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Autore: Avly    19/06/2010    13 recensioni
L'inizio di tutto...o la fine. Un nuovo campionato, una nuova avventura, vecchi e nuovi amici, e non solo...tra demoni e guardiani una nuova sfida attende i nostri blaider...ma questa volta a scendere in campo non saranno solo i bey. Scsate questa è la mia prima fic e spero che vi piaccia...premetto che dal prologo non si capisce molto, ma dopotutto è un prologo no?! Sono graditissimi i commenti, anche se negativi poichè possono aiutarmi con la narrazione. Così la storia sarà un po' di tutti. Anche se leggendo il prologo vi sembrerà di trovarvi una storia di rating superiore, non preoccupatevi! Buona lettura! PS Ho aumentato il rating da verde a giallo poichè non sono molto sicura che situazioni che si verranno a presentare siano adatte ad un rating verde...Comunque magari mi sbaglio, se lo riterrò esagerato lo abbasserò^^
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Paura

E non sono morta o scomparsa^^ Chiedo umilmente scusa per il ritardo, mi scuso con tutti quei lettori che seguivano (e spero lo continueranno a fare) la mia storia e spero che il nuovo capitolo sia di vostro gradimento…Di buon auspicio per coloro che devono fare la maturità, per coloro che non possono dichiararsi in vacanza perché impegnati con l’università e per chi come me ora è a sguazzare tranquillo^^

Buona lettura a tutti e ancora scusate!

 

La Mossa dell’Alfiere nel gioco chiamato Vita

 

 

La Paura. Come definirla? Un’intensa emozione derivata dalla presenza o dalla supposizione di un pericolo, oppure come quella parte di noi che vive e regna insieme alla ragione? Forse entrambe, forse nessuna delle due, ma una cosa era certa: ciò che ora percorreva il sangue di Brooklyn e degli altri era la vera Paura.

Si voltarono verso quelle due voci che li sorpresero nella notte appena fuori dall’Hotel. Il vento sferzava senza pietà le fronde degli alberi e l’oscurità era tutto ciò che era permesso vedere. Ming-Ming estrasse veloce Venus e lo caricò seguita a ruota da Moses e Garland. I tre bey colorati volarono insieme verso il bey nero e rosso di Samantha e quello nero e viola di Astra creando un’ondata d’energia che sbalzò la cantante di qualche metro. Brooklyn si girò verso la piccola che si rialzò senza battere ciglio guardandolo con occhi di rimprovero. – Forza Brooklyn non stare impalato! Se ci vogliono, noi non ci faremo attendere, attacca Venus! –

Decisa la ragazza si lanciò su Illusion che però resistette bene all’offensiva. Brooklyn sentì il sudore percorrere la sua spina dorsale e le gambe indebolirsi leggermente. Aveva paura di quello che avrebbe potuto sentire…Perché una sensazione come quella delle Tenebre lasciava il segno, conduceva alla pazzia e lui ne era già stato vittima. Ma ora c’era qualcuno che chiedeva il suo aiuto, qualcuno che stava facendo di tutto per aiutarli…La Voce – Vai Zeus! –

- Poveri illusi non combinerete nulla – disse Samantha con una punta di acidità

- Siete soli, e noi due bastiamo a mandarvi all’altro mondo – rise Astra caricando Illusion su Apollo

- Non sottovalutateci! – urlò la cantante decisa – Vi batteremo e libereremo quella Voce –

- Oh, la ragazzina parla troppo, non credi Astra? – disse sorridendo la mora. L’altra annuì come se stessero giocando. – Bene, allora vediamo se la vostra cara Voce verrà ad aiutarvi! – disse Astra consapevole che Lei non sarebbe potuta intervenire per aiutare la Tetrade – L’hai conciata proprio male cara – Samantha fece un sorriso compiaciuto a quel pensiero – E quello era solo l’inizio –

 

Spronava Fiamma stringendo gli speroni incitandola a galoppare più velocemente; il vento gli graffiava il viso ma non se ne curava, non pensava ad altro se non ad arrivare all’Hotel il più in fretta possibile. “Forza Fiamma corri!” E un polverone seguiva il passaggio di tre purosangue attraverso la lunga spiaggia di Santa Monica, sotto una Luna che ansiosa cercava di liberarsi dalle nubi per poter seguire meglio il corso di quello strano filo chiamato Destino.

 

-Resistete ragazzi, stanno arrivando – Brooklyn si scambiò uno sguardo perplesso con i suoi compagni, che però annuirono, confermando i suoi sospetti. Diresse l’attenzione sulle due ragazze che però non sembravano essersi accorte di nulla. “Allora è davvero in collegamento con noi” Guardò i beyblade neri dei Demoni che saettavano precisi e letali contro i loro, che a stento riuscivano a resistere. Era incredibile, erano quattro contro due eppure non riuscivano a mettere quelle due fuori gioco, e come se non bastasse ogni attacco subito era come se togliesse loro energie – Attacca Zeus! – Dovevano resistere, la Voce aveva detto che presto sarebbero arrivati i soccorsi e sicuramente si stava riferendo a Kai e i russi…Fossero riusciti a chiamare qualcuno…No, era un’opportunità da scartare anche perché non potevano permettere che gli altri ci andassero di mezzo…No, dovevano resistere.

 

- Che ne dici? Diamo un taglio? – disse ad un tratto Astra seccata da tutta quella immobilità.

L’altra annuì – Ci siamo quasi –

- E se non vengono? – chiese col pensiero ad un tratto Astra. Samantha osservò Mors che sembrava cercare di allontanarsi dai suoi bersagli, come se ci fosse qualcos’altro a comandarlo. Ridusse gli occhi color sangue a due fessure “Non li salverai tesoro”

 

- Dranzer! – Brooklyn si voltò con un sorriso insperato, mentre il galoppo dei tre cavalli si faceva sempre più vicino. Si sentì sollevato di vederli lì e questo diede sia a lui che ai suoi compagni una nuova carica ed un rinnovato entusiasmo per continuare a combattere. I tre russi scesero dai loro destrieri e rapidi si portarono al fianco dei BEGA, mentre le tre trottole avevano preso a tallonare Mors e Illusion senza concedere loro un attimo di respiro. Brooklyn osservò le due donne che però apparivano serene e tranquille. Astra sorrise come se non avesse atteso altro.

Brooklyn sentì il sangue gelarsi ed il cuore smettere di battere.

