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Autore: 883    16/06/2010    4 recensioni
Tre rapinatori...
Una baita in montagna...
Un bottino da riprendere...
Una gita scolastica...
Otto ragazzi che hanno bisogno di scoprire cosa vogliono dire amore e amicizia.
Otto ragazzi divisi, che impareranno che insieme tutto si può affrontare.
Otto ragazzi che passeranno una gita alquanto terrificcante.
[pairing: Bruno/Antonella, Giusy/Guido, Fabio/Tamara, Gonzalo/Luciana]
Genere: Romantico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10 Vedo mio fratello prendere e scappare verso la porta, istintivamente lo seguo e sento anche gli altri poco dietro di me.
Mi viene da urlargli dietro di fermarsi, che è un incosciente, che potrebbe succedergli qualcosa di male, ma so già che sarebbero parole al vento, perchè se i malviventi avessero preso Bruno probabilmente gli sarei corsa dietro pure io. Ci dirigiamo verso il bosco, a tutta velocità. Mio fratello è pochi metri davanti di me, gli altri invece sono abbastanza indietro, probabilmente non capiscono dove stiamo correndo, purtroppo però non riesco più a vedere i malviventi con Tamara.
Non sono molto legata a lei, ma mi sta crescendo una grande paura che possa esserle successo qualcosa, in questi giorni l'avevo conosciuta meglio, stiamo condividendo tutti insieme questo momento e in un modo o nell'altro dobbiamo farci forza, anche con persone che non ci stanno simpatiche.
Ormai siamo inoltrati nel bosco, è buio, non so dove sto andando, non vedo neanche più mio fratello, sto semplicemente correndo tra gli alberi, che vanno in discesa e le gambe non mi reggono più. Mi volto indietro per vedere se gli altri sono nella mia traiettoria di vista, ma faccio male, perchè non mi accorgo di una radice che esce dal terreno e finisco con la faccia nella terra. Il terreno è ancora umido per la pioggia dell'altro giorno e il fango mi fa scivolare verso il basso. Il terreno è gelido e non so cosa fare, d'istinto mi verrebbe da urlare, ma se i malviventi mi sentissero e si accorgessero che qualcuno li sta seguendo sarebbero guai. Non vedo niente a cui attaccarmi e continuo a scivolare. Apro gli occhi che prima avevo tenuto chiusi, appena in tempo per vedere la terra sparire e sentire di cadere nel vuoto. Realizzo in un attimo che probabilmente abbiamo corso verso la parte della costa dove ci sono le montagne che danno sul mare. La sensazione di vuoto non dura molto perchè per mia fortuna atterro su una sporgenza, riuscendo a non sbattere la testa. Rimango un attimo distesa immobile, solo tremando, non riesco a piangere, non riesco ad urlare, non riesco a fare niente. Il solo pensare a cosa mi sarebbe potuto succedere mi terrorizza. Un pò addolenzita mi metto a sedere, ho male alla schiena e sono ricoperta di tagli sul viso e sul corpo, oltre ad essere ricoperta di fango. Mamma mia, se mi vedessero le divine adesso, mi butterebbero fuori. Gemo un attimo di dolore, perchè sento abbastanza male alla caviglia che si sta gonfiando. Bene, e ora come mi muovo da qua?
A gattoni mi affaccio dalla scogliera per vedere cosa c'è sotto e vedo il mare infrangersi sugli scogli, che mette abbastanza ansia. Ma cos'è successo in questo periodo? Mi si è abbattuta la sfortuna addosso?
Ho qualcosa dentro che devo far uscire e non trovo cosa più sensata che urlare, tanto qua chi vuoi che mi senta?
Dopo aver fatto uscire tutta la mia paura, scoppio a piangere in un pianto liberatorio.
-Chi cè?-
Sento una voce urlare da sopra e per mia fortuna conosco benissimo quella voce.
-Guido!- urlo per farmi sentire.
-Antonella? Dove sei?- domanda lui, probabilmente si starà guardando intorno.
-Qua sotto.- gli dico io e due secondi dopo vedo la testa di Guido affacciarsi, fortuna che non sono caduta molto in basso, saranno due metri.
-Cosa ci fai là?- mi domanda e ringrazio che non ci siano sassi a portata di mano o glielo avrei tirato dietro. Cosa vuole che faccio qua? Vorrei rispondergli male, ma mi trattengo, perchè ho freddo, sono terrorizzata e ho pure male e Guido è l'unico idiota che può tirarmi su ora.
