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Autore: meerkittens    18/06/2010    6 recensioni
The fear of Death drives all men,Hephaistion. Gli sembra passato un secolo,da quella conversazione; lui ed Efestione erano così forti,così giovani,sapevano davvero cosa volesse dire aver paura? Paura della Morte,poi? Alessandro in punto di morte,preso dalla follia; questa è comunque la caduta del più Grande.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alessandro il Grande, Efestione, Tolomeo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso che questa fic è stato praticamente un autentico esperimento,per me XD

E' la prima che scrivo su Alessandro,e soprattutto è la prima volta che uso uno stile di scrittura del genere,così veloce e frenetico: aver appena finito di leggere Baricco mi ha influenzata molto,e per il ritmo della storia mi sembrava piuttosto appropriato,anche se non voglio certo paragonarmi a lui v.v

AnyWay questa fic è stata un parto,ma siccome è un bimbo che le è piaciuto tanto,la dedico alla mia Vav.

Il mio Efestione. ♥

Panico.

Morte.

Morte,Morte,Morte,colei che guida tutto,colei controlla gli uomini,colei che attende tutti.

Colei che sta aspettando lui,in questo preciso istante.

Colei che,forse non lo sa,ma l’ha già ucciso;involontariamente o no,l’ha già fatto qualche mese prima.

Il giorno in cui ha portato via Efestione.

Alessandro ansima,ansima forte,fatica a respirare.

La Fine è vicina,lo sa,sente la morsa sullo stomaco,la sente ridere nella sua testa –una voce di donna,pazza,folle,gli ricorda quella di sua madre- risata che farebbe ridere anche lui,istericamente,se ne avesse la forza –e invece lo fa solo tremare di più,gli occhi sempre più sbarrati.

Gli importa di morire?

Ha paura di morire?

The fear of Death drives all men,Hephaistion.

Gli sembra passato un secolo,da quella conversazione; lui ed Efestione erano così forti,così giovani,sapevano davvero cosa volesse dire aver paura?

Paura della Morte,poi?

In fondo,Alessandro si sentiva un po’ invincibile. Non era arrogante,non era altezzoso –ma era sicuro di sé,sicuro di avere gli Dèi dalla propria,sicuro delle sue capacità,sicuro che il Fato avesse in serbo per lui grandi cose.

Ed Efestione prendeva un po’ di quella sicurezza e la faceva sua,nelle notti bollenti e infinite. Non poteva non farlo.

E Alessandro stesso gliela donava,in quelle notti torride e splendenti,quando accarezzava il corpo del compagno come se lui fosse la sua unica divinità,quando beveva dalle sue labbra tutto quello che aveva bisogno di sentire. Non poteva non farlo.

Questo era ciò che intendeva Aristotele parlando di scambio di conoscenza tra due uomini?

Piange,Alessandro,o almeno sente che vorrebbe farlo,dentro di lui sa che lo sta facendo,ma non riesce a sentire il suo corpo,non riesce a capire se davvero l’umido che sente sulla faccia sia sudore o siano lacrime,

sono salati entrambi,in effetti,Alessandro tirerebbe fuori la lingua per accertarsene ma non ce la fa,può solo ansimare,ansimare ancora,e cercare di voltare lo sguardo intorno,dove –lo sa- ci sono i suoi cosiddetti amici,coloro che sono sempre stati al suo fianco ma ah,Dèi,chissà quanti di loro hanno desiderato ammazzarmi,nei loro sogni,nei loro pensieri ed ora sono tutti lì a guardarlo

morire.

I sensi di Alessandro sono annebbiati,ode qualcuno piangere come se fosse distante chilometri ,qualcuno piange per me? ,cerca di voltarsi,sente il grido di una donna

 di nuovo la Fine?

Una domanda lontana,Alessandro a chi affidi il Regno? Alessandro ti prego diccelo

Tolomeo

Alessandro è importante

Tolomeo,perché mi parli da così distante?

Non sei accanto a me,vero?

Ti sentirei più chiaramente se tu fossi al mio fianco,vero?

Vero?

Alessandro,ti prego

Perché continui a invocare il mio nome,Tolomeo?

Sono forse diventato davvero un Dio?

 

Alessandro ride,internamente; esternamente il suo corpo è percosso da singulti più violenti,lo sguardo assume una luce più folle,i generali mormorano e si guardano,Tolomeo rabbrividisce ma deve continuare

Alessandro,devi designare il tuo erede

Erede?

Tolomeo,l’erede è la stessa persona a cui avrei affidato la mia vita,

e questa persona non c’è

più.

Ti preghiamo

Voi non meritate nulla!

NULLA!

Voi lo odiavate!

Alessandro si agita,lo sguardo sempre più pazzo,che si muove velocemente su ognuno di loro senza vederli veramente;

poi si sposta sulla statua che ritrae Efestione,e i suoi occhi finalmente si immobilizzano -diventano un po’ più umani- mentre il respiro continua,affannoso,inesorabile,e Tolomeo

capisce

e gli si stringe il cuore,nel vedere quell’uomo grandioso,caduto per la perdita di un altro uomo,il solo a cui è ancora in grado di pensare,in fin di vita,il solo a cui l’avrebbe donata,la Vita,il solo per cui  riesce a pensare di poterla abbandonare tranquillamente.

