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Autore: CowgirlSara    21/11/2003    1 recensioni
Potrà il re di Rohan affrontare questa ennesima sfida come le altre battaglie che ha combattuto? O essere traditi dalla persona amata è una ferita troppo dolorosa anche per un guerriero come lui? Arriverà infine il riscatto, per una donna che non spera più? La vita della sposa di Legolas dipende da loro... Una specie di seguito di "It looks like you".
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Eomer, Legolas, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

PICCOLA INTRODUZIONE DI SARA

Questa è la mia seconda fan fiction basata su LOTR; spero che abbiate letto "It loooks like you", perché è una specie di seguito, cioé ritroverete la coppia Enid-Legolas, ma il tono del racconto è leggermente diverso.

La prima parte è abbastanza romantica (per non dire qualcosa in più), specie in certi punti, ma non temete, ne succederanno di cose! ^___^

Nel testo sono presenti numerose canzoni; ovviamente ogni diritto appartiene ai loro legittimi autori, e se le ho usate è solo per amore.

Voglio ringraziare alcune persone: Beppe, Chico, Daniele, Massimo, Danilo e Sergio per le canzoni che ci hanno dato e continuano a darci, che m'ispirano nella vita e nella scrittura. Sempre Nomadi.

In conclusione ringrazio Ruby e Itsuki, per aver letto in anteprima i miei racconti, ed averli apprezzati, poi Spike, che non ha letto i miei racconti di LOTR, ma un giorno lo farà (Sara minacciosa mode-on), e infine tutti i ragazzi del Bluecrow che occupano un posto speciale nel mio cuore. Un bacione.

Sara

 

 

Prologo

 

She's anything in the world

That you cannot explain

But when she throws me a smile

It's like fire in the rain...

(She's a mystery - Bon Jovi)

 

Il cielo sopra Meduseld minacciava pioggia, ma gli piaceva; un tempo, quando affrontava lunghi turni di guardia a cavallo, odiava la pioggia, quell'odore che c'è prima che piova, ma adesso no, perché il colore del cielo, grigio violaceo, gli ricordava quello dei suoi occhi.

La guardò, ferma vicino al bordo del bastione, con i lunghi capelli scuri che rimbalzavano nel vento, assorta in chissà quale pensiero; adorava quei suoi momenti di astrazione, gli veniva voglia di esplorare la sua malinconia, immergersi nelle profondità di quegl'occhi color della pioggia e scoprire i suoi segreti. Il pensiero che le cose che gli diceva erano solo una minima parte di ciò che aveva dentro di se, a volte lo preoccupava, ma era così affascinante il suo mistero e così insondabile la tristezza in fondo ai suoi occhi, che desiderava solo renderla felice.

Sorrise, pensando a come si erano conosciuti, e pensare che odiava quel tipo di ricevimenti; lui si sentiva un rude uomo della pianura, anche ora che era re, si sentiva a suo agio solo sul cavallo o in compagnia dei suoi fedeli Rohirrim. Era sempre stato meglio bevendo vino intorno ad un fuoco da campo, a ridere con i compagni, che salutando nobili e notabili in una sala addobbata, con addosso un vestito elegante; invece quella volta aveva ceduto alle suppliche di Eowyn, partecipando alla festa. Ora la ringraziava, perché aveva conosciuto Serena, la donna dei suoi sogni, l'unica con la quale sognava di dividere il suo trono.

"Serena..." La chiamò dolcemente, e la sua voce si perse nel vento; lei, però, si voltò e gli sorrise, con quel suo sorriso malinconico e remoto. Eomer si avvicinò.

"Dimmi, mio re." Gli disse, voltandosi verso di lui.

"Non senti freddo qui fuori? Il vento è forte..." Le chiese l'uomo, prendendole le mani.

"No." Rispose lei, negando col capo. "Amo le manifestazioni della potenza della natura." Aggiunse sorridendo; lui fece altrettanto.

"Sei certa che in te non ci sia qualche discendenza elfica?" Domandò Eomer ridendo.

"Penso proprio di no..." Mormorò lei chinando il capo tristemente.

"Non m’interessa, comunque." Affermò l'uomo abbracciandola. "Le tue origini non sono importanti,  la splendida persona che sei è importante..." Aggiunse carezzandole dolcemente i capelli scuri. "La donna che amo lo è."

"Oh, Eomer..." Sussurrò la ragazza, posando la testa sulla sua spalla e chiudendo gli occhi. "Io non merito..." Ma la sua voce era impercettibile.

"Ascolta, amore mio." La richiamò lui, Serena rialzò il capo per guardarlo negli occhi. "Tra pochi giorni sarà il mio compleanno, in quell'occasione vorrei annunciare il nostro fidanzamento..." Lei spalancò gli occhi, sorpresa. "Ma prima, devo sapere una cosa... Vuoi sposarmi, Serena?" Aggiunse con voce rotta dall'emozione.

