E non sono morta o scomparsa^^ Chiedo umilmente scusa per il
ritardo, mi scuso con tutti quei lettori che seguivano (e spero lo
continueranno a fare) la mia storia e spero che il nuovo capitolo sia di vostro
gradimento…Di buon auspicio per coloro che devono fare la maturità, per coloro
che non possono dichiararsi in vacanza perché impegnati con l’università e per
chi come me ora è a sguazzare tranquillo^^
Buona lettura a tutti e ancora scusate!
La
Paura. Come definirla? Un’intensa emozione derivata dalla presenza o dalla
supposizione di un pericolo, oppure come quella parte di noi che vive e regna
insieme alla ragione? Forse entrambe, forse nessuna delle due, ma una cosa era
certa: ciò che ora percorreva il sangue di Brooklyn e degli altri era la vera
Paura.
Si
voltarono verso quelle due voci che li sorpresero nella notte appena fuori
dall’Hotel. Il vento sferzava senza pietà le fronde degli alberi e l’oscurità
era tutto ciò che era permesso vedere. Ming-Ming estrasse veloce Venus e lo
caricò seguita a ruota da Moses e Garland. I tre bey colorati volarono insieme
verso il bey nero e rosso di Samantha e quello nero e viola di Astra creando
un’ondata d’energia che sbalzò la cantante di qualche metro. Brooklyn si girò
verso la piccola che si rialzò senza battere ciglio guardandolo con occhi di
rimprovero. – Forza Brooklyn non stare impalato! Se ci vogliono, noi non ci
faremo attendere, attacca Venus! –
Decisa
la ragazza si lanciò su Illusion che però resistette bene all’offensiva.
Brooklyn sentì il sudore percorrere la sua spina dorsale e le gambe indebolirsi
leggermente. Aveva paura di quello che avrebbe potuto sentire…Perché una
sensazione come quella delle Tenebre lasciava il segno, conduceva alla pazzia e
lui ne era già stato vittima. Ma ora c’era qualcuno che chiedeva il suo aiuto,
qualcuno che stava facendo di tutto per aiutarli…La Voce – Vai Zeus! –
-
Poveri illusi non combinerete nulla – disse Samantha con una punta di acidità
-
Siete soli, e noi due bastiamo a mandarvi all’altro mondo – rise Astra
caricando Illusion su Apollo
-
Non sottovalutateci! – urlò la cantante decisa – Vi batteremo e libereremo
quella Voce –
-
Oh, la ragazzina parla troppo, non credi Astra? – disse sorridendo la mora.
L’altra annuì come se stessero giocando. – Bene, allora vediamo se la vostra
cara Voce verrà ad aiutarvi! – disse Astra consapevole che Lei non sarebbe
potuta intervenire per aiutare la Tetrade – L’hai conciata proprio male cara –
Samantha fece un sorriso compiaciuto a quel pensiero – E quello era solo
l’inizio –
Spronava
Fiamma stringendo gli speroni incitandola a galoppare più velocemente; il vento
gli graffiava il viso ma non se ne curava, non pensava ad altro se non ad
arrivare all’Hotel il più in fretta possibile. “Forza Fiamma corri!” E un
polverone seguiva il passaggio di tre purosangue attraverso la lunga spiaggia
di Santa Monica, sotto una Luna che ansiosa cercava di liberarsi dalle nubi per
poter seguire meglio il corso di quello strano filo chiamato Destino.
-Resistete ragazzi, stanno arrivando – Brooklyn si scambiò uno sguardo perplesso con i suoi
compagni, che però annuirono, confermando i suoi sospetti. Diresse l’attenzione
sulle due ragazze che però non sembravano essersi accorte di nulla. “Allora è
davvero in collegamento con noi” Guardò i beyblade neri dei Demoni che
saettavano precisi e letali contro i loro, che a stento riuscivano a resistere.
Era incredibile, erano quattro contro due eppure non riuscivano a mettere
quelle due fuori gioco, e come se non bastasse ogni attacco subito era come se
togliesse loro energie – Attacca Zeus! – Dovevano resistere, la Voce aveva
detto che presto sarebbero arrivati i soccorsi e sicuramente si stava riferendo
a Kai e i russi…Fossero riusciti a chiamare qualcuno…No, era un’opportunità da
scartare anche perché non potevano permettere che gli altri ci andassero di
mezzo…No, dovevano resistere.
-
Che ne dici? Diamo un taglio? – disse ad un tratto Astra seccata da tutta
quella immobilità.
L’altra
annuì – Ci siamo quasi –
- E se non vengono? – chiese col pensiero ad un tratto Astra. Samantha
osservò Mors che sembrava cercare di allontanarsi dai suoi bersagli, come se ci
fosse qualcos’altro a comandarlo. Ridusse gli occhi color sangue a due fessure “Non li salverai tesoro”
-
Dranzer! – Brooklyn si voltò con un sorriso insperato, mentre il galoppo dei
tre cavalli si faceva sempre più vicino. Si sentì sollevato di vederli lì e
questo diede sia a lui che ai suoi compagni una nuova carica ed un rinnovato
entusiasmo per continuare a combattere. I tre russi scesero dai loro destrieri
e rapidi si portarono al fianco dei BEGA, mentre le tre trottole avevano preso
a tallonare Mors e Illusion senza concedere loro un attimo di respiro. Brooklyn
osservò le due donne che però apparivano serene e tranquille. Astra sorrise
come se non avesse atteso altro.
Brooklyn
sentì il sangue gelarsi ed il cuore smettere di battere.
-
Che vi prende ragazze? Ve lo avevamo detto che non ci avreste battuti – disse
Moses
I
Demoni si scambiarono un cenno prima di parlare – Oh sì, siamo molto
spaventate, non è vero Astra? – sussurrò Samantha ghignando.
-
Davvero, e visto che siamo così terrorizzate sarà il caso di sbrigarci. I miei
più cari saluti Guardiani! – Astra fece un lieve inchino che aveva tutta l’aria
di una presa in giro.
Samantha
si strinse la mano attorno al collo ancora ricoperto dal foulard. Trovò gli
occhi di Kai – A presto, Cavaliere – e con queste parole le due ragazze
cominciarono a far roteare i loro beyblade ad una velocità sorprendente,
aiutati dal vento che andava a creare con i due corpi metallici un tornado.