-Sono caduta, mi aiuti a venire su?- gli domando io un pò impaziente.
-Si, alzati in piedi e afferra la mia mano, dovremmo riuscirci.- mi dice lui.
Afferra la mia mano, è una parola. La caviglia mi fa malissimo, ma non voglio mostrarmi debole e mi appoggio alle rocce, facendo forza sulle braccia per mettermi in piedi. Rimango in equilibrio su una gamba sola e allungo le braccia verso Guido, che mi prende la mano e mi tira su agilmente.
Tiro un sospiro di sollievo e chiudo di nuovo gli occhi. Non riesco a smettere di tremare, ma dov'è finita la Antonella forte e coraggiosa? Possibile che questa situazione stia riuscendo a sconvolgermi e farmi cadere la maschera che porto da una vita?
Guido mi stringe in un forte abbraccio, deve avere capito la situazione in cui sto, e sinceramente mi fa piacere il suo appoggio. Lo conosco da una vita e in un modo o nell'altro siamo sempre stati buoni amici.
-Tranquilla, sei al sicuro adesso.- mi dice lui tentando di tranquillizzarmi.
-No Guido, non siamo al sicuro, Tamara è stata rapita e chissà cosa potrebbe esserle successo, ci sono tre malviventi che non aspettano altro che farci fuori, come posso stare tranquilla?- gli domando.
-Non credo ci faranno fuori.- mi dice sicuro Guido.
-Come fai ad esserne così convinto?- gli domando incuriosita.
-Ricordi la storia che ci aveva raccontato la cuoca la prima sera? Io e Giusy abbiamo trovato un articolo nello stanzino, è tutto vero, i malviventi sono evasi, il bottino probabilmente è nella nostra baita e vogliono che ce ne andiamo per poter agire indisturbati. Presto mobiliteranno di sicuro la polizia di questo posto per cercarli e quindi non hanno molto tempo, ma non credo ci vogliano uccidere, non possono attirare l'attenzione della polizia.- mi spiega Guido e ora nella mia mente tutto si fa più chiaro, e la cosa mi mette ancora più paura, chi glielo assicura che non ci vogliano uccidere? O come minimo farci del male?
Basta, sono stanca di questa situazione, voglio svegliarmi e sperare che sia un incubo.
-Ma dove sono gli altri?- gli domando a un certo punto.
-Non lo so, ci siamo persi nella corsa, conviene che li troviamo al più presto, non è un bene restare separati.- mi dice lui alzandosi in piedi.
Chiudo gli occhi un attimo, non voglio mostrarmi debole e neanche essere un impiccio in questa situazione già troppo complicata quindi mi faccio forza sulle braccia e cerco di alzarmi, appoggiando delicatamente il piede a terra, ma è una pessima idea, perchè mi fa malissimo, infatti perdo l'equilibrio e ricado per terra. Mi viene da piangere, non mi piace sentirmi inutile.
-Antonella, che succede?- domanda Guido spaventato e io penso che a questo punto sarei più d'impiccio se tenessi la bocca chiusa.
-Mi fa male la caviglia, sento che si sta gonfiando.- dico io un attimo tremante.
-Questa non ci voleva, non togliere la scarpa, dobbiamo evitare che si gonfi di più. Vieni qua.- mi porge la sua schiena e io mi aggrappo, sento nella sua voce che ha fretta di ritrovare Giusy, e lo posso capire, anch'io voglio sapere se Bruno sta bene.

Sono circa dieci minuti che andiamo nella direzione in cui stava correndo Fabio. La caviglia mi fa sempre più male, e stare in minigonna e magliett con questo freddo non è l'ideale. Ad un certo punto sentiamo qualcosa muoversi dietro un cespuglio e io e Guido voltiamo spaventati la testa. Indietreggia lentamente, attento a non fare rumore, ma improvvisamente si muove di più e spuntano fuori...
Giusy e Bruno.
Che sollievo, stanno bene. Guido mi aiuta a scendere, ma continua a tenermi un braccio sotto le spalle.
-Amore, ma dov'eri finito? Mi hai fatto prendere una paura.- dice Giusy fiondandosi tra le braccia di Guido, anzi in un braccio, perchè l'altro è occupato a tenere su me.
-Tontonella, ma cosa ti è successo?- Giusy mi guarda non sapendo se ridere o se piangere, sono ricoperta di fango dalla testa ai piedi.
-Sono inciampata, poi sono scivolata e infine sono rotolata giù per il burrone, fortuna che c'era una sporgenza. Mi dispiace per i vestiti, sono tutti rovinati.- dico io tristemente.
