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Autore: Pinca    20/06/2010    4 recensioni
-Sai Ari....- oramai l'attenzione, nonostante il nuovo arrivato, era completamente catalizzata sul rosso che sembrava finalmente tornato serio, ma un sorrisetto lo tradì.
-In vita mia credo di non averti mai voluto così tanto...-
Oramai Boris e Sergey lo fissavano increduli con gli occhi sgranati. Kai si sentì come investito da una doccia fredda.
-...ma così tanto bene come in questo momento.-
La cosa bella era che era stato talmente convincente che Ariel stessa non riuscì a pensare che la stesse prendendo per il culo perché, in effetti, era stato sincero. Per la prima volta da quando Yuri la conosceva, Ariel Mayer aveva fatto, anche se inconsapevolmente, qualcosa per il suo personale piacere: rendere Kai Hiwatari vulnerabile.
Kai si portò una mano alla fronte massaggiandola compulsivamente, gli altri due erano rimasti a bocca aperta, forse troppo sconvolti e preoccupati.
-Si può sapere chi cazzo è che l'ha rotto?- chiese brusca Ari completamente disgustata e seccata dalle buffonate del capitano. Cielo, Yuri era un sentimentalotto, era vero ma non in modo così ripugnante!
-Fino a ieri sera funzionava normalmente!- continuò nervosamente pretendendo una risposta da Sergey e Boris.
-Non ne ho la minima idea!- biascicò Sergey. -Stamattina sembrava normale....-
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Return of revange'
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20 aoi
 
 
Rieccomi dopo un tempo infinito! Ho dato l’esame di giappo!!!! Ragazze che gioia!
Il 14 ho fatto l’orale e adesso sono di nuovo qua per vostra sfortuna! Wahaha!
Comunque, in questi giorni non sono riuscita a buttare giù una riga! Ero terrorizzata!
Mi sono detta “non è che mi è venuto il blocco dello scrittore!?”. Ero disperata, anche perché avevo dieci mila idee in testa, tutte così strette che si stavano confondendo tra di loro! Stava uscendo una bella frittata!
Così ieri pomeriggio ho deciso di buttare giù qualche dialogo di qualche scenetta che in particolar modo mi entusiasmava, e che troverete sicuramente nel prossimo capitolo, e mi sono sciolta un po’. Poi faccio per chiudere e una frase mi balena in mente… erano le due di notte -.- e si sono fatte le cinque del mattino prima che la smettessi di scrivere, quindi se ci sono cose strane e frasi sconnesse perdonatemi, neanche ora sono abbastanza lucida da poter rileggere e correggere. Questa notte ho lasciato la serranda alzata e non l’ho potuta abbassare stamattina, quindi ho dormito con l’alba nella stanza perché ovviamente l’ingegnere che ha disegnato questa casa ha pensato bene che rivolgere le stanze da letto ad est fosse un tocco veramente originale e che a tutti fa piacere svegliarsi col sole in faccia. Ok, stringendo il concetto è che non ho dormito per niente, ma fa niente, sono entusiasta lo stesso perché questo capitolo era così incasinato che non sapevo da dove partire.
Sto divagando ora! Voglio le patatine fritte!
Tornando a noi voglio ringraziare tutti coloro che leggono e seguono.
E ora tutti coloro che recensiscono!^^
Kahoko! Ma insomma, mesi fa mi hai proposto per quel concorso e io non me ne sono neanche accorta?! Sono veramente imperdonabile! Cattiva pinca! Scusami, me ne sono accorta solo qualche giorno fa! mi potrai mai perdonare!? Grazie mille, veramente non me lo aspettavo, ma non sai che grande regalo mi hai fatto! Grazie ancora mille! Ti dedicherei questo capitolo, ma non so che impiastro ne sia venuto fuori, quindi forse è meglio aspettare che io ritorni nella decenza ^^’’’!
Un bacione immenso!
Lumik, elenasama, soriiil grazie infinite per i commenti e scusate se non ho lasciato neanche un commentino commuentuccio ai vostri ultimi aggiornamenti, ma non ne ho avuto il tempo. Comunque ho letto lo stesso e vi prometto che tra oggi e domani recupero per quanto mi è possibile. Gomenasai!
Pilatigirls, Robertalovetrottole, scarlet e signora huznestova grazie mille, mi fanno sempre felice i vostri commenti! cherry ho letto il commento in return e ti volevo ringraziare e anche chiederti: ma quando torni ç_ç? quando ti liberi?
Scusate se non vi rispondo una per una, lo farò nel prossimo aggiornamento, che spero di riuscire a fare a breve.