"Eomer, io..." Balbettò la fanciulla.

"Sì, lo so." La interruppe lui annuendo. "Ti ho colto di sorpresa, ma non devi rispondere subito, abbiamo ancora qualche giorno, puoi pensarci." Le disse sorridendo e continuando a stringerla a se. "Ma spero che accetterai." Mormorò poi, dolcemente, chinandosi per baciarla.

Gli occhi di Serena vagavano sul cielo grigio, trafitto dai fulmini, mentre quelli di Eomer erano chiusi; il re di Rohan le stava dando uno di quei meravigliosi baci che lei aveva imparato a conoscere, ma ora non poteva, non riusciva a perdersi in esso, come le era capitato le altre volte...

 

SAI TRA LE MANI HO STRETTO QUEL GELO

PERCHE' DOMANI RICORDASSI CHE C'ERO

CHE ERO NEL MONDO A FARE A MORSI L'AMORE

COME OGNI ARSA CREATURA...

(LA ROSA DEL DESERTO - NOMADI)

 

. Il cuore che batteva in gola, mentre la notte avvolgeva ogni cosa col suo mantello d'oscurità; camminava nei lunghi corridoi freddi, coi piedi nudi, solo la luce della luna, fuoriuscita per un attimo dalle nuvole, come per ricordare che sei colpevole. Si fermò davanti ad una porta e strinse forte tra le mani l'impugnatura dello stiletto affilato. <Un colpo al cuore, uno solo, non soffrirà..>. Prese un ultimo respiro ed entrò, silenziosamente; la luna era sparita, mentre si avvicinava al letto e guardava la sagoma supina.

La luna, però, è traditrice si sa... ed eccola tornare, abbandonata dall'ennesima nuvola, pronta ad illuminare quel corpo disteso.

Lo guardò, supino, con le coperte fino alla vita, il torace nudo che si alza e si abbassa col respiro; i lunghi capelli biondi scuri sparsi sul cuscino, il bel volto virile, ma dolce. Ringraziando il cielo i suoi occhi erano pesantemente chiusi, perché non avrebbe potuto resistere al suo sguardo, a quei grandi occhi verdi da bambino, che potevano essere pieni di furore guerriero e un attimo dopo osservarti con tenerezza infinita; gli occhi più belli che avesse mai visto...

Alzò il pugnale sopra la testa, sopra il suo petto, tentò di convincersi che era la cosa giusta da fare, nonostante il cuore dicesse che non è così...

Le palpebre del re di Rohan si fecero più leggere; forse perché l'istinto guerriero lo avvertì di qualcosa, o, più semplicemente, per una pausa del sonno, fatto sta che i suoi occhi si aprirono lentamente. Le sue iridi si spalancarono, quando il riflesso della luna colpì la lama alzata contro di lui, ma lo stupore non era tanto di vedere che stavano attentando alla sua vita, quanto di scoprire CHI lo stava facendo...

La sua forte mano strinse il polso sottile, mentre il pugnale stava calando sul suo corpo, un gemito uscì dalle labbra dell'aggressore, la lama cadde sulla coperta senza forza.

"Serena?" Chiese allibito il sovrano; gli occhi verdi fissi sul volto impaurito della fanciulla. Fu un attimo: lei spostò gli occhi sul pugnale, lo afferrò con la mano libera e tentò di nuovo di colpire Eomer; lui reagì, caddero a terra, l'uomo era troppo forte per lei, ma resisteva comunque, tentando di colpirlo. Finché Eomer non le diede un manrovescio facendola sbattere contro la parete; la ragazza svenne. Il re di Rohan fissò per un attimo il corpo esanime della donna che amava, poi prese un lungo respiro.

"Sorella!" Chiamò a voce alta. "Eowyn, vieni qui!" Insisté; pochi attimi dopo, trafelata, sopraggiunse la principessa. Vedendo la ragazza a terra, la dama sgranò gli occhi stupita.

"Che cosa è successo?" Domandò preoccupata al fratello, che era immobile, gli occhi vacui, in piedi vicino al letto.

"Ha tentato di uccidermi..." Rispose Eomer con tono incredulo, indicando il pugnale.

"Cosa?!" Esclamò la fanciulla, spostando lo sguardo da lui a Serena stesa a terra. "E'... è morta?" Sussurrò; Eomer sospirò intensamente, non lo sapeva. Eowyn, allora, si chinò vicino alla ragazza dai capelli scuri, assicurandosi che respirasse ancora.

"E'... viva... Credo che abbia sbattuto la testa..." Il fratello, nel frattempo, si era seduto su una poltrona nei pressi della finestra, fissando l'oscurità.

"Chiama qualcuno, non voglio toccarla..." Mormorò con rabbia, poi sospirò chiudendo gli occhi e reclinando la testa sulla spalliera; Eowyn l'osservò preoccupata.

 

CONTINUA…

   
 
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