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Autore: KikiWhiteFly    20/06/2010    6 recensioni
Quattro flash, quattro fasi. ShikaIno, ovviamente. Fan fiction dedicata ad Aury :)
«Se resti ancora per molto qui vicino a me, finirò per baciarti.» Il ragazzo riprende a sorridere, in modo quasi diabolico: «Lo sopporterò.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Gentleman










Note: Visto l'orario, non assicuro che i miei neuroni siano tutti sani XD

Tuttavia, mi è venuta in mente questa storia... Perché nel mondo di oggi scarseggiano i gentleman e ritornano di moda i cavernicoli, purtroppo.

Dedicata ad Aury, con affetto.

Perché insieme possiamo solo ridere :))

La storia, è suddivisa in quattro flash, che insieme formano una mini (ma proprio mini XD) long. Diciamo le “fasi” dell'amore... Dall'attrazione alla passione.


A ShikaIno, nel cuore, sempre <3

Perché non sono solo un pairing... E non è comprensibile umanamente questa cosa, se non alle spartane che amano quanto me loro due <3






***




1. Attrazione



Ino lo fissa da lontano, sperando che lui intercetti il suo sguardo. È folle pensare che Shikamaru pensi a lei in maniera diversa, lo sa.

E proprio perché ne è consapevole, continua a sperarci.

Complicata la mente umana, no?

Choji è lì accanto a lei, ha già capito tutto. Ino trangugia un altro sorso di birra, stavolta più modesto del precedente, comincia a pensare che tutto quell'alcool le annebbierà il cervello presto o tardi. È solo mezzanotte e lei si sente già piuttosto brilla: è ancora nel mondo dei sobri, ha solamente qualche raro giramento di testa e la vista s'annebbia quando prova a guardare più lontano.

«Come minimo avrà già capito tutto»

Esordisce l'amico. Ino allora volta di scatto il capo, rinnegando per la millesima volta il fatto che lei sia attratta da Shikamaru Nara.

«Cho, non scherzare. Stiamo parlando di Nara... Cioè, non sarebbe umano

Lo ammonisce con un semplice gesto della mano. Choji tossisce, piuttosto teatralmente, poi decide di svelarle altre informazioni che, a detta dell'amico, sarebbero dovute rimanere top secret. Ma l'Akimichi è convinto anche di un'altra cosa: se non interviene lui, quei due non capiranno un bel niente.

«Eppure, ha lasciato Temari.»

Stavolta, Ino tossisce un paio di volte. Adesso rischia lo strangolamento, tant'è la sorpresa.

«Già, come pensavo.»

Conclude infine Choji, dandole una sonora pacca sulla schiena per farla rinvenire.



                    1. Avvicinamento

Ino lo rincorre, non sa nemmeno per quale ragione. Fa un paio di passi più lunghi dei precedenti, poi gli salta addosso, nonostante la cosa lo infastidisca.

«Yamanaka, lo sai che non lo sopporto...»

Borbotta, con tono pungente. Lo stesso che gli scivola via dalle labbra quando la vede sorridere inebetita, probabilmente ubriaca.

«Dai, Nara. Lo vedi che sono brilla»

Barcolla qualche momento, poi trova di nuovo l'equilibrio.

«Ino, devo andare a casa. Domani parto per Suna.»

Per un momento l'euforia si trasforma in malinconia, i suoi occhi si voltano persi verso quelli di Shikamaru ma lui ha già mollato la presa. Non si arrende, però: tira la manica del suo giaccone, tutto ciò necessita una spiegazione.

«In missione. Non vado da Temari.»

Biascica. Ino non può fare a meno di notare una leggera inflessione della voce, quasi avesse trascinato le parole.

«Certo! Vi siete lasciati!»

Esclama, forse un po' troppo precipitosamente. Si accorge di aver fatto una gaffe un secondo dopo, quando ormai è troppo tardi. Shikamaru la fissa per qualche secondo, poi afferra al volo e capisce chi è il destinatario di quella informazione.

«Choji... Dannazione

Impreca, stringendo leggermente le nocche.

Poi, un breve silenzio, intervallato solamente dai respiri quasi dispiaciuti di Ino e dal rumore che fanno le suole delle scarpe quando marciano sull'asfalto.

«Però, non me lo hai detto.»

Spezza quell'atmosfera ad un certo punto, vagamente risentita. Shikamaru non si volta, ma lei lo vede scrollare le spalle, con nobile indifferenza.

«Non mi va di parlarne» borbotta, un po' irato. «E comunque, siamo arrivati.»

Le fa notare, indicandole la familiare struttura in mattoni. Ino si chiede perché il tempo la inganni così, ma sale in ogni caso sul marciapiede. Finché non rischia il tracollo, certo.

Ovviamente, è Shikamaru ad afferrarla. È troppo vicino... Commenta tra sé e sé, quando lo scopre ad una spanna dal suo volto.