Un bacione a tutti e buon capitolo!!!!!!!!
 
 
 
 
 
20. Vodka alla menta
 
Quella giornata si poteva tranquillamente dire che fosse iniziata male, e che stesse continuando anche peggio per Kai.
Dopo che era tornato dall’inseguimento, i vestiti che quella svitata gli aveva buttato fuori dalla finestra se li era dovuti andare a raccogliere lui, e per di più si era dileguata con la scusa che era stanca e voleva riposare, lasciandolo solo in balia di Takao che, non appena li aveva visti, aveva iniziato ad assillarsi per fare qualche incontro.
Aveva passato tutta la mattinata a fare lanci e incontri, e sarebbe stato quasi idilliaco se non fosse stato per quell’oca pettegola che lo fissava con insistenza e cercava di estorcergli qualche informazione sulla cugina. Lui le aveva già risposto che non c’era niente da dire, che cosa voleva di più?!
Per l’ora di pranzo fecero una pausa e tornò in camera sua, dove trovò tutto chiuso e immerso nel buio. Ari era buttata sul suo letto, ma non stava dormendo, anche se non gli aveva rivolto la parola.
Tanto per cambiare si ritrovò di nuovo Claire tra i piedi, ma questa volta non sembrava interessata a lui, grazie a Dio!
-Buon giorno mia cara!- disse aprendo le imposte delle persiane e illuminando prepotentemente la stanza a pieno giorno, cosa che irritò Ari che fino a pochi minuti prima se ne era stata nella pace e nel buio più totali.
-Joyeux anniversaire!- disse con la sua acuta e irritante vocina da papera piazzandosi davanti al letto della cugina. –Alzati! Oggi è il tuo compleanno, è un giorno speciale!-
Ari si alzò a sedere e giunse le mani accanto al viso con un’espressione gioiosa. –Veramente?!- chiese esaltata.
Claire annuì contenta della bella reazione che aveva avuto la ragazza.
-Ma bene!- fece infine Ari facendo sparire il finto sorriso e tirandosi su le coperte per tornare a coricarsi. –E chi se ne frega!-
Kai sghignazzò e si sedette sul letto per osservare la scena. Imperdibile!
Claire afferrò le coperte e le tirò via scoprendo Ari che rimase immobile sul materasso, molto probabilmente per l’incredulità.
-Alzati, devi festeggiare! È una bellissima giornata e non puoi passarla a letto!- starnazzò Claire.
-Restituiscimi le coperte!- le ordinò Ari tirandosi su, ma Claire la ignorò e se le appallottolò goffamente tra le braccia.
-Oh, insomma! No che non te le ridò! Ti piace giocare tanto con le trottole, fallo! Fa qualcosa che ti piaccia almeno oggi!- disse uscendo dalla stanza e portando le coperte con se.
Ari guardò perplessa Kai seduto sul letto di fronte che sghignazzava divertito. Lui si strinse nelle spalle e accavallò le gambe.
-Che ti posso dire? Buon compleanno!- glielo disse facendole intendere che quello sarebbe stato un giorno d’inferno per lei!
E infatti dopo pochi secondi sua cugina tornò nella stanza trascinandosi dietro una grossa valigia blu scuro. La mollò a terra, rigirandola per trovare la cerniera dalla parte giusta.
-Questo è il mio regalo per te! Da una che ha classe da vendere ricevere un regalo del genere è come fare un terno al lotto!- disse fra l’affanno, scostandosi dal viso con gesti impazienti alcuni fastidiosi ciuffi di capelli sfuggiti al morbido chignon. 
Aprì il bagaglio e si alzò tenendosi la testa dolorante, mostrandole il contenuto. Per la cronaca la ragazza, nonostante la febbre, se ne girava per casa da quella mattina con la sua vestaglietta svolazzante rompendo le scatole alla gente e soprattutto a lui.
-So per certo che ti piacerà tutto, ma vedi di apprezzare! Ho fatto una scommessa con Yuriy e se lo farai diventerà il mio servitore personale! E un’occasione d’oro come questa non possiamo certo lasciarcela sfuggire!- concluse accattivante, ma non ce n’era bisogno, la cugina sembrava già dalla sua parte. Per la prima volta quelle due sembravano andare molto, ma molto d’accordo, tanto che Kai si sentì intimorito in mezzo a quelle due femmine malefiche.
Si scambiarono uno sguardo complice tipico di chi ha un carattere e un modo di fare molto affine.
Yuriy aveva fatto male i suoi calcoli quella volta, decisamente!
