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Autore: Erik Winterking    17/06/2010    1 recensioni
"Apro gli occhi, stanco, e mi domando per un momento da quanto tempo sono seduto sul pavimento. Pietra fredda e lucida, tagliata a grandi blocchi. Mi guardo intorno. Sono rinchiuso in una cella, illuminata solo da una lampada sul soffitto, davanti alle sbarre. Niente finestre. Una branda di legno con una coperta e un cuscino. Mi stiracchio e sospiro. Tra poco dovrebbe essere qui. Arriva sempre. Nel cono di luce si staglia una figura. Come al solito mantiene il volto in ombra. L'uomo senza faccia mi fissa – o meglio, credo che mi fissi. Dato che non ha una faccia è difficile dirlo. Stavolta non parlo e mi limito ad osservarlo. Una volta mi scagliavo contro di lui, ma so che non servirebbe. Dopo qualche minuto si gira e se ne va, silenzioso com'è arrivato. Credo di averlo visto scuotere la testa. Ci sarebbe da domandarsi come ho fatto a ritrovarmi qui... ma purtroppo, so che l'uomo senza volto sono io. La prigione è dentro di me..."
Un'altra storia in bilico tra due mondi, quello reale e quello dei sogni.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I
Prigionia


Apro gli occhi, stanco, e mi domando per un momento da quanto tempo sono seduto sul pavimento. Pietra fredda e lucida, tagliata a grandi blocchi. Mi guardo intorno. Sono rinchiuso in una cella, illuminata solo da una lampada sul soffitto, davanti alle sbarre. Niente finestre. Una branda di legno con una coperta e un cuscino. Mi stiracchio e sospiro. Tra poco dovrebbe essere qui. Arriva sempre.
Nel cono di luce si staglia una figura. Come al solito mantiene il volto in ombra. L'uomo senza faccia mi fissa – o meglio, credo che mi fissi. Dato che non ha una faccia è difficile dirlo. Stavolta non parlo e mi limito ad osservarlo. Una volta mi scagliavo contro di lui, ma so che non servirebbe.
Dopo qualche minuto si gira e se ne va, silenzioso com'è arrivato. Credo di averlo visto scuotere la testa. Ci sarebbe da domandarsi come ho fatto a ritrovarmi qui... ma purtroppo, so che l'uomo senza volto sono io. La prigione è dentro di me... e ora è tempo di svegliarsi.

Mi alzo faticosamente e mi metto a sedere sul letto. Muovo i piedi, come a saggiare la solidità del pavimento di legno sotto di loro. Mi passo le mani sulla faccia, stropicciandomi gli occhi. Bene, tempo di vivere un'alra entusiasmante giornata.
Non che ci sia qualcosa di particolarmente negativo, nella mia vita. Sono solo un po' distaccato da tutto. Rispondo a monosillabi, parlo poco e spesso guardo la gente come se fossero cavie da laboratorio. E questo, stranamente, non aiuta troppo la mia vita sociale... ma, del resto, non è che abbia mai desiderato averne una.
Fortunatamente, almeno sono riuscito a trovare un lavoro che coincida con il mio interesse primario – la scrittura. Faccio il revisore di bozze per una casa editrice, e occasionalmente ne approfitto per pubblicare qualche mio racconto. Beh, finché ne scrivo. Sono più o meno due mesi che non ho più un'idea da sviluppare. Ma, del resto, non sono uno scrittore professionista, quindi posso anche sopravvivere correggendo gli scritti degli altri.

«Ehi, Erik!»
Mentre sto per uscire, il signor Jansson mi ferma. È il proprietario del miniappartamento in cui mi sono sistemato. Spesso mi fanno notare che avrei potuto comprare un locale che fosse mio, ma non ne ho mai sentito il bisogno. Conduco quella che si potrebbe definire “una vita spartana”, con decisamente pochi lussi e comodità. Del resto, non sento di averne bisogno.
«Sì, signor Jansson, che c'è?»
«Oh beh, volevo avvisarti che dovrai dividere l'appartamento. Ti avevo detto che era per due, giusto?»
Cerco un attimo di ricordare il nostro dialogo quando avevo trattato l'affitto, senza riuscirci granché. Ma in fondo, spazio ce n'è in abbondanza, e la cosa mi lascia piuttosto indifferente.
«Ah, ok. Per me non c'è problema.»
«Sì, ma pare che il nuovo coinquilino arriverà stanotte tardi.»
«Beh, se non fa troppo rumore può arrivare a qualsiasi ora. E anche se lo facesse, ho comunque il sonno pesante, quindi non importa.»
«Ok allora, se per te non ci sono problemi...»
«Davvero nessun fastidio. Buona giornata, signor Jansson.»

Ed ecco, finalmente un po' di relax. Al lavoro, con un foglio di carta davanti e una matita in mano – le preferisco alle penne. Più facili da gestire. Esistono solo le parole, la grammatica, la sintassi, la buona scrittura e il mio senso critico. Beh, un bel pozzo di roba. Ma non mi serve altro.
«Erik? Erik, sto parlando con te!»
«Oh, scusa Anette. Ero concentrato nella lettura.»
«Lo so, lo so, come al solito. Credo che smetterò di chiamarti e comincerò direttamente a scrollarti, quando mi servirà la tua attenzione.»
«Non è una cattiva idea. Allora, cosa c'è di nuovo?»
«Le solite cose, altre bozze. E mi serve un consiglio su un passaggio in cui ho trovato una ripetizione che a me sembra piuttosto stridente, ma qualsiasi parafrasi cerchi di fare per evitarla finisco sempre con il complicare enormemente il discorso.»
«Già, succede spesso. E poi a volte ci sono frasi o passaggi in cui le ripetizioni sono proprio inevitabili... fa' vedere.»
Anette mi porge un foglio con un paragrafo evidenziato. Mi metto a leggere, lasciando correre i pensieri, perdendomi nelle parole... e via per un'altra giornata di lavoro, prima del meritato riposo di domani. Del resto, anche la cosa più appassionante del mondo stanca.


Ta-dah! E stavolta vi delizio con un WIP (work in progress XD) che ho cominciato stamattina. Non so dire quanto durerà (credo i soliti cinque capitoli, più o meno come Nemo), nè, quando e se riuscirò ad aggiornare (o scrivere), ma spero comunque che vi piaccia! E se non vi piace... vabbè affari vostri =P in ogni caso era quello che sentivo di scrivere.
Ah, Erica_8, grazie per il paragone con la Meyer! Devo essere sincero... non ho letto nessuno dei libri di Twilight, nè ho visto i film. Neanche perché odi il genere, quanto proprio per mancanza di interesse... non ho mai avuto voglia di cominciarne uno. Comunque, dicono generalmente è scritto abbastanza bene, e in fondo non credo che sia così orrendo. L'unica cosa che può essere fastidiosa è la mania, ma quella non è colpa del libro... piuttosto di chi ci vuole guadagnare... ma pace.
È più o meno tutto? Direi di sì. Alla prossima, affezionati quattro lettori! (Come diceva il caro vecchio Manzoni ^^)

Erik che vorrebbe stare al fresco nelle lande del Nord perché qui fa caldo!
   
 
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