Brooklyn
guardò Kai che però non sembrava essere turbato da come Samantha l’aveva
chiamato. Lo vide ridurre gli occhi a due fessure d’ametista liquida. – Dranzer
ora! – e il beyblade della Fenice si lanciò a gran velocità verso i due
avversari, sotto le grida di tutti che non riuscivano a capire il perché di
quel folle attacco.
- Hilary, presto vieni da me! Hanno
bisogno di aiuto ora. Trovami Custode! -
Hilary
lasciò cadere la posata dalle mani come se non avesse più il controllo sui
propri muscoli. La testa le scoppiava e l’aria non arrivava più ai suoi
polmoni. Si strinse le mani attorno al collo cercando di inspirare quanta più
aria possibile, ma si sentiva soffocare. Gli occhi di tutti si portarono su di
lei, che però non aveva né tempo né modo di occuparsi delle spiegazioni –
Hilary stai bene? – le chiese Mao per tutti. Axel le sfiorò le spalle con le
braccia, lanciando uno sguardo rapido ad Ares che annuì impercettibilmente. Il
moro le si avvicinò al viso – Cosa c’è piccola? –
Ma
Hilary non lo sentiva, non avvertiva nulla di ciò che le stava attorno.
Si
sentiva come dentro una bolla, vedeva i volti dei suoi compagni e del suo
ragazzo, ma la sua mente era altrove. Il bianco, il nero si mescolavano,
percepiva la stessa sensazione che aveva provato quando aveva visto l’Aquila
Rossa che piangeva. Riusciva a sentire chiaramente sentimenti contrastanti che
non le appartenevano; rabbia, collera, angoscia, determinazione e qualcosa di
indistinto a cui non sapeva dare un nome, qualcosa che le fece battere il
cuore. Riusciva a sentire emozioni non sue, a toccare le pareti del cuore di
qualcuno…E sentiva anche la voce.
Si
alzò come in uno stato di trance, osservando vaga i volti di tutti. Perché le sembrava
di essere lontana da loro? All’improvviso una scossa fece tremare i vetri della
sala e uno si incrinò. Hilary non se ne rese conto: prese a correre verso
l’uscita urtando e scontrandosi con le persone che stavano entrando nella sala.
Scavalcò un carrello con i dolci precipitandosi nella hall. Si fermò un istante
mentre il cuore le batteva all’impazzata. Sentiva le pareti sussurrarle suoni e
parole, le piante che parevano sospingerla verso l’esterno, e la voce che
ancora sinuosa e decisa si insinuava nella sua testa.
- Corri
Hilary! Custode, credi in me! –
-
Kai, dannazione che fai? – Boris si protese in avanti cercando di afferrare il
braccio di Kai senza riuscirci. Si sporse in avanti rischiando di perdere
l’equilibrio ma venne trattenuto da Yuri che se lo portò indietro prima che
l’impatto fra Dranzer e i due bey neri li coinvolgesse in prima persona.
Un’onda d’urto violenta e inevitabile si abbatté sul cortile dell’Hotel
disintegrando in un battito di ciglia tutto quel Paradiso che fino a pochi istanti
prima viveva attorno a loro. Le fronde degli alberi vennero frustate senza
pietà dal vento, il ciottolato messo in movimento, schizzò in tutte le
direzioni come se fossero migliaia di proiettili infrangendo vetrate e
perforando la muratura dell’ingresso. Boris e Yuri si buttarono a terra per
evitare che uno dei pilastri della luce si abbattesse sopra di loro. Il
capitano russo alzò lo sguardo colmo di rabbia verso il centro dello spiazzo.
Vide Kai e le due ragazze combattere accanitamente senza darsi un attimo di
respiro. Dranzer subiva gli attacchi simultanei di Mors ed Illusion, ma si
manteneva stabile, seppur minacciato anche da tutti gli ostacoli presenti sul
campo. Lo sguardo del capitano russo sorvolò tutto quell’Inferno per arrivare
ai piedi della quercia dove sgranò gli occhi per l’orrore e dalle sue labbra
uscì un urlo di rabbia: quattro corpi stavano ammassati uno sopra l’altro,
coperti di polvere, ghiaia e foglie; i loro volti erano deturpati da tagli e
sangue ed accanto a loro, quattro beyblade spezzati giacevano privi di vita sul
ciottolato. Distrutto…Tutto distrutto. Yuri urlò di rabbia arrancando verso
Garland e gli altri che non davano segni di movimento. Non poteva essere, non
poteva essere vero! – Garland! – gridò rivoltando a pancia in su il corpo dello
svedese coperto da una maschera di dolore e sangue. Urlò ancora ma Garland non
rispondeva, ed in quel momento la rabbia ed l’odio che non credeva di riuscire
ancora a provare invase le sue membra e gli intaccò il sangue. Rabbia, collera,
odio…Sentimenti che credeva di aver sepolto nel fondo della sua anima anni
prima, ma che ora davanti a tanto dolore e sofferenza si erano risvegliati in
lui, scatenando il Lupo della Steppa che era Yuri Ivanov... –Wolborg attacca! –
la trottola grigio argento si scagliò rabbiosa su Illusion che stava per
attaccare Dranzer. Kai e Yuri si scambiarono un cenno col capo prima di essere
raggiunti da Boris che come loro aveva un conto in sospeso con i Demoni.
-
Hilary ma dove corri! – esclamò Julia da sotto il tavolo dove si erano
rifugiati tutti i blaider. I vetri della sala all’improvviso si erano rotti e
come stiletti di ghiaccio i frammenti scesero in picchiata verso di loro. Julia
si lanciò verso l’esterno per seguire Hilary quando in un lampo di secondi si
buttò di lato spingendo a terra Crystal prima che venisse trafitta dai
cristalli di vetro. – Julia – ansimò la giovane rossa che aveva un piccolo
taglio sulla fronte. Sembrava tesa, preoccupata, ma ciò non parve strano alla
spagnola. – Dobbiamo andare fuori – e si precipitarono fuori seguite a ruota da
tutti gli altri.