-Allora, mi sono buttata su un genere croftiano, si insomma, tutto molto pratico e indistruttibile!- spiegò marcando soprattutto su quest’ultima parola. –Ma al tempo stesso molto femminile! Stile tosto ma non troppo, molto da avventuriera… come te insomma! Qui c’è una minima parte, diciamo rappresentativa. Non potevo certo portarmi dietro tutto l’armadio!- continuò ridacchiando sotto lo sguardo perplesso di Kai e di Ari che, per quanto la riguardava, non aveva mai visto una valigia più piena di quella, anzi, non aveva mai visto tanto panni!
-Jeans, pantaloni, shorts, tute, maglie, lupetto, canotte… sì, di tutto!- continuò lei come in preda al delirio. –Tutto rigorosamente con colori poco vistosi, tranne il rosso, che ti sta bene…. Blu scuro, nero, grigio.... Poi ho pensato anche alla biancheria!- aggiunse lanciando un’occhiata sdegnosa ai boxer da uomo che Ari aveva addosso.
Kai stava iniziando ad odiare seriamente la sua voce. Ma quanto parlava?!
-Partiamo da qualcosa di sportivo per gli allenamenti, a qualcosa di classico in vari modelli, tutto in nero, ma se vuoi posso procurarti altri colori! La misura dei vestiti dovrebbe essere perfetta, ho provato tutto io, ma credo che sia meglio che tu metta qualche kiletto su, altrimenti addio sedere e tette!-
-Grave perdita!- convenne Kai in vena di sfottere.
Ari lo fulminò con un’occhiataccia.
-Si, infatti!- convenne Claire che invece non aveva notato la vena sarcastica, presa come era ad illustrare tutto il suo bel lavoro. -Quello che devi provare sono gli stivali e le scarpe! Non sono sicura che la misura sia proprio quella giusta!- continuò tirando fuori uno scatolo e porgendolo alla cugina.
-Inoltre ho pensato anche al beblybed… la trottola insomma!- e tirò fuori qualcosa in cuoio da uno scatolo e glielo porse. –Era una fondina da spalla, sai quelle per le pistole, e l’ho fatta modificare! Si mette a zainetto...- ma si interruppe notando che Ari l’aveva messo con la praticità con la quale ci si infilano un paio di mutante, mentre lei ci aveva messo mezz’ora per sistemarselo. –Si, esattamente! E poi ho preso anche qualcosa per coprire quell’orrenda cicatrice sul braccio! Fattelo dire mia cara, senza offesa, ma è veramente di pessimo gusto lasciarla in bella mostra, e anche le bende, evitale! Comunque prova gli stivali!- le disse infine girovagando stralunata per la stanza alla ricerca dell’uscita. –Io vado a cercare Yuriy! Sii credibile per favore…-
Sembrava non voler più smettere di parlare tanto che, uscendo, per poco non prese la porta di faccia. La sentirono allontanarsi nel corridoio chiamando a gran voce il rosso che dopo poco rispose con un “Che vuoi!” molto seccato.
Dopo poco tornò con a seguito Yuriy che sbuffando si appoggiò allo stipite della porta infilando le mani in tasca.
Claire era più che esaltata, e non nascondeva il sorrisetto soddisfatto e fiero a Yuriy che urlava a gran voce vittoria.
Si voltò con una graziosa piroletta verso la cugina, e con un sorriso le chiese col suo marcato accento francese: -Allora Arièl? Come vanno gli stivali?-
-Si, sono della mia misura!- disse spiccia e indifferente alzandosi e battendo i talloni per terra. Le arrivavano a metà polpaccio, avevano le allacciature ad anfibi militari ed erano neri. Una ottima fattura senza ombra di dubbio.
-Si devono ammorbidire un po’!- aggiunse Claire per poi voltarsi verso il rosso aspettando la sua reazione. Ma lui non sembrava per niente impressionato, anche se doveva ammetterlo, si aspettava vestiti frufru, ma questo non lo preoccupava assolutamente.
-Allora?- lo incalzò lei.
-Allora niente, non mi pare che abbia appr…-
-Grazie!-
Il silenzio cadde nella stanza.
Kai guardò scettico Ari che a partecipare a quella farsa le veniva proprio male, mentre di solito era veramente brava a prendere per il culo la gente. Si vedeva che non era abituata a ringraziare nessuno.
Lei gli rivolse un’occhiataccia. -Certe persone si comportano come le pecore se non c’è qualcuno a guidarle!- disse tagliente lei rivolgendosi al ragazzo che per tutta risposta storse il naso.
