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Autore: Ire94    15/06/2010    1 recensioni
Da quel momento niente fù come prima, diventammo praticamente indivisibili, non riuscivamo a stare l'uno senza l'altro. Era diventato fondamentele per me, il fratello che non avevo mai avuto e che tanto avevo desiderato. -Jess, grazie di tutto, davvero, non so come avrei fatto senza di te che mi conforti sempre e quando ho bisogno di qualcosa c'è sempre. Grazie davvero.- mi disse guardandomi dritto negli occhi. -Grazie a te, Tom per questa spelendida amicizia, per tutto, ti voglio davvero bene- gli risposi con le lacrime agli occhi. Poi mi prese e mi strinse foritssimo a se, e io affondai le mia mani nella sua immensa maglia. -Sei la mia migliore amica- mi sussurrò all'orecchio, -Anche tu, Tom anche tu- lo tranquillizzai.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io ci sono ~

 

-Un’altra!- ordinò Tom al barista, che in un brevissimo arco di tempo ci portò un’altra birra, una delle tante che avevamo consumato quella sera.

-Non ti vedo molto bene cara.-  mi disse il chitarrista che al mio contrario era più sobrio che mai.

-Ah no, stò bene- dissi io cercando di alzarmi dalla sedia, appoggiai in piede a terra, vidi tutta la stanza girare, feci un passo ma persi immediatamente l’equilibrio e SPADABUM!

Caddi a terra, poi più niente, l’unica cosa che ricordai fu il volto di Tom sopra di me, poi BUIO

TOTALE!

 

Quando mi risvegliai ero distesa in un letto e dall’ambiente circostante capii subito che mi trovavo in un ospedale.

-Oddio mio che cazzo di mal di testa!- mi lamentai con un filo di voce.

-Così impari a bere di meno la prossima volta.- sentii dire da un angolo della stanza.

-Santo dio Tom, mi hai fatto prendere un colpo, non mi ero accorta che fossi qui.- gli risposi sorpresa ma felice di vederlo.

-Stupidina, come potevo lasciarti sola?- mi domandò, sfiorandomi la fronte con le labbra.

-Potresti gentilmente ricordarmi che cosa è successo?-  gli domandai io afferrandogli una mano.

-Hai bevuto qualche bicchiere di troppo, sei caduta, hai battuto la testa e sei svenuta in una pozza di sangue. In poche parole ti sei spaccata la testa, niente di preoccupante però.- mi rispose con aria tranquilla.

-Non ci posso credere- esclamai rattristandomi –sei riuscito a farmi ubriacare!- aggiunsi abbassando la testa.

-Cosa intendi con il “sei riuscito a farmi ubriacare”?-  mi domandò sorpreso.

-Bhè è una storia lunga…- gli risposi, fissando il vuoto.

-Mi pare che nessuno dei due ha fretta- mi rispose, prendendo una sedia e accomodandosi vicino a

me.

 

-…-  presi un lungo respiro, e iniziai.

– Nove mesi fa eravamo ad una festa di una mia amica, l’estate, l’euforia per la fine della scuola e l’alcool, c’era tanta roba da bere Tom che non ti puoi neanche immaginare, i tre quarti della gente era ubriaca e tra questi c’era il mio migliore amico, lo aveva appena lasciato la ragazza, era disperato e non riusciva a smettere di bere, io e altri miei amici gli eravamo stati dietro tutta la sera, ma bastava una minima distrazione che si fiondava subito a bere qualcos’altro, era talmente ubriaco che non riusciva neanche più a parlare…- mi interruppi un attimo e una lacrima mi rigò il volto.

 – In breve finì in coma etilico, chiamammo l’ambulanza, lo portarono subito in ospedale, vista l’urgenza, ma da quanto mi hanno raccontato, neanche ci è arrivato- conclusi, e un’altra lacrima inaspettata mi scese lungo il volto.

-Jess mi dispiace, se lo avessi saputo …-  si scusò asciugandomi una guancia.

-Tranquillo, anzi mi ha fatto bene parlarne- dissi e lo abbracciai.

–Insomma da quella volta non ho più toccato una goccia di alcool, fino a ieri sera almeno, ce lo eravamo promesso con i miei amici NIENTE PIU’ ALCOOL! Invece già ho infranto la promessa. Ti prego Tom, cerca di non indurmi più in tentazione- lo pregai e scoppiai a piangere.