- Che vi prende ragazze? Ve lo avevamo detto che non ci avreste battuti – disse Moses

I Demoni si scambiarono un cenno prima di parlare – Oh sì, siamo molto spaventate, non è vero Astra? – sussurrò Samantha ghignando.

- Davvero, e visto che siamo così terrorizzate sarà il caso di sbrigarci. I miei più cari saluti Guardiani! – Astra fece un lieve inchino che aveva tutta l’aria di una presa in giro.

Samantha si strinse la mano attorno al collo ancora ricoperto dal foulard. Trovò gli occhi di Kai – A presto, Cavaliere – e con queste parole le due ragazze cominciarono a far roteare i loro beyblade ad una velocità sorprendente, aiutati dal vento che andava a creare con i due corpi metallici un tornado.

Brooklyn guardò Kai che però non sembrava essere turbato da come Samantha l’aveva chiamato. Lo vide ridurre gli occhi a due fessure d’ametista liquida. – Dranzer ora! – e il beyblade della Fenice si lanciò a gran velocità verso i due avversari, sotto le grida di tutti che non riuscivano a capire il perché di quel folle attacco.

 

- Hilary, presto vieni da me! Hanno bisogno di aiuto ora. Trovami Custode! -

 

Hilary lasciò cadere la posata dalle mani come se non avesse più il controllo sui propri muscoli. La testa le scoppiava e l’aria non arrivava più ai suoi polmoni. Si strinse le mani attorno al collo cercando di inspirare quanta più aria possibile, ma si sentiva soffocare. Gli occhi di tutti si portarono su di lei, che però non aveva né tempo né modo di occuparsi delle spiegazioni – Hilary stai bene? – le chiese Mao per tutti. Axel le sfiorò le spalle con le braccia, lanciando uno sguardo rapido ad Ares che annuì impercettibilmente. Il moro le si avvicinò al viso – Cosa c’è piccola? –

Ma Hilary non lo sentiva, non avvertiva nulla di ciò che le stava attorno.

Si sentiva come dentro una bolla, vedeva i volti dei suoi compagni e del suo ragazzo, ma la sua mente era altrove. Il bianco, il nero si mescolavano, percepiva la stessa sensazione che aveva provato quando aveva visto l’Aquila Rossa che piangeva. Riusciva a sentire chiaramente sentimenti contrastanti che non le appartenevano; rabbia, collera, angoscia, determinazione e qualcosa di indistinto a cui non sapeva dare un nome, qualcosa che le fece battere il cuore. Riusciva a sentire emozioni non sue, a toccare le pareti del cuore di qualcuno…E sentiva anche la voce.

Si alzò come in uno stato di trance, osservando vaga i volti di tutti. Perché le sembrava di essere lontana da loro? All’improvviso una scossa fece tremare i vetri della sala e uno si incrinò. Hilary non se ne rese conto: prese a correre verso l’uscita urtando e scontrandosi con le persone che stavano entrando nella sala. Scavalcò un carrello con i dolci precipitandosi nella hall. Si fermò un istante mentre il cuore le batteva all’impazzata. Sentiva le pareti sussurrarle suoni e parole, le piante che parevano sospingerla verso l’esterno, e la voce che ancora sinuosa e decisa si insinuava nella sua testa.

- Corri Hilary! Custode, credi in me! –

 

- Kai, dannazione che fai? – Boris si protese in avanti cercando di afferrare il braccio di Kai senza riuscirci. Si sporse in avanti rischiando di perdere l’equilibrio ma venne trattenuto da Yuri che se lo portò indietro prima che l’impatto fra Dranzer e i due bey neri li coinvolgesse in prima persona. Un’onda d’urto violenta e inevitabile si abbatté sul cortile dell’Hotel disintegrando in un battito di ciglia tutto quel Paradiso che fino a pochi istanti prima viveva attorno a loro. Le fronde degli alberi vennero frustate senza pietà dal vento, il ciottolato messo in movimento, schizzò in tutte le direzioni come se fossero migliaia di proiettili infrangendo vetrate e perforando la muratura dell’ingresso. Boris e Yuri si buttarono a terra per evitare che uno dei pilastri della luce si abbattesse sopra di loro. Il capitano russo alzò lo sguardo colmo di rabbia verso il centro dello spiazzo. Vide Kai e le due ragazze combattere accanitamente senza darsi un attimo di respiro. Dranzer subiva gli attacchi simultanei di Mors ed Illusion, ma si manteneva stabile, seppur minacciato anche da tutti gli ostacoli presenti sul campo. Lo sguardo del capitano russo sorvolò tutto quell’Inferno per arrivare ai piedi della quercia dove sgranò gli occhi per l’orrore e dalle sue labbra uscì un urlo di rabbia: quattro corpi stavano ammassati uno sopra l’altro, coperti di polvere, ghiaia e foglie; i loro volti erano deturpati da tagli e sangue ed accanto a loro, quattro beyblade spezzati giacevano privi di vita sul ciottolato. Distrutto…Tutto distrutto. Yuri urlò di rabbia arrancando verso Garland e gli altri che non davano segni di movimento. Non poteva essere, non poteva essere vero! – Garland! – gridò rivoltando a pancia in su il corpo dello svedese coperto da una maschera di dolore e sangue. Urlò ancora ma Garland non rispondeva, ed in quel momento la rabbia ed l’odio che non credeva di riuscire ancora a provare invase le sue membra e gli intaccò il sangue. Rabbia, collera, odio…Sentimenti che credeva di aver sepolto nel fondo della sua anima anni prima, ma che ora davanti a tanto dolore e sofferenza si erano risvegliati in lui, scatenando il Lupo della Steppa che era Yuri Ivanov... –Wolborg attacca! – la trottola grigio argento si scagliò rabbiosa su Illusion che stava per attaccare Dranzer. Kai e Yuri si scambiarono un cenno col capo prima di essere raggiunti da Boris che come loro aveva un conto in sospeso con i Demoni.

 

- Hilary ma dove corri! – esclamò Julia da sotto il tavolo dove si erano rifugiati tutti i blaider. I vetri della sala all’improvviso si erano rotti e come stiletti di ghiaccio i frammenti scesero in picchiata verso di loro. Julia si lanciò verso l’esterno per seguire Hilary quando in un lampo di secondi si buttò di lato spingendo a terra Crystal prima che venisse trafitta dai cristalli di vetro. – Julia – ansimò la giovane rossa che aveva un piccolo taglio sulla fronte. Sembrava tesa, preoccupata, ma ciò non parve strano alla spagnola. – Dobbiamo andare fuori – e si precipitarono fuori seguite a ruota da tutti gli altri.