-C’erano cose ben più importanti di cui preoccuparsi, mi pare!- le rispose velenoso.
-Quindi Yuriy!- li interruppe Claire alzando leggermente il tono della voce. –Mi pare che abbia apprezzato!-
Delle piccole piegoline comparvero tra le sopracciglia aggrottate del ragazzo in un chiaro segno di irritazione.
-Non vale, hai giocato sporco! Vi siete messe d’accordo!-
-Ti stai tirando indietro forse!?- chiese Claire incredula ridendo. –Ho vinto, rassegnati!-
-Scordatelo! E poi un grazie non vale come apprezzamento! Quelle cose potrebbe anche non mettersele mai!-
-Yuriy ha ragione!- fu Ari questa volta ad intervenire. Avanzò nella stanza, scansando la valigia, verso i due.
-È vero, eravamo d’accordo, ed è anche vero che il mio grazie potrebbe essere o sapere di vuoto, o che io potrei non mettere mai quello che mi ha regalato.- Cinse il collo di Claire con un braccio e si strinse a lei avvicinando il viso al suo, e fissando Yuriy dritto negli occhi glaciali che la scrutavano risentiti. –Ma è anche vero che lei ci ha messo tanta passione e dedizione nel fare tutto su mia immagine, nonostante non mi abbia mai sopportato…-
Chiuse gli occhi e baciò la guancia rosata di Claire, poggiando le labbra delicatamente e con lentezza esasperante. Quando li riaprì, trionfanti e perversi, si incrociarono con quelli rabbiosi di Yuriy.
Il ragazzo stringeva i denti fino a farsi male.
-Grazie cuginetta! Lui è il tuo premio, fanne ciò che vuoi!- le sussurrò sfiorando ancora la sua guancia con le labbra. Claire incrociò le braccia gratificata fino all’inverosimile lasciando che la cugina la abbracciasse.
-Oh, vi prego! Baciatevi!- disse Boris arrivato proprio nel momento clou. –Fate qualcosa di molto lesbo!-
Claire rise, e a quel punto Yuriy si dileguò nel corridoio e si chiuse nella sua stanza sbattendo la porta.
-Se la sarà presa?- chiese Claire.
-Ovvio!- le rispose Ari ghignando.
-Oh vi baciate, o vi staccate, perché mi state facendo venire certe fantasie che non potrete mai accontentare!- insistette Boris entrando in camera.
Claire e Ari si scambiarono per un attimo uno sguardo, e poi si diedero un innocente e casto bacio a fior di labbra.
-E questo me lo chiamate bacio!- si lamentò lui una volta che si divisero.
Kai roteò gli occhi al cielo e scosse la testa.
-Che pretendi, siamo pure cugine e non siamo lesbiche!- gli rispose Claire.
-Appunto perché siete cugine è ancora più eccitante!- spiegò Boris come se volesse farle comprendere un concetto ancestrale.
Claire lo scansò ignorandolo e uscì dalla stanza disgustata.
-Vi prego! Almeno con la lingua!- insistette lui seguendola.
La assillò per tutto il pomeriggio senza darle tregua, per la somma contentezza di Kai. Ma la sua felicità durò ancora per poco, giusto un paio d’ore insomma, il tempo del pranzo e del pisolino pomeridiano, già di per se poco tranquillo dato che tutti non facevano che fare gli auguri ad una Ari sempre più al limite della sopportazione.
Hilary quella mattina aveva preparato una torta gigantesca, panna e cioccolato, che per poco non gli era finita addosso a causa di Daichi che non faceva altro che correre su e giù per la cucina che chissà quale assurdo motivo esistente solo nella sua testa.
Quando quel pomeriggio iniziò a prendere una strana piega che avrebbe sconvolto tutta la giornata, Ari era pigramente sdraiata sul divano, con accanto Rei che leggeva un ricettario, mentre Max, Takao, Daichi e Sayu stavano seduti sul tappeto davanti al camino a discutere in maniera fitta di qualcosa, lanciando ogni tanto sguardi guardinghi in direzione delle scale.
Quei quattro stavano combinando certamente qualcosa, lo si capiva dalle facce cospirative dei primi due, ma la cosa non lo riguardava, come era certo che non riguardasse neanche lei, ma come al solito si dovette ricredere.
-Non funzionerà!- disse all’improvviso attirando l’attenzione dei ragazzi e la sua. Kai la guardò perplesso, muovendosi annoiato sulla poltrona e appoggiando il gomito sul bracciolo.
-Perché no?- chiese Daichi.