-Ti giuro che mi metterei a ridere se non fossi così preoccupata per Tamara.- dice lei, è un pò scontrosa nei miei confronti, negli ultimi giorni non è più stata così, chissà perchè. Poi la vedo fissare il braccio di Guido che mi sorregge, e capisco tutto, ma Guido mi anticipa.
-Si è fatta male a una caviglia, non riesce a camminare.- dice tranquillamente e vedo il viso di Giusy distendersi.
-Sorry ragazzi, ma non abbiamo tempo da perdere in chiacchere, dobbiamo andare avanti a cercare my brother e Tamara!- dico io decisa. Sono troppo legata a Fabio, diciamo che da quando mio padre se ne è andato è stato lui il mio punto di riferimento e se dovesse succedergli qualcosa non me lo perdonerei mai.
-Tu non vai da nessuna parte, tu te ne torni alla baita.- mi dice Bruno con sguardo severo.
-What?-
-Non puoi proseguire con quella caviglia, mi rifiuto di portarti avanti.-
-Forse non mi conosci darling, ma io sono Antonella the best, e non sarà una caviglia slogata a fermarmi, e se tu non vuoi venire con me proseguo con Giusy e Guido.-
Mi ritiene forse un impiccio? Non se ne parla nemmeno che io non vado ad aiutare mio fratello. Mi volto a guardare i due fidanzati per cercare il loro appoggio.
-Mi dispiace Antonella, ma noi siamo d'accordo con Bruno, se ti fa tanto male rischi solo di peggiorare.-
-Ah si? E allora vado da sola a cercare mio fratello, andatevene pure avanti voi.-
-Tontonella, ma quanto sei stupida! Cerca di ragionare, non puoi proseguire in queste condizioni.- mi dice Giusy.
-Si che posso, e poi mi fa già meno male.- mento io.
-Tu così non prosegui.- dice perentorio Bruno che forse non ricorda chi sono, perchè io, Antonella the best, non mi faccio mettere in piedi in testa da nessuno, tantomeno da uno che mi ha ferita enormemente e infatti non lo degno di uno sguardo e mi volto verso Giusy.
-Tu dovresti capirmi, cosa faresti al posto mio se al posto di Fabio ci fosse Matias?-
Ora vedo Giusy in difficoltà indecisa, poi però cede e tenta di convincere i ragazzi.
-E poi scusate, mi lascereste andare da sola fino alla baita?- domando io in tono arrogante.
-No, Giusy verrà con te, è troppo pericoloso anche per lei proseguire.-
-What?- esclama Giusy e la guardo sorpresa, possibile che starmi così a stretto contatto le faccia male?


Sto ancora correndo giù per la discesa, non so la direzione in cui sto andando, ormai non vedo più nessuno. Mi dò della stupida ad essermi buttata così nella mischia a correre per una montagna in cerca di tre assasini, ma non so cosa mi sia preso, quando ho visto Antonella e Gonzalo partire spediti mi sono sentita in pensiero per loro e sono dovuta partire, proprio io che me ne sono sempre fregata delle persone, che questa gita mi stia cambiando?
Ora però mi fermo, non ha senso continuare se non so dove andare. Mi blocco di colpo e la mia non è una scelta saggia perchè sento qualcuno da dietro piombarmi addosso, come se non avesse fatto a tempo a fermarsi e mi ritrovo con la faccia sul terreno.
Il mio cuore aumenta i battiti per lo spavento ma poi sento una voce che mi tranquilizza.
-Luciana, scusa, tutto bene?-
-A parte il fatto che sono ricoperta di fango dalla testa ai piedi, si Gonzalo sto bene. Ma cosa ci facevi dietro di me?-
-Ti stavo seguendo, non volevo ti capitasse qualcosa.-
Sorrido dolcemente, è un tesoro, ma come ho fatto a farmelo scappare?
Un urlo agghiacciante pone fine ai miei pensieri. Io e Gonzalo ci guardiamo e ci viene in mente un solo nome.
-Tamara!-





Fine capitolo.
Chiedo umilmente scusa per il ritardo, ma ora sono tornataaa!!:)...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ora naturalmente andiamo più sull'azione!
Un grazie di cuore a: bubukenia, il phard di biancaneve, alydivinathebest95, carmen96, tesoro1996, girlstar, jake_me.
Scusate ancora per il ritardo.
Un bacione
Gaia
  
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