Il
combattimento procedeva senza intervalli, nessuno dei blaider accennava a
lasciarsi intimorire dagli attacchi e ogni assalto veniva controbilanciato da
una difesa perfetta. Nonostante lottassero tre contro due i russi non
riuscivano a sfinire le loro avversarie, mentre loro si affaticavano anche se
non lo davano a vedere. Era strano ma sembrava come se riuscissero a rendersi
immuni agli attacchi, come se gli assalti di Wolborg, Falborg e Dranzer non le
colpissero…
-
Dranzer attacca! – Kai lo sferrò con forza contro Mors e fu allora che la sentì
- Limbo del Cosmo -
-
Cavaliere, ti prego fermati! Non ce la faccio più! Dovete creare un contatto…E
salvate la Custode. Kai non hai più molto tempo – la Voce emise un gemito
strozzato facendo muovere con forza le catene e cadendo poi con un tonfo sul
suolo avvolto dall’Ombra. Kai cercò di muoversi in quell’universo nero, lo
stesso dell’altra volta, quando qualcosa lo afferrò per il braccio – Kai – disse
Yuri tastando il suo braccio per accertarsi che fosse lui. – Dove diavolo siamo
finiti! Non vedo un accidente – sbraitò il capitano della Neoborg cercando di
vedere qualcosa oltre la coltre di Buio. – Mi sa che siamo nei beyblade degli
Obscuras o qualcosa di simile – Kai avvertì la voce di Boris giungere rapida ed
insicura mentre anche lui cercava di muoversi in quel Nero.
-
Ma che spirito d’osservazione Huzenstov, già non sopporto quei demoni
figuriamoci stare nei loro beyblade – ribatté sprezzante Yuri. Kai intanto
cercava ancora la Voce, doveva sentire ancora le sue parole, la sua voce. Non ne
capiva il perché, probabilmente si sentiva responsabile di quel che era
successo a Brooklyn e agli altri, ma questo non cambiava la natura della cosa:
da quando Kai Hiwatari si sentiva in colpa?
- Andate
Cavaliere, Guardiani…Siete la nostra unica speranza…Trovate la Custode e la sua
Essenza – Kai fece istintivamente un passo in avanti, vedendo una leggera luce
che tenue e debole brillava in quel Mondo di Morte – Ti abbiamo colpita noi
vero? – chiese alla Voce sperando di tenere il contatto con lei. I rumori delle
catene si fecero sentire e Boris si volse cercandole. – Non temete – un gemito
strozzato uscì dalle labbra della creatura che si ritrovò a sputare il suo
stesso sangue – Ora andate –
La
Luna illuminava attenta e timorosa allo stesso tempo il Beverly Hills Hotel di
Los Angeles, come se sperasse di non essere vista, come se spiasse ciò che
stava accadendo. Kai, Yuri e Boris in un battito di ciglia si ritrovarono nello
spiazzo dell’Hotel, coperto di foglie staccate a forza dai rami, tronchi di
alberi spinti via con foga dal vento, e…Dolore, tanto dolore. Yuri si girò
verso le due ragazze degli Obscuras che li guardavano con gli occhi limitati a
due fessure. – Come avete osato! – disse Samantha riferendosi al contatto con
la Voce. Scagliò Mors su Falborg che cominciava a perdere stabilità, quando il
bey nero con sfumature rosso sangue si oppose al comando e prese a colpire il
palo della luce. – Maledetta smettila di interferire! – gridò Samantha in preda
alla collera. Doveva essere sempre lei a mettersi in mezzo. Non le erano
bastate le scariche e i mostri d’ombra, no la signorina faceva la dura. –
Samantha non è il momento – la riscosse Astra – A lei ci penseremo dopo –
La
ragazza dai capelli corvini annuì contrariata “Tu continua, che tanto avrò io
il piacere di ucciderti del tutto mia cara” – Attacco Nube Oscura! –
-
Ma che succede qui? – disse Michael non appena i ragazzi raggiunsero i giardini
dell’Hotel. Emily pulì gli occhiali credendo di star assistendo a qualcosa che
non c’era, Mao gridò mentre Rei e Julia si scambiarono un’occhiata interrogativa.
– Non può essere – disse a voce bassa Takao che si trovava alla destra di Axel
e di un’Hilary paralizzata sul posto. La ragazza non riusciva a muovere un
muscolo, non sapeva più se stava respirando, non sentiva nulla di quello che
gli altri dicevano, aveva la mente rivolta solo allo scempio che si prostrava
dinanzi a lei. Distruzione, Paura e Morte.
Avvertì
Takao e Max sfrecciare ai suoi lati e buttarsi ai piedi dei corpi immobili di
Samantha e Astra che con il viso coperto di tagli e polvere parevano non
respirare. Sembravano morte…Come tutto quello che li circondava…O meglio, quasi
tutto. Hilary puntò lo sguardo su due occhi ametista che freddi e scostanti
guardavano nella loro direzione insieme a quattro iridi identiche di ghiaccio e
di color smeraldo. Hilary avvertì come se le fosse crollata la terra sotto i
piedi. “Non ci credo…Kai, eri tu il pericolo” Ma non fece neanche in tempo a
ragionare che l’urlo disperato di Takao si espanse per tutto il cielo notturno,
alto e terrorizzato come mai era stato il tono di voce del giapponese –
Samantha rispondi ti scongiuro! – Lacrime taglienti gocciolarono sul viso della
ragazza, lavandone in parte la pelle sporcata dalla polvere, che si mischiò al
sangue rappreso che le contornava il labbro. Takao le mise un braccio dietro la
schiena abbracciandola e urlando tutta la sua rabbia al vento, che la
disperdesse come un canto di Morte. Ad un tratto Samantha si riscosse tossendo
ed inspirando aria. Un sorriso si dipinse sui volti di tutti i ragazzi, in
particolare Ares e Axel che osservavano sconvolti le loro due compagne. Hilary
intanto continuava a guardare Kai che impassibile faceva roteare Dranzer
tranquillo ai suoi piedi imitato da Yuri e Boris. Era assurdo, troppo
incredibile per essere vero, se glielo avessero detto non ci avrebbe mai
creduto…Ma come potersi dare una spiegazione diversa rispetto a quella che
aleggiava nei pensieri di tutti? Dov’era in questo caso la Realtà e dove
l’Illusione?
