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Autore: SadnessNeverEnds    16/06/2010    3 recensioni
Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti.
Richie e Thanatos sono due ragazzi emo.
Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMBROSIA.

Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti di 17 anni.

Richie e Thanatos sono emo.

Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.

 

Richie s'irrigidisce al contatto delle labbra di Thanatos sulle sue. Sono morbide, forse baciare i petali di una rosa sarebbe la stessa cosa, tuttavia sa che invece le sue sono screpolate e martoriate, quindi si vergogna di questo suo difetto e indietreggia. Thanatos lo lascia andare e si ritrae nella sua parte di letto. Ha perso il coraggio che prima s'era impossessato dei suoi arti, riemerge il dolore per la ferita e un velo di sonno gli comincia a rallentare i processi mentali. Richie però si accorge prontamente che quella vicinanza col gemello, quel calore nel letto, quella dolcezza diffusa, gli sta indebolendo i sensi notevolmente. Si sente così leggero d'un tratto...

"Thanatos" sussurra, infiltrandosi nel muro di silenzio che stava per erigersi. Il suo alito dall'odore di tabacco raggiunge le narici del fratello.

"Richie?" bisglia quest'ultimo, il cui fiato invece odora di pulito, dentifricio alla fragola. Nessuna parte del loro corpo è combaciante, però la consapevolezza di poter cambiare tutto con un solo movimento eletrizza l'atmosfera.

"Ti ho fatto male?"

"No, mi sono medicato." Un rumore di lenzuola indica che Richie si è coperto di più, l'aria fuori dal letto è così pungente.

"Non intendevo prima. Intendevo...per colpa delle mie labbra screpolate..." dice a voce bassa, emettendo nell'aria ancora quel suo odore di ragazzaccio di strada. A qualcuno potrebbe dare fastidio, ma per Thanatos quelle esalazioni velenose sono vitali.

"Neppure" replica con un fil di voce. Sta torturando le maniche del suo pigiamino azzurro, prima ha avvertito la ruvidezza del jeans del fratello e questo contatto gli ha causato molti brividi lungo la schiena.

"Allora...non ti dispiacerebbe se io..." Richie non conclude la frase, si avvicina solamente, così da avere le proprie labbra ad un millimetro da quelle del gemello. Un'altra folata di odore di fumo e alcool, un'altra ondata di vertigini, un'altra spinta a non fermarsi e a curare il male nel cuore di quel principe tenebroso e solitario.

"No" sussurra Thanatos e l'attimo dopo le labbra di Richie ricoprono le sue. Morbidezza contro durezza, fragole contro sigarette, dolcezza contro violenza.

Le bocche rimancono incollate per più di un minuto, senza che cambi nulla, inosservate dagli occhi serrati. Poi il corpo atletico di Richie si porta sopra quello di Thanatos, al centro del letto ora un po' più gonfio. Richie toglie le mani di Thanatos dalle maniche di pigiama che stavano sminuzzando; le solleva sul cuscino, le intreccia con le sue e intanto comincia a sentire qualcosa più sotto di molto indurito. Entrambi sentono la necessità di aprirsi: socchiudono le bocche e finalmente le lingue si incontrano, si avvitano, si attorcigliano a spirale. La saliva amara di Richie si mescola a quella zuccherosa di Thanatos. La repirazione aumenta in modo direttamente proporzionale con la passione che cavalca la cresta dei loro baci sempre più profondi e intensi. La temperatura sale, il desiderio anche; ogni barlume di razionalità cede il passo alla curiosità, alla bramosia, all'istinto.

