Sommario: Solo un bambino e due uomini innamorati

Pairing: Severus/James (Snames???)

Disclaimer: Date a Joanne quel che è di Joanne... ma qualcosa è anche mia, e quel che è mio è solo mio e ci vuole il mio esplicito consenso per riprodurne anche solo una parte o ispirarsi alla trama o ai luoghi. Sono gelosa delle mie creature!

Beta: Onda1965. Come al solito, è lei che aggiusta i miei casini.

Nota dell'Autrice 1: Perché nasce questa fanfic? Perché avevo voglia di leggere una Severus/James AU e fatta bene, e dato che non avevo voglia di spulciare fanfic su fanfic me la sono scritta. Se qualcuno avesse notizie di un'altra storia con questi requisiti, mi mandi un gufo per favore.

Nota dell'Autrice 2: Questa storia è dedicata a James. Perché non lo conosco bene, devo imparare a manovrarlo e a capirlo. Il minimo che posso fare è dedicargli la storia. Per te, Prongs!

Per Amore, Solo Per Amore

[Per amore, solo per amore
del bambino perso sulle scale
per tenermi se le gambe tremano
e vedere dove gli altri guardano
no, Sancho non muore.

Roberto Vecchioni, Per Amore Mio]

James, nonostante avesse il sonno piuttosto pesante, si svegliò appena udì il rumore della porta che si chiudeva.

Si alzò di scatto dalla poltrona e quasi corse verso Severus, che di stava togliendo la maschera argentea, gettandola lontano con una smorfia. Era bagnato fradicio; James dedusse che fuori stava piovendo. Prestando attenzione poté sentire il plunk plunk ritmico della pioggia contro i vetri.

<< Come stai? >> chiese a Severus.

Domanda superflua.

Severus stava tremando violentemente, ma James sapeva cosa avrebbe risposto.

<< Abbastanza bene da non avere bisogno di aiuto. >> disse Severus, come tutte le volte che James gli faceva quella domanda dopo una riunione dei Mangiamorte.

E, come sempre, James non gli diede ascolto, passandosi un braccio di Severus sulle spalle e cingendogli la vita con il proprio.

Severus non oppose resistenza, ma forse era semplicemente troppo debole per farlo. Voldemort doveva esserci andato pesante.

<< Per che cosa, questa volta? >> chiese James, mentre aiutava Severus a salire le scale.

<< Un Babbano prigioniero che doveva essere il divertimento di questa sera è fuggito. Il Signore Oscuro non ha scoperto il colpevole, ed è stata una punizione per tutti. >> rispose Severus sommessamente. James poté cogliere un retrogusto di umiliazione, in quelle parole. Maledetto orgoglio di Severus.

Cosa pretendeva quel cretino, di arrivare a casa a notte fonda dopo ore di sofferenze e non essere aiutato?

Al diavolo il suo orgoglio! pensò James, stringendo inconsciamente più forte Severus, che si lasciò sfuggire un gemito di dolore a denti stretti.

<< Scusa. >> disse James, allentando la presa mentre apriva la porta della camera. << Non volevo farti male. Sono solo... >>

<< Soffocante. >> concluse Severus.

<< Preoccupato. >> lo corresse James, con una punta di irritazione. Severus era insopportabile già di solito, ma dopo una tortura faceva quasi saltare i nervi a James.

Il quale, in quel momento, si stava mordendo la lingua per non urlargli di chiudere quella boccaccia.

Lo ami, fu costretto a ricordarsi, lo stai facendo perché lo ami.

Fece stendere Severus sul letto semi-disfatto ed estraendo la bacchetta dalla tasca - la teneva sempre a portata di mano - con un elegante movimento del polso fece sparire i vestiti bagnati a Severus, lasciandolo solo con i boxer neri.

Sembrava così... indifeso, pallido e tremante. James lo coprì accuratamente prima di fare il giro del letto, spogliarsi e, appoggiati gli occhiali rotondi sul comodino, sdraiarsi accanto a Severus.

Severus si voltò dall'altra parte.

James non si scoraggiò, aveva imparato che con il suo uomo ci voleva pazienza.

Si avvicinò fino a che il suo petto non fu a contatto con la schiena di Severus, e incominciò a passargli una mano fra i capelli ancora bagnati, mentre con l'altro braccio lo stringeva ancor di più a sé, stando attento a non fargli male.

Severus mormorò qualcosa di incomprensibile, ma non si sottrasse.

Dopo qualche minuto aveva smesso di tremare, e il petto si alzava e si abbassava lentamente: si era addormentato.

Capitava raramente che James fosse sveglio quando Severus dormiva – di solito era il contrario – ed in quei momenti James si ritrovava a riflettere su quanto fosse stata strana la sua vita.

Quando aveva sposato Lily non aveva immaginato che sarebbe finita così. Entrambi pensavano ad una vita felice vissuta insieme.

Vent'anni, troppo giovane per sposarsi, pensò amaramente James, troppo giovane per avere un figlio. Oh, amava Harry, che ora dormiva nella stanza accanto, lo amava come solo un padre può amare suo figlio. Questo non toglieva che forse sarebbe stato meglio aspettare, visto come era finita.

Quella maledetta profezia, Voldemort che era arrivato a casa sua, lo Schiantesimo, e quando si era svegliato ed era andato in camera di Harry, Lily era morta ed il piccolo strillava nella culla. Una parte della casa era distrutta. Lui si era ritrovato in ginocchio accanto al cadavere della moglie, le lacrime che scendevano sulle guance e i singhiozzi che gli scuotevano il petto, fino all'arrivo di Dumbledore, che l'aveva portato via assieme ad Harry.

Erano passati quindici anni da quel giorno, e James ora dormiva assieme al nemico di un tempo.

Non sapeva come, ma era successo. Semplicemente, si erano baciati. Harry aveva dieci anni a quell'epoca, ma nonostante le preoccupazioni di James aveva accettato la loro relazione senza problemi.

James sapeva che Severus era stato innamorato di Lily. Lo aveva scoperto per caso, quando ancora non stavano insieme, vedendolo evocare il suo Patronus. Non gli aveva mai detto della sua scoperta, però: non sapeva come l'avrebbe presa.

Ma James ancora era innamorato di Lily, come lo era di Severus. Chissà, forse anche per lui era così.

Per quanto fosse incredibile, forse erano due amanti ancora innamorati della stessa donna.

Nota dell'Autrice

Ecco fatto, anche questa è andata. Chissà, forse potrebbe essere il primo capitolo di una storia più ampia, ma in futuro. Un futuro molto lontano.