 

Il combattimento procedeva senza intervalli, nessuno dei blaider accennava a lasciarsi intimorire dagli attacchi e ogni assalto veniva controbilanciato da una difesa perfetta. Nonostante lottassero tre contro due i russi non riuscivano a sfinire le loro avversarie, mentre loro si affaticavano anche se non lo davano a vedere. Era strano ma sembrava come se riuscissero a rendersi immuni agli attacchi, come se gli assalti di Wolborg, Falborg e Dranzer non le colpissero…

- Dranzer attacca! – Kai lo sferrò con forza contro Mors e fu allora che la sentì

- Limbo del Cosmo -

- Cavaliere, ti prego fermati! Non ce la faccio più! Dovete creare un contatto…E salvate la Custode. Kai non hai più molto tempo – la Voce emise un gemito strozzato facendo muovere con forza le catene e cadendo poi con un tonfo sul suolo avvolto dall’Ombra. Kai cercò di muoversi in quell’universo nero, lo stesso dell’altra volta, quando qualcosa lo afferrò per il braccio – Kai – disse Yuri tastando il suo braccio per accertarsi che fosse lui. – Dove diavolo siamo finiti! Non vedo un accidente – sbraitò il capitano della Neoborg cercando di vedere qualcosa oltre la coltre di Buio. – Mi sa che siamo nei beyblade degli Obscuras o qualcosa di simile – Kai avvertì la voce di Boris giungere rapida ed insicura mentre anche lui cercava di muoversi in quel Nero.

- Ma che spirito d’osservazione Huzenstov, già non sopporto quei demoni figuriamoci stare nei loro beyblade – ribatté sprezzante Yuri. Kai intanto cercava ancora la Voce, doveva sentire ancora le sue parole, la sua voce. Non ne capiva il perché, probabilmente si sentiva responsabile di quel che era successo a Brooklyn e agli altri, ma questo non cambiava la natura della cosa: da quando Kai Hiwatari si sentiva in colpa?

- Andate Cavaliere, Guardiani…Siete la nostra unica speranza…Trovate la Custode e la sua Essenza – Kai fece istintivamente un passo in avanti, vedendo una leggera luce che tenue e debole brillava in quel Mondo di Morte – Ti abbiamo colpita noi vero? – chiese alla Voce sperando di tenere il contatto con lei. I rumori delle catene si fecero sentire e Boris si volse cercandole. – Non temete – un gemito strozzato uscì dalle labbra della creatura che si ritrovò a sputare il suo stesso sangue – Ora andate –

 

La Luna illuminava attenta e timorosa allo stesso tempo il Beverly Hills Hotel di Los Angeles, come se sperasse di non essere vista, come se spiasse ciò che stava accadendo. Kai, Yuri e Boris in un battito di ciglia si ritrovarono nello spiazzo dell’Hotel, coperto di foglie staccate a forza dai rami, tronchi di alberi spinti via con foga dal vento, e…Dolore, tanto dolore. Yuri si girò verso le due ragazze degli Obscuras che li guardavano con gli occhi limitati a due fessure. – Come avete osato! – disse Samantha riferendosi al contatto con la Voce. Scagliò Mors su Falborg che cominciava a perdere stabilità, quando il bey nero con sfumature rosso sangue si oppose al comando e prese a colpire il palo della luce. – Maledetta smettila di interferire! – gridò Samantha in preda alla collera. Doveva essere sempre lei a mettersi in mezzo. Non le erano bastate le scariche e i mostri d’ombra, no la signorina faceva la dura. – Samantha non è il momento – la riscosse Astra – A lei ci penseremo dopo –

La ragazza dai capelli corvini annuì contrariata “Tu continua, che tanto avrò io il piacere di ucciderti del tutto mia cara” – Attacco Nube Oscura! –

 

- Ma che succede qui? – disse Michael non appena i ragazzi raggiunsero i giardini dell’Hotel. Emily pulì gli occhiali credendo di star assistendo a qualcosa che non c’era, Mao gridò mentre Rei e Julia si scambiarono un’occhiata interrogativa. – Non può essere – disse a voce bassa Takao che si trovava alla destra di Axel e di un’Hilary paralizzata sul posto. La ragazza non riusciva a muovere un muscolo, non sapeva più se stava respirando, non sentiva nulla di quello che gli altri dicevano, aveva la mente rivolta solo allo scempio che si prostrava dinanzi a lei. Distruzione, Paura e Morte.

Avvertì Takao e Max sfrecciare ai suoi lati e buttarsi ai piedi dei corpi immobili di Samantha e Astra che con il viso coperto di tagli e polvere parevano non respirare. Sembravano morte…Come tutto quello che li circondava…O meglio, quasi tutto. Hilary puntò lo sguardo su due occhi ametista che freddi e scostanti guardavano nella loro direzione insieme a quattro iridi identiche di ghiaccio e di color smeraldo. Hilary avvertì come se le fosse crollata la terra sotto i piedi. “Non ci credo…Kai, eri tu il pericolo” Ma non fece neanche in tempo a ragionare che l’urlo disperato di Takao si espanse per tutto il cielo notturno, alto e terrorizzato come mai era stato il tono di voce del giapponese – Samantha rispondi ti scongiuro! – Lacrime taglienti gocciolarono sul viso della ragazza, lavandone in parte la pelle sporcata dalla polvere, che si mischiò al sangue rappreso che le contornava il labbro. Takao le mise un braccio dietro la schiena abbracciandola e urlando tutta la sua rabbia al vento, che la disperdesse come un canto di Morte. Ad un tratto Samantha si riscosse tossendo ed inspirando aria. Un sorriso si dipinse sui volti di tutti i ragazzi, in particolare Ares e Axel che osservavano sconvolti le loro due compagne. Hilary intanto continuava a guardare Kai che impassibile faceva roteare Dranzer tranquillo ai suoi piedi imitato da Yuri e Boris. Era assurdo, troppo incredibile per essere vero, se glielo avessero detto non ci avrebbe mai creduto…Ma come potersi dare una spiegazione diversa rispetto a quella che aleggiava nei pensieri di tutti? Dov’era in questo caso la Realtà e dove l’Illusione?