Ari ghignò. –Perché scambiare il dentifricio con il lucido per le scarpe non è uno scherzo molto… personale.- spiegò. Aveva prestato attenzione ad ogni parola che i ragazzi si erano scambiati. –Chiunque potrebbe lavarsi i denti prima di Yuriy, rovinando i vostri piani. Dovreste fare qualcosa di più mirato!-
-E cosa dovremmo fare secondo te?- chiese Max che effettivamente aveva avuto la stessa perplessità.
Sayu guardò la ragazza scettica e diffidente. Già l’idea di fare uno scherzo al russo dai capelli rossi non la entusiasmava granché, e non capiva che cosa ci trovassero di tanto esaltante quei tre svitati di Max, Takao e Daichi, poi se ci si metteva di mezzo anche quell’altra strana tipa inquietante la cosa assumeva sfumature da film horror. E in effetti la piccola Sayu non aveva visto poi tanto sbagliato, ma queste erano cose che si sarebbero rivelate nell’arco di qualche ora. Già solo il ghigno malevolo che comparve sulle labbra di Ari bastò a confermare i pessimi presentimenti della giapponese.
-Lasciate fare a me!- disse mettendosi a sedere. –Avrò bisogno solo di una telecamerina e di un computer…-
-E a che ti servono?- chiese Daichi scettico. A lui l’idea del lucido per le scarpe piaceva da matti. Già si immaginava Yuriy che correva fuori dal bagno con tutti i denti neri!
-Per godersi lo spettacolo, ovvio!- rispose alzandosi sotto lo sguardo perplesso di Rei e di tutti gli altri.
No, neanche a Kai piaceva l’espressione che aveva stampata in faccia.
-Muoviti, abbiamo un compleanno da festeggiare!- gli disse passandogli accanto mentre si dirigeva verso l’ingresso, ma lui rimase seduto.
-Ti conviene andare!- fece malizioso e allusivo Rei. –Se vuole festeggiare sola con te…. Se ti manca il palloncino bianco ce l'ho io, te lo vado a pren...-
Kai gli lanciò un cuscino che lo afferrò in faccia.
-Finiscila, Rei!- lo avvisò alzandosi e seguendo la ragazza che lo aspettava sulla porta.
-Se chiede di noi ditegli che ci siamo imboscati da qualche parte! Torniamo fra qualche ora!- disse Ari uscendo.
-E finiscila anche tu!- sbottò ancora più seccato Kai chiudendosi la porta di casa alle spalle, mentre sentiva le risate di Max, Rei e Takao.
-Ma io dicevo sul serio! Yuriy ha fiuto, sente odore di guai lontano un miglio!-
Si misero a camminare per la strada che avevano fatto il giorno prima sotto l’acqua e al buio, ora sotto il sole e un venticello fresco. Le fronde degli alberi a tratti coprivano come una galleria la strada nei tratti più stretti e nelle curve troppo strette, ma loro non la seguirono, passarono direttamente attraverso la boscaglia. Ari si muoveva agile e scattante, come se camminare nella foresta le piacesse in modo particolare… oppure era semplicemente esaltata dall’idea che le era venuta?
-Si può sapere che cosa hai in mente?- chiese Kai seguendola a distanza con passo svogliato.
Ari camminava spavalda poco più avanti.
-Niente di particolare!- rispose vaga saltando da un piccolo dirupo.
Kai sbuffò e continuò a seguirla senza sapere perché cavolo si stesse immischiando in queste cose.
Comunque tanto meglio così. Non la vedeva così entusiasta da… quando l’aveva vista entusiasta per qualche cosa? In quel momento non gli veniva proprio in mente niente!
Eppure quel sorrisetto malefico non lo disturbava e, strano a dirsi, gli ispirava quasi fiducia ora, forse perché gli era familiare…. E neanche il fatto che lo avesse coinvolto destava sorpresa in lui, come se fosse un fatto ovvio.
-Muoviti!- lo richiamò sbuffando.
Con sua somma sorpresa si era messa veramente quello che la cugina le aveva regalato. Aveva seriamente temuto che si rimettesse a frugare nella sua borsa!
Oltre agli stivali, che a quando pareva le erano veramente piaciuti così come la fondina, aveva messo un paio di jeans chiari (i primi che aveva capitato sotto mano, e che molto probabilmente non aveva neanche guardato) con una cintura rossa che si era vista costretta a mettere per non farseli cadere di dosso. Claire aveva ragione, Ari aveva bisogno di mettere qualche kilo addosso!
