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Autore: Ulissae    17/06/2010    2 recensioni
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010: a year togheter", indetta dal C.o.S.
«Perdonami del ritardo, Tom, questi giorni sono da cancellare»
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sproloqui: cos'è! Pubblico di nuovo su HP? Il mondo sta finendo *urla, strepiti, disperazione* Mi spiace dovervi procurare questo dolore ù_ù ma quando l'ispirazione arriva, eh, bhé, io non posso farci nulla ù.u
La storia è ambientata nel periodo dopo la morte di Mirtilla Malcontenta, poco prima che Tom denunci Hagrid. È ambientata in questo periodo, secondo questa fonte (:
La fanfiction partecipa all'iniziativa 2010: a year togheter indetta dal Collection of starlight, con il prompt 88. Ritardo programmato

Evil granny with lovely eyes



In Inghilterra, d'estate, non fa mai molto caldo; piove sempre, il cielo è grigio, e il mantello della divisa è sempre molto utile.
Eppure, in quella stanza, si stava male.
Precisamente, si soffocava.
I rumori provenienti dagli strambi aggeggi in movimento, creavano un caos indistinto che, però, non riusciva a giungere alle orecchie di Tom.
Questo, con le mani sulle ginocchia, continuava a fissare dritto davanti a sé; le sopracciglia aggrottate e lo sguardo perso verso la finestra enorme.
Il lago era scuro e il sole sembrava fosse stato inghiottito dagli alberi scheletrici e inquietanti della Foresta Proibita.
Era da mezz'ora che stava in quell'ufficio e nessuno sembrava volerlo degnare di attenzione. Né i quadri di ignoti personaggi, né quella stramba fenice, che lo fissava con troppa insistenza.
Lo infastidiva quell'uccello rosso, sembrava così umano da parere un animagus. Gli fece una smorfia irritata e ritornò a guardare fisso.
Stava sprecando tempo. Tempo che poteva investire in altri modi, ben più utili, non solo a lui, ma a  tutto il mondo magico.
Si sentiva spiato, e non aveva potuto accedere per giorni al suo piccolo e oscuro mondo.
Quei minuti interminabili erano serviti unicamente a solidificare ancor meglio la storia che avrebbe salvato il tutto -che lo avrebbe salvato.
Sentì il cigolio della pesante porta di legno scuro che si apriva e voltò rapidamente la testa.
I capelli grigi dell'insegnante e i suoi occhietti vispi lo fecero immobilizzare per un attimo. Strinse le labbra in una linea sottile e ritornò composto.
Silente percorse con brevi passi rapidi la stanza, andando a raggiungere il ragazzo. Posò una mano sulla sua spalla, con fare amichevole e sorrise.
Tom odiava quel sorriso, e quegli occhi, e quella barba, e quelle rughe, e quel celeste, e il suo cappello, e il modo con cui quel naso aquilino si avvicinava alle labbra, mentre tentava di rassicurarlo.
Sembrava che avesse sempre tutto sotto controllo, che conoscesse tutto, che sapesse tutto.
«Perdonami del ritardo, Tom, questi giorni sono da cancellare» si sedette pesantemente sulla sedia enorme dietro la scrivania e incrociò le mani sul ventre.
Alzò lo sguardo e spostò un poco gli occhiali a mezzaluna.
«Non ti ha dato fastidio, vero?»
Tom non disse nulla, scosse la testa e sorrise amabile.
Eppure, dentro il cuore, era sicuro che quel ritardo fosse tutt'altro che involontario.




Angolo autrice:
Chiarimento ù______ù I quadri nell'ufficio di Silente non sono quelli di altri presidi, visto che è ancora un professore, ma quelli di persone magari a lui care o semplici quadri.
Non ho altro da dire (:

Per qualunque domanda, attinente alla storia, a me o agli uccellini che cantano fuori dalla mia finestra, potete usare questo sito e porgermela anonimamente.
   
 
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