 

Una calma irreale si era stanziata nel giardino e mentre i paramedici avevano portato via i quattro BEGA su chiamata del presidente, Samantha e Astra si erano limitate a farsi medicare qualche taglio e contusione sul posto, sotto stretta sorveglianza di Ares e Axel che le curavano da vicino come dei fratelli apprensivi. In verità pareva che tutti stessero chiusi nel loro mondo solo per evitare di dover fare i conti con la realtà, che oscura e limpida si stagliava dinanzi a loro. Hilary osservava in silenzio Kai che a qualche metro di distanza da loro li scrutava con le braccia incrociate come se aspettasse, come se sapesse che prima o poi quella bolla di riflessione si sarebbe dissolta e si sarebbero scatenate le Fiamme. Avvertiva il cuore battere ad una velocità impressionante, il respiro le si era calmato, ma la tensione cresceva, ogni attimo le sembrava un’eternità, e la luce negli occhi del russo le metteva addosso una sensazione che non sapeva identificare.

- Sarai contento ora – disse a voce bassa Takao quando nel giardino furono rimasti solo i blaider

Kai rimase impassibile, come se quelle parole non lo avessero minimamente sfiorato.

- Perché? – disse Takao a capo chino, mentre dietro di lui Samantha si tastava il collare ortopedico che le avevano applicato.

Kai fece un’espressione lievemente sorpresa – Perché cosa? – rispose freddo e arrogante. Poi Boris si rivolse alle due ragazze canadesi – Complimenti per la performance, ottima interpretazione signore, siete state quasi commoventi – il suo tono sprezzante fece adirare Ares che si portò a pochi passi dai russi – Maledetti bastardi! Come vi siete permessi di fare del male alle nostre amiche? Tre contro due per di più! Mi fate schifo. Se volevate battervi con noi potevate attendere il torneo…Non prendervela con delle ragazze! Ma dove avete un onore? – la voce del biondo uscì carica di rabbia e rancore, tanto che Mao fece per avvicinarsi, ma fu trattenuta da Lai.

- Perché non ce l’hanno, o meglio non l’hanno più – voce bassa, roca, piena di risentimento e delusione, una voce che mai era stata così, una voce che aveva sempre cercato di incoraggiare e sorridere…La voce di chi si sentiva tradito.

- Potevo aspettarmelo da Yuri o da Boris…In fondo è nel vostro stile, nonostante credessi che le vicende con Vorkof vi avessero cambiato…Ma da te Kai, da te no – Takao alzò il capo verso l’ex compagno, che potette vedere i suoi occhi castano-rossicci luccicare per le lacrime e ardere per la rabbia. Si avvicinò a Kai fino a che non si trovarono ad una distanza di pochi passi. Hilary e gli altri trattennero il fiato. Takao e Kai, vento e fuoco, drago e aquila, bene e male, rivali…Nemici.

- Non dici nulla? – Takao non riusciva a crederci, non poteva pensare che Kai lo avesse sempre ingannato, che avesse rinunciato ai veri valori di un blaider, di un amico solo per…Vincere.

- Si può sapere che vuoi Kinomiya? La scenetta è stata abbastanza esplicita – ribatté sprezzante il russo senza fare una piega. Stava tirando troppo la corda, era sul punto di spezzarsi e Hilary sentì chiaramente quando si lenì del tutto. Secco, sonoro, preciso; vide il viso di Kai ruotare verso sinistra, mentre la sua pelle candida si coloriva di un rosso rabbia là dove Takao lo aveva colpito. – Ti odio! Come hai potuto farlo? Se volevi vincere contro di me potevi affrontarmi, ma perché far del male alla mia ragazza? E il tuo onore? Ti odio Kai! Credevo che fossi un blaider, che amassi questo sport e soprattutto che rispettassi i suoi partecipanti…Ma soprattutto che fossimo amici! – e lo colpì di nuovo. Lo colpì duramente altre volte e questo davanti agli sguardi attoniti di tutti che non credevano ai loro occhi: Takao prendeva Kai a pugni e lui non accennava a reagire, come se non gli importasse, come se quello non fosse il suo corpo, ma quello di un fantoccio…O come se Kai volesse farsi colpire di proposito.

Yuri non intervenne per fermare il giapponese, disapprovando il comportamento di Kai, ma comprendendolo perfettamente. Capiva cosa stesse spingendo il cuore di Kai a comportarsi in questo modo; il dranzerblaider non lo avrebbe mai ammesso, ma stava agendo così per i suoi amici, perché preferiva tenerli all’oscuro di quanto successo solo per poterli salvare…A modo suo certo, ma sempre perché teneva a loro.

Takao alzò ancora il pugno pronto a colpire Kai che si ostinava a rimanere immobile quando la voce di Axel sopraggiunse fermando l’azione a mezz’aria – Lascia stare Takao, è del tutto inutile sporcarsi le mani per uno così – sputò acido il moro avvicinandosi pericolosamente a Kai che fece un passo in avanti con aria di sfida. Hilary sentì una morsa attanagliarle lo stomaco quando li vide così vicini. Seguì gli occhi di Kai con attenzione, avvertendo un brivido sulla pelle quando per un breve istante i loro sguardi si incrociarono…Perché non vedeva cattiveria o desiderio di vittoria? Perché i suoi occhi in quel momento erano semplicemente…Freddi?

- Me le sporco volentieri io! – fece Axel alzando il pugno…Ma questa volta Kai avrebbe reagito…Takao era un conto, Axel totalmente diverso.

- Fermo! – Hilary si frappose fra i due fissando Axel negli occhi e dando le spalle a Kai che si sorprese del comportamento della ragazza. – Hilary che fai? Togliti da qui…Ma come fai a volerli difendere dopo quello che hanno fatto! – urlò Axel fuori di sé mentre la sedicenne scuoteva il capo decisa facendo scintillare alla luce della Luna i suoi occhi color cioccolato. – E’ sbagliato agire in questo modo Axel! Se hanno sbagliato pagheranno, ma non passate dalla parte del torto – “Ma chi ha torto?” si disse fra sé. Osservò Axel cercando di rassicurarlo ma il ragazzo scrollò le spalle insoddisfatto. Kai vide Axel prendere per mano la ragazza attirandola a sé per baciarla sulla fronte – Va bene piccola, come sempre riesci a convincermi – il moro alzò poi lo sguardo sul russo – Ringraziala, se non fosse stato per lei ti avrei spaccato la faccia – e si allontanò, trascinandosi dietro alcuni blaider, mentre Hilary rimase ancorata al suo posto. Sentiva quello che stava avvenendo…Una separazione definitiva. I vari blaider si osservarono tra di loro, indecisi sul da farsi; la cosa era semplice, o seguire i russi o Takao e gli altri. – Andiamo – disse Mao seguendo Ares e Lai che rientrarono in Hotel seguiti da tutti i blaider. Rimasero nel cortile solo Rei, Julia, Raul, Max, Hilary e Takao, il quale si girò un’ultima volta verso Kai con il viso arrossato per la rabbia. – Mai mi sarei aspettato questo da te Kai, mi hai deluso – e si voltò per rientrare – Andiamo Max, Rei! – aveva Kai alle spalle, era certo che lo stesse trafiggendo con gli occhi, ed era anche consapevole che quella a cui stavano assistendo era la morte dei G-Revolution…Ma non era stato lui a distruggere la loro squadra e la loro amicizia…Era stato Kai.