Sopra una canotta nera dai profili rossi e una giacchetta dello stesso colore che ora si era avvolta in vita per il caldo. Inoltre Claire l’aveva praticamente costretta a togliersi la benda dal braccio sinistro e a mettersi un parabraccio in tessuto che secondo lei faceva molto fico. Per poco non si era guadagnata una capata sul naso la bionda, ma si salvò quando le porse i suoi amati guanti senza dita.
Kai sorrise osservandola saltare da una parte all’alta, chiaramente a proprio agio. Yuriy quella volta era stato un vero idiota a sottovalutare Claire che, per quanto oca, non avrebbe mai affidato uno Chanel di seta a una testa calda come sua cugina.
Che tipe quelle due! A parte la stronzaggine, erano due persone opposte che non avevano niente in comune. Come facevano ad avere lo stesso sangue!? 
Dopo poco Ari rallentò il passo e Kai riconobbe una casa in fondo alla strada, con una decina di macchinoni parcheggiati davanti.
Era la baita delle orge! Piantò i piedi per terra e non si mosse.
-Che ci facciamo qui?- domandò seccato. Non aveva per niente voglia di rivedere quella gente depravata, gli era bastato il giorno prima! E poi lui voleva andare ad allenarsi e sicuramente i ragazzi avevano già iniziato!
-Ci procuriamo l’occorrente per festeggiare come si deve!- gli rispose avanzando noncurante.
Kai aggrotto la fronte. Che cosa pretendeva di trovare in una casa del genere? Che volesse legare e frustare Yuriy e filmare tutto? Certo, non era difficile immaginarsela…. Ma che scherzo era!?
-Allora, vuoi restare lì per molto!?- disse impaziente.
Neanche bussò, entrò direttamente, cosa assai rischiosa se non si volevano vedere strani tizi fare robe negli angoli più strambi della casa.
-Ehi! C’è nessuno!?- fece quasi urlando Ari avanzando nel salone.
-Smettila!- gli disse lui nervoso sperando che non spuntasse nessuno, ma come a volerlo fare apposta spuntò un uomo sulla quarantina, con i capelli corti e brizzolati, completamente vestito in pelle nera.
Kai sospirò sollevavo. Almeno non era nudo! Non aveva per niente voglia di vedere le ciondolanti grazie di nessuno!
-Ma chi si rivedere!- fece avvicinandosi a loro due con un modo effeminato. –Come mai qui? Avete cambiato idea?-
-Io personalmente no, grazie! Ma avevo bisogno di alcolici, siamo rimasti a secco!- spiegò Ari.
Kai rimase in silenzio facendo finta che il fatto non era il suo, mentre lei era totalmente a suo agio.
-Non è che potreste prestarci qualche bottiglia?- chiese.
-Sei tornato!- irruppe una voce stridula.
Kai sollevò lo sguardo terrorizzato su una donnina bassa e cicciottella strizzata in un corpetto nero, che avanzò su dei trampoli traballanti che erano i suoi stivali alti fino a metà coscia.
Stringeva tra le mani un frustino e lo guardava come un bocconcino prelibato, e la cosa non gli piaceva affatto!
-Lo sapevo che l’avresti fatto! Si vede che hai la stoffa per queste cose!- fece tutta eccitata lei girandogli intorno e fissandogli il sedere.
-Sono venuti per qualche bottiglia di alcolici!- spiegò l’uomo.
-Oh!- fece dispiaciuta la donna.
-Seguitemi, abbiamo tutto di là!- disse lui voltandosi e dirigendosi verso una porta in fondo alla stanza. Non l’avesse mai fatto! Ai pantaloni di quell’uomo mancava la parte di dietro lasciandolo praticamente con le chiappe al vento!
Kai storse in naso disgustato.
-Tu resta qui!- gli disse Ari quando fece per seguirla.
-E perché?- chiese lui.
-Non vorrai rattristare la signora!-
-Mi hai fatto venire per questo, stronza!- ringhiò Kai.
-Che pretendi! L’ultima volta che ti ho affidato un compito più importante me l’hai messo dritto dritto in quel posto!-
-Oh!- fece impressionata la signora.
-Ma quanto sei volgare! Mi fai schifo!- sbottò lui incrociando le braccia al petto.
Ari lo mando a quel paese e seguì l’uomo lasciandolo da solo con quella cozza maniaca.
-L’avevo detto che hai stoffa! È così uno spreco però riservare tutto questo ben di Dio per una persona sola!- disse passandogli il frustino lungo la linea della mascella.
-Mi lasci in pace!- disse minaccioso scostando la testa bruscamente, ma a quanto pareva alla signora garbava assai questo suo astio.