-Ehi ehi, cucciola tranquilla! Te lo prometto.- mi disse stringendomi forte a se.

-Tom tu non sai quanto mi manca, non te lo puoi immaginare che cosa significhi perdere il tuo migliore amico per quella merda di alcool, non c’è giorno che io non pensi a lui, alla nostra amicizia, mi manca più di qualunque altra cosa al mondo, mi manca la sua voce, i suoi abbracci, i suoi consiglia mi manca quell’amicizia che da nove mesi stò cercando di avere con qualcun altro ma che ancora non sono mai riuscita a trovare, perché nessuno è come era lui.- gli confessai singhiozzando. Stava nascendo una bellissima amicizia ma lo doveva sapere, doveva sapere che anche lui, al quale mi stavo affezionando tantissimo, non avrebbe mai preso il suo posto.

-Che cosa vuoi dire con questo Jess?- mi domandò stringendomi ancora a se.

-Che io in questo momento ho bisogno di un amico vero, che mi stia accanto e non mi lasci sola, perché sono a pezzi.- gli risposi in lacrime.

-Fidati Jess, che non ti lascio per nessuna ragione al mondo, te lo prometto- e con le sue enormi maniche mi asciugò le guancie.

-Grazie Tom, davvero!- gli dissi, mi regalò uno dei suoi tenerissimi baci e uscì dalla stanza, tornando poco dopo con un dottore.

-Oh finalmente si è svegliata.- disse quest’ultimo avvicinandosi a me. –Allora, come si sente?- mi domandò.

-Bhè devo dire che sono stata meglio, ho un fortissimo mal di testa.- gli risposi.

-E’ abbastanza normale data la botta che ha preso, comunque abbiamo fatto tutte le analisi ed è tutto apposto, quindi può uscire anche adesso, basta che mi mette una firma qui.- mi disse indicandomi un foglio bianco. Feci uno scarabocchio nel punto da lui indicato e con qualche difficoltà cerai di alzarmi dal letto. Dopo circa mezz’ora eravamo fuori dall’ospedale, che ha mia insaputa era invaso da fan, poi un’auto ci portò in Hotel dove trovammo tutti gli altri che ci stavano aspettando impazienti, così dopo un lungo interrogatorio da parte di questi, in primis mia sorella, mi rifugiai, accompagnata da Tom, in camera mia dato che mi sentivo la testa scoppiare da un momento all’altro.

 

-Che incubo!- esclamai buttandomi sul letto.

-Se vuoi ho una tachipirina, ma stai tranquilla che tra un po’ ti passa, fatti una bella dormita e vedrai che domani sarai fresca come un fiore.- disse, cercando di tranquillizzarmi.

-No Tom non mi riferivo al dolore fisico, quello non’è niente a come mi sento io dentro in questo momento.- gli risposi.

-Jess purtroppo per quello ancora non hanno inventato nessun rimedio e hai ragione io non so che cosa si prova a perdere un amico, però ti posso dire che a te ci tengo tantissimo e che per te ci sono sempre per qualsiasi cosa, per piangere, ridere, qualunque cosa ti voglia fare… IO CI SONO!- mi disse, ed era proprio quello che avrei voluto sentirmi dire da lui.

E dopo una lunga chiacchierata serale cademmo entrambi tra le braccia di Morfeo.

 

 

 

 

 

Ok, ragazzi lo so questo capitolo fa veramente schifo e vi chiedo perdono, l’ho riscritto tre mila volte e devo dire che anche adesso è illeggibile. Purtroppo non ho avuto neanche un’ispirzione decente, cercherò di rifarmi con il prossimo.

 

Grazie comunque a chi legge e commenta:

-          Jiada95: Fortuna che piacciono a te questi capitolo, anche se so che questo proprio è illeggibile. Comunque per Sofy e Bill ci saranno delle novità nei prossimi capitoli.  Grazie ancora per tutti i commenti, un bacio :D

-          Miiskikastar483: Tranquilla, so cosa significa non avere tempo per recensire. Certo che mi ha fatto piacere il tuo commento, sono davvero contenta che ti piaccia la storia. Un bacio anche a te <3

 

 

  
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