Max si avvicinò al giapponese chinando il capo e nascondendo i suoi occhi color oceano sotto una cascata di capelli biondi che parevano aver perso la loro lucentezza. – Come hai potuto Kai? – disse semplicemente prima di seguire Takao che prima di prendere la porta si voltò nuovamente – Rei muoviti! – ma il cinese scosse la testa piano – Allora fa come diavolo ti pare! – sbottò il giapponese sparendo alla vista dei russi che si erano visti abbandonare da tutti. – Andiamo sorellina – la esortò Raul prendendo la mano di Julia che era rimasta ferma ad osservare i volti dei russi. Li studiava, cercava di scavare dentro di loro, tentava di scorgere le loro vere intenzioni nei loro occhi, e come spesso avveniva si concentrò sulle iridi gelate di Yuri che le sembrò tutto meno che un traditore o un criminale. “I suoi occhi sono puliti, chiari come l’alba…Non può essere stato lui anche se quelli che abbiamo visto al ristorante erano proprio loro” – Arrivo – e seguì il fratello dopo aver lanciato una fugace occhiata ai russi ed in particolare a Yuri.

Kai rimase lì, ad osservare i ragazzi allontanarsi uno dopo l’altro, sparire dalla sua vista come una barca all’orizzonte. E faceva male, allo stesso modo di quando aveva lasciato la BBA per Vorkof, ma questa volta era diverso, perché non era morto solo il Kai blaider G-Revolution ma anche il Kai essere umano. Per Kai era sempre stato importante il suo essere blaider, eppure ora il dolore che sentiva non era derivato dalla consapevolezza di aver perso il torneo, ma di aver perso i suoi…Amici. Ad un tratto alzò lo sguardo incrociando gli occhi indagatori di Hilary che lo scrutavano con attenzione come se lo volessero scavare. Avvertì un flusso di calore all’altezza dello stomaco ma bastò fargli tornare in mente la scena di poche ore prima per farlo tornare ad attaccare – E’ inutile che ci fissi, non avrai alcun ringraziamento se è questo che aspetti – le disse freddo incrociando le braccia al petto. Lei scosse il capo – Ecco perché non riesci a capire…Non credere che il mio gesto abbia avuto un secondo fine; l’ho fermato perché non volevo passasse dalla parte del torto – in realtà era stato il suo corpo a muoversi più rapidamente della sua testa e lo aveva fatto per Kai, ma questo non glielo avrebbe mai detto. – Allora va dal tuo ragazzo e la prossima volta non impicciarti – le rispose gelido Kai prima di dirigersi verso le scuderie seguito dai tre russi che sparirono nella notte come anime cancellate dalla mente e dai cuori dei propri amici, come nomi scritti sulla sabbia a cui è sufficiente una lieve onda per svanire dimenticati.

Hilary osservò la sciarpa bianca di Kai farsi sempre più piccola fino a quando non sparì del tutto, lasciandola nuovamente con una terribile sensazione di vuoto, un oblio oscuro fatto di dubbi ed incertezze, come un desolato paesaggio invernale composto da alberi ghiacciati e spettrali.

 

- E ora che facciamo? – chiese ad un tratto Boris arrestando Tormenta. La Luna era alta e sotto un vento incessante i quattro blaider russi cavalcavano sull’altopiano del Westwood con sulle spalle le loro borse da viaggio. Se ne erano andati, dopo la riunione privata con il presidente avevano deciso di lasciare il Peninsula e di trovarsi un nuovo alloggio per conto loro. Questa volta Daitenji non aveva potuto far nulla per loro, aveva contro qualsiasi dato oggettivo, ogni prova ed inoltre aveva la testimonianza di Astra e Samantha che avevano affermato di essere uscite per parlare di una questione privata e in quel frangente di aver visto Kai, Yuri e Boris attaccare Brooklyn, Moses, Garland e Ming-Ming e di essere intervenute per fermare i russi. Questa versione coincideva con tutte le prove raccolte e il presidente non aveva potuto far altro che squalificare la squadra russa per comportamento antisportivo e aggressività. Così se ne erano andati.

- Tu che dici? – rispose sarcastico Yuri in testa al gruppo – Siamo fuori da torneo, non c’è più niente per noi qui, perciò alla luce dei fatti credo che la cosa migliore sia tornare in Russia. Se quegli idioti vogliono farsi fregare sono affari loro – diede un colpo ai fianchi del cavallo bianco incitandolo a proseguire. Per qualche secondo si sentirono solo gli zoccoli dei quattro destrieri scandire il tempo – Beh in tal caso tornatene pure a Mosca io rimango qui – la voce di Boris ruppe la coltre di ghiaccio che si era andata a creare tra i quattro. Anche Kai fermò Fiamma lanciando uno sguardo d’assenso a Boris che annuì – Noi rimaniamo qui – si corresse.

Yuri si voltò seguito a ruota dalla sorella che li guardarono increduli – Che sperate di ottenere? Battere i Demoni? E’ impossibile e anche questa Voce non ci aiuta più di tanto! –

- E’ vero, ma non possiamo abbandonarli Yuri! Diamine non ci tieni alla vendetta? -

- Certo Boris, ma non voglio neanche essere additato dal mondo intero come un blaider antisportivo o altro dopo che ho dato me stesso per questo sport – si voltò chiudendo così la discussione

- E gli altri? – lo incalzò Boris. Il capitano russo si girò seccato – Gli altri per tua informazione ci hanno voltato le spalle – ribatté risentito. Ricordava ancora gli occhi di Julia fissi su di lui come se volesse scavare nella sua anima cercando nuovi pretesti per accusarlo. Si era sentito ingannato anche se non ne capiva il perché; forse in un momento aveva pensato che lei riuscisse a leggere talmente bene nella sua anima che avrebbe potuto vedere la verità…Ma poi anche lei aveva seguito gli altri…”Peggio per loro” diede uno strattone a Tempesta che proseguì seguito da Astro. – Partiamo domani mattina col primo volo, ora andiamo al terminal o troviamo un albergo per la notte – disse serio dopo degli istanti di silenzio. Crystal si voltò ma Kai e Boris erano rimasti nello stesso punto di prima – Ragazzi? – Il blaider del falco trafisse con gli occhi la ragazza facendole capire di non intromettersi oltre. Crystal ridusse gli occhi a due fessure prima di proseguire col fratello indifferente. – Ci è stato impedito di avvicinarci a più di 50 metri da un beyblade stadium, siamo fuori dalla competizione per cui abbiamo versato sangue e voi volete restare? -

- Sì – rispose Boris al suo capitano – Dobbiamo annientare quei maledetti Yuri come fai a non capirlo! – Boris cominciò a scaldarsi alzando la voce.