3. Ripensamento



«Devo essere davvero ridotta male»

Ridacchia, non sa nemmeno lei per quale motivo. Infila una mano tra i capelli, imprecando contro i dei. Shikamaru l'aiuta a rialzarsi, borbottando un “Già” come risposta.

Tuttavia, riconosce anche lei che la tensione è piuttosto alta... Non si è mai sentita così poco a suo agio come in quel momento e, soprattutto, con l'ultimo soggetto di Konoha su cui avrebbe scommesso tale sensazione.

«Non è che volevo impicciarmi» confessa, pregando mentalmente che lui non la fermi. «E' che... Io mi preoccupo. Hai capito? Mi preoccupo

Ripete, affinché lui afferri bene il concetto.

«Ovviamente, siamo amici.»

Quella è una coltellata al cuore, ma Shikamaru non lo sa. Ino allora si volta perché, se proprio deve dare libero sfogo tutta la notte alle sue lacrime, tanto vale che entri in casa e si concentri su una bella coppa di gelato.

«Tuttavia... Ci sono ben altri motivi. Non posso... stare con lei»

Non ci crede: Shikamaru le sta confessando qualcosa? D'un tratto, riprende a respirare e, senza dire una parola, si mette seduta sui gradini di casa ad ascoltarlo.

«Il mio destino è restare a Konoha»

Con me?

Vorrebbe dire, ma suonerebbe troppo sfacciato da parte sua.

«Pensavo che saresti andato via, Shika» si tortura le dita, nervosamente. «Non volevo che accadesse, anche se ti sembrerò la solita Yamanaka che cinguetta... » ridacchia, riprendendo le sue testuali parole. «Non perché sei mio amico. Ma proprio perché non lo sei.»

E, a quel punto, capisce di averlo detto davvero. Sente che ora Shikamaru la odierà, le darà della cretina e lei a quel punto non solo vorrà affogare nella coppa di gelato ma gettarvisi dentro, insieme alla vergogna.

Sente solo un lievissimo suono, inudibile se non avesse prestato particolare attenzione all'inclinazione delle sue labbra, che si trasforma in un ghigno sardonico. Shikamaru ora è alla sua altezza, seduto accanto a lei sugli scomodi gradini di casa Yamanaka.

«Se resti ancora per molto qui vicino a me, finirò per baciarti.»

Il ragazzo riprende a sorridere, in modo quasi diabolico: «Lo sopporterò.»




4. Passione




Non riesce a credere che le labbra del ragazzo siano incollate alle sue: si sfiorano, scappano, si cercano e si rincorrono... Non hanno paura di volersi troppo. Prima che Shikamaru possa frenarla a parole – prima che subentri la razionalità – lo trascina verso di sé, perché capisce solo in quel momento che lui è quello che vuole e non può essere altrimenti.

Fa scattare la serratura, bisbiglia sottovoce che i suoi non ci sono, lascia che le chiavi le cadano di mano e che il buio inghiotta i loro respiri accaldati, semplicemente armati di passione.

«Aspetta»

La frena lui. Ino d'un tratto capisce che l'incantesimo è finito, che quel bacio da favola è stato un errore – grossomodo, sarà quello che le dirà fra poco – e che non possono rovinare un'amicizia così bella come la loro. Insomma, la solita solfa.

«Sei ubriaca»

Commenta; Ino ha quasi l'impressione che lui la prenda in giro, ma preferisce non inveirgli contro.

«Non ricorderesti nulla... Ne sono sicuro. Domani, non lo ricorderesti.»

«Sono solo un po' brilla, cosa dici!»

Esclama, punta nell'orgoglio.

«Per darti più di un bacio... Per come te lo voglio dare... »

Non riesce ad andare oltre, ma lei ha capito perfettamente.

«Ho capito. Allora, sarà perfetto la prossima volta... E quella prossima ancora. Chissà, forse se ti comporti bene anche per i prossimi anni.»

Shikamaru ghigna, lei sorride.

Gli apre la porta, finalmente può vederlo in viso.

«Sai che siamo a corto di gentleman nel mondo di oggi?»

Dice, sarcastica. Shikamaru la bacia ancora, stavolta però lei non se lo aspetta.

«Di uomini come me, ce ne sono pochi.»

Proferisce, con modestia. Ovviamente, ironicamente parlando.

«Questo è poco ma sicuro!»

Gli urla dietro, quando lui è già lontano. La saluta con un gesto della mano, in lontananza; Ino allora si appoggia alla porta e si lascia andare ad un sospiro.

Ha ragione, dopotutto.

Poi pensa che l'indomani andrà a Suna, tornerà in serata e lei si farà trovare sobria come non mai nella sua vita.

Solo allora, potrà dire che il momento è perfetto.

Solo allora, entrambi coscienti e consenzienti, non avranno giustificazioni da poter usare in loro favore... Dovranno arrendersi al destino e stare insieme.

Shikamaru ha pensato tutto questo mentre la baciava ed Ino è convinta che lui sia veramente un genio – o forse un furbo. O, ipotesi da non escludere, entrambe le cose.



Fine.





   
 
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