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Autore: Meissa    18/06/2010    5 recensioni
"Tocca a te adesso. [...] Sei l’ultimo Black rimasto.”
Mentre sua madre parla, Regulus ha il sentore che sia una condanna.
E non è il solo.

Post fuga di Sirius da casa Black. La reazione di Walburga, le sue aspettative su Regulus.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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L’ultimo Black




Walburga esce dalla sala da pranzo in silenzio, ed è più vecchia di quanto non sarà mai, mentre il rumore dei suoi passi risuona come lo sparo di un cannone tra le pareti silenziose della casa. I quadri sono ammutoliti, gli animali sembrano paralizzati e Grimmauld Place n° 12 è immersa in una dimensione senza tempo, incurante del ticchettio degli orologi; tutto sembra essersi fermato.
I passi di Walburga sono di piombo, mentre procede curva -perché non può camminare diritta, non davanti a loro-, sente gli sguardi sdegnosi degli antenati, dei suoi avi –i suoi perfetti, purissimi avi-, perché è stata deludente, una vergogna, e lei, lei non può camminare a testa alta, guardare orgogliosamente la sua famiglia dopo che il sangue del suo sangue –quell’aborto della natura, quell’essere abominevole- li ha disonorati a quel modo.
Walburga ha preso un respiro e sembra su una passerella, mentre sale le scale, affrontando tutti uno per uno, facendo ammenda senza parlare: valgono lo sguardo basso, la schiena curva, i passi di piombo.
Anche le teste mozzate degli elfi domestici la giudicano, che vergogna; Walburga può sentire i loro maligni sussurri, la deridono -degli insulsi elfi domestici!
Arriva sul pianerottolo, china per il peso dell’infamia, e lascia che la porta del soggiorno si chiuda alle sue spalle con uno scricchiolio sinistro e lugubre, senza accompagnarla.
Sa cosa deve fare: cancellare l’onta.
Si avvicina alla parete dove troneggia l’arazzo di famiglia, la scritta rossa che la guida:


La nobile e antichissima casata dei Black
‘Toujours Pur’


Estrae la bacchetta e si sofferma un breve istante a osservare i caratteri che compongono il nome di Sirius O. Black, non socchiude nemmeno le palpebre, mentre con un gesto secco provoca una bruciatura sul nome del suo primogenito -ora non c’è più nessun primogenito.
Walburga osserva intensamente il proprio lavoro, senza rimorso, senza sofferenza, senza niente.
Sembra rinata, le spalle diritte, il mento in alto, le iridi come braci ardenti. Dà le spalle all’arazzo e, mentre esce, non si guarda indietro.
Individua Regulus che la osserva timoroso da dietro una porta socchiusa, probabilmente intento a fare i compiti o qualsiasi cosa che potesse tenergli occupata la mente -qualsiasi cosa lo distraesse dal pensiero che Sirius se ne era davvero andato, questa volta.
La donna fa imperiosamente cenno di uscire da lì, impaziente quasi, e il ragazzo ubbidisce con fare smarrito, tremante sulle proprie gambe -ha già capito, è sempre stato l’orgoglio della famiglia, del resto.
“Tocca a te adesso,” dichiara seccamente. “Sarai tu a portare avanti il nome della famiglia. Sei l’ultimo Black rimasto.”
Mentre sua madre parla, Regulus ha il sentore che sia una condanna.
E non è il solo.










Sono qui. Che ci faccio qui. E’ una eccezionale domanda visto che ho un esame mercoledì e non so un fico secco. Cioè, probabilmente sapere un fico secco sarebbe già tanto, ora come ora.
Sono in fissa con Sirius e Walburga. E Regulus. Sono in fissa con i Black in generale, ma immagino che ora come ora, non l’avrebbe mai detto nessuno.
Se non si fosse capito, le parti in corsivo rappresentano i pensieri della cara Walburga. Sto provando una fortissima attrazione per questa donna, veramente.
Ora, perché scrivo minchiate? Non lo so, però ormai è scritta, ora che voi leggete questo pezzo è pubblicata, quindi va bene così. E poi, si sa su face book c’è un link che dice che le ficcynare sono esseri metà analfabeti e metà pirla, io non so se sono analfabeta, ma di sicuro sono completamente pirla.
La smetto, sì. Se qualcuno fosse interessato ho messo sulle info del mio account il mio profilo di faccia libro, però ditemi chi siete se mi aggiungete, altrimenti sclero cercando di capirlo da sola, e si sa che non sono tanto normale di mio. Altrimenti non partorirei obbrobri, e soprattutto non inizierei mille cose e le terrei lì dei secoli perché una frase non va bene. E perché non sono ispirata. Stupida Meissa.

Ora, oltre alle mie vaccate quotidiane ci tenevo a ringraziare un sacco di gente, cioè le sette persone che mi hanno fatto l’onore di commentare “She knew”. Dico l’onore perché le parole che hanno usato sono meravigliose, e non penso che niente che dirò sarà mai abbastanza da far capire quanto sia grata e quanto mi abbiano fatto stare bene.
Per cui ringrazio MaRe96, babyme, Pocahontas, AliH, Julia Weasley, MaBra e Cassandra. Non mi sarei mai aspettata una accoglienza così calorosa per questa storia, quindi grazie, davvero. <3

Ora sparirò, veramente, perché devo studiare davvero, senza se e senza ma. Adios!
*sparisce svolazzando sulle sue ali da fatina verso l’Isola che non c’è*

Ps: non sono pazza, il test di Faccialibro disse che sono Trilli u.u
   
 
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