Guardò nervosamente verso la porta dove era scomparsa Ari. Quanto tempo ci metteva quella stupida!?
Intanto quella balenottera sotto vuoto non la smetteva di fissarlo e di girargli attorno.
-Sei proprio un gioiellino ragazzo mio! Da uno come te mi lascerei pure comandare!- gli disse piazzandosi davanti a lui e stringendo elettrizzata tra le mani il frustino.
Dal piano di sopra provenivano delle urla oscene. Possibile che in quel posto facessero solo quello senza tregua!?
-Allora, che ne dici di lasciare perdere lei per qualche volta e provare con me?- gli chiese. Lo toccò ancora con quel suo frustino rivoltante passandoglielo sul collo e sotto il mento.
-Le conviene finirla se non vuole che finisca male!- la minacciò ancora.
-Ma io voglio che finisca male!- fece lei avvicinandosi sempre di più con fare malizioso.
Che situazione di merda! Se provava a fare qualcosa a quella avrebbe fatto solo piacere!
Che schifo!
Si accorse di guardare supplichevole la porta dall’altra parte della stanza. Se non tornava entro due secondi l’avrebbe mollata lì!
Uno… due…
-Possiamo andare!- disse l’improvvisa voce di Ari che lo raggiunse con una sacca in spalla.
-Di già?! Restate ancora un po’!- disse la signora guardandola storto.
-Io personalmente ho altro da fare, ma se Kai vuole restare…- sghignazzò Ari dirigendosi verso la porta.
Kai indignato si voltò per seguirla ma una pacca sul sedere lo fece frenare.
Si girò a guardare la signora che ringhiava come un cinghiale al suo indirizzo.
Ok quello era troppo!
Una mano lo afferrò per un braccio e lo tirò. –Sono sicura che sapresti come rendere felice questa donna, ma poi mi ammazzeresti! Andiamo!- gli disse Ari.
Kai si staccò dalla sua presa e uscì per primo da quell’orribile posto.
-Grazie ancora ragazzi! Siete stati gentilissimi!- li salutò Ari sghignazzando come una pazza seguendo.
Lo rincorse per tutta la salita, per quanto le era possibile, con quel sacco pieno di bottiglie sulla schiena.
-Ehi, vuoi rallentare!?- gli urlò sfinita dopo un centinaio di metri.
Si fermò e lasciò cadere il sacco ai propri piedi guardandolo allontanarsi sempre più. Aveva il fiato corto, di già, come era possibile?
Improvvisamente l’immagine di Kai si sfoco e si sdoppiò per un secondo. No, non poteva essere già così stanca! Era abituata agli sforzi….
Si osservò la mano. Tremava, e di nuovo, si sfocò tutto e si sdoppiò. Doveva sedersi, sentiva il sole battere prepotentemente sulla nuca.
Maledetta la sua debolezza! Il suo corpo non la reggeva più, aveva perso il controllo su di esso.
Era tutto inutile, tutto!
-Kai…- era un sussurro debolissimo, ma la sua intenzione era quello di chiamarlo. 
Si ritrovò a guardare il terreno vicinissimo. La sua aquila bianca non avrebbe risposto al suo aiuto, non questa volta che la colpa era sua e di nessun’altro. Lei non rispondeva al richiamo dei deboli.
Un’ombra scura si delineò sul terreno, coprendo anche la sua mano. Era finita a terra, come era successo.
-Cosa ti prende?- le chiese la voce di Kai. Era lontana.
Chiuse gli occhi. Doveva aspettare, e una volta ripresasi si sarebbe rialzata e avrebbe ripreso a camminare e lo avrebbe raggiunto….
Per Kai quello fu il momento peggiore della giornata. La vide accagliarsi a terra, pallida come un cencio, mentre fino a due secondi prima stava bene e gli urlava dietro.
La voltò e la scosse preoccupato, chiamandola continuamente.
Cosa aveva adesso? Perché era svenuta?
Le passò un braccio intorno alla spalle e la sollevò. Era completamente inerme.
Le voltò il viso verso di se e le diede dei leggeri schiaffetti.
-Su Ari!-
Poi tremò e gli afferrò il polso della mano sbloccandola con una presa salda. Si tirò su a sedere, mentre riapriva gli occhi. Ciò che lo colpì fu la meccanicità di quei movimenti.
-Come ti senti?- le chiese, ma lei lo ignorò e, nonostante provò a trattenerla per una spalla, lei lo schivò e si mise in piedi immediatamente.
-Continuiamo!- disse lei restando ferma. Ma non stava aspettando lui.