«Quale paradiso ho mai raggiunto? Questo è il sapore...il sapore dell'Ambrosia» pensa Thanatos, la cui mente riesce a formulare un'ultima frase. Le mani di Richie abbandonano momentaneamente quelle del fratello e s'inoltrano nei suoi capelli, così lisci e soffici, profumati di shampoo. Percorrono la carne del suo cranio, l'accarezzano, la graffiano lentamente, la fanno rabbrividire. A Thanatos quella sensazione ricorda quando loro madre li cullava, perché è un gesto molto rassicurante e testimonia completa fiducia nell'altro. Le lingue girano con regolarità, principalmente nella bocca di Thanatos, infatti le guance di Richie sono quasi svuotate. I gemiti che sfuggono mentre cambiano la direzione o la velocità del bacio giungono come suggelli alle orecchie, suggelli di un piacere che s'intensifica ogni minuto che passa. 

E se la spessa stoffa dei jeans di Richie riesce a nasconderne la scalpitante erezione, quella fine del pigiama di Thanatos no. Proprio per questo, occorre una pausa. Thanatos si stacca, labbra inumidite e arrossate, e socchiude gli occhi trasparenti. Richie lo imita, ma si appoggia sui gomiti con le braccia ai lati del corpo sotto il suo. Il fiatone che li porta ad ansimare è molto eccitante. Richie non resiste. Si curva e schiocca un bacio sul collo leggermente sudato di Thanatos, che subito sobbalza dal piacere. Scappa un sorriso; fin dove arriveranno?

"S-Senti Richie, fermiamoci q-qui. È già abbastanza complicato..." farfuglia Thanatos, scuotendo il capo.

"Non riesco" risponde semplicemente Richie e schiocca un'altra lappata sul collo niveo del fratello. Una volta assaggiata l'Ambrosia, sei destinato per sempre a cercarla e sempre in quantità crescenti.

"Insieme, insieme riusciremo. Per favore, ascoltami prima che sia troppo tardi" ripete convinto il più lucido dei due. Richie questa volta reagisce male.

"Sei stato tu a baciarmi per primo" afferma a denti stretti "cosa c'è, non ti piaccio?" Thanatos subito scuote la testa. Tutt'altro.

"No, è che..." non riesce a esprimersi. Una fitta di mal di stomaco lo blocca. E un terribile nodo alla gola non si scioglie.

"Ho capito. Notte" deduce Richie, alzandosi di scatto. Esce dal letto, si toglie la maglietta e i jeans, poi, con solo i boxer, s'infila nel suo gelido letto. La sua sagoma magra e bianchissima ha appena illuminato l'oscurità, prima di scomparire. Le coperte ci metteranno un po' a scaldarsi, intanto migliaia di brividi scuotono le sue membra. Il lato positivo è che almeno annullano l'erezione del tutto. Thanatos sprofonda nel baratro dei rimorsi. Che ha combinato? Era tutto perfetto...

«Forza, alzati! È qui, è ancora qui lui! Raggiungilo, digli che lo ami e abbandonati ai suoi baci!» gli suggerisce una voce nel cervello, ma lui la scaccia con orrore. Una canzone, serve una canzone per comunicare. Allunga il braccio fuori dal letto e afferra il telecomando dello stereo della camera.

«Ma quale canzone! Parla, grida, vai!» insiste la voce, destinata però a rimanere inascoltata.

Le note del pianoforte partono quando Thanatos preme il pulsante -play-. È -It ends tonight-, una canzone rock-emo che entrambi adorano, entrambi conoscono a memoria, entrambi canticchiano quando nessuno li sente. Comunicherà al posto delle loro voci mute? Calmerà quei due cuori incalzanti? Avvicinerà le loro menti così ottenebrate? O tutto finirà questa notte?

 

Your subtleties
They strangle me
I can’t explain myself at all.
And all that wants
And all that needs
All I don’t want to need at all.

(Le tue sottigliezze
mi soffocano
Non riesco proprio a spiegarmelo.
e tutti i desideri
E tutti i bisogni
Tutto ciò di cui non voglio avere affatto bisogno.
)

The walls start breathing
My mind's unweaving
Maybe it's best you leave me alone.
A weight is lifted
On this evening
I give the final blow.

(i muri iniziano a respirare
la mia mente è ferma
forse la cosa migliore è che mi lasci solo.
Un peso è tolto
questa sera
do l’ultimo respiro.)

  
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