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Autore: Atilim    08/09/2005    5 recensioni
Il tempo può davvero guarire tutto? Forse...ma non la ferita di una donna che porta nel suo cuore un dolore così profondo che neppure il tempo potrà curarlo. La ferita per una condanna. Una condanna a morte.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi ancora qua con una nuova fanfiction!

Ringrazio da subito tutti quelli che la leggeranno e la recensiranno!!

Un grazie anche a chi ha recensito le mie altre fanfiction.

 

 

Il tempo guarisce tutto

 

 

“Il tempo guarisce tutto”. Ma per favore...           

Frase insensata...

Chiunque la pronunci non sa cosa sia il vero dolore, quello che ti perseguita fino alla morte...e forse anche oltre.

Quel dolore che ti assale quando meno te lo aspetti con ricordi dolorosi.

Quel dolore che ti distrugge da dentro.

Quel dolore di chi sa di aver sbagliato, ma che sa anche di  non poter più rimediare.

E io so che il tempo non potrà mai, e dico MAI, guarire, come un’insignificante taglio superficiale, la ferita che porto nel cuore.

 

 

16 anni.

Ancora piccola, per molti ancora una bambina.

Ancora la voglia di giocare, di divertirsi.

Troppo giovane per delle grandi responsabilità.

Eppure dopo quella notte tutto cambia.

La ragazza nel fiore della vita scopre di non essere più sola.

Ha un dono in sè.

Incinta.

Già.

In quel letto avevano donato la vita.

E quando lui lo viene a sapere è come se si sentisse schiacciato dalla paura, così come si era sentita lei quando aveva capito cosa era successo.

Vorrebbe fuggire.

Da lei, dal bambino, dalle responsabilità.

Ma la ama.

Così la abbraccia e la bacia.

Sono giovani, ma vogliono farcela lo stesso, insieme.

Credono che il loro amore sia più forte di tutto.

Ma qualcuno non crede in loro.

Lei piange, si dispera.

Vuole provare.

Però non le viene data una possibilità.

E così quella piccola vita che già amava, che sentiva dentro di sè, le viene tolta, strappata, come una foglia ormai appassita viene tolta da un fiore.

Le lacrime scorrono implacabili sul suo bel viso di giovane 16enne. E lui non capisce come lei abbia potuto fare una cosa del genere, una cosa che nessuno dei due sembrava volere.

Si arrabbia, impreca, urla.

Ma poi niente. Solo una porta chiusa e oltre quella il nulla.

Mai più insieme.

Lui non vuole sapere, non deve sapere.

Non scoprirà mai quel terribile segreto che attanaglia il cuore di lei. Sarebbe troppo tardi.

Ma crescendo la triste e solitaria 16enne cambia, come cambiano le sue lacrime che si trasformano in rabbia.

Una rabbia cieca, furiosa.

Una rabbia che fa male.

Rabbia per non aver potuto decidere.

Rabbia fatta di sguardi, pochi, ma che lasciano trasparire dagli occhi di una giovane donna un immenso disprezzo.

Rabbia verso chi non ha saputo credere in lei, chi ha ucciso il suo amore, chi le ha strappato una parte di sè.

Rabbia che leggo negli occhi di mia figlia.

Rabbia per colei che l’ha costretta ad abortire pensando fosse la cosa più giusta.

Colei o, meglio, IO, che cerco di curare questa ferita profonda, che è nel mio cuore e che so che non si rimarginerà mai, con lacrime amare.

La punizione per avere ucciso una vita.

  
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