Una
calma irreale si era stanziata nel giardino e mentre i paramedici avevano
portato via i quattro BEGA su chiamata del presidente, Samantha e Astra si
erano limitate a farsi medicare qualche taglio e contusione sul posto, sotto
stretta sorveglianza di Ares e Axel che le curavano da vicino come dei fratelli
apprensivi. In verità pareva che tutti stessero chiusi nel loro mondo solo per
evitare di dover fare i conti con la realtà, che oscura e limpida si stagliava
dinanzi a loro. Hilary osservava in silenzio Kai che a qualche metro di
distanza da loro li scrutava con le braccia incrociate come se aspettasse, come
se sapesse che prima o poi quella bolla di riflessione si sarebbe dissolta e si
sarebbero scatenate le Fiamme. Avvertiva il cuore battere ad una velocità
impressionante, il respiro le si era calmato, ma la tensione cresceva, ogni
attimo le sembrava un’eternità, e la luce negli occhi del russo le metteva
addosso una sensazione che non sapeva identificare.
-
Sarai contento ora – disse a voce bassa Takao quando nel giardino furono
rimasti solo i blaider
Kai
rimase impassibile, come se quelle parole non lo avessero minimamente sfiorato.
-
Perché? – disse Takao a capo chino, mentre dietro di lui Samantha si tastava il
collare ortopedico che le avevano applicato.
Kai
fece un’espressione lievemente sorpresa – Perché cosa? – rispose freddo e
arrogante. Poi Boris si rivolse alle due ragazze canadesi – Complimenti per la
performance, ottima interpretazione signore, siete state quasi commoventi – il
suo tono sprezzante fece adirare Ares che si portò a pochi passi dai russi –
Maledetti bastardi! Come vi siete permessi di fare del male alle nostre amiche?
Tre contro due per di più! Mi fate schifo. Se volevate battervi con noi
potevate attendere il torneo…Non prendervela con delle ragazze! Ma dove avete
un onore? – la voce del biondo uscì carica di rabbia e rancore, tanto che Mao
fece per avvicinarsi, ma fu trattenuta da Lai.
-
Perché non ce l’hanno, o meglio non l’hanno più – voce bassa, roca, piena di
risentimento e delusione, una voce che mai era stata così, una voce che aveva
sempre cercato di incoraggiare e sorridere…La voce di chi si sentiva tradito.
-
Potevo aspettarmelo da Yuri o da Boris…In fondo è nel vostro stile, nonostante
credessi che le vicende con Vorkof vi avessero cambiato…Ma da te Kai, da te no
– Takao alzò il capo verso l’ex compagno, che potette vedere i suoi occhi
castano-rossicci luccicare per le lacrime e ardere per la rabbia. Si avvicinò a
Kai fino a che non si trovarono ad una distanza di pochi passi. Hilary e gli
altri trattennero il fiato. Takao e Kai, vento e fuoco, drago e aquila, bene e
male, rivali…Nemici.
-
Non dici nulla? – Takao non riusciva a crederci, non poteva pensare che Kai lo
avesse sempre ingannato, che avesse rinunciato ai veri valori di un blaider, di
un amico solo per…Vincere.
- Si
può sapere che vuoi Kinomiya? La scenetta è stata abbastanza esplicita –
ribatté sprezzante il russo senza fare una piega. Stava tirando troppo la
corda, era sul punto di spezzarsi e Hilary sentì chiaramente quando si lenì del
tutto. Secco, sonoro, preciso; vide il viso di Kai ruotare verso sinistra,
mentre la sua pelle candida si coloriva di un rosso rabbia là dove Takao lo aveva
colpito. – Ti odio! Come hai potuto farlo? Se volevi vincere contro di me
potevi affrontarmi, ma perché far del male alla mia ragazza? E il tuo onore? Ti
odio Kai! Credevo che fossi un blaider, che amassi questo sport e soprattutto
che rispettassi i suoi partecipanti…Ma soprattutto che fossimo amici! – e lo
colpì di nuovo. Lo colpì duramente altre volte e questo davanti agli sguardi
attoniti di tutti che non credevano ai loro occhi: Takao prendeva Kai a pugni e
lui non accennava a reagire, come se non gli importasse, come se quello non
fosse il suo corpo, ma quello di un fantoccio…O come se Kai volesse farsi
colpire di proposito.
Yuri
non intervenne per fermare il giapponese, disapprovando il comportamento di
Kai, ma comprendendolo perfettamente. Capiva cosa stesse spingendo il cuore di
Kai a comportarsi in questo modo; il dranzerblaider non lo avrebbe mai ammesso,
ma stava agendo così per i suoi amici, perché preferiva tenerli all’oscuro di
quanto successo solo per poterli salvare…A modo suo certo, ma sempre perché
teneva a loro.
Takao
alzò ancora il pugno pronto a colpire Kai che si ostinava a rimanere immobile
quando la voce di Axel sopraggiunse fermando l’azione a mezz’aria – Lascia
stare Takao, è del tutto inutile sporcarsi le mani per uno così – sputò acido
il moro avvicinandosi pericolosamente a Kai che fece un passo in avanti con
aria di sfida. Hilary sentì una morsa attanagliarle lo stomaco quando li vide
così vicini. Seguì gli occhi di Kai con attenzione, avvertendo un brivido sulla
pelle quando per un breve istante i loro sguardi si incrociarono…Perché non
vedeva cattiveria o desiderio di vittoria? Perché i suoi occhi in quel momento
erano semplicemente…Freddi?
-
Me le sporco volentieri io! – fece Axel alzando il pugno…Ma questa volta Kai
avrebbe reagito…Takao era un conto, Axel totalmente diverso.
-
Fermo! – Hilary si frappose fra i due fissando Axel negli occhi e dando le
spalle a Kai che si sorprese del comportamento della ragazza. – Hilary che fai?