 

Amato ed odiato,Efestione,sempre!

Per quella sua bellezza che sconvolgeva gli Dèi stessi,

per la sua intelligenza e astuzia,

per la sua dolcezza e la sua determinazione,

perché

era amato

sopra

ogni

altro

da

me.

Chi altri,Alessandro,chi?

Chi altri?!

Continua ad ansimare,Alessandro –chi altri?!- ora si dimena con più energia,come se desiderasse colpire qualcosa –chi altri?!- la luce nello sguardo folle assume una sfumatura crudele –chi altri tra di voi?!- dalla gola escono suoni strozzati,Tolomeo si allontana un po’,Bagoas ritira la mano che tiene il panno con cui sta asciugando la fronte di Alessandro,bisbiglia

Mio Re…

Ed Alessandro,non si sa come,riesce davvero a trovare una forza necessaria a fare un accenno di risata,che ghiaccia il sangue nelle vene dei presenti,Bagoas lascia cadere il panno,gesto inusuale per lui,così attento e meticoloso e freddo e senza emozioni

Bagoas,Bagoas…

Mio piccolo Bagoas,

ti dispiace per me?

Piangerai,quando io morirò?

O ti arrabbierai,perché

Malgrado tutto

Non sei mai stato veramente in grado

Di competere

Per il mio amore

Con  -

Alessandro emette un suono straziante,cerca di respirare ancora,ma è sempre più difficile,sempre di più,gli occhi ruotano all’indietro,trema,per colpa di questa dannata febbre che non gli dà tregua –febbre,davvero è febbre? Non sa,è una malattia naturale,o l’ha indotta qualcuno

avvelenandolo?

Non lo sa Alessandro,non lo sa,dalla morte di Efestione non ha saputo,non ha pensato più a niente,solo qualche parola ogni tanto

Aspettami

Pensieri confusi,voti fatti agli Dèi

Sto arrivando

Parole dette meccanicamente ai generali,per mandare avanti l’Impero,senza pensarci davvero

Dimmi che sarai lì

Quando arriverò

E ora non riesce nemmeno a dire una parola,la parola che dovrebbe designare il suo erede

Amore mio…

E poi,a chi dovrebbe lasciare,tutti suoi territori?

Come potrebbe scegliere una persona soltanto?

Nessuno merita ciò.

Divideteveli! vorrebbe sussurrare,ci prova una volta,esce fuori un rantolo,ci prova una seconda,un sussurro spezzato,avanti Alessandro avanti!,la terza volta riesce ad emettere qualcosa e tutti zittiscono,la quarta va un po’ meglio,non sa se l’hanno capito ma non gli interessa,non ha più forze da dedicar loro.

Alessandro!!

Tuo figlio,resisti!!

Rossane?

Povero,povero figlio mio… cresciuto nel ventre di una strega,esattamente come me…

E povera Rossane,divenuta strega a causa di un uomo che non ha mai potuto definire come suo

 

Hai mai notato,Alessandro

Che tutte le persone da te amate

Hanno avuto un amaro destino?

 

Alessandro geme,colpito da questo pensiero improvviso,

tuo padre,il Re Filippo

tua madre,la Regina Olimpiade,

questa povera donna,Rossane,

e il figlio che porta in grembo

e non dimentichiamoci infine

la voce che sussurra nella sua testa questo crudele elenco è così maligna

della persona da te più amata,

e guarda caso quella che hai fatto soffrire di più…

con il poco fiato che ha nei polmoni Alessandro cerca di urlare –è folle- vede solo nero attorno a sé –sprofonda nella pazzia- non vuole lasciare che la voce formuli quella parola,quel nome –è uno spettacolo spaventoso- sarà davvero il suo colpo di grazia,non può pensarci –ed invece è proprio così- NO! -la persona che hai amato di più l’hai uccisa tu- BASTA!

è…

No,ti prego,no

Efestione.

Alessandro geme come se l’avessero pugnalato,serra gli occhi e mille luci esplodono nelle sue palpebre,poi solo un bianco accecante,un bianco bello come un sorriso,come il suo sorriso

Efestione…

Alessandro…

Questa è la sua voce?

E’ davvero la sua voce?

Efestione,io…

Sssh…ti sto aspettando,amore mio…

Sto per mantenere la promessa,sto per raggiungerti…

Lo so. E io ti sto aspettando,

Alessandro apre un attimo gli occhi,anche se l’affanno rischia di accecarlo,

trova subito ciò che cerca

mio…

gli occhi di quella statua,totalmente inespressivi rispetto a quelli reali,

ma non gli interessa,devono essere l’ultima cosa che vedrà,

tanto quelli reali li raggiungerà

esattamente

…Alessandro.

in questo momento.

Finita ^^

Fatemi sapere come vi è sembrata,per me è molto importante ♥

Grazie per essere arrivati fin qui,

Ilaria.

  
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