- Siete pazzi –

Kai ghignò celato appena dalla sciarpa – Andiamo Yuri non vorrai dirci che hai paura di loro –

- Non provarci Kai, sono solo più realista di voi – Yuri Ivanov non aveva paura, solo era più razionale e riteneva del tutto inutile andarsi a buttare da uno strapiombo senza paracadute. – Non puoi essere realista in qualcosa che non lo è! – ribatté Boris

- Non mi convincete e poi siete solo in due…E’ ridicolo – concluse il capitano mettendo in risalto il loro principale punto debole…Il numero.

- Tre – i russi si voltarono di scatto verso il punto da cui era partita la voce, incrociando gli occhi con due pure pozze d’ambra. La lunga coda avvolta nella tela bianca ondeggiava sinuosa ed elegante nel vento insieme a crini sottili color ebano che incorniciavano il volto del blaider davanti a loro. – Rei – disse Crystal apatica

- Il cinese, fantastico farò squadra col cinese – esultò ironico Boris

Yuri scosse il capo – Bene Rei, ma comunque non mi convincete, non avete un piano, non avete nulla. La vostra è un’azione suicida e non è il momento di fare gli eroi e di illudersi con futili speranze e sogni vani – concluse fermamente il blaider del lupo.

I tre ragazzi si scambiarono degli sguardi pieni di conferme e convinzioni e Kai vide Rei incrinare lievemente le labbra sottili in un cieco sorriso.

Passarono secondi intervallati solo dalla voce del vento che come un forte richiamo sussurrava parole perse nell’eco delle montagne, una voce inudibile all’orecchio umano, ma in cui i ragazzi cercavano una risposta, una certezza, un sostegno a cui aggrapparsi per non cadere.

– Se voler salvare i propri amici e credere nell’amicizia è una vana illusione, allora Ivanov saremo ben felici di combattere per questo “sogno”. E non parlare di azione suicida perché sei stato tu il primo a mettere a repentaglio la tua stessa vita per difendere i tuoi principi. Hai per caso dimenticato Garland e la Justice Five? – quel fiume di parole portato dal vento anticipò la vista di Julia che decisa si affiancò ai tre ragazzi. Yuri strinse istintivamente la presa sulle redini del suo cavallo soffermandosi ad osservare la ragazza – Secondo me ora accetta – sussurrò Boris all’orecchio di Rei che sorrise. – E’ un’azione sconsiderata, perché lo fate? – chiese il rosso senza lasciare lo sguardo fermo di Julia. Non riusciva a credere che fosse davvero lì, forse ci aveva segretamente sperato, ma aveva cercato di non illudersi…Eppure ora era lì, davanti a lui e come sempre lo sfidava, fronteggiava con quei suoi occhi di smeraldo dorato che rilasciarono nel petto del russo un insolito calore che non aveva mai provato…Un po’ come quella sera ad Helsinki…

Sapeva che parte di quello che gli stava capitando di provare era opera di quella ragazza e se da una parte tentava di non farsi trascinare, dall’altra avvertiva uno strano desiderio di andare avanti, scavare in quelle pozze di smeraldo dorato per trovare una risposta, un segno…Qualcosa che non sapeva neanche lui, ma che probabilmente era la stessa cosa che lo induceva a cercarla in ogni angolo della città.

- Per lo stesso motivo per cui anche tu accetterai – ribatté lei senza abbandonare i suoi occhi

 

L’Hotel che i ragazzi scelsero non era molto distante dal Peninsula e visto che avevano deciso di seguire di nascosto anche le tappe future del torneo avevano optato per un carino hotel a tre stelle. La delicata struttura del The Crescent apparve come in una fiaba dalle strade trafficate di Los Angeles. L’albergo era piccolo e sembrava una casa delle favole, con tenui colori sul pesco e palme all’ingresso. – Su non fate questa faccia in fondo dovete solo dormirci due notti – asserì Julia non appena Boris fece per cambiare Hotel.

- Nella casa delle fate mi vuoi far dormire? Non potevamo scegliere qualcosa di meno colorato e fiabesco? – chiese disgustato il blaider del falco. Per una volta sia Kai che Yuri furono concordi a dargli ragione. – Proprio per via di questo stile così poco consono a voi nessuno penserà che abbiate potuto trattenervi qui – spiegò diligente Rei in soccorso a Julia.

Crystal osservò la struttura dell’Hotel totalmente apatica quando una mano prese le redini di Astro guidandolo – Entriamo – disse Kai guardandola negli occhi.

La camera in cui entrarono era completamente diversa dall’esterno. Le pareti bianche con gli spigoli laccati di nero donavano alla stanza dal design contemporaneo un aspetto serio ma allo stesso tempo di eleganza e futuristico. – Oh va molto meglio – constatò Boris accasciandosi su una delle poltroncine di pelle bianca che erano disposte attorno ad un basso tavolino in vetro. Gli altri si accomodarono mentre Crystal prese dal frigo bar qualcosa da bere per tutti.

- Allora quale sarà il piano? – chiese Rei

- Direi prima di tutto, che dobbiamo capire come fanno ad ingannare e poi dobbiamo trovare la Voce – disse la spagnola seduta al fianco del cinese. – Beh cara mia se il tuo nemico è anche la anche la persona che dorme al tuo fianco l’inganno è immediato – constatò Boris

- Ma creare delle vostre copie esatte va al di là del semplice raggiro – disse Rei facendo alzare il capo di Crystal rimasta in silenzio per tutto il tempo e che si accorse di stringere freneticamente il bicchiere tanto da avere le nocche bianche. I capelli rossi le cadevano sul viso celando i suoi occhi velati di menzogna e tradimento ali altri, che in lei vedevano solo una ragazza fredda ed insensibile. – Non a caso li ho chiamati Demoni – rispose Yuri grave.

