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Autore: GimyTwin    16/06/2010    1 recensioni
Una ragazza che diventerà presto ciò che ha sempre sognato. Farà tante avventure assieme ai suoi compagni avventurieri e scoprirà posti nuovi... spero di avervi incuriosito a tal punto da farvelo leggere... e spero che sia altrettanto bello e intrigante il testo...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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... “Mmmmhh…” disse J. “ … ok. Va bene. Ti prenderò con me.”

“ Anche perché non c’è nessun altro candidato. Ma comunque è molto brava… Mi sa’ che mi farà molto comodo… La piratessa di prima era una buona annullaHo fatto bene a scegliere questo paese…” pensò.

Se ne stava per andare sulla sua “piratesca” nave che Ester gridò: “ Aspetti un attimo! Vi devo chiedere una cosa: quando partiremo?”

“Prima di tutto dammi del tu.” Rispose J. con l’aria di uno che è stato offeso gravemente.

“Ok. Mi puoi dire quando partiremo?” richiese lei, stufa. Non le piaceva ripetere le cose, e le dava sui nervi a chi glielo faceva fare quando aveva capito perfettamente. Era una cosa che non la mandava giù: la definiva “insopportabilmente insopportabile”.

“Certamente. Partiremo oggi stesso, tra un’ora.”

“ Tra un’ora! Come tra un’ora!...” rispose lei agitata  “… Credevo saremmo partiti come minimo domani!!! E poi volevo fare un addio come si deve, non prepararsi le valigie, dire addio e partire!!” concluse urlando. Era sorpresa, molto sorpresa.

J. non rispose, ma per un attimo che le parve interminabile, la scrutò con attenzione concludendo: “ E va bene, partiremo domani… ma solo perché sei nuova, non credere che ti dia ogni volta quello che vuoi, non funziona così su questa nave, cara mia. Ricordatelo bene.”. Poi, sottovoce, aggiunse: “Intanto ne posso approfittare per fare rifornimento.” Infine parlò rivolto alla ragazza:” Comunque… domani ti voglio qui alle nove precise”. Con queste parole finì la “discussione” e ritornò sui suoi passi.

“Ok. A domani.”

Ester non era molto contenta, ma lo era più di prima: aveva prolungato il giorno d’addio fino a domani (non era ciò che sperava, ma si accontentò).

Per tutto il giorno Ester e Florinda (sua madre) fecero tante cose assieme: l’ultima giornata di shopping, l’ultima spesa assieme, l’ultima passeggiata assieme, e molte altre cose assieme.

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Quando la sera arrivò, tornarono a casa e fecero l’ultima cena assieme, compreso il padre. Questa volta le due donne comprarono cibo cinese, il loro preferito, e se lo gustarono fino a scoppiare.

Andò su in camera sua e si mise a pensare del capitano John James e si accorse di un cosa…
Infatti prese il suo diario segreto e cominciò a scrivere:

Oggi, martedì 1° Giugno 1919, è accaduta la cosa che ho sempre sognato: diventare piratessa!!!!! Non lo sono ancora diventata, ma ufficialmente si. Ansiosa, agitata e triste, questi sono gli aggettivi per definire il mio carattere in questo momento: ansiosa e agitata perché domani mattina alle “nove precise”, come aveva detto  il capitano John James ( da me soprannominato J.), dovrò partire. Triste, invece, perché domani lascerò praticamente per sempre la mia cara e adorata mamma. Oggi, inoltre, mi sono accorta che… che… mi sono… Non ce la faccio neppure a scriverlo sul mio diario segreto dove so’ che nessuno leggerà mai!!! Dai, Ester, fatti coraggio e scrivilo!!! MI SONO  ACCORTA CHE SONO INNAMORATA DEL CAPITANO!!!!!!! Ecco, l’ho scritto. Oggi, mentre stava pensando alla domanda che avevo fatto, mi ero accorta che mi fissava e così cominciai a fissarlo anche io: i suoi capelli biondi mossi dal vento mi hanno incantato e i suoi occhi azzurri oceano… oohhh, i suoi occhi, quello si che è uno sguardo… stupendo, strabiliante, incantevole. E poi, il suo corpo, sembra quello di una bambola, sembra finto. E’ stupendo. Ecco perché mi sono innamorata. Mi domando come mai non si sia innamorato nessuno (lo so’ perché nessuno apparte me lo fissava continuamente con quegli occhi incantati da innamorata)…

Si addormentò così, persa nei pensieri del capitano John James.