Togliti da qui…Ma come fai a volerli difendere dopo quello che hanno fatto! –
urlò Axel fuori di sé mentre la sedicenne scuoteva il capo decisa facendo
scintillare alla luce della Luna i suoi occhi color cioccolato. – E’ sbagliato
agire in questo modo Axel! Se hanno sbagliato pagheranno, ma non passate dalla
parte del torto – “Ma chi ha torto?” si disse fra sé. Osservò Axel cercando di
rassicurarlo ma il ragazzo scrollò le spalle insoddisfatto. Kai vide Axel
prendere per mano la ragazza attirandola a sé per baciarla sulla fronte – Va
bene piccola, come sempre riesci a convincermi – il moro alzò poi lo sguardo
sul russo – Ringraziala, se non fosse stato per lei ti avrei spaccato la faccia
– e si allontanò, trascinandosi dietro alcuni blaider, mentre Hilary rimase
ancorata al suo posto. Sentiva quello che stava avvenendo…Una separazione
definitiva. I vari blaider si osservarono tra di loro, indecisi sul da farsi;
la cosa era semplice, o seguire i russi o Takao e gli altri. – Andiamo – disse
Mao seguendo Ares e Lai che rientrarono in Hotel seguiti da tutti i blaider.
Rimasero nel cortile solo Rei, Julia, Raul, Max, Hilary e Takao, il quale si
girò un’ultima volta verso Kai con il viso arrossato per la rabbia. – Mai mi
sarei aspettato questo da te Kai, mi hai deluso – e si voltò per rientrare –
Andiamo Max, Rei! – aveva Kai alle spalle, era certo che lo stesse trafiggendo
con gli occhi, ed era anche consapevole che quella a cui stavano assistendo era
la morte dei G-Revolution…Ma non era stato lui a distruggere la loro squadra e
la loro amicizia…Era stato Kai.
Max
si avvicinò al giapponese chinando il capo e nascondendo i suoi occhi color
oceano sotto una cascata di capelli biondi che parevano aver perso la loro
lucentezza. – Come hai potuto Kai? – disse semplicemente prima di seguire Takao
che prima di prendere la porta si voltò nuovamente – Rei muoviti! – ma il
cinese scosse la testa piano – Allora fa come diavolo ti pare! – sbottò il
giapponese sparendo alla vista dei russi che si erano visti abbandonare da
tutti. – Andiamo sorellina – la esortò Raul prendendo la mano di Julia che era
rimasta ferma ad osservare i volti dei russi. Li studiava, cercava di scavare
dentro di loro, tentava di scorgere le loro vere intenzioni nei loro occhi, e
come spesso avveniva si concentrò sulle iridi gelate di Yuri che le sembrò
tutto meno che un traditore o un criminale. “I suoi occhi sono puliti, chiari
come l’alba…Non può essere stato lui anche se quelli che abbiamo visto al
ristorante erano proprio loro” – Arrivo – e seguì il fratello dopo aver
lanciato una fugace occhiata ai russi ed in particolare a Yuri.
Kai
rimase lì, ad osservare i ragazzi allontanarsi uno dopo l’altro, sparire dalla
sua vista come una barca all’orizzonte. E faceva male, allo stesso modo di
quando aveva lasciato
Hilary
osservò la sciarpa bianca di Kai farsi sempre più piccola fino a quando non
sparì del tutto, lasciandola nuovamente con una terribile sensazione di vuoto,
un oblio oscuro fatto di dubbi ed incertezze, come un desolato paesaggio
invernale composto da alberi ghiacciati e spettrali.
-
E ora che facciamo? – chiese ad un tratto Boris arrestando Tormenta. La Luna
era alta e sotto un vento incessante i quattro blaider russi cavalcavano
sull’altopiano del Westwood con sulle spalle le loro borse da viaggio. Se ne
erano andati, dopo la riunione privata con il presidente avevano deciso di
lasciare il Peninsula e di trovarsi un nuovo alloggio per conto loro. Questa
volta Daitenji non aveva potuto far nulla per loro, aveva contro qualsiasi dato
oggettivo, ogni prova ed inoltre aveva la testimonianza di Astra e Samantha che
avevano affermato di essere uscite per parlare di una questione privata e in
quel frangente di aver visto Kai, Yuri e Boris attaccare Brooklyn, Moses,
Garland e Ming-Ming e di essere intervenute per fermare i russi. Questa
versione coincideva con tutte le prove raccolte e il presidente non aveva
potuto far altro che squalificare la squadra russa per comportamento
antisportivo e aggressività. Così se ne erano andati.
-
Tu che dici? – rispose sarcastico Yuri in testa al gruppo – Siamo fuori da
torneo, non c’è più niente per noi qui, perciò alla luce dei fatti credo che la
cosa migliore sia tornare in Russia. Se quegli idioti vogliono farsi fregare
sono affari loro – diede un colpo ai fianchi del cavallo bianco incitandolo a
proseguire. Per qualche secondo si sentirono solo gli zoccoli dei quattro
destrieri scandire il tempo – Beh in tal caso tornatene pure a Mosca io rimango
qui – la voce di Boris ruppe la coltre di ghiaccio che si era andata a creare
tra i quattro. Anche Kai fermò Fiamma lanciando uno sguardo d’assenso a Boris
che annuì – Noi rimaniamo qui – si corresse.
Yuri
si voltò seguito a ruota dalla sorella che li guardarono increduli – Che
sperate di ottenere? Battere i Demoni? E’ impossibile e anche questa Voce non
ci aiuta più di tanto! –
-
E’ vero, ma non possiamo abbandonarli Yuri! Diamine non ci tieni alla vendetta?
-
-
Certo Boris, ma non voglio neanche essere additato dal mondo intero come un
blaider antisportivo o altro dopo che ho dato me stesso per questo sport – si
voltò chiudendo così la discussione
-
E gli altri? – lo incalzò Boris. Il capitano russo si girò seccato – Gli altri
per tua informazione ci hanno voltato le spalle – ribatté risentito. Ricordava
ancora gli occhi di Julia fissi su di lui come se volesse scavare nella sua
anima cercando nuovi pretesti per accusarlo. Si era sentito ingannato anche se
non ne capiva il perché; forse in un momento aveva pensato che lei riuscisse a
leggere talmente bene nella sua anima che avrebbe potuto vedere la verità…Ma
poi anche lei aveva seguito gli altri…”Peggio per loro” diede uno strattone a
Tempesta che proseguì seguito da Astro. – Partiamo domani mattina col primo
volo, ora andiamo al terminal o troviamo un albergo per la notte – disse serio
dopo degli istanti di silenzio. Crystal si voltò ma Kai e Boris erano rimasti
nello stesso punto di prima – Ragazzi? – Il blaider del falco trafisse con gli
occhi la ragazza facendole capire di non intromettersi oltre. Crystal ridusse
gli occhi a due fessure prima di proseguire col fratello indifferente. – Ci è
stato impedito di avvicinarci a più di
-
Sì – rispose Boris al suo capitano – Dobbiamo annientare quei maledetti Yuri
come fai a non capirlo! – Boris cominciò a scaldarsi alzando la voce.