-Sei troppo debole Ari!- le disse rialzandosi anche lui.
Ari strinse i pugni lungo i fianchi e si voltò verso di lui senza però guardarlo.
-Riposati almeno un po’, non ti puoi rialzare così presto!- che fretta aveva d’altronde?
-Andiamo!- disse ancora più determinata muovendo un passo verso il sacco che aveva lasciato a terra.
Kai incrociò le braccia. Voleva proprio vedere che intenzioni aveva quella presuntuosa. Era bianca come un cadavere e le gambe le tremavano visibilmente, ma si dovette ricredere quando si mise la borsa in spalla e riprese a camminare senza fare una piega.
Ma che grande testa dura che aveva!
La raggiunse con poche falcate e le prese il borsone con uno strattone.
-Dai, porto io!- le disse guardandola di sbieco. –E appena arriviamo ti mangi qualcosa e vai a dormire veramente!-
Lei non fece una piega e lo seguì senza fiatare.
Quando arrivarono lei ignorò le assidue richieste di Takao di giocare a bey, e si rifugiò come quella mattina nella stanza segregandosi dentro. Kai era comunque certo che non avrebbe dormito.
Dopo un quarto d’ora buono, riuscì a liberarsi di Max e Daichi e la raggiunse in camera.
Bussò piano e poi, senza ricevere risposta entrò.
Era buttata sul letto. Accese la lampada sul comodino e appoggiò il piattino con la fetta di torta che aveva preso prima di salire.
Era rivolta verso il muro con gli occhi spalancati e inespressivi.
-Ari, è normale sentirsi così ora! La debolezza, l’insonnia…. Mangia qualco…-
-Tanto è tutto inutile!- disse fredda.
-Cosa è inutile? Ti vuoi arrendere proprio alla fine?-
-La fine c’è già stata Kai, aspetto solo il colpo di grazia!- disse chiudendo gli occhi. Sotto il cuscino stretto nella mano aveva il suo Drawind e lo sentiva sempre più lontano.
-Perché dici questo?-
Era impossibile scorgere dolore in lei, o qualsiasi altro sentimento, ma intorno a quella freddezza aleggiava un’aria di rassegnazione che era riuscito a scorgere solo pochissime volte da quando erano lì. Da cosa derivava?
-Ariel, smettila! Lo sai che non sono uno che perde tempo!-
-Tutti si possono sbagliare.-
-Anche tu ti potresti sbagliare!- le rispose prontamente.
-Non questa volta…-
Kai la afferrò per un braccio e la tirò su a sedere con uno strattone. La strinse per le spalle e la scosse guardandola fisso negli occhi.
-Smetti di fare l’idiota! Ne hai passate certamente di peggiori! E non sarà certo un piccolo momento di debolezza a farti crollare! Tutti commettono errori, ma l’importante è rialzarsi! L’hai sempre fatto Ari, e ora è la stessa cosa!-
Ari abbassò lo sguardo e lui la scosse di nuovo.
-Prima eri elettrizzata all’idea di fare lo scherzo a Yuriy, stamattina eri più che contenta di assecondare Claire! Non ti sentivi bene? Sono queste le cose importanti Ari! Per ora concentrati su queste, e vedrai che tutto filerà liscio e senza neanche accorgertene starai come non sei mai stata prima!- si inginocchiò davanti a lei costringendola così a guardarlo, ma in lei non sembrava essere cambiato niente.
-Io non perdo mai il mio tempo con chi non è all’altezza!- le ripeté. –Fidati!-
-Fidarmi di te?- disse d’un tratto sprezzante. –Non mi fido neanche della mia ombra!-
Lo allontanò con uno spintone e si alzò risoluta. –E accidenti a te e a quanto parli! Mi hai fatto venire il mal di testa! Non ricordavo che fossi così petulante!- continuò uscendo dalla stanza.
Kai la seguì soddisfatto da quella reazione.
-Lo sai cosa è che a Yuriy  piace di più della menta e della vodka?- gli chiese piano mentre entravano nella cucina vuota. –La vodka alla menta!-
Kai la guardò perplesso mentre sul viso di lei tornava a fare sfoggio un ghigno furbesco.
-Stasera si aprono le danze, e domani il nostro caro capitano si sveglierà con una bella sorpresina!-
Sì, quando faceva così dava proprio il meglio di se, e doveva ammetterlo, l’adorava!
 
 
 
 
l'allusione di rei l'ho aggiunta in seguito, non so se si capisce cosa è il palloncino bianco, ma certo non poteva dire preservativo davanti a daichi e sayu!
 
 
 
 
 
 
   
 
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