Improvvisamente uno scroscio li allontanò dalle loro riflessioni portandoli ad osservare Crystal che si era chinata a raccogliere i cocci del bicchiere che aveva rotto.

- Maledetti vetri – sussurrò a denti stretti mentre si toglieva le schegge dalla pelle ferita. Kai la osservò a lungo mentre la ragazza cercava di trovare in ogni scheggia il modo di perdere tempo e non sollevare lo sguardo. Avvertiva la sua ansia, il suo timore e nell’osservarla non poteva non collegare quella visione a quella degli Obscuras…

 

- Non è la fine Kai – la voce rassicurante di Rei sopraggiunse alle spalle del russo che appoggiato al balcone osservava il vento smuovere le fronde delle palme in silenzio, mentre dentro la stanza Yuri, Boris e Julia continuavano a discutere.

Kai rimase in silenzio come se non lo avesse sentito o come se le sue parole gli fossero del tutto indifferenti, ma Rei sapeva che non era così. – I G-Revolution non sono morti –

- Non capisco perché vieni a dirlo a me. Non mi interessa, se vogliono farsi ingannare che si accomodino, non è affar mio – lo interruppe Kai brusco per impedirgli di andare oltre.

Rei però non si arrese, oramai lo conosceva abbastanza da sapere quando doveva attaccare – Certo, e sei talmente indifferente che non hai cercato di reagire quando Takao ti ha colpito – Il russo tornò a guardare fuori riflettendo su quelle parole…Aveva ragione.

- Non era il caso – rispose il suo orgoglio di blaider per lui.

- Già perché in fondo al cuore sai che Takao non ti avrebbe detto quelle cose – Rei non accennò a mollare il discorso; avesse dovuto ricorrere ad un lento processo maieutico lo avrebbe condotto alla verità…Glielo doveva.

- Ti sbagli Rei, non mi interessa affatto se Takao si è voluto far ingannare da quella –

- E chi parlava solo di Takao? – Kai si voltò immediatamente verso Rei lanciandogli missive di fuoco dagli occhi. – Guarda in faccia la realtà Kai. Chi è stato a tornare sui suoi passi per aiutarci, consapevole di andare contro le critiche, la stampa, il suo orgoglio per battere Brooklyn? Chi è stato a battersi al mio fianco quando mi era stata sottratta la Tigre Bianca? E già che siamo qui dimmi chi è stato a lanciarsi sotto una frana per proteggere Hilary? Tu, quindi non è vero che le nostre sorti ti sono indifferenti.

Kai per la prima volta non seppe cosa rispondere, era tutto vero…A lui importava di loro, la loro incolumità gli interessava quasi quanto il bey. Non sapeva quando era iniziato, forse da sempre, ma quei ragazzi si erano insediati in lui con simpatia, esuberanza, altruismo e tanta complicità. E Hilary era scesa ancora più nel profondo, riusciva a farlo sentire come mai si era sentito. Aveva violato la sua fredda e tetra anima insediandosi nella sua mente…Arrivando a condizionarne i pensieri. Già perché molti degli ultimi atteggiamenti che stava acquisendo erano derivati da lei.

Rimase ad osservare le luci sfavillanti della città lasciando che le parole di Rei lo avvolgessero, entrassero dentro di lui, a rischiarare quella convinzione e verità che per troppo tempo aveva preferito tacere persino a se stesso.

- Li salveremo – disse Rei tornando dentro felice di aver potuto ricambiare il favore.

 

- E già che siamo qui dimmi chi è stato a lanciarsi sotto una frana per proteggere Hilary? Tu, quindi non è vero che le nostre sorti ti sono indifferenti -

Maledetto cinese! Non era vero, lui pensava solo ed esclusivamente a se stesso…Eppure perché allora questa convinzione si stava sgretolando come argilla secca nelle sue mani, lasciandogli solo un cumolo di polvere? No, Rei non poteva aver ragione…

- Kai mi ascolti? – chiese Crystal sfiorandogli il braccio.

- Troveremo una soluzione – disse semplicemente la ragazza specchiandosi nel vetro della finestra. Il suo riflesso era orribile, ma cercava di non vederlo. Vedeva una persona sporca, con la coscienza sporca, il ritratto di un’abile incantatrice che aveva raggirato e ingannato solo per avere ciò che ora le stava accanto e con cui avrebbe condiviso la camera quella notte. In quel momento si sentiva strana, come divisa in due parti. Una Crystal era felice come non mai, radiosa perché aveva Kai vicino, mentre l’altra continuava a disgustarsi per quello che aveva dovuto fare per avere la vicinanza del ragazzo. Doveva ignorare la seconda voce…L’importante era esserci arrivati, al diavolo i mezzi. Se lo ripeteva in continuazione ma ne era sempre meno convinta.

- Eri tesa prima – proferì d’un tratto Kai osservando il viso di Crystal attraverso il vetro. Lei chinò il capo – Beh è una soluzione critica per tutti – si girò verso di lui incrociando il suo sguardo. Dio come era bello; così perfetto, con degli occhi indecifrabili, ma magnetici. Quante volte aveva sognato di potergli essere così vicino? Tante, e forse davvero per opera di qualche magia ora stava accadendo…

Ad un tratto lei avvertì Kai farsi più vicino e prenderle una mano coperta di cerotti per i tagli del bicchiere – Non cercarli più. Ti sei fidata di loro, ma ora devi combattere con noi. Abbiamo bisogno di te – glielo disse fissandola negli occhi, cercando di farle capire da che parte stare, cercando forse di chiarire più a se stesso le idee che a Crystal.

Perché la battaglia che si agitava in Kai non era un match di Beyblade, ma una tempesta dove era la sua fredda anima il campo dello scontro. Rabbia, si sentiva deluso, arrabbiato con se stesso per essersi fatto trascinare da Hilary fino al punto di essere così. Odiava i Demoni perché avevano distrutto i G-Revolution, ma odiava ancor di più Axel perché aveva portato via Hilary…E poi Crystal, lei che era sempre stata una sorella, un’ottima compagna di squadra, una ragazza che aveva sempre avuto un affetto particolare per lui, la donna che in questo momento era stretta fra le sue braccia e che guardava da vicino. Una battaglia appunto, un gioco di emozioni dove non sono state inventate le regole, ma che in molti chiamano vita.