-
Siete pazzi –
Kai
ghignò celato appena dalla sciarpa – Andiamo Yuri non vorrai dirci che hai
paura di loro –
-
Non provarci Kai, sono solo più realista di voi – Yuri Ivanov non aveva paura,
solo era più razionale e riteneva del tutto inutile andarsi a buttare da uno
strapiombo senza paracadute. – Non puoi essere realista in qualcosa che non lo
è! – ribatté Boris
-
Non mi convincete e poi siete solo in due…E’ ridicolo – concluse il capitano
mettendo in risalto il loro principale punto debole…Il numero.
-
Tre – i russi si voltarono di scatto verso il punto da cui era partita la voce,
incrociando gli occhi con due pure pozze d’ambra. La lunga coda avvolta nella
tela bianca ondeggiava sinuosa ed elegante nel vento insieme a crini sottili
color ebano che incorniciavano il volto del blaider davanti a loro. – Rei –
disse Crystal apatica
-
Il cinese, fantastico farò squadra col cinese – esultò ironico Boris
Yuri
scosse il capo – Bene Rei, ma comunque non mi convincete, non avete un piano,
non avete nulla. La vostra è un’azione suicida e non è il momento di fare gli
eroi e di illudersi con futili speranze e sogni vani – concluse fermamente il
blaider del lupo.
I
tre ragazzi si scambiarono degli sguardi pieni di conferme e convinzioni e Kai
vide Rei incrinare lievemente le labbra sottili in un cieco sorriso.
Passarono
secondi intervallati solo dalla voce del vento che come un forte richiamo
sussurrava parole perse nell’eco delle montagne, una voce inudibile
all’orecchio umano, ma in cui i ragazzi cercavano una risposta, una certezza,
un sostegno a cui aggrapparsi per non cadere.
–
Se voler salvare i propri amici e credere nell’amicizia è una vana illusione,
allora Ivanov saremo ben felici di combattere per questo “sogno”. E non parlare
di azione suicida perché sei stato tu il primo a mettere a repentaglio la tua
stessa vita per difendere i tuoi principi. Hai per caso dimenticato Garland e
Sapeva
che parte di quello che gli stava capitando di provare era opera di quella
ragazza e se da una parte tentava di non farsi trascinare, dall’altra avvertiva
uno strano desiderio di andare avanti, scavare in quelle pozze di smeraldo
dorato per trovare una risposta, un segno…Qualcosa che non sapeva neanche lui,
ma che probabilmente era la stessa cosa che lo induceva a cercarla in ogni
angolo della città.
-
Per lo stesso motivo per cui anche tu accetterai – ribatté lei senza abbandonare
i suoi occhi
L’Hotel
che i ragazzi scelsero non era molto distante dal Peninsula e visto che avevano
deciso di seguire di nascosto anche le tappe future del torneo avevano optato
per un carino hotel a tre stelle. La delicata struttura del The Crescent apparve
come in una fiaba dalle strade trafficate di Los Angeles. L’albergo era piccolo
e sembrava una casa delle favole, con tenui colori sul pesco e palme
all’ingresso. – Su non fate questa faccia in fondo dovete solo dormirci due
notti – asserì Julia non appena Boris fece per cambiare Hotel.
-
Nella casa delle fate mi vuoi far dormire? Non potevamo scegliere qualcosa di
meno colorato e fiabesco? – chiese disgustato il blaider del falco. Per una
volta sia Kai che Yuri furono concordi a dargli ragione. – Proprio per via di
questo stile così poco consono a voi nessuno penserà che abbiate potuto
trattenervi qui – spiegò diligente Rei in soccorso a Julia.
Crystal
osservò la struttura dell’Hotel totalmente apatica quando una mano prese le
redini di Astro guidandolo – Entriamo – disse Kai guardandola negli occhi.
La
camera in cui entrarono era completamente diversa dall’esterno. Le pareti
bianche con gli spigoli laccati di nero donavano alla stanza dal design
contemporaneo un aspetto serio ma allo stesso tempo di eleganza e futuristico.
– Oh va molto meglio – constatò Boris accasciandosi su una delle poltroncine di
pelle bianca che erano disposte attorno ad un basso tavolino in vetro. Gli
altri si accomodarono mentre Crystal prese dal frigo bar qualcosa da bere per
tutti.
-
Allora quale sarà il piano? – chiese Rei
-
Direi prima di tutto, che dobbiamo capire come fanno ad ingannare e poi
dobbiamo trovare la Voce – disse la spagnola seduta al fianco del cinese. – Beh
cara mia se il tuo nemico è anche la anche la persona che dorme al tuo fianco
l’inganno è immediato – constatò Boris
- Ma
creare delle vostre copie esatte va al di là del semplice raggiro – disse Rei
facendo alzare il capo di Crystal rimasta in silenzio per tutto il tempo e che
si accorse di stringere freneticamente il bicchiere tanto da avere le nocche
bianche. I capelli rossi le cadevano sul viso celando i suoi occhi velati di
menzogna e tradimento ali altri, che in lei vedevano solo una ragazza fredda ed
insensibile. – Non a caso li ho chiamati Demoni – rispose Yuri grave.
Improvvisamente
uno scroscio li allontanò dalle loro riflessioni portandoli ad osservare
Crystal che si era chinata a raccogliere i cocci del bicchiere che aveva rotto.
