristan. Vorresti essere un casanova?
Tristan:si.
Adesso le sue attenzioni erano su Tristan.
Manuel:essere attraente verso le ragazze, essere il più popolare.
Tristan:si.
Joey:Tristan! Svegliati! Non lo potrai essere mai!
Manuel:invece lo potrai essere. Dimmi di si e diventerai il casanova del ventunesimo secolo!
Michael:non lo fare! Ti vuole solo come dannato!
Manuel:zitto tu!
Mise la mano verso Michael. Ci fu uno spostamento d’aria che spostò Michael all’indietro fino a farlo sbattere.
La massa d’aria aveva agito come un lungo coltello e aveva tagliato il braccialetto che teneva al polso.
Questo era stato buttato in avanti.
Il corpo di Michael aveva preso un duro colpo.
Manuel:allora. Qual è la tua risposta?
Tristan:si. Lo voglio
Manuel:allora suggelliamo il patto così.
Si avvicinò al suo collo. Cominciò a mordicchiarlo per poi sprofondare i canini nella carne.
Quando ebbe finito cadde a terra.
Manuel:ci rivediamo ragazzi. Per stasera ho finito!
Detto questo sparii.

Joey:Tristan! No!
Joey si era buttato sul corpo di Tristan disperato.
Yugi invece aveva raccolto il braccialetto di Michael.
Michael si era avvicinato a loro due.
Yugi lo prese e vide che non era un braccialetto dei militari come aveva sempre pensato, ma era un cartiglio.
Davanti c’erano dei geroglifici. Gli sembrava di riconoscerli. Si erano quelli del faraone.
Provò a girarlo.
Lo smile sorridente! Allora questo era davvero il cartiglio del faraone.
Provò a guardarlo. Ora non aveva più il berretto.
I cappelli si erano sciolti.
Erano neri con qualche ciocca bionda.
Ora mi è famigliare.
Yugi:Joey avevo ragione! Guarda.
Joey provò a girarsi.
Joey:ma allora è davvero Atem!
Ad un tratto il suo corpo emise una luce nera.
Sembrava che si stesse trasformando ma però scappò.
Andò via nelle tenebre
  
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