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La mattina arrivò presto.

Ester si alzò e, perplessa, si chiese fra sé: “E’ stato un sogno oppure è successo veramente?”. Era confusa perché le sembrava impossibile che il suo sogno più grande si stesse per realizzare...

Si vestì e poi andò giù in cucina: questa era una stanza abbastanza grande tutta arredata da mobili in legno chiaro. Su qualche scaffale c’erano della foto: lei appena nata, i suoi genitori al giorno di matrimonio, Ester il primo giorno di scuola, i suoi genitori pronti per partire per il viaggio di nozze,…

“Ma che bella colazione che hai preparato mamma! Lo hai fatto apposta per me?” disse meravigliata lei.

“Si… mi mancherai molto, lo sai?”

“Lo so, anche tu. Però adesso cambiamo discorso, non vorrei rovinare questa splendida mattinata”

“Già, hai perfettamente ragione, dobbiamo godercela fino in fondo. Dobbiamo sbrigarci però, perché fra un’ora devi partire. A proposito, ti sei preparata la valigia, tesoro?” chiese sua madre.

“Si si, non ti preoccupare, è tutto in camera. L’ho fatta ieri prima di andare a letto.” Concluse lei.

Fecero colazione chiacchierando e mangiando e la finirono prima di quanto pensassero, così fecero una luuuuuuuuuuuuunga passeggiata per il parco, per il “lungomare” e quando arrivarono al porto erano fatalità le 9.00.

“Buongiorno Ester!! Puntualissima, complimenti!!!” esclamò J.

“Grazie J.” Rispose cordialmente Ester

“J.? Mi piace. Bella fantasia. Nessuno mi ha mai chiamato con un soprannome… Se andrai avanti così finirai bene, ER”

“Grazie” non se ne accorse subito che l’aveva chiamata con un soprannome e quando se ne rese conto, si girò e disse: “ Bel soprannome anche il vostro J.”

“Mamma, ora devo andare, addio.”

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Dopo aver chiamato l’intero equipaggio, li presentò a Ester:

“Ecco qui il mio equipaggio: i tre mozzi Luca, Diego e Gianmaria; quello che dice “TERRAAAAAAA IN VISTAAAAA!!!!!!” si chiama Renato (lo ha detto così perché magari Ester non capiva); la cuoca Anastasia, l’aiuto-cuoca Fenì, la cameriera Andrea, il mio “braccio destro” Louis (pronuncia: Luis) e la timoniera Kilia. Soprannomi: Lu, Diego e G (Luca, Diego e Gianmaria), Ro (Renato), Ania (Anastasia), Fe (Fenì), Andrè (Andrea), Louis e Ki (Kilia). Tu, Ester, sarai la donna che farà…” il capitano si fermò un attimo per decidere ”… ciò che servirà, ovvero tu sarai l’aiuto di chi ha bisogno. Se non c’è nessuno che ha bisogno di una mano scegliti qualcosa da fare.” Concluse lui andando verso la sua cabina.
“Ah, a proposito. Louis! Mostra a Er la sua cabina!”

“Ma certo… J.” Aggiunse lui un po’ timoroso.

“ Vedo che la voce si è sparsa velocemente, è???”

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Quando fu sola, posò le sua valige per terra e si guardò attorno. Era un posto incantevole: i vetri in vetro soffiato rendevano l’ambiente con un non so’ che di… piratesco, il letto, o meglio, l’amaca era di un tessuto color panna, l’armadio in legno di olivo era molto grande e spazioso, adatto per femmine, lo specchio talmente ampio che ci si poteva specchiare in due, e la cosa che incantò di più fu il lampadario: di grandezza media con gocce di veri diamanti che penzolavano e si scuotevano quando c’era un po’ d’aria.

 

 

 

Ciao! Innanzitutto volevo chiedervi scusa per gli errori di battitura e, soprattutto, perchè avevo promesso, nel primo capitolo di questa storia, che questo capitolo sarà "apparso" entro quattro giorni, ma, invece, non è successo. Quindi non prometterò mai più niente ma scriverò che aggiornerò al più presto, come ora: aggiornerò il più presto, miei cari lettori e lettrici. Poi volevo ringraziare chi mi ha recensionato. Ok, ho finito. Kiss JasmineAzzurra (Ambra)

  
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