-
Maledetti vetri – sussurrò a denti stretti mentre si toglieva le schegge dalla
pelle ferita. Kai la osservò a lungo mentre la ragazza cercava di trovare in
ogni scheggia il modo di perdere tempo e non sollevare lo sguardo. Avvertiva la
sua ansia, il suo timore e nell’osservarla non poteva non collegare quella
visione a quella degli Obscuras…
- Non
è la fine Kai – la voce rassicurante di Rei sopraggiunse alle spalle del russo
che appoggiato al balcone osservava il vento smuovere le fronde delle palme in
silenzio, mentre dentro la stanza Yuri, Boris e Julia continuavano a discutere.
Kai
rimase in silenzio come se non lo avesse sentito o come se le sue parole gli
fossero del tutto indifferenti, ma Rei sapeva che non era così. – I
G-Revolution non sono morti –
-
Non capisco perché vieni a dirlo a me. Non mi interessa, se vogliono farsi
ingannare che si accomodino, non è affar mio – lo interruppe Kai brusco per
impedirgli di andare oltre.
Rei
però non si arrese, oramai lo conosceva abbastanza da sapere quando doveva
attaccare – Certo, e sei talmente indifferente che non hai cercato di reagire
quando Takao ti ha colpito – Il russo tornò a guardare fuori riflettendo su
quelle parole…Aveva ragione.
-
Non era il caso – rispose il suo orgoglio di blaider per lui.
-
Già perché in fondo al cuore sai che Takao non ti avrebbe detto quelle cose –
Rei non accennò a mollare il discorso; avesse dovuto ricorrere ad un lento
processo maieutico lo avrebbe condotto alla verità…Glielo doveva.
-
Ti sbagli Rei, non mi interessa affatto se Takao si è voluto far ingannare da
quella –
-
E chi parlava solo di Takao? – Kai si voltò immediatamente verso Rei
lanciandogli missive di fuoco dagli occhi. – Guarda in faccia la realtà Kai.
Chi è stato a tornare sui suoi passi per aiutarci, consapevole di andare contro
le critiche, la stampa, il suo orgoglio per battere Brooklyn? Chi è stato a
battersi al mio fianco quando mi era stata sottratta
Kai
per la prima volta non seppe cosa rispondere, era tutto vero…A lui importava di
loro, la loro incolumità gli interessava quasi quanto il bey. Non sapeva quando
era iniziato, forse da sempre, ma quei ragazzi si erano insediati in lui con
simpatia, esuberanza, altruismo e tanta complicità. E Hilary era scesa ancora
più nel profondo, riusciva a farlo sentire come mai si era sentito. Aveva
violato la sua fredda e tetra anima insediandosi nella sua mente…Arrivando a
condizionarne i pensieri. Già perché molti degli ultimi atteggiamenti che stava
acquisendo erano derivati da lei.
Rimase
ad osservare le luci sfavillanti della città lasciando che le parole di Rei lo
avvolgessero, entrassero dentro di lui, a rischiarare quella convinzione e
verità che per troppo tempo aveva preferito tacere persino a se stesso.
-
Li salveremo – disse Rei tornando dentro felice di aver potuto ricambiare il
favore.
- E già che siamo qui dimmi chi è stato
a lanciarsi sotto una frana per proteggere Hilary? Tu, quindi non è vero che le
nostre sorti ti sono indifferenti -
Maledetto
cinese! Non era vero, lui pensava solo ed esclusivamente a se stesso…Eppure
perché allora questa convinzione si stava sgretolando come argilla secca nelle
sue mani, lasciandogli solo un cumolo di polvere? No, Rei non poteva aver
ragione…
-
Kai mi ascolti? – chiese Crystal sfiorandogli il braccio.
-
Troveremo una soluzione – disse semplicemente la ragazza specchiandosi nel
vetro della finestra. Il suo riflesso era orribile, ma cercava di non vederlo.
Vedeva una persona sporca, con la coscienza sporca, il ritratto di un’abile
incantatrice che aveva raggirato e ingannato solo per avere ciò che ora le
stava accanto e con cui avrebbe condiviso la camera quella notte. In quel
momento si sentiva strana, come divisa in due parti. Una Crystal era felice
come non mai, radiosa perché aveva Kai vicino, mentre l’altra continuava a
disgustarsi per quello che aveva dovuto fare per avere la vicinanza del
ragazzo. Doveva ignorare la seconda voce…L’importante era esserci arrivati, al
diavolo i mezzi. Se lo ripeteva in continuazione ma ne era sempre meno
convinta.
-
Eri tesa prima – proferì d’un tratto Kai osservando il viso di Crystal
attraverso il vetro. Lei chinò il capo – Beh è una soluzione critica per tutti
– si girò verso di lui incrociando il suo sguardo. Dio come era bello; così
perfetto, con degli occhi indecifrabili, ma magnetici. Quante volte aveva
sognato di potergli essere così vicino? Tante, e forse davvero per opera di
qualche magia ora stava accadendo…
Ad
un tratto lei avvertì Kai farsi più vicino e prenderle una mano coperta di
cerotti per i tagli del bicchiere – Non cercarli più. Ti sei fidata di loro, ma
ora devi combattere con noi. Abbiamo bisogno di te – glielo disse fissandola
negli occhi, cercando di farle capire da che parte stare, cercando forse di
chiarire più a se stesso le idee che a Crystal.
Perché
la battaglia che si agitava in Kai non era un match di Beyblade, ma una
tempesta dove era la sua fredda anima il campo dello scontro. Rabbia, si
sentiva deluso, arrabbiato con se stesso per essersi fatto trascinare da Hilary
fino al punto di essere così. Odiava i Demoni perché avevano distrutto i
G-Revolution, ma odiava ancor di più Axel perché aveva portato via Hilary…E poi
Crystal, lei che era sempre stata una sorella, un’ottima compagna di squadra,
una ragazza che aveva sempre avuto un affetto particolare per lui, la donna che
in questo momento era stretta fra le sue braccia e che guardava da vicino. Una
battaglia appunto, un gioco di emozioni dove non sono state inventate le
regole, ma che in molti chiamano vita.
-
Kai – sussurrò lei alle sue labbra. E in tutti i giochi si vince…Come si perde.