- Kai – sussurrò lei alle sue labbra. E in tutti i giochi si vince…Come si perde.

La baciò sfiorando le sue labbra con quelle rosate della ragazza avvertendo semplicemente un contatto fisico tra le loro due bocche…Ma nulla di più…Nulla come quello che ti rimane quando perdi ad un gioco…

 

 

Finale da scioccante non è vero^^?

Allora ammetto che come capitolo non è un granché, non è molto movimentato e ci sono più elucubrazioni mentali che altro, ma mi serviva per chiudere definitivamente la scena dei Neoborg, per mettere in chiaro quali sono i loro rapporti e quali i loro pensieri. Ora ci accingiamo alla fine della seconda tappa, ma i guai non sono ancora finiti e tra voci e baci inattesi spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento^^ Ora andiamo rapidi al consueto

Angolo dei Grazie

 

Inuyasha_Fede: eh mi scuso allora perché qui di crucci mentali ce ne sono stati veramente troppi, solo che non sono mai stata brava nelle sintesi e francamente non sapevo come fare per accorciare^^ Spero comunque che ti sia piaciuto^^

Baciuzzi Avly

 

Pierina: il mio Tesor…Perdono per il ritardo e per aver portato un capitolo non proprio stupendo, non è venuto un granché…Beh spero comunque ti sia piaciuto. Grazie come sempre per i tuoi consigli e le tue e-mail che mi riempiono il cuore di gioia. Beh se l’altra volta ti eri spaventata per l’ultima scena questa volta mi avrai voluto uccidere^^ Spero davvero di leggere presto il tuo aggiornamento e chiedo ancora scusa^^

Baciuzzi Avly

 

Pilatigirls: Grazie 1000 ragazze per aver recensito (e per avermi messo fra gli autori preferiti davvero grazie!!) spero che questo chappy vi piaccia e vi aspetto!!

Baciuzzi Avly

 

_marghe 96 xD_: ti ringrazio molto cara, eh già speriamo che Kai si scongeli presto^^

Spero che il capitolo ti piaccia e mi auguro che commenterai^^

Baciuzzi Avly

 

Elenasama: grazie mille anche a te cara per aver recensito. Eh sì, Julia è un personaggio forte e piace molto anche a me. Spero di renderla bene, così come anche gli altri. Spero davvero che questo capitolo ti piaccia anche se a me non ha convinto molto^^

Baciuzzi Avly

 

Lirinuccia: la mia carinissima Lirinuccia! Grazie infinite tesoro per la recensione, tu hai il potere di entrare dentro le persone quando recensisci…Grazie mille per i complimenti…Mi lasci senza parole da scrivere!! Spero però di non averti delusa, questo capitolo non mi ha pienamente soddisfatto, solo che non sapevo come sistemarlo, l’ho guardato e riguardato e alla fine non ne venivo a capo…Perdono! Complimenti ancora per il Doomsday tesoro e spero che comunque il capitolo ti piaccia!

Baciuzzi Avly

 

Padme86: salto e grido per la felicità^^ Sono felicissima di vedere il tuo nome fra le recensioni…Non me lo aspettavo ed è stata una bella sorpresa…Spero con tutto il cuore di non rendere una cattiva impressione ora con questo capitolo^^ Grazie davvero Pad sei stata molto gentile e spero che il chappy possa comunque donarti qualcosa!

Baciuzzi Avly

 

Helens: la mia amora c’è! Grazie 1000 per tutto il tuo sostegno, è importantissimo per me e ti ringrazio davvero tanto! Visto l’amore che provi per Crystal credo che avrai apprezzato parecchio il finale^^ Spero di sentirti presto e che commenterai anche questo!

Baciuzzi Avly

 

Lexy90: eccola qui! Mi stavo chiedendo dove fossi^^ Anche se qui quella in ritardo sono io!! Bene constato con piacere che i lettori odiano i miei cari Obscuras e tu li vuoi addirittura su un piatto d’argento…Vedrò xD Spero cara che il capitolo ti piaccia e che lo commenterai^^ A presto!!

Baciuzzi Avly

 

Lenn Chan: beh mia guru che ne dice? Anche Kai ora ha le sue belle grande sentimentali e gli Obscuras non perdono di certo tempo^^ Mi scuso per il ritardo e per aver portato un capitolo non tanto bello, ma come ho scritto sopra, non sono riuscita a renderlo meglio…

Mi auguro con tutto il cuore che non sia un totale disastro e che ti sia potuto piacere!

A presto cara e in bocca al lupo per gli esami!

Baciuzzi Avly

 

Cherry_88: ed eccoti mia cara! Beh oramai lo sai che i capitoli brevi non sono la mia specialità e questo chappy non solo è lungo ma non mi ha neanche soddisfatta!

Comunque sulla storia…Beh ci tengo a mettere in chiaro che tutta la scenetta architettata dai Demoni è finta, ovviamente Samantha e Astra avevano calcolato tutto, così come le reazioni di Axel e Ares…Tutto pianificato…Comunque lo spiegherò nel prossimo capitolo per correttezza! Mi auguro che questo capitolo ti possa almeno piacere un pochino e spero davvero mi lascerai un commentino anche pieno di critiche!

Baciuzzi Avly

 

Kamy: chiedo perdono anche a te mia cara per il ritardo…Imperdonabile e dopo un’assenza di 200 anni ti prometto che mi metto in pari con le storie da recensire e arrivo anche alla tua metallo e sangue! Spero che il capitolo ti piaccia tesoro!

Baciuzzi Avly

 

 

Ringrazio ancora chi ha messo la mia storia fra i preferiti/seguite/ricordate…Baciuzzi tanti ragazzi! Fatevi sentire, mi farebbe piacere avere una vostra opinione^^ Grazie a:

 

Anima                         mik92                         Cherry_88                  Ria

HollyShort91             pierina                        Helens                        _marghe 96 xD_

Junkochan                 SMDO                       Inuyasha_Fede          VaMpIrA89

Kamy                         Aiko Inochi                Lele91                        Takami_Kinomiya

Lenn Chan                 Alelely                        Padme86                    romualdo

Lirinuccia                   BlueHinata                PICH_91                    Lenn Chan

Elenasama                 Death_princess         Lilla5                          Klitya

Cartacciabianca     Pilatigirls                Red_Eagle               LEFTYTHEBEST

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A presto ragazzi e scusatemi ancora!

 

Only for you my friends

Avly

  
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