La
baciò sfiorando le sue labbra con quelle rosate della ragazza avvertendo
semplicemente un contatto fisico tra le loro due bocche…Ma nulla di più…Nulla
come quello che ti rimane quando perdi ad un gioco…
Finale da scioccante
non è vero^^?
Allora ammetto
che come capitolo non è un granché, non è molto movimentato e ci sono più
elucubrazioni mentali che altro, ma mi serviva per chiudere definitivamente la
scena dei Neoborg, per mettere in chiaro quali sono i loro rapporti e quali i
loro pensieri. Ora ci accingiamo alla fine della seconda tappa, ma i guai non
sono ancora finiti e tra voci e baci inattesi spero che il capitolo sia stato
di vostro gradimento^^ Ora andiamo rapidi al consueto
Angolo dei Grazie
Inuyasha_Fede: eh mi scuso allora perché qui di crucci
mentali ce ne sono stati veramente troppi, solo che non sono mai stata brava
nelle sintesi e francamente non sapevo come fare per accorciare^^ Spero comunque
che ti sia piaciuto^^
Baciuzzi Avly
Pierina: il mio Tesor…Perdono per il ritardo e
per aver portato un capitolo non proprio stupendo, non è venuto un granché…Beh
spero comunque ti sia piaciuto. Grazie come sempre per i tuoi consigli e le tue
e-mail che mi riempiono il cuore di gioia. Beh se l’altra volta ti eri
spaventata per l’ultima scena questa volta mi avrai voluto uccidere^^ Spero
davvero di leggere presto il tuo aggiornamento e chiedo ancora scusa^^
Baciuzzi Avly
Pilatigirls: Grazie 1000 ragazze per aver recensito
(e per avermi messo fra gli autori preferiti davvero grazie!!) spero che questo
chappy vi piaccia e vi aspetto!!
Baciuzzi Avly
_marghe 96 xD_: ti ringrazio molto cara, eh già
speriamo che Kai si scongeli presto^^
Spero che il
capitolo ti piaccia e mi auguro che commenterai^^
Baciuzzi Avly
Elenasama: grazie mille anche a te cara per aver
recensito. Eh sì, Julia è un personaggio forte e piace molto anche a me. Spero
di renderla bene, così come anche gli altri. Spero davvero che questo capitolo
ti piaccia anche se a me non ha convinto molto^^
Baciuzzi Avly
Lirinuccia: la mia carinissima Lirinuccia! Grazie
infinite tesoro per la recensione, tu hai il potere di entrare dentro le
persone quando recensisci…Grazie mille per i complimenti…Mi lasci senza parole
da scrivere!! Spero però di non averti delusa, questo capitolo non mi ha
pienamente soddisfatto, solo che non sapevo come sistemarlo, l’ho guardato e
riguardato e alla fine non ne venivo a capo…Perdono! Complimenti ancora per il
Doomsday tesoro e spero che comunque il capitolo ti piaccia!
Baciuzzi Avly
Padme86: salto e grido per la felicità^^ Sono
felicissima di vedere il tuo nome fra le recensioni…Non me lo aspettavo ed è
stata una bella sorpresa…Spero con tutto il cuore di non rendere una cattiva
impressione ora con questo capitolo^^ Grazie davvero Pad sei stata molto
gentile e spero che il chappy possa comunque donarti qualcosa!
Baciuzzi Avly
Helens: la mia amora c’è! Grazie 1000 per tutto
il tuo sostegno, è importantissimo per me e ti ringrazio davvero tanto! Visto
l’amore che provi per Crystal credo che avrai apprezzato parecchio il finale^^
Spero di sentirti presto e che commenterai anche questo!
Baciuzzi Avly
Lexy90: eccola qui! Mi stavo chiedendo dove
fossi^^ Anche se qui quella in ritardo sono io!! Bene constato con piacere che
i lettori odiano i miei cari Obscuras e tu li vuoi addirittura su un piatto
d’argento…Vedrò xD Spero cara che il capitolo ti piaccia e che lo commenterai^^
A presto!!
Baciuzzi Avly
Lenn Chan: beh mia guru che ne dice? Anche Kai ora
ha le sue belle grande sentimentali e gli Obscuras non perdono di certo tempo^^
Mi scuso per il ritardo e per aver portato un capitolo non tanto bello, ma come
ho scritto sopra, non sono riuscita a renderlo meglio…
Mi auguro con
tutto il cuore che non sia un totale disastro e che ti sia potuto piacere!
A presto cara e
in bocca al lupo per gli esami!
Baciuzzi Avly
Cherry_88: ed eccoti mia cara! Beh oramai lo sai
che i capitoli brevi non sono la mia specialità e questo chappy non solo è
lungo ma non mi ha neanche soddisfatta!
Comunque sulla
storia…Beh ci tengo a mettere in chiaro che tutta la scenetta architettata dai
Demoni è finta, ovviamente Samantha e Astra avevano calcolato tutto, così come
le reazioni di Axel e Ares…Tutto pianificato…Comunque lo spiegherò nel prossimo
capitolo per correttezza! Mi auguro che questo capitolo ti possa almeno piacere
un pochino e spero davvero mi lascerai un commentino anche pieno di critiche!
Baciuzzi Avly
Kamy: chiedo perdono anche a te mia cara per il
ritardo…Imperdonabile e dopo un’assenza di 200 anni ti prometto che mi metto in
pari con le storie da recensire e arrivo anche alla tua metallo e sangue! Spero
che il capitolo ti piaccia tesoro!
Baciuzzi Avly
Ringrazio
ancora chi ha messo la mia storia fra i preferiti/seguite/ricordate…Baciuzzi
tanti ragazzi! Fatevi sentire, mi farebbe piacere avere una vostra opinione^^
Grazie a:
Anima mik92 Cherry_88 Ria
HollyShort91 pierina Helens _marghe
96 xD_
Junkochan SMDO Inuyasha_Fede VaMpIrA89
Kamy Aiko
Inochi Lele91 Takami_Kinomiya
Lenn Chan Alelely Padme86 romualdo
Lirinuccia BlueHinata PICH_91 Lenn Chan
Elenasama Death_princess Lilla5 Klitya
Cartacciabianca Pilatigirls Red_Eagle LEFTYTHEBEST
A presto
ragazzi e scusatemi ancora!